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Quelque chose restera toujours

Quelque chose restera toujours
(continua)
inviata da Carles Viadel 21/5/2015 - 23:59

La Confession d'Arlequin

La Confession d'Arlequin
La Confession d'Arlequin

Chanson française – La Confession d'Arlequin – Marco Valdo M.I. – 2015

ARLEQUIN AMOUREUX – 8

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.



Donc, Lucien l'âne mon ami, il te souviendra que notre Arlecchino, déserteur de son état, avait été proprement viré du château et de son titre ronflant de conseiller in teatro après avoir chu sur la scène et avoir ainsi montré son cul aux invités du Comte Wallenstein. Il avait touché son salaire et s'en était allé malencontreusement dîner à l'auberge, endroit où il fut reconnu par le capitaine Benda... (continua)
Content Maestro ? Le pain est bon ?
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/5/2015 - 23:15
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Bye Bye Badman

Bye Bye Badman
[1988-89]
Parole e musica di Ian Brown e John Squire.
Nell’album di debutto eponimo della band britannica.

Una canzone che, su note quasi “beachboysiane”, esaltava il rifiuto e la rivolta contro il sistema, lo “status quo” che rende schiavi: “Ho cattive intenzioni, voglio buttarti giù, queste pietre che tiro, questi baci alla francese, sono la sola via che ho trovato...”
Il riferimento è chiaramente al Maggio francese del 1968, ma 20 anni dopo Ian Brown non poteva non alludere all’odiato regime di Margaret Thatcher, che proprio all’epoca viveva le sue battute finali dopo oltre 10 anni di potere e di braccio di ferro ininterotto con la base della società britannica...
Soak me to my skin
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/5/2015 - 22:45

Un mur n'est pas inébranlable

Un mur n’est pas inébranlable
(continua)
inviata da Carles Viadel 21/5/2015 - 22:15
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Chiaramonte Gulfi

Chiaramonte Gulfi
[2005]
Parole e musica di Pippo Pollina
Nell’album intitolato “Bar Casablanca”

Chiaramonte Gulfi (Ciaramùnti in siciliano), l’antica colonia greca di Akrillai, rifondato nel 300 dal nobile Manfredi Chiaramonte, è un paese nella provincia di Ragusa...
Ci torno spesso a Chiaramonte Gulfi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/5/2015 - 22:08
Ma che sarà mai un Ambaradan? Una simpatica parola dell'italiano popolare che significa “confusione, baraonda”, ma che ha un'origine tutt'altro che simpatica. Ce la spiega Alessio Lega in una sua recentissima canzone che collega vecchie e nuove storie di noialtri “italiani brava gente”.
Riccardo Venturi 21/5/2015 - 18:43
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Por aquí pasaron (Mártires de Uchuraccay)

Por aquí pasaron (Mártires de Uchuraccay)
[1983]
Parole di Luis Abelardo Takanashi Nuñez
Musica del Grupo Alturas
La canzone che dà il titolo all’LP del gruppo pubblicato nel 1988.

Stamattina, tra le varie notizie ferali, c’era quella dell’assassinio di Evany Josè Metzker, 67 anni, giornalista brasiliano del Minas Gerais che indagava su narcotraffico e prostituzione minorile. Era scomparso da qualche giorno ed il suo corpo decapitato, con le mani legate ed evidenti segni di tortura, è stato ritrovato ieri in una zona rurale dello Stato del sud-est.

Così mi sono messo a cercare canzoni dedicate al tema dei giornalisti eliminati perché scomodi testimoni dei delitti di potenti e criminali.

Questo “huayno ayacuchano” racconta una delle tante terribili stragi accadute negli anni 80 e 90 in Perù, in particolare nelle aree rurali della provincia di Huamanga (il cui capoluogo è Ayacucho), dove si consumò una vera e propria guerra... (continua)
Por los caminos de Ayacucho,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/5/2015 - 16:53

Ambaradan

Antiwar Songs Blog
Ambaradan
Che cosa mai vorrà dire “ambaradan” una parola così sbarazzina ma che casino, cos’è ‘sto ambaradan? Una reminiscenza abissina. La simpatica parola “ambaradan” (o “ambaradam”), che in italiano colloquiale significa “casino, confusione, baraonda”, non ha un’origine tanto simpatica, come già abbiamo avuto modo di dire nell’introduzione ad un’ omonima canzone degli Yo Yo Mundi, “Ambaradan” […]
Antiwar Songs Staff 2015-05-21 16:26:00

Pablo amigo

Pablo amigo
[2014]
Parole e musica di Julio César Ferreira, cantautore paraguayo
Arrangiamento musicale di Cristian Chaparro

Stamattina, tra le varie notizie ferali, c’era quella dell’assassinio di Evany Josè Metzker, 67 anni, giornalista brasiliano del Minas Gerais che indagava su narcotraffico e prostituzione minorile. Era scomparso da qualche giorno ed il suo corpo decapitato, con le mani legate ed evidenti segni di tortura, è stato ritrovato ieri in una zona rurale dello Stato del sud-est.

Il Committee to Protect Journalists (CPJ), organizzazione indipendente che promuove la libertà di stampa, riporta che dal 1992 ad oggi nel mondo sono stati assassinati 1127 giornalisti, 61 dei quali nell’anno passato e 25 nei primi 5 mesi di questo 2015.

Così ho provato a cercare, cominciando proprio dall’America Latina, se vi fosse qualche altra canzone, oltre a quelle già presenti sulle CCG (per esempio,... (continua)
La pluma en mi país está de duelo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/5/2015 - 14:06
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Casey Jones, the Union Scab

Casey Jones, the Union Scab
CASEY JONES – STREJKBRYTAREN
(continua)
inviata da Juha Rämö 21/5/2015 - 08:06
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Casey Jones, the Union Scab

Ture Nerman (1886 - 1969) was a Swedish socialist, journalist and author who wrote a biographical book about Joe Hill titled »Joe Hill - mördare eller martyr« (Joe Hill - murderer or martyr) and translated many of his songs into Swedish. Read more here: http://en.wikipedia.org/wiki/Ture_Nerman
CASEY JONES – STREJKBRYTAREN
(continua)
inviata da Juha Rämö 21/5/2015 - 08:05
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Francesco Guccini: Lui e lei

Francesco Guccini: Lui e lei
[1970]
Testo e musica di Francesco Guccini
Lyrics and music by Francesco Guccini
Album: Due anni dopo




A leggere i poeti (che nessuno al mondo , poi, leggerà mai)
di Riccardo Venturi

Quei poeti, che nessuno al mondo (poi) avrebbe mai letto, avevano un nome e un cognome. Erano quasi tutti di paesi strani e le loro poesie le avevano scritte in lingue anche più strane dei loro paesi; ogni tanto, però, provavo uno strano piacere nell'andare a cercare in mezzo ai classici, quelli che ci erano inflitti a scuola, per trovare la “perla sconosciuta” il cui autore non era da dire immediatamente. Sennò la sorpresa andava a farsi fottere, lo sgranamento degli occhi che era l'attesa conclusione quando il nome veniva finalmente rivelato. L'autore di quei versi che, per due o tre minuti, avevano fatto un po' sognare era lo stesso che, la mattina fra i banchi di classe, ci faceva caramellare i coglioni... (continua)
Lui e lei
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/5/2015 - 22:25

La ballata di Piero dei fossi

La ballata di Piero dei fossi
Chanson italienne – La ballata di Piero dei fossi – Pino Bertelli -
Texte de Pino Bertelli
Musique de Massimo Panicucci

Dans cette longue ballade de l'anarchiste Pino Bertelli, on parle de Piero Ciampi, de Livourne et de beaucoup d'autres choses. Pour le reste voir le CCG blog. [RV]
à Piero Ciampi,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/5/2015 - 22:20
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Anch’io ti ricorderò

Anch’io ti  ricorderò
I'LL REMEMBER YOU TOO
(continua)
inviata da Alice Bellesi 20/5/2015 - 21:44
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La luna sulle vette

La luna sulle vette
Non solo in Germania lo scoutismo dette origine ad esperienze resistenziali, come i “Navajos” di Colonia, in Italia vi fu l'importante esperienza delle Aquile Randagie



Nell'ottobre del 1922 sale al potere il partito fascista che si prefigge uno stato totalitario e dunque un controllo sulle idee della popolazione italiana, per raggiungere questo obiettivo pone subito molta attenzione all'educazione dei giovani, e quindi, il 14 gennaio 1923 nasce l'ONB (Opera Nazionale Balilla) e vengono sciolte tutte le organizzazioni a carattere o inquadramento militare. Alcuni prefetti applicano questa classificazione anche alle organizzazioni scout, nonostante spesso le autorità ecclesiastiche intervengano in loro difesa, e molte camicie nere cominciano a compiere atti di violenza contro appartenenti a gruppi scout, tanto che ad Argenta viene ucciso Don Minzoni, fondatore del gruppo scout locale.

Per... (continua)
La luna che risplende inonda di luce
(continua)
inviata da dq82 20/5/2015 - 18:06
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It's A Long Way Down To The Soupline

It's A Long Way Down To The Soupline
Traduzione svedese / Swedish translation / Svensk översättning: Jacob Branting
DET ÄR LÅNG VÄG ATT GÅ I SOPPKÖN
(continua)
inviata da Juha Rämö 20/5/2015 - 16:43
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Casey Jones, the Union Scab

Casey Jones, the Union Scab
Audio link to the song from 1975 performed by Turun ylioppilasteatteri (Turku Student Theatre)
ANTTI MÄNTTI, LAKKORIKKURI
(continua)
inviata da Juha Rämö 20/5/2015 - 13:29
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Across The Lines

Across The Lines
AL DI LÀ DELLE RIGHE
(continua)
inviata da Alice Bellesi 20/5/2015 - 12:47
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Battleship of Maine

Battleship of Maine
Come sospettavo, ho ora conferma che questa ripresa alla fine dei ’50 dai New Lost City Ramblers è una canzone satirica, da “vaudeville”, risalente ai tempi della guerra ispano-americana (1898), quella che, col pretesto dell’affondamento dell’USS Maine (in realtà un’operazione di “false flag”), fece sì che gli USA si pappassero Cuba, Filippine, Porto Rico e Guam ponendo fine ai residui possedimenti coloniali spagnoli in America.

Ma negli anni 20, quindi ben prima dei New Lost City Ramblers, il brano fu un cavallo di battaglia di Wilmer Watts (1897-1943), cantante e polistrumentista di Gaston County, North Carolina, uno che riusciva a suonare anche cinque strumenti all’unisono e che, all’occorrenza, si accompagnava al gruppo de "The Lonely Eagles”. La loro versione s’intitolava “Fightin' in the War with Spain”. Il testo l’ho trovato sul solito, imprescindibile Mudcat Café come trascritto... (continua)
FIGHTIN' IN THE WAR WITH SPAIN
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/5/2015 - 09:02
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Teče mi, teče vodica

anonimo
Teče mi, teče vodica
A orecchio direi che la seconda versione è delle Slovenia nord-occidentale (Caporetto).
Piero Purini 19/5/2015 - 17:45
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Workers of the World, Awaken

Workers of the World, Awaken
Traduzione svedese 4 / Swedish translation 4 / Svensk översättning 4: Jacob Branting
VÄRLDENS ALLA SLAVAR, VAKNA
(continua)
inviata da Juha Rämö 19/5/2015 - 17:40
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Non siamo tutti eroi

Non siamo tutti eroi
Version française – NOUS NE SOMMES PAS TOUS DES HÉROS – Marco Valdo M.I. – 2015
Chanson italienne – Non siamo tutti eroi – Piero Ciampi – 1962
NOUS NE SOMMES PAS TOUS DES HÉROS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 19/5/2015 - 17:05
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Factory Town

Factory Town
[1988]
Parole e musica di Danny Wayland "Dan" Seals (1948-2009), country singer e songwriter.
Nel suo album “Rage On” del 1988.
Billy came by this morning
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/5/2015 - 15:32
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The trumpets of Jericho

The trumpets of Jericho
La Storia dovrebbe insegnarci qualcosa
(continua)
inviata da dq82 19/5/2015 - 14:57
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Harlan County Blues

Harlan County Blues
[1940]
Parole e musica di George Davis (1906-1992), minatore, cantautore, conduttore radiofonico, testimone della lunghissima lotta dei minatori del Kentucky e, in particolare, di quelli della contea di Harlan, detta non a caso “Bloody Harlan County”, dove il confronto sanguinoso tra lavoratori, compagnie e strikebreakers durò quasi ininterrottamente dai primi del 900 fino agli anni 70 e alla crisi mondiale dell’estrazione del carbone.

Nel disco di George Davis intitolato “When Kentucky Had No Union Men”, pubblicato nel 1967 dalla Folkways Records.

Interpretata anche da Mike Seeger nel disco “Tipple, Loom & Rail - Songs Of The Industrialization Of The South” (Folkways Records, 1966)

Poi anche nella raccolta “Songs And Ballads Of The Bituminous Miners” edita nel 2002 dalla Biblioteca del Congresso USA.

Sono moltissime le canzoni già presenti sul sito dedicate alla “Harlan War”. Se... (continua)
A bunch of fellers the other day
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/5/2015 - 14:52
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Spinning Room Blues

Spinning Room Blues
[1936/1965]
Canzone scritta da Dorsey Dixon e interpretata col fratello Howard, i Dixon Bothers. Entrambi furono operai tessili dall’adolescenza fino alla pensione. Le ultime tre strofe (indicate tra parentesi) furono aggiunte nel 1965, a mo’ di attualizzazione)
Un brano in qualche modo gemello di Weave Room Blues

Interpretata da Mike Seeger nel disco “Tipple, Loom & Rail - Songs Of The Industrialization Of The South” (Folkways Records, 1966)

Poi in diverse raccolte dedicate alla riscoperta dei Dixon Brothers.

Infine nel disco collettivo “Poor Man, Rich Man - American Country Songs Of Protest” (1989).
About the old spinning room I'm a-going to tell a tale
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/5/2015 - 13:28
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Death Of Mother Jones

Death Of Mother Jones
[1930]
Canzone di autore anonimo.
La prima incisione è di Gene Autry, 1931.
In alcune compilation, come “Brother, Can You Spare A Dime?: American Song During The Great Depression” (1977) e “Poor Man, Rich Man - American Country Songs Of Protest” (1989).
Testo trovato su Union Songs

Ripresa anche da Joe Glazer nel suo “Down In A Coal Mine” del 1974.

Quindi David Rovics – cui la canzone è stata impropriamente attribuita in origine – è solo l’ultimo arrivato in ordine di tempo…

Nel 1930 moriva, ultranovantenne, la leggendaria Mary Harris "Mother" Jones, insegnante ed ‎agitatrice sociale, organizzatrice dell’United Mine Workers e fondatrice dell’Industrial Workers of ‎the World, in prima linea in tutti i grandi scioperi dalla seconda metà dell’800 fino al massacro di Paint Creek (1912), a quelli di Ludlow‎‎ (1914) e Matewan (1920) e alla battaglia di Blair Mountain.

Quando scioperare significava davvero qualcosa e chi lo faceva sapeva cosa rischiava (non solo qualche ora di paga sulla pelle degli altri)…
Bernart Bartleby 19/5/2015 - 12:20
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Money Cravin' Folks

Money Cravin' Folks
[1929]
Parole e musica di Blind Alfred Reed.
Testo trovato sull’imprescindibile Mudcat Café
Nel disco collettivo “Poor Man, Rich Man - American Country Songs Of Protest”, pubblicato dalla statunitense Rounder Records nel 1989

Poi nella raccolta interamente dedicata a Blind Alfred Reed intitolata “Complete Recorded Works In Chronological Order (1927-1929)”, pubblicata dall’austriaca Document Records nel 1998.

Ripresa anche da Frank Tovey, in arte Fad Gadget, nel suo dico del 1989 intitolato “Tyranny And The Hired Hand”

I ricchi, gli avidi, gli usurai e gli affamatori, che il diavolo se li porti!
Let me tell you 'bout the money cravin' folks
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/5/2015 - 10:43
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The Crow On The Cradle

The Crow On The Cradle
KORPPI KEHDOLLA
(continua)
inviata da Juha Rämö 19/5/2015 - 09:54
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When I'm Gone

When I'm Gone
SE KAI TÄYTYY TEHDÄ NYT
(continua)
inviata da Juha Rämö 19/5/2015 - 09:52
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El derecho de vivir en paz

El derecho de vivir en paz
OIKEUS RAUHAAN JA ELÄMÄÄN
(continua)
inviata da Juha Rämö 19/5/2015 - 09:50

Piero dei Fossi

Antiwar Songs Blog
Piero dei Fossi
È forse la prima volta in questo sito che la vera introduzione a una canzone viene affidata piuttosto al blog che alla pagina che la contiene e, in fondo, non ve n’è nessuna precisa ragione. Del resto, di fronte a Piero Ciampi, alla sua vita e alle sue canzoni è sempre bene non invocare troppe […]
Antiwar Songs Staff 2015-05-18 23:29:00
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A Maid That's Deep In Love

A Maid That's Deep In Love
Manca la traduzione e propongo quella di Musica & Memoria
Un brano romantico e molto semplice, parla di una ragazza che per seguire il suo innamorato nel Nuovo Mondo si traveste da uomo e si imbarca come mozzo su una nave, ma il suo capitano si innamora di lei; a riva svela il suo segreto e il capitano le giura amore eterno e la implora di sposarlo.
UNA FANCIULLA PERDUTAMENTE INNAMORATA
(continua)
inviata da Cattia Salto 18/5/2015 - 22:48

Le défilé de l'Empire

Le défilé de l'Empire
La dedica è ad un amico appartenente alla goguette della “Lice chansonnière”, una delle più celebri di Parigi, nata nel 1831 e scioltasi nel 1967.

A dicembre del 1851, a soli due anni e mezzo dopo la Rivoluzione repubblicana del 1848 ed il relativo bagno di sangue, si era consumato il colpo di Stato di Luigi Napoleone Bonaparte il quale, dopo aver sospeso ogni diritto democratico e proceduto ad un’ondata indiscriminata di arresti, si era cucito addosso la legittimazione con il plebiscito di dicembre. A gennaio dell’anno seguente, la monarchia e la sua corte di ufficiali, magistrati, accademici, banchieri e porporati sfilavano in pompa magna, ancora una volta restaurati, tra le nebbie dell’inverno parigino, quasi una processione di morti viventi…
Bernart Bartleby 18/5/2015 - 14:33
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Le Bal et la guillotine

Le Bal et la guillotine
[1849]
Versi di Gustave Leroy (1818-1860), celebre chansonier e goguettier amico di Charles Gille e con lui nella goguette parigina “des Animaux”.
Sull’“Air des faux dieux, faux timbre des Trois Couleurs”(ignoro di quale brano musicale si tratti).

Canzone che parla della repressione della “Primavera dei Popoli” in Francia, l’ennesima rivoluzione tradita. Infatti tra le forze che avevano travolto la monarchia prevalsero quelle più conservatrici, anti-popolari. Cosicchè nel giugno Parigi insorse di nuovo e la rivolta operaia fu schiacciata nel sangue dalle truppe del generale Louis Eugène Cavaignac.

Nel brano il racconto dell’esecuzione di due insorti, proprio mentre all’Eliseo il presidente – quel grande “repubblicano” di Carlo Luigi Napoleone Bonaparte, poi Napoleone III imperatore - dà un grande ricevimento di gala…

Nella vignetta – impostata come una scena dalla mitologia greca – il... (continua)
C'est aujourd'hui qu'eut lieu le sacrifice,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/5/2015 - 13:48

Tuer l'ennui !

Tuer l'ennui !
[giugno 1848]
Versi di Eugène Pottier in “Chants révolutionnaires”, edizione del 1887.
Musica non indicata.
La dedica è ovviamente di molto successiva alla canzone (Pottier era del 1816 mentre Zola del 1840)
A Émile ZOLA.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/5/2015 - 13:08

Le Peuple

Le Peuple
[1848]
Versi di Eugène Pottier in “Chants révolutionnaires”, edizione del 1887.
Musica non indicata.
Quand tombait la pluie fine et qu’un manteau de glace
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/5/2015 - 12:54

Kumar Gautan: An Open Letter From Aruna Shanbaug

Kumar Gautan: An Open Letter From Aruna Shanbaug
[2011]
Versi di Kumar Gautan, poeta indiano.

Aruna Shanbaug – che l’autore fà parlare in prima persona in questa poesia – è morta oggi nell’ospedale King Edward Memorial Hospital di Mumbai dove si trovava ricoverata da 42 anni, quarantadue anni in stato vegetativo. La sua vita si era di fatto fermata nel 1973 quando, giovane infermiera, in quello stesso ospedale, era stata aggredita, violentata e strangolata da tal Sohanlal Bhartha Walmiki, un addetto alle pulizie. Costui, prima di brutalizzarla, era riuscito a passarle una catena intorno al collo, causandole così asfissia e danno spinale.
Lo stupratore se la cavò con sette anni di galera per aggressione e rapina, nel processo nemmeno rilevarono il tentato omicidio e la violenza sessuale.
La pena per Aruna Shanbaug è stata molto più lunga.

Nel 2010 la Corte Suprema indiana ha rigettato la richiesta di consentire l’eutanasia per Aruna... (continua)
Please help me, I want to die…
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/5/2015 - 11:45




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