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Prima del 2015-6-16

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Giovanni Passannante

Giovanni Passannante
Chanson italienne – Giovanni Passannante – Airesis – 2010


On redira dans l'histoire :
Du bonnet du cuisinier
Nous ferons un étendard.

Un disque consacré à cinq personnages du passé qui ont fait quelque chose d'important, même seulement un simple geste, souvent payé très cher, par lequel ils ont tracé une voie pour les autres, pour le monde à venir. Et c'est pour ça qu'aujourd'hui on parle encore de Dante Di Nanni le partisan, de Vladimir Majakovskij le poète, de Tommie Smith le sprinter avec le poing ganté de noir, de Giovanni Passannante l'anarchiste et de Ferdinand Magellan le navigateur (qui – dit entre nous – avec les quatre autres n'a pas grand-chose en commun…)
Sur Giovanni Passannante, qui en 1878 fit un attentat exemplaire contre le bourreau de Savoie Umberto, qui pour cet attentat fut enterré vivant d'abord en prison et ensuite à l'asile, voir aussi Canzone che recita Giovanni... (continua)
GIOVANNI PASSANNANTE
(continua)
16/6/2015 - 20:44
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Kołysanka dla misiaków

Kołysanka dla misiaków
[1983]
Testo di Andrzej Jakubowicz
Musica di Martyna Jakubowicz e Andrzej Nowak
Dall'album colletivo "I Ching", presente anche nel disco raccolta di Martyna Jakubowicz del 1991 intitolato "Total"
Qui trovato https://poema.pl/publikacja/108471-kol...


W tym pokoju bardzo cicho dziś
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 16/6/2015 - 20:14

La madre dell’ufficiale

Antiwar Songs Blog
La madre dell’ufficiale
Matthieu Côte avrebbe potuto essere la novità della canzone francese. Teatrale, ironico, quasi un Jacques Brel  moderno, la sua carriera è stata tragicamente interrotta da un cuore malato che l’ha portato via a solo 29 anni. Ha fatto tempo ad incidere solo un album solista in cui spicca La mère de l’officier, una canzone sarcastica […]
Antiwar Songs Staff 2015-06-16 19:22:00
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Chanson-cri

Chanson-cri
[1976]
Parole e musica di Georges Moustaki
Singolo poi incluso nell’album intitolato “Moustaki”

Manifesto artistico e politico di Moustaki, dedicato in particolare alle femmes violées e a ceux qui cherchent la plage au-dessous des pavés
Je veux que ma chanson soit comme un cri d'alarme
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/6/2015 - 15:26
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Le Droit à la paresse

Le Droit à la paresse
[1974]
Parole e musica di Georges Moustaki
Nel disco intitolato “Les amis de Georges”

Canzone dedicata a Paul Lafargue (1842-1911), autore nel 1880 del famoso pamphlet “Le Droit à la paresse. Réfutation du « Droit au travail » de 1848”.

« O paresse, mère des arts et des nobles vertus, sois le baume des angoisses humaines ! »

« Une étrange folie possède les classes ouvrières des nations où règne la civilisation capitaliste. Cette folie traîne à sa suite des misères individuelles et sociales qui, depuis deux siècles, torturent la triste humanité. Cette folie est l'amour du travail, la passion moribonde du travail, poussée jusqu'à l'épuisement des forces vitales de l'individu et de sa progéniture... »

« Travaillez, travaillez, prolétaires, pour agrandir la fortune sociale et vos misères individuelles, travaillez, travaillez, pour que, devenant plus pauvres, vous ayez plus de raisons de travailler et d'être misérables. Telle est la loi inexorable de la production capitaliste. »
Je voudrais rendre grâce a celui qui peut-être
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/6/2015 - 14:59

L’Internationale des enfants

L’Internationale des enfants
[Fine 800?]
Versi di Sébastien Faure, pubblicati su di un numero del 1911 del Bulletin de « La Ruche », la scuola libertaria che lui stesso fondò a Rambouillet, Île-de-France, nel 1904
Sull’aria de L'Internationale di Eugène Pottier

Nel 1917 la guerra riuscì ad uccidere l’esperienza della scuola libertaria fortemente voluta e quasi del tutto finanziata da Faure:
« La guerre maudite est venue, soumettant "la Ruche" à la plus rude des épreuves. La mobilisation l'a privée brutalement de la presque totalité de ses collaborateurs ; nos modestes ateliers (...) ont été fermés et le sont restés depuis août 1914. Le droit de réunion étant supprimé, j'ai du renoncer à mes conférences dont le produit constituait 75% environ des recettes qui alimentaient la caisse... En février 1917 "la Ruche" mourut victime comme tant d'autres œuvres amoureusement édifiées, de la guerre à jamais abhorrée »
(da... (continua)
Debout ! les enfants de tout âge,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/6/2015 - 12:02
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Aqualung

Aqualung
Bella traduzione. Anche io avrei preferito "esercito della salvezza" a "caritas". Ultima piccola annotazione, il cognome della moglie di Ian Anderson dovrebbe essere Franks e non Frank.
Alfonso Balducci 16/6/2015 - 11:47

Noi siam poveri romagnoli

anonimo
[Seconda metà dell’800]
Canzone di autore anonimo, intonata da operai italiani partecipanti nel 1877 a Saint-Imier al congresso della “Fédération jurassienne”, la sezione svizzera dell’Internazionale anarchica e antiautoritaria, ispirata alle idee libertarie di Bakunin.
Testo del ritornello trovato nell’articolo “La chanson anarchiste dans la France de la belle époque”, a cura Gaetano Manfredonia, pubblicato nella Revue Française d'Histoire des Idées Politiques, 2007/2 (n°26).
Riscontrata per intero su Il Deposito, come tratta dal volume “Canti socialisti e comunisti”, a cura di Leoncarlo Settimelli e Laura Falavolti, 1976.
Noi siam poveri romagnoli
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/6/2015 - 11:28
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Heureux temps

Heureux temps
La canzone di Paul Paillette - al quale forse sarebbe meglio attribuirla - è inclusa nella raccolta intitolata “Les Tablettes d'un lézard” pubblicata nel 1892.
In seguito il testo comparve su molte riviste e pubblicazioni anarchiche.
Bernart Bartleby 16/6/2015 - 10:52
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Hammerhead

Hammerhead
Questa "Hammerhead" non è soltanto - e non tanto - una CCG cantata dal punto di vista di un soldato. Il tema è quello delle stragi nelle scuole, molto frequenti negli USA. La più famosa di tutte - ma nemmeno la più tragica - è forse quella evvenuta alla Columbine High School di Denver, Colorado, nel 1999 e analizzata acutamente da Michael Moore nel suo film "Bowling for Columbine".

E il punto di vista accolto dagli Offspring è proprio lo stesso di Moore: tra le cause dell'altissima percentuale di episodi di "gun violence" negli USA, di cui sempre più spesso sono protagonisti minorenni, vi sono anche la mentalità imperialista, l'ideologia iperpatriottica distorta, la libera vendita di armi di ogni tipo e la supremazia della lobby industriale militare che finiscono col permeare la società.

Il video distopico che accompagna il brano, con quegli uccelli neri che poi sono aerei "Stealth" e maiali... (continua)
Bernart Bartleby 16/6/2015 - 09:24

La storia del cane Fido

La storia del cane Fido
la cultura popolare nazionale piano piano sta' perdendo i suoi artisti storici, i cantastorie con le loro canzonette hanno rallegrato e divertito generazioni di persone in tutte le piazze d' italia, e sarebbe un grosso peccato perdere la storia dei primi cronisti e giornalisti, tutto il materiale , canzonette, strumenti vestiti vengono acquisiti e catalogati dall' associazione italiana cantastorie "lorenzo de antiquis" le radici della cultura popolare..patrimonio UNESCO. da salvare .AIUTIAMO A SALVARE QUESTO PATRIMONIO.
FABRIZIO CRESTI 15/6/2015 - 22:24
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Α ρε Σύντροφε

Α ρε Σύντροφε
From CPA Firenze Sud Hacklab
June 15, 2015


AH, COMRADE
(continua)
15/6/2015 - 19:38

Complainte des petits déménagements parisiens (Le Petit Terme)

Complainte des petits déménagements parisiens (Le Petit Terme)
[1900]
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Poesia pubblicata inizialmente nella breve raccolta “Doléances (Nouveaux Soliloques)”. In seguito – con tutte le poesie sparse non incluse in “Les Soliloques du Pauvre” – nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.

Interpretata da Claude Antonini nel suo disco “Claude Antonini chante et dit Jehan-Rictus” del 1993.

Descrizione in toni quasi “proto-futuristici” (nel senso della corrente letteraria ed artistica ancora da venire) di uno sgombero per morosità di una famiglia popolare che, nonostante tutti gli sforzi, non è riuscita a pagare il trimestre (il “petit... (continua)
Badadang boum ! Badadang d’zing !
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2015 - 15:00
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Jasante de la Vieille

Jasante de la Vieille
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.

Preghiera (in argot Jasante) di Maria (in argot Vieille) sulla tomba del Figlio giustiziato dal Potere.
In realtà il luogo è il cimitero parigino d’Ivry-sur-Seine e la “Vieille” è la madre di un giovane comunardo lì sepolto in una fossa comune.

Il cimitero d’Ivry accolse nel maggio 1871 un numero considerevole di comunardi vittime della repressione. Le stime sono molto variabili e vanno da 650, a 5.000, fino a 15.000. Se quest’ultimo fosse il conto esatto, il cimitero d’Ivry sarebbe quello che ospita, in fosse... (continua)
“Tu ne tueras point.”
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2015 - 13:55
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Berceuse pour un Pas-de-Chance

Berceuse pour un Pas-de-Chance
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.

Una poesia che fa sicuramente il paio con La Charlotte prie Notre-Dame durant la nuit du Réveillon…

Ninna nanna per un ragazzino morto di stenti sulla strade di Parigi, la “Ville Lumiére” (e guai a non chiamarla così, perché si è subito considerati degli anarchici o dei “Bonnot”!)…
I signori e le signore si fanno d’intorno, e c’è già chi afferma che sia tutta una messinscena…
Poi interviene la polizia – “Circolare, circolare, non c’è niente da vedere!” – la stessa che quel ragazzo lì, una volta grande, l’avrebbe... (continua)
Do mon pétiot ; do ma tototte....
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2015 - 13:16
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La Charlotte prie Notre-Dame durant la nuit du Réveillon

La Charlotte prie Notre-Dame durant la nuit du Réveillon
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.

La preghiera della povera Charlotte, donna di strada, rimasta sola con un bambino piccolo, il compagno spedito in un bagno penale o battaglione di punizione in Algeria, affinchè Maria Vergine se la pigli, lei col suo bambino, e ponga così fine al freddo e alla fame di una terribile notte di fine anno…

Negli anni 30 questa straziante poesia fu interpretata dalla cantante e cabarettista Marie Dubas (1894-1972), ma la sua versione non piacque a Jehan-Rictus.

Ripresa da Monique Morelli nel suo disco “Monique Morelli... (continua)
Seigneur Jésus, je pense à vous !
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2015 - 11:37
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Le Revenant

Le Revenant
[1896]
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “Les Soliloques du Pauvre”

Poesia messa in musica dallo stesso autore che l’interpretò con grande successo nei cabaret di Montmartre, come il Quat'z'Arts e il Lapin Agile.

Ripresa da Monique Morelli nel suo disco “Monique Morelli chante Jehan Rictus et Gaston Couté” del 1963.

Successivamente anche da Claude Antonini nel suo disco “Claude Antonini chante et dit Jehan-Rictus” del 1993.

“Le Revenant” è forse il poema più conosciuto di Jehan-Rictus.
L’autore racconta di un clochard – da alcuni riferimenti si direbbe forse un reduce di guerra finito sulla strada – che s’immagina il ritorno di Cristo sulla Terra, un Cristo “amato dalle donne, scandaloso, uomo dai begli occhi, uomo dai bei sogni,... (continua)
I
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2015 - 10:52
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Recht und billig

Recht und billig
HALPAA JA OIKEUDENMUKAISTA
(continua)
inviata da Juha Rämö 15/6/2015 - 10:36

Postkarte an junge Menschen

Postkarte an junge Menschen
POSTIKORTTI NUORILLE
(continua)
inviata da Juha Rämö 15/6/2015 - 10:35
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L’Hiver

L’Hiver
[1894-1895]
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “Les Soliloques du Pauvre”

Poesia messa in musica da Claude Antonini nel suo disco “Claude Antonini chante et dit Jehan-Rictus”, 1993.
anche in versione rap dai Vîrus

“Faire enfin dire quelque chose à quelqu’Un qui serait le Pauvre, ce bon pauvre dont tout le monde parle et qui se tait toujours.
Voilà ce que j’ai tenté.” (Jehan Rictus)

“Far finalmente dire qualcosa a colui che sarebbe il Povero, quel buon poveraccio di cui tutti parlano e che sta sempre zitto.
Ecco che ci ho provato.” (Jehan Rictus)
Merd’ ! V’là l’Hiver et ses dur’tés,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2015 - 08:57
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Un aviatore irlandese prevede la sua morte

Un aviatore irlandese prevede la sua morte
Leggo da RV: "...dagli aerei, ora come allora, si sganciavano bombe che cadevano sulla testa di chi stava là sotto" e "...un aviatore che va gettando bombe per impulsi di gioia (leggasi: sadismo inconscio)"
Non era esattamente così, se non altro perchè durante la WW1 i velivoli furono, almeno fino all'ultimo anno di guerra, per lo più ricognitori e caccia e solo i tedeschi si fecero notare bombardando l'Inghilterra, ma con gli Zeppelin.
Lo stesso Kaiser si oppose peraltro (finchè potè) ai suoi generali essendo contrario al bombardamento terroristico sulle città; esisteva ancora, con tutte le virgolette del caso, una specie di atteggiamento "cavalleresco" dal sapore risorgimentale.
Dunque gli aviatori, compreso il nostro,erano una specie di "cavalieri dell'aria" che duellavano tra loro e infatti sono noti ad esempio i casi (italiani) di intendimenti a non usare i proiettili traccianti che... (continua)
Francesco Brazzale 14/6/2015 - 22:08
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Freedom

Freedom
[2010]
Scritta da Jeremy Keller (chitarra) e Marisa Ronstadt (voce, che è pure cugina di Linda!)
La parte rap è di Maya Jupiter (emcee)

Con Are We a Nation? delle Sweet Honey In The Rock e Marching into the Light di Andrés Useche, ancora una canzone scritta in reazione all’introduzione in Arizona nel 2010 del cosiddetto SB (Senate Bill) 1070, una legge che inasprisce controlli e sanzioni contro l’immigrazione illegale e che ha causato anche un conflitto tra lo Stato e la Federazione.
Soon to be a mother of three in search of Lady Liberty,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 21:04

La ballata di Pereira

La ballata di Pereira
Presentando un altro suo libro "Tristano muore", Antonio Tabucchi coglie l'occasione per parlare di un altro paio di cose che rimangono come mai attuali e vanno ben oltre un discorso che sarebbe un semplice commento a questa sua grande opera. Non è un canto, nemmeno una canzone, è un grido.


Krzysiek Wrona 14/6/2015 - 20:49
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Marching into the Light

Marching into the Light
[2010]
Parole e musica di Andrés Useche (1977-), scrittore, regista, grafico e cantautore colombiano americano.

Come Are We a Nation? delle Sweet Honey In The Rock, un’altra canzone scritta in reazione all’introduzione in Arizona nel 2010 del cosiddetto SB (Senate Bill) 1070, una legge che inasprisce controlli e sanzioni contro l’immigrazione illegale e che ha causato anche un conflitto tra lo Stato e la Federazione.
She worked all night long
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 20:40
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Are We a Nation?

Are We a Nation?
[2010]
Scritta da Ysaye M. Barnwell, Nitanju Bolade Casel, Aisha Kahlil, Carol Maillard, Louise Robinson.
Parte recitata scritta da Nitanju Bolade Casel, Carol Maillard, YONAS.

“Are We a Nation?” è nata in reazione all’introduzione in Arizona nel 2010 del cosiddetto SB (Senate Bill) 1070, una legge che inasprisce controlli e sanzioni contro l’immigrazione illegale e che ha causato anche un conflitto tra lo Stato e la Federazione.
Adapted from the Declaration of Independence:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 20:17
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These Shoes

These Shoes
[2006]
Parole e musica di Andrew McKnight
Nel suo album del 2008 intitolato “Something Worth Standing For”

“My wife is from Panama, and I have learned to listen differently to the strains of Spanish on the streets of America. The journey here from the south is perilous and harsh, and I’ve come to wonder if I were the one living there, if I could find the courage to undertake it.” (Andrew McKnight)
In the darkness, in the desert
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 18:48
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Would You Harbor Me

Would You Harbor Me
[1994]
Parole e musica di Ysaye Marie Barnwell, attrice ed autrice, membro del gruppo.
Nell’album intitolato “Sacred Ground” pubblicato nel 1995.

Una bellissima canzone - armonizzata “a cappella”, nello stile delle Sweet Honey in the Rock - che ci parla di “accoglienza”, “protezione”, “asilo”, “rifugio” per coloro che fuggono da guerre, persecuzioni e fame, tutti termini che volutamente ho messo tra virgolette perchè, stando alle immagini che in queste ore arrivano da Ventimiglia, dal Brennero, dal Sempione, dalle stazioni di Roma e Milano, mi pare che siano ormai parole di cui abbiamo perso il significato e l’uso...
Would you harbor me? Would I harbor you?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 18:19
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Immigration Man

Immigration Man
[1972]
Scritta da Graham Nash e incisa con David Crosby prima come singolo e poi inclusa nell’album “Graham Nash David Crosby”, il loro esordio come duo.

Nash, nativo di Blackpool nel Lancashire inglese, scrisse questa canzone quando, non avendo all’epoca ancora la doppia nazionalità, fu fermato dagli agenti dell’immigrazione al suo ingresso negli USA. Non volevano farlo entrare e lo tennero in attesa per un bel po’ finchè alcuni fans lo riconobbero e cominciarono ad assieparsi per aver un autografo. Solo allora le guardie si decisero a concerdergli il visto d’ingresso.
Fu per Nash un’esperienza molto irritante ed umiliante.

Figuriamoci se non sei Graham Nash, se non sei nessuno, anzi, un disperato, affamato, sporco e per giunta africano che cerca di passare la frontiera con la Francia a Ventimiglia, o su un treno del Sempione per raggiungere la Svizzera, o fermato al Brennero cercando... (continua)
There I was at the immigration scene
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 16:06
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Appel

Appel
INVOCAZIONE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 15:04

Spürst du es nicht, wenn ich um dich weine

Spürst du es nicht, wenn ich um dich weine
ETKÖ TUNNE, KUN ITKEN VUOKSESI SUN
(continua)
inviata da Juha Rämö 14/6/2015 - 10:57
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Die Ahnung

Die Ahnung
AAVISTUS
(continua)
inviata da Juha Rämö 14/6/2015 - 10:55
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En la plaza de mi pueblo

anonimo
En la plaza de mi pueblo
Viste le informazioni fornite da Maria Cristina Costantini e Gustavo Sierra Fernández, penso che la canzone andrebbe sicuramente attribuita ad anonimo e datata al 1936-39. Si tratta infatti di una "cover" repubblicana della popolare "En el Café de Chinitas", una delle 10 canzoni interpretate nel 1931 dalla voce di Encarnación López "La Argentinita" accompagnata al pianoforte da Federico García Lorca.

Il collettivo portoghese P.E.B.L. non c'entra proprio nulla, e nemmeno sul loro sito c'è evidenza di un progetto dedicato alla guerra civile spagnola. In Rete c'è un solo riferimento, su Soundclick, all'interpretazione del brano fatta da tal Zacaco nel 2008: un po' poco per attribuirgliela!
Bernart Bartleby 14/6/2015 - 10:46
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Almost Cut My Hair

Almost Cut My Hair
Bella traduzione. Però secondo me said it was in my way significa "mi intralciano" mi danno fastidio, non "alla mia maniera". Ciao a tutti.
Alessandro 14/6/2015 - 10:16
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Farandole des pauv's P'tits fanfans morts

Farandole des pauv's P'tits fanfans morts
Poesia di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta che compose molte sue opere in lingua popolare (“bas langage”, “la langue de la crapule”). Jehan-Rictus fu vicino alle posizioni anarchiche per gran parte della sua vita ma alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra scivolò su posizioni militariste e monarchiche, deriva piuttosto comune all’epoca tra gli intellettuali.

Nella raccolta intitolata “..le Cœur populaire” (Poèmes, doléances, ballades, plaintes, complaintes, récits, chants de misère et d'amour. En Langue Populaire.) pubblicata nel 1914, integrata dall’autore nel 1920, in edizione definitiva nel 1949.

Versi posti in musica da Maurice-Pierre Barrier, in arte Ricet Barrier (1932-2011), cantante ed attore e cabarettista.

“Ce poème, toujours d'actualité puisqu'il évoque l'enfance maltraitée, la violence parentale et les assassinats d'enfants, a été... (continua)
Nous, on est les pauv’s tits fan-fans,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2015 - 20:52

Le clairon

Le clairon
[1911]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 30 maggio al 6 giugno 1911), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria de “Le clairon”, canzone iperpatriottica con versi di Paul Déroulède, poeta e scrittore, boulangista, militante della destra ultranazionalista francese.

La canzone è introdotta da uno stralcio di un articolo pubblicato su L'Humanité a proposito della repressione di uino sciopero di braccianti agricoli nel dipartimento di Gard, in Linguadoca:

“Le capitaine Cayaba du 40e d'Infanterie, commande à son trompette d'artillerie de faire les sommations. Le soldat se met à pleurer et ne peut souffler... (continua)
Les tâcherons sont en grève,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2015 - 19:03
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Le conscrit du Languedô (Fanfan)

anonimo
LO CONSCRIT DE 1810
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2015 - 17:21
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Beatles: A Day In The Life

Beatles: A Day In The Life
Tutto il disco è un capolavoro assoluto. Indiscutibilmente il più bello della dtoria del pop/rock. Il punto più alto del lavoro di quei geni dei Beatles.
maurizio1952. 13/6/2015 - 16:40
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Cecilia

anonimo
Cecilia
L'è la povera Cecilia, lei la piange notte e dì
(continua)
inviata da dq82 13/6/2015 - 10:15
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Bauernkantate

Bauernkantate
MAAMIEHEN KANTAATTI
(continua)
inviata da Juha Rämö 13/6/2015 - 10:04

Über Die Bezeichnung Emigranten

Über Die Bezeichnung Emigranten
EMIGRANTIN KÄSITTEESTÄ
(continua)
inviata da Juha Rämö 13/6/2015 - 10:03
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Tutta colpa di Giuda

Tutta colpa di Giuda
2009
O.S.T. Tutta colpa di Giuda
Io lo confesso sono un bandito
(continua)
inviata da dq82 13/6/2015 - 09:45
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Canzone in prigione

Canzone in prigione
2009
"Tutta colpa di Giuda" O.S.T.

Tutta colpa di Giuda è una commedia con musica del 2009 scritta e diretta da Davide Ferrario.
Il film è interpretato da Kasia Smutniak e Fabio Troiano, con l'amichevole partecipazione di Luciana Littizzetto e numerosi musicisti della scena musicale torinese. Girato al carcere delle Vallette di Torino, il film vede la partecipazione di veri detenuti e personale del carcere, sezione VI, blocco A.
Nato in un rione
(continua)
inviata da dq82 13/6/2015 - 09:39




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