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Autore Giuseppe Ungaretti

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Soldato

Soldato
Vita d’un uomo – Tutte le poesie, I Meridiani Mondadori, 1969

Questa poco nota poesia di Giuseppe Ungaretti (1888-1970) fa parte delle poesie ritrovate: l’Autore - che, come è noto, durante la Prima Guerra Mondiale scriveva i suoi versi su foglietti di fortuna, cartoline in franchigia, margini di giornali, vecchie lettere e li infilava nel suo tascapane - la inviò come ricordo dal San Michele a Giuseppe Prezzolini “per gratitudine a te e alla tua famiglia” con un biglietto datato 14 agosto 1916. Testimonia ancora una volta l’orrore della guerra, riproducendo l’atmosfera di tante pagine del Porto sepolto e confermando la durezza di quella vita transitoria e sempre in bilico sull’abisso nella quale, per dirla con le parole stesse di Ungaretti “Egli si è maturato uomo in mezzo ad avvenimenti straordinari ai quali non è mai stato estraneo. Senza mai negare la necessità universale della poesia,... (continua)
Sono impoverito
(continua)
inviata da Dq82 28/10/2020 - 14:40

Di persona morta divenutami cara sentendone parlare

Di persona morta divenutami cara sentendone parlare
Da: La terra promessa. Frammenti (Mondadori, 1950).

Perché suggerire l'inserimento di questa poesia di Giuseppe Ungaretti? Perché è bella... ma il motivo è un altro. Non la conoscevo, fino a un tardo, freddo pomeriggio d'autunno, quando la udii in una piazza di Ferrara dalla voce di un compagno di scuola di Federico Aldrovandi, poche settimane dopo la sua morte. Se non le parole, erano questi i sentimenti che si agitavano allora dentro alcuni di noi. Ecco.
Si dilegui la morte
(continua)
inviata da L.L. 4/5/2020 - 05:00
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Vercallo

Vercallo
2014
Esiste chi Resiste


Testo di Alessandro Caporossi

Testo fornitoci direttamente dai Gasparazzo (nella persona di Generoso Pierascenzi), Ringraziamo immensamente, sperando di far conoscere questo splendido disco a quante più persone possibili

“…la parola umana si oppone alla morte…fa vivere anche chi non è più in vita, poiché anche la memoria è parola, e con la memoria noi salviamo dal caos dell’oblio chi non è più tra noi…"
da “Nessuno ha mai visto Dio” di Gabriella Caramore

La zona intorno a Modena e Reggio Emilia , verso il territorio di pianura e Nonantola, da quel fatidico 8 settembre 1943, ha conosciuto momenti di violenza e di lacrime, di atti di coraggio e di abnegazione che non devono essere cancellati. Non diversamente da altri paesi, ha visto i suoi figli combattersi e uccidersi, ha visto l’odio che “…si sfrena tra i fratelli in ira a morte…” (Ungaretti- Mio fiume anche... (continua)
Con quanta ferocia i Nazi-fascisti
(continua)
inviata da dq82 11/1/2017 - 22:48
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Mio fiume anche tu

Mio fiume anche tu
1947
Il dolore - Roma Occupata

Inserisco questo brano di Ungaretti, di cui, ammetto la mia ignoranza, non conoscevo l'esistenza, per la citazione che ne fanno i Gasparazzo in Le tane. La poesia è tratta dalla raccolta "Il dolore" nella sezione "Roma occupata". Ne ho trovata una versione musicata da un coro, che però ne fa un cantoda Chiesa, eliminando tutta la prima parte che parla di Roma, di guerra e delle deportazioni.
Mio fiume anche tu, Tevere fatale,
(continua)
inviata da dq82 11/1/2017 - 22:25
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Le tane

Le tane
2014
Esiste chi Resiste


Testo di Alessandro Caporossi

Testo fornitoci direttamente dai Gasparazzo (nella persona di Generoso Pierascenzi), Ringraziamo immensamente, sperando di far conoscere questo splendido disco a quante più persone possibili

“…la parola umana si oppone alla morte…fa vivere anche chi non è più in vita, poiché anche la memoria è parola, e con la memoria noi salviamo dal caos dell’oblio chi non è più tra noi…"
da “Nessuno ha mai visto Dio” di Gabriella Caramore

La zona intorno a Modena e Reggio Emilia , verso il territorio di pianura e Nonantola, da quel fatidico 8 settembre 1943, ha conosciuto momenti di violenza e di lacrime, di atti di coraggio e di abnegazione che non devono essere cancellati. Non diversamente da altri paesi, ha visto i suoi figli combattersi e uccidersi, ha visto l’odio che “…si sfrena tra i fratelli in ira a morte…” (Ungaretti- Mio fiume anche... (continua)
Il crepitio di ramoscelli
(continua)
inviata da dq82 11/1/2017 - 19:56

In memoria di Muḥammad Shihāb

Antiwar Songs Blog
In memoria di Muḥammad Shihāb
Si chiamava Moammed Sceab Discendente di emiri di nomadi suicida perché non aveva più Patria Amò la Francia e mutò nome Questa poesia di Giuseppe Ungaretti ha quasi cent’anni. Cent’anni sono passati da quando il poeta combatteva e conosceva gli orrori della guerra sul Carso, “scontando la morte vivendo”; in mezzo ai brevi componimenti nel […]
Antiwar Songs Staff 2015-11-03 15:23:00
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Canzone contro la natura

Canzone contro la natura
[2014]
Nell’album intitolato “Canzoni contro la natura”


«[il titolo del disco] è ispirato alle parole che Ungaretti rilasciò in una famosa intervista con Pasolini. Nello spirito lo abbiamo scelto perché rappresentava al meglio quello che volevamo comunicare con questo disco. Si parla di contrapposizione tra uomo e natura. Siamo gli unici esseri in questo pianeta che hanno coscienza di sé (a quanto pare). E siamo anche gli unici che riescono a remare contro la natura e odiare la loro stessa specie (nessun altro animale lo fa). Siamo partiti da questo percorso filosofico per realizzare dieci brani che alla fine parlano anche tanto di Italia. Molto spesso siamo stati tacciati di essere catastrofisti. Ci sono alcune band che con le loro canzoni danno spiragli di luce. Noi pensiamo, con Mario Monicelli, che la speranza sia una trappola. Ecco perché non indichiamo soluzioni né siamo consolatori. ».

Intervista a XL Repubblica.
Se questa notte fosse tutto ciò che ti rimane
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2015 - 12:41
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The Divine Image

The Divine Image
LA DIVINA IMMAGINE
(continua)
12/6/2014 - 15:19
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Veglia

Veglia
[1915]
Versi del grande poeta e scrittore italiano, originariamente nella raccolta «Il porto sepolto» (1917), poi ne «L’allegria» (1931 e seconda edizione ampliata nel 1942).
Musica di Lorenzo Tempesti, compositore di colonne sonore originario di Udine.
Cima Quattro, il 23 dicembre 1915
(continua)
inviata da Dead End 19/2/2013 - 14:17
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Autumn

Autumn
[1918]
Da “Counter-Attack and Other Poems”
Musica del compositore americano Harold Blumenfeld (1923-vivente?) da “War Lament”, composizione per coro basata sulle poesie di Sassoon (1970).

Scrittore e poeta inglese, Sassoon partecipò alla prima guerra mondiale e nelle sue poesie descrive l’orrore delle trincee e deride il patriottismo di coloro che egli ritenne responsabili della morte di milioni di esseri umani in quel terribile conflitto.
Questa sua poesia del 1918 richiama – a mio avviso - incredibilmente “Soldati”, scritta da Giuseppe Ungaretti nel luglio dello stesso anno: “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”.
October's bellowing anger breakes and cleaves
(continua)
inviata da Bartleby 29/12/2010 - 14:20
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Onda d'ombra

Onda d'ombra
Tra terra e mare del 2006

Citazione di Soldati di Ungaretti:
"Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie"

Con la partecipazione dei Gang
Nell’onda di un’Ombra naufragati
(continua)
inviata da DonQuijote82 19/2/2009 - 09:03
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Soldiers - War - Another War

Soldiers - War - Another War
Da tre poesie di Giuseppe Ungaretti
tradotte in inglese William Fense Weaver

Two poems by Ungaretti (Soldiers - War - Another War and Vanity) were made into song by American composer Harry Partch (Intrusions, 1949-50). The poems were translated into English by William Fense Weaver.

Testo tratto da Database of Recorded American Music
Soldiers
(continua)
10/2/2007 - 10:21
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Sussurri e grida

Sussurri e grida
[2004?]
Testo e musica di Andrea Parodi
I versi finali sono tratti da "Soldati" di Ungaretti:
"Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie"
Da "Soldati", il nuovo album di Andrea Parodi del 2007
Il testo ci è stato gentilmente inviato dall'autore
Il sito di Andrea Parodi

Nell'album 'Soldati':
Andrea Parodi: voce
Laura Fedele: voce
Michael Perry: basso
John Shepp: batteria, telecaster
Mary Ancheta: rhodes
Flaviano Braga: fisarmonica
Andrea Parodi, Luciano Ripamonti, Massimiliano Larocca, Freddie: cori soldati


ANNI PARODIANI
di Riccardo Venturi

Non me ne vogliano i Delsangre, i Larocca, i Giromini & Apuamater Indiesfolk e tutti gli altri; ma, per me, questi ultimi sono stati gli anni parodiani. A partire da quell'anno di grazia e disgrazia che è stato il 2002, l'anno degli arrovesciamenti, l'anno del treno nell'alba, l'anno in cui tutto è sembrato esplodere, in me e attorno... (continua)
La luna mi ha voltato le spalle
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/2/2007 - 10:08




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