Le Père Lapurge, ou Le pharmacien de l'Humanité
Je suis le vieux père Lapurge
(continua)
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 4/7/2023 - 09:30
La Paysanne
Bernart, l'anno scorso una nuova splendida versione è giunta ad opera di Adeline Guéret e Marie Mazille nel cd autoprodotto "A la verticale, à l'horizontale", riproposto quest'anno nell'antologia EPM. Nel coro di questo pezzo, che dovrebbe essere votato a mio parere inno nazionale francese, si aggiungono la lingua araba, persiana e malgascia. Anche Gaston Couté ne sarebbe contento.
Flavio Poltronieri 6/7/2022 - 18:31
L'Amour anarchiste
Gaston Couté. Le impalcature lo salutarono
Centoundici anni fa, non aveva neanche compiuto trent’anni Gaston Couté il 28 giugno del 1911 quando il suo corteo funebre lasciò l'ospedale Lariboisière di Parigi verso la Gare d'Austerlitz per la sepoltura a Meung-sur-Loire nel Loiret. La triste processione transitò davanti al cantiere della metropolitana, allora in fase di costruzione, gli scavatori al suo passaggio smisero di lavorare e si offrirono di portare loro la bara. Quando il treno giunse a Meung-sur-Loire, il sindaco del paese non partecipò neppure al funerale perché era occupato ad assistere alle prove della fanfara municipale (...) eppure era addirittura suo cognato! La vita e l'opera di Gaston si riassumono entrambe prodigiosamente in questo giorno del suo interramento: l'omaggio degli operai, il disprezzo dei potenti. Ora e sempre: EVVIVA GASTON COUTE'!
Flavio Poltronieri
Centoundici anni fa, non aveva neanche compiuto trent’anni Gaston Couté il 28 giugno del 1911 quando il suo corteo funebre lasciò l'ospedale Lariboisière di Parigi verso la Gare d'Austerlitz per la sepoltura a Meung-sur-Loire nel Loiret. La triste processione transitò davanti al cantiere della metropolitana, allora in fase di costruzione, gli scavatori al suo passaggio smisero di lavorare e si offrirono di portare loro la bara. Quando il treno giunse a Meung-sur-Loire, il sindaco del paese non partecipò neppure al funerale perché era occupato ad assistere alle prove della fanfara municipale (...) eppure era addirittura suo cognato! La vita e l'opera di Gaston si riassumono entrambe prodigiosamente in questo giorno del suo interramento: l'omaggio degli operai, il disprezzo dei potenti. Ora e sempre: EVVIVA GASTON COUTE'!
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 28/6/2022 - 10:50
Gaston Couté: Le pauvre gars
Buon compleanno Gaston, padre di tutti i Brassens, piccolo ragazzo magro dallo sguardo fiammeggiante e dalle labbra serrate. Buoni 140 anni a te che odiavi qualsiasi tartuferia, magnificavi le miserie e piangevi sui reprobi con questo gergo così saporito.
Flavio Poltronieri 23/9/2020 - 13:22
Gaston e la Pandemia
Antiwar Songs Blog
Per uno di quei curiosi capricci del destino, o Anecdotes of Destiny -come avrebbe detto la baronessa Von Blixen Finecke-, la traduzione integrale in italiano delle non poche canzoni (cinquantanove, più quattro « Extra ») di Gaston Couté si è svolta interamente nel primo mese della Pandemia del Coronavirus. Lockdown. Tutti agli arresti domiciliari. File contingentate ai supermercati. […]
Antiwar Songs Staff 2020-04-01 21:15:00
Pour faire plaisir au Colon
Riccardo Venturi, 23-03-2020
PER FAR PIACERE AL COLONNELLO
(continua)
(continua)
23/3/2020 - 12:03
Pitou lit “La Guerre Sociale”
Riccardo Venturi, 19-03-2020 22:35
PIERINO LEGGE « LA GUERRA SOCIALE »
(continua)
(continua)
19/3/2020 - 22:35
Marche des gardes civiques
Riccardo Venturi, 16-03-2020 19:53
MARCIA DELLE GUARDIE CIVICHE
(continua)
(continua)
16/3/2020 - 19:54
×
Testo / Paroles / Lyrics / Sanat: Constant Marie (1838-1910)
Musica / Musique / Music / Sävel: ?
Passa generalmente per un canto popolare (e lo è, senz’altro); ma è una delle ventidue poesie e canzoni scritte da Constant Marie, nato il 27 agosto 1838 a Sainte-Houvrince nel Calvados, comunardo anarchico che rimase ferito alla trincea del Fort de Vanves, calzolaio e perenne sorvegliato speciale dalla polizia. Il 1° luglio 1894 tutte le sue poesie e canzoni vennero sequestrate, portandolo all’arresto e all’incarcerazione “per appartenenza a una banda di malfattori”. Morì poverissimo il 5 agosto 1910 a Parigi, raccomodando e risolando scarpacce e ciabatte da poveri.
Le sue ventidue poesie e canzoni fanno parte del repertorio più classico del canto libertario e anarchico francese, e non si tratta certamente -diciamolo immediatamente a scanso di equivoci- di canzoncine pacifiste e... (continua)