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Autore The Smiths

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Meat is Murder

Meat is Murder
[1985]

Genius Annotation

“ Meat is Murder “,with its simulated bovine cries and buzz-saw guitars took vegetarianism to a new height in popular media . At the time when this song was recorded , animal welfare weren't as mainstream of an issue as they are now. The consumption of meat, especially mass-produced factory-farmed meat, is inherently related to the suffering of animals , and the whole point of this song is to make us think about this unpleasant truth. It's not really the kind of song you just seat back and enjoy.

(Pluck)
*Cow groans and industrial noises*
(continua)
inviata da Pluck 15/11/2023 - 06:33
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Suffer Little Children

Suffer Little Children
[1983]
Scritta da Morrissey e Johnny Marr
In "The Smiths", album di debutto del 1984
Testo da Genius

"But Jesus said, Suffer little children, and forbid them not, to come unto me: for of such is the kingdom of heaven." (Vangelo di Matteo, 19-14, nella Bibbia di Re Giacomo)

Pauline Reade, John Kilbride, Keith Bennett e Lesley Ann Downey sono stati quattro ragazzini tra i 10 e i 16 anni, tutti abitanti nei dintorni di Manchester, che sparirono nel nulla tra il 1963 ed il 1965. La polizia brancolava nel buio e la svolta nelle indagini fu del tutto casuale quando, il 7 ottobre del 1965, un uomo di nome David Smith telefonò alla polizia denunciando un efferato omicidio cui era stato testimone la sera prima, in casa della cognata. Quando la polizia arrivò sul posto, la casa dove viveva una giovane coppia, tali Myra Hindley e Ian Brady, scoprì il cadavere di Edward Evans, un diciasettenne,... (continua)
Over the moor, take me to the moor
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/1/2020 - 13:59
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Take Me Back to Dear Old Blighty

Take Me Back to Dear Old Blighty
[1916]
Scritta da Arthur J. Mills, Fred Godfrey e Bennett Scott
L’interpretazione forse più famosa è quella offerta nel 1917 dall’australiana Florrie Ford (1875-1940), una delle star del music-hall dell’epoca
Testo trovato su firstworldwar.com

Allegra canzonetta di varietà sulla follia della guerra e insieme sull’insopprimibile nostalgia di casa del soldato. La follia sta nelle diverse tipologie umane, dall’intrepido soldato che dopo ogni furiosa battaglia tira fuori il grammofono e si commuove, all’asso dell’aviazione che patisce l’aeroplano, al trincerato che sorseggiando il tè sogna la marmellata di more della zia, al tipo che si fà la barba sotto attacco nemico e pensa che i “Crystal Palace Brock's Benefits” - i fuochi artificiali della londinese Brock's Fireworks Ltd - siano molto meglio... Ma tutti immancabilmente sognano di tornare a casa, nella “dear old Blighty”, la cara vecchia... (continua)
Jack Dunn, son of a gun, over in France today,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/12/2015 - 21:53




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