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Prima del 2015-12-16

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Per Loredano Bizzarri

Per Loredano Bizzarri
[1973]
Nel disco “I canti della baracca di Piazza Maggiore. 18 canti sindacali e di protesta”
(Credo che la “baracca” fosse la tenda allestita dai metalmeccanici in piazza a Bologna durante le manifestazioni del 1973)

Il 12 giugno 1949, durante un grande e lungo sciopero dei braccianti del bolognese, a San Giovanni in Persiceto - a 40 km da Molinella, dove qualche settimana prima i carabinieri avevano sparato e ucciso l’operaia e mondina Maria Margotti di 34 anni, vedova e madre di due bambine, e ferito una trentina di persone - un lavoratore che stava picchettando contro il crumiraggio, Loredano Bizzarri di 22 anni, fu freddato da un colpo sparato a bruciapelo da tal Guido Cenacchi, una guardia al soldo degli agrari. L’assassino non fu neppure incriminato.
Lavoratori ascoltate in silenzio
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/12/2015 - 21:03
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Die Arbeiter von Wien

Die Arbeiter von Wien
Chanson en langue allemande – Die Arbeiter von Wien - Fritz Brügel - 1927



La chanson Die Arbeiter von Wien (Les travailleurs de Vienne) est la principale chanson de lutte née pendant la Révolte du juillet viennois de 1927 ; depuis lors, elle fait partie intégrante des chants antifascistes internationaux. Le texte fut écrit par Fritz Brügel (Bedřich Bruegel, d'origine tchèque, né en 1897 à Vienne et mort en 1955 à Londres) ; c'était un bibliothécaire et diplomate ; à ces activités, il adjoignait une discrète activité littéraire. Pour la musique, Brügel reprit celle que le compositeur prolétarien russe Samuel Pokrass avait écrit en 1920 pour une célèbre chanson révolutionnaire, Белая армия, чёрный барон (« Armée blanche, Baron noir »), à propos du baron Pjotr Wrangel.

La Révolte de juillet de 1927 (connue sous le nom de « L'incendie du Palais de Justice de Vienne », en allemand : Wiener... (continua)
LES TRAVAILLEURS DE VIENNE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/12/2015 - 17:10

Choisis Lison

Choisis Lison
[1917]
Parole di Louis Bousquet e musica di Camille Robert, gli stessi autori – come l’interprete – di Quand Madelon…

“Canzone d’Amore Contro la Guerra” recentemente reinterpretata da Tichot nell'album “Chansons de la guerre 14-18. Une vie d' bonhomme. Pendant la guerre la chanson continue” pubblicato nel 2008.

Ho indicato in corsivo alcuni dei diversi refrain usati, sempre varianti con i nomi dei tanti campi di battaglia francesi nella Grande Guerra…
Quand, au printemps, la feuille pousse
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/12/2015 - 14:03

Leur idéal

Leur idéal
[1914-18]
Poesia che l’anarchico e antimilitarista Bizeau scrisse durante il macello della Grande Guerra.
Messa in musica da François Guernier, leader del gruppo francese Tichot, nell'album “Chansons de la guerre 14-18. Une vie d' bonhomme. Pendant la guerre la chanson continue” pubblicato nel 2008.

On retrouve Eugène Bizeau avec Leur Idéal, titre qui résume parfaitement la chanson. Il s'agit d'une interrogation sur le sens de la guerre face à la violence de la guerre ("la charge folle vers les canons meurtriers") et face aux remises en cause des principes démocratiques ("c'est bâillonner la justice"). La voix de François Guernier prend de l'ampleur à mesure que la colère monte...”
(da Autour du Chemin des Dames)




I disegni sono tratti dal sito dell’Association Laïque des Amis d'Anne et Eugène Bizeau
C'est là-bas dans la tranchée
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/12/2015 - 13:08
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La Roulante

anonimo
La Roulante
[1917]
Versi di anonimo “poilu”, soldato francese della Grande Guerra
Musica di Lucien Boyer (1876-1942) è stato un poeta, compositore, chansonnier e goguettier di Montmartre.
Ripresa da Tichot nell'album “Chansons de la guerre 14-18. Une vie d' bonhomme. Pendant la guerre la chanson continue” pubblicato nel 2008.

Certamente si tratta di canzone patriottica, e d’altra parte Lucien Boyer fu insignito della Legion d’Onore quale “chansonnier aux armées”… Eppure si tratta di un’ode alla “roulante”, la cucina da campo, unica macchina di sostentamento e non di morte presente nelle trincee della Grande Guerra.

E intorno alla “roulante” le voci dei “poilus”, perfettamente consapevoli, e con grande sarcasmo, che i loro nemici non erano tanto i “boches” tedeschi quanto i ricchi e i profittatori di casa propria, quelli che invece, nello stesso tempo, mangiavano nei grandi ristoranti di Parigi e sui loro giornali ingannavano l’opinione pubblica sul macello in atto…
Les nouveaux riches dînent chez Fayard
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/12/2015 - 11:55
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Il Lamento Del Mare

Il Lamento Del Mare
LAMENTATIONS DE LA MER
(continua)
inviata da Keskonsmär Parici 16/12/2015 - 11:32
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Il cane infedele

Il cane infedele
musiche e arrangiamenti: Stefano Scatozza
testo: Danilo Selvaggi

da "Tempo di passaggio" 2012

Rallentano di nuovo i ritmi con "Il cane infedele", stimolante canzone soft jazz e metaforica: "Il mio cane odia i padroni / però lo fa con un suo stile / lo guardi e lui lo fa capire / scavando per ore in cortile / i resti del mondo che abbiamo sepolto nel fango". Il testo di Danilo Selvaggi è geniale a dire poco e la canzone cresce pian piano. Parte calma come se potesse non andare da nessuna parte e non avesse assolutamente fretta di andarci e poi prende le mosse e si impenna in un latrato di sax, prima di spegnersi nell'invocazione: "Un osso, per favore, al cane mio infedele".

Non c'è niente da fare: quando un disco, oltre che ascoltarlo, lo si può leggere, significa che siamo alle prese con un prodotto che ha dei valori aggiunti dentro. I testi di Danilo Selvaggi hanno quel quid, quell'indefinito nonsoché che ci porta dentro alle canzoni.
www.bielle.org
Il mio cane infedele
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 11:31
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MilluMinoMeno

MilluMinoMeno
Inno 2015 per M'Illumino Meno
(testo e musica: Mattia Quinzio)
Non sono passati nemmeno cent’anni
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 11:02
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The Orphans

The Orphans
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (continua)
The Orphans, the orphans, remember us, remember us
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 10:05

Goodnight Mary

Goodnight Mary
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (continua)
Goodnight Mary go to sleep
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 10:03
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Good Old Flag

Good Old Flag
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (continua)
When this war was beginning it was all to God we trust
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 09:57
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We Were Marching on Christmas Day

We Were Marching on Christmas Day
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (continua)
Frozen ground, oh holy night
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 09:54
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The Story You Tell Yourself

The Story You Tell Yourself
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (continua)
You're fighting for your blood
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 09:52
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Last June Light

Last June Light
2015
Soundtrack To a Ghost Story

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti di area Americana, sottolineando... (continua)
I'm picking honeysuckle and arrowheads and arrowheads
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 09:48
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Sweetheart

Sweetheart
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (continua)
Don't take my sweetheart away
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 09:46
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I've Seen the Elephant

I've Seen the Elephant
2015
Soundtrack To a Ghost Story

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti di area Americana, sottolineando... (continua)
Bones snapped and a cracking
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 09:39
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To Life

To Life
[1964]
Da "Fiddler on the roof" (Il Violinista sul tetto), un musical composto da Jerry Bock su libretto di Sheldon Harnick e Joseph Stein, ambientato in uno shtetl ebraico della Russia zarista nel 1905. È tratto dal libro "Tevye and his Daughters" (o Tevye the Milkman), in italiano "Tevye il lattivendolo ed altre storie", di Sholem Aleichem. È andato in scena per la prima volta a Broadway il 22 settembre 1964. https://it.wikipedia.org/wiki/Fiddler_on_the_Roof]]
Testo da stlyrics

Dal musical è stato tratto un film omonimo nel 1971, diretto da Norman Jewison.

Il titolo è ispirato ad un soggetto ricorrente nei quadri del pittore ebreo Marc Chagall, vale a dire il violinista che suona sopra i tetti di un villaggio di campagna. Come ci spiega il protagonista Tevye all’inizio dello spettacolo, tale figura ci ricorda le condizioni di estrema instabilità in cui si manifesta l’esistenza ebraica (ma anche dell’esperienza umana in senso generale), “costretta ad improvvisare una semplice melodia senza rompersi l’osso del collo”.
(Tevye)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 16/12/2015 - 02:22
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Vladimir Semënovič Vysotskij / Владимир Семёнович Высоцкий: Сыт я по горло

Vladimir Semënovič Vysotskij / Владимир Семёнович Высоцкий: Сыт я по горло
XX secolo
Нью-Йорк -17 января 1979г.
Parole muscicate da Владимир Семёнович Высоцкий
Da, da http://liryka-liryka.blogspot.com/2015...
Сыт я по горло, до подбородка,
(continua)
inviata da krzyś 16/12/2015 - 01:39
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La semaine sanglante

La semaine sanglante
Vorrei ricordare la cara Lindsay Cooper con immutato affetto da questo sito, proponendo la Canzone dei Contadini, scritta e musicata nel 1849 da Pierre Dupont e che lei ha arrangiato e riproposto nel suo primo disco "Rags"(che tratta delle inaccettabili condizioni di lavoro femminile nell'industria tessile nell'Inghilterra vittoriana) con Sally Potter al canto.

1848: La Chanson des Paysans

Quand apparut la République
Dans les éclairs de Février,
Tenant en main sa longue pique,
La France fut comme un brasier :

Dans nos vallons et sur nos cimes
Verdit l'arbre de liberté ;
Mais les quarante-cinq centimes
Et Juin plus tard ont tout gâté.

Oh ! quand viendra la belle ?
Voilà des mille et des cents ans
Que Jean-Guêtré t'appelle,
République des paysans !

La terre va briser ses chaînes,
La misère a fini son bail ;
Les monts, les vallons et les plaines
Vont engendrer par le travail.

A... (continua)
Flavio Poltronieri 15/12/2015 - 22:43
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Tre ottave pe' cantare O Gorizia a Carrara colla Nicolazzi

Tre ottave pe' cantare <em>O Gorizia</em> a Carrara colla Nicolazzi
[dicembre 2015]
Ottave in rima di Giovanni Bartolomei da Prato
(sulla tradizionale aria-cantilena delle ottave)

E pensare che Giovanni Bartolomei da Prato, su questo sito, ce lo avevamo presente fin dal 25 novembre 2011, quando intervenne su Su fratelli pugnamo da forti a dirimere un po' la famosa questione degli inquisisi. E ne è qualificato, essendo il Giovanni Bartolomei stato un collaboratore della Caterina Bueno, e ancor oggi un suo autentico continuatore. Avendolo conosciuto di persona nelle circostanze che vo a raccontare, sono particolarmente lieto di accorglielo qua dentro anche come autore e ottavista; e vedrete più in là quali e quante cose Giovanni ha combinato e sta combinando (non ultime, anche se mi ha pregato di attendere ancora un po' prima di metterle, certe sue straordinarie versioni in pratese da Georges Brassens, che non esiterei a definire geniali).

Per questa cosa... (continua)
'La c'era a Bella Ciao 'n quel di Spoleto
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/12/2015 - 21:13

Vois-tu jusque Bruxelles ?

Vois-tu jusque Bruxelles ?
Vois-tu jusque Bruxelles ?

Chanson française – Vois-tu jusque Bruxelles ? – Marco Valdo M.I. – 2015
Ulenspiegel le Gueux – 15

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LVIII)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent... (continua)
On était au jour de l’abdication
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/12/2015 - 16:04
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La canzone dei migranti

La canzone dei migranti
2016
Quo Vadis - Storie di migranti

Riflessioni su una umanità dolente che si interroga sul significato universale dell’accoglienza e della pietà.
Un altro muro, un’altra vergogna
(continua)
inviata da Fernando Ianeselli 15/12/2015 - 15:14
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La maglietta rossa di Kobane

La maglietta rossa di Kobane
2016
Quo Vadis - Storie di migranti
Il tuo nome è Aylan,
(continua)
15/12/2015 - 15:09
Percorsi: Dal Kurdistan
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Pace

Pace
2016
Quo Vadis - Storie di migranti

La canzone è parte di un'opera rock in allestimento denominata Quo vadis - Storie di migranti.
L’opera nasce dalla consapevolezza che l’umanità intera sta vivendo un momento storico epocale: non soltanto il confronto/scontro di religioni e civiltà diverse, non soltanto la crisi e gli interessi economici mondiali ma la percezione di un punto di non ritorno globale per la sopravvivenza dell’essere uomo, dei suoi valori fondanti e dello stesso senso della vita.
In qualche modo vorrebbe essere la colonna sonora di un’umanità dolente e smarrita in cammino verso una destinazione ignota.
La tragedia dei migranti (o profughi, o rifugiati, o diseredati non fa differenza) ci pone di fronte a tutto ciò , analogamente a tutte le migrazioni del passato, ma anche diversamente da esse perché oggi questa è tragedia di tutti: di chi uccide, di chi lucra, di chi fugge, di chi accoglie e di chi respinge.
Sotto gli occhi di tutti.
Quando il tempo sparirà
(continua)
inviata da Fernando Ianeselli (autore e compositore) 15/12/2015 - 15:01
Percorsi: Dal Kurdistan
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Refugees

Refugees
Conobbi i Van Der Graaf Generator dopo il viaggio di un mio amico a Londra. Da quel giorno gli ascolto ancora spesso e volentieri. Refugees è senz'altro una delle mie "lirics" preferite.
Paolo Salvatore Orrù 15/12/2015 - 14:19
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Rant ’N’ Roll

Rant ’N’ Roll
[1994]
Parole e musica di John Trudell (1946-2015), musicista ed attivista politico nativo americano, di origine Santee Dakota, scomparso di recente
Nell’album intitolato “Johnny Damas & Me”
Welcome to graffiti land
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2015 - 10:27
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Listening / Honor Song

Listening / Honor Song
[1983]
Spoken song dal primo disco di Trudell, “Tribal Voice”
I was listening to the voices of life
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2015 - 09:58
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It Is One

It Is One
[1996]
Scritta da Jackson Browne con Jeff Young, Kevin McCormick, Scott Thurston, Mark Goldenberg, Mauricio Lewak, Luis Conte e Valerie Carter.
Nell’album “Looking East”
They shot a man into the sky
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2015 - 09:17

Siamo gente di Molinella

anonimo
Siamo gente di Molinella
Pare che l'indicazione di Wikipedia derivi dal resoconto della tumultuosa seduta parlamentare del 20 maggio 1949, qui in PDF
L'allora Sottosegretario di Stato per l'Interno, il democristiano Achille Marazza - diede la versione dei fatti riportata da Wikipedia, aspramente contestata dal deputato del PCI Aldo Cucchi
Purtroppo Wikipedia è molto rigorosa sull'uso delle fonti: se troverò qualche articolo de L'Unità dell'epoca da citare vedrò di indicarlo in quella pagina.
Carletto Cafiero 14/12/2015 - 23:21
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La morte

La morte
Una curiosità: il "Volume 1" uscito nel giugno del 1967, è stato in assoluto il primo disco in Italia a contenere nella copertina i testi di tutte le canzoni...a dire il vero, vendette anche molto bene (oltre le 60.000 copie) piazzandosi quell'anno al secondo posto nelle classifiche, dietro........
Gianni Morandi!
Flavio Poltronieri 14/12/2015 - 22:07
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Carlo Martello torna [o: ritorna] dalla battaglia di Poitiers; o Carlo Martello

Carlo Martello torna <i>[o: ritorna]</i> dalla battaglia di Poitiers; <i>o</i> Carlo Martello
In riferimento a questa canzone, il 13 dicembre 1967 (come regalo di Santa Lucia) sia Fabrizio che la sua etichetta di allora, la Karim, hanno ricevuto la citazione di un mio concittadino veronese per "avere in concorso tra di loro, prodotto e messo in commercio dischi pornografici e dal contenuto osceno"
L'anno seguente la vicenda giuridica si risolse con una assoluzione "perchè il fatto non sussiste"
Flavio Poltronieri 14/12/2015 - 21:50
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A Sante Caserio, o La ballata di Sante Caserio

A Sante Caserio, <i>o</i> La ballata di Sante Caserio
Nuova riscrittura in lingua inglese (con chiusa finale in franco-canadese del Québec) di Riccardo Venturi
14 dicembre 2015
The song adapted into English (with the final stanza in Canadian French) by Riccardo Venturi
December 14, 2015



Performed in Italian by Sandra Mantovani.


Mi sono immaginato questa versione con un dato arrangiamento musicale molto ripreso dalla musica tradizionale franco-canadese (e per questo il "dormi Caserio" finale è in francese del Québec come omaggio, ripetuto però in inglese), e accompagnata dal violino di Jamie Lazzara, che saluto se legge. Purtroppo, come sono solito dire, so suonare solo il campanello di casa e male pure quello. Ma chissà. Ad ogni modo la versione consta solo delle tre strofe comunemente cantate della ballata, più, appunto, il "dormi Caserio" finale. Si tratta, e lo ribadisco, di una riscrittura, così come mi è venuta in mente una sera qualsiasi.
THE BALLAD OF SANTE CASERIO
(continua)
14/12/2015 - 21:38
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I Fratelli di Soledad (Noi siam con chi lavora)

I Fratelli di Soledad (Noi siam con chi lavora)
Fonti bene informate mi riferiscono che gran parte del film "Uomini contro" venne girato in Jugoslavia per aggirare divieti e boicottaggi da parte delle istituzioni che non vedevano di buon occhio la realizzazione di un film giudicato "antipatriottico".
Comunque la cava dove fucilano Frechette sembra proprio quella di Sossano (uguale!)
ciao
GS
gianni Sartori 14/12/2015 - 20:55
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Piazza Fontana (Luna Rossa)

Piazza Fontana (Luna Rossa)
Traduit par ZugNachPankow
LUNE ROUGE
(continua)
inviata da ZugNachPankow 14/12/2015 - 20:42
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‘A verità

‘A verità
[2014]
Scritta da Rocco Pagliarulo, in arte Rocco Hunt, con Enzo Avitabile, Fausto Cogliati e Valerio Passeri, detto Nazo
Feat. Enzo Avitabile
La traccia che dà il titolo all’album del 2014
Testo – completo delle parti interpretate da Avitabile – trascritto da Pakos su Summary Forum
[Rocco Hunt]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 17:33
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Finì la guerra

Finì la guerra
E' il caso di ricordare che nella guerra del 15/18 gli studenti si dichiararono interventisti
Flavio Poltronieri 14/12/2015 - 17:24
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The Beat(en) Generation

The Beat(en) Generation
[1988-89]
Parole e musica di Matt Johnson
Nell’album intitolato “Mind Bomb”, pubblicato nel 1989
When you cast your eyes upon the skylines
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 16:20
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World Without Tears

World Without Tears
[2003]
Parole e musica di Lucinda Williams
Title track del suo album del 2003
If we lived in a world without tears
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 15:33
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Die schlesischen Weber

Die schlesischen Weber
Mi chiedevo dove mai li avessi visti di "strano", i Tessitori di Heine tradotti dal Carducci. Me ne sono ricordato pochi giorni fa, riprendendo un certo libriccino da casa di mia madre. Ecco dov'erano: nientepopodimeno che nell'apparato critico all'edizione standard moderna del Manifesto del Partito Comunista di Carlo Marx e Federico Engels, a cura di Emma Cantimori Mezzomonti, pubblicata da Einaudi nel 1947 (vale a dire nel centenario esatto del Manifesto). Insomma, mica roba da poco. A pagina 189 dell'edizione che ho io, e che giaceva in cantina da mia madre, eccoti il Carducci solforoso prima di diventare "vate" monarchico o roba del genere. Ma pensa te.
Riccardo Venturi 14/12/2015 - 15:23
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Sweet Side

Sweet Side
[2003]
Parole e musica di Lucinda Williams
Nell’album intitolato “World Without Tears”
You run yourself ragged tryin' to be strong
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 15:12
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(You Gotta) Fight for Your Right (to Party!)

(You Gotta) Fight for Your Right (to Party!)
[1986]
Scritta dai Beastie Boys col produttore Rick Rubin e Tom Cushman
In “Licensed To Ill”, album d’esordio del terzetto hip hop newyorkese

Beh, sempre a proposito di istituzioni totalitarie - anzi, delle loro fondamenta: famiglia e scuola - insieme a The Wall dei Pink Floyd e a School Day di Chuck Berry, non poteva assolutamente mancare quest’altra immortale…
[Now boys, don't get into any trouble while mommy and daddy are gone
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 14:15
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Ja płonę

Ja płonę
[1983]

Parole di Bogdan Olewicz
Dal doppio album "I Ching"
Siedzę w słońcu
(continua)
inviata da Krzysiek 14/12/2015 - 05:33
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Jak tu pięknie

Jak tu pięknie
le 80'
nie mam ani grosza
(continua)
inviata da Krzysiek 14/12/2015 - 04:12
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Migrants

Migrants
(2015)

“Essendo io stesso un emigrato del sud Italia – terra di immigrazione – ho sempre sentito il bisogno di dedicare una composizione a questa grande “famiglia” alla quale mi sento appartenere: i migranti del mondo intero. Ma in questo caso sono andato anche oltre, dedicando loro un intero album che ho scritto in un particolare stato d’animo. Per comporre i dieci pezzi, mi sono ispirato a storie personalmente vissute, a documenti scritti, film, giornali, ma soprattutto ad incontri che ho avuto con altri migranti, testimoni privilegiati di storie di una grande ricchezza umana. Tutto ciò ha rappresentato per me una fonte incredibile di ispirazione. In Nowhereland il migrante si ritrova solo e disorientato su una nave insieme a molti altri, per raggiungere un nuovo Paese, una nuova terra che conosce solo attraverso le cartoline o la televisione, una nuova terra che, il più delle volte,... (continua)
(instr.)
13/12/2015 - 23:24
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I Want Love

I Want Love
Bravo Jeromi : )
krzyś 13/12/2015 - 23:13
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Volt egy tánc

Volt egy tánc
L'attribuzione della musica è stata corretta, e certo non può sussistere alcun dubbio sul fatto che "Dusán Sztevanovity" sia serbo di nascita: si tratta infatti dell'esatta resa, nell'ortografia ungherese, di "Dušan Stevanović", che è il suo vero nome in grafia serba. Quanto alla Katalin che non invia la sua traduzione, è una delle cose più tipiche di questo sito: l' "intervento-SMS", come lo chiamo io, di qualcuno che dice peste e corna di qualcosa (quasi sempre una traduzione) e che, naturalmente, scompare nelle nebbie quando viene invitato/a a fare o fornire qualcosa di (eventualmente) migliore. Saluti!
Riccardo Venturi 13/12/2015 - 23:11




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