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Autore Ianva

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Bassa velocità

Bassa velocità
In quanto autore del contributo in questione e di altri contributi appartenenti al medesimo percorso tematico, mi sento di dovere una precisazione. In primo luogo, credo fermamente nella pluralità, nel confronto e nell'apertura ad interpretazioni della realtà e del mondo diverse dalla mia, motivazioni che mi hanno spinto ad interessarmi al filone della musica alternativa di destra pur non appartenendo affatto all'area politica a cui fa riferimento. Per alcuni autori, come ad esempio gli Ianva, nutro sincera stima artistica e apprezzamento musicale. Nel caso di altri, artisticamente meno dotati, trovo che abbiano scritto canzoni che trovano un proprio valore nell'interpretare la realtà da una prospettiva differente dalla mia, e che appartengono a pieno titolo alla suddetta categoria all'interno di questo sito. Aggiungo, come peraltro già evidenziato dagli admin, che dal mio punto di vista... (continua)
Andrea Marconi 9/10/2018 - 17:10
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Macht Frei

Macht Frei
[2017]
Canzone da "Dish-Is-Nein", uscito nel gennaio di quest'anno, album che segna sostanzialmente il ritorno del mitico martello dei Disciplinatha, cui si aggiungono pezzi degli Ianva e degli Skinny Puppy.
Testo trovato su dish-is-nein.bandcamp.com
Femen strike
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/10/2018 - 22:06
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Tanz Mit Laibach

Tanz Mit Laibach
[2003]
Scritta dai membri della band industrial slovena con Peter Mlakar, Iztok Turk (ex membro del gruppo Videosex) e i DJ Umek, Bizzy e Dojaja.
Nell’album intitolato “WAT” (acronimo per “We Are Time”)

Brano dichiaratamente ispirato allo stile dei predecessori e maestri D.A.F. (Deutsch-Amerikanische Freundschaft)
Lo stile musicale ed estetico dei Laibach è sempre stato oggetto di discussioni, improntato com’è all’esasperazione dei simboli del totalitarismo, di matrice fascista come comunista, e del militarismo.
Leggo su Wikipedia che uno dei loro primi concerti, a Zagabria nel 1983, fu interrotto dalla polizia perchè sul maxischermo alle spalle della band scorrevano immagini pornografiche alternate a quelle dei comizi di Josip Broz Tito…
Invece nei primi anni 90, in un concerto a Belgrado proprio poco prima lo scoppio della guerra in Jugoslavia, i Laibach alternarono le registrazioni... (continua)
Wir alle sind besessen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/10/2015 - 13:09
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Holy War

Holy War
Ora che Giorgio ha replicato alle perplessità di Lorenzo, provo a dire anch’io la mia e – ‎premettendo che non sono affatto un amante e nemmeno un conoscitore del genere metal, che già ‎dal punto di vista strettamente musicale trovo insopportabile in tutte le sue declinazioni – lo faccio ‎contribuendo la traduzione italiana di questa “Holy War” trovata su canzonimetal.altervista.org

Ora, prima di tutto ditemi voi se questo può essere considerato un testo contro la guerra, io non ‎credo.‎
Poi, rispetto alla “provocazione” di Giorgio secondo il quale – dimmi se ho capito bene – il fatto ‎che i guerrafondai si siano appropriati di una terminologia pacifista per provare a intorbidare le ‎acque e a celare i loro soliti propositi allora questo, per contrasto, darebbe alle canzoni dei Manowar ‎e di moltissimi gruppi metal, solo perché intrise di un’epica della guerra pura e schietta, la dignità... (continua)
Dead End 16/10/2012 - 10:12

Pòvri avans 'd la guèra infausta

Pòvri avans 'd la guèra infausta
Ringrazio Riccardo e Lorenzo per i loro interventi a proposito delle critiche mosse circa la presenza su queste pagine delle canzoni degli Ianva ma, se devo essere sincero, questioni tipo se gli Ianva siano fascisti o meno, oppure se D'Annunzio sia stato "Il Vate" o un mentecatto, beh, non mi interessano punto.
Quando nell'estate del 1918 D'Annunzio volava su Vienna coi suoi biplani Ansaldo , mio zio, il Sandrín, era prigioniero in Germania a seguito della rotta di Caporetto...
Quando nel 1919 D'Annunzio e i suoi legionari occupavano (simbolicamente) Fiume, mio zio, il Sandrín, stava per tornare al suo paese dopo quattro lunghi anni di guerra, ammalato di malaria e semi-congelato...
Da quando, ormai trent'anni fa, lessi il bellissimo saggio storico di Carlo Ginzburg "Il formaggio e i vermi" (sulla storia di un mugnaio friulano del '500 giustiziato per eresia perchè abbastanza colto... (continua)
Alessandro 25/9/2009 - 22:43
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Dov’eri tu quel giorno?

Dov’eri tu quel giorno?
[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"

8 settembre 1943: nel caos della dissoluzione e nell’ignominia di uno stato che abbandona a sè stesso un popolo già in ginocchio, una voce si leva per rivendicare l’estremo bene della dignità. Un oppositore di sempre scopre con raccapriccio la facilità con cui molti suoi concittadini saltano sul carro in corsa rinnovando la loro disponibilità a farsi persecutori, solo per conto del fronte “odiato” fino a poche ore prima."

Dal sito del gruppo
C’è stato un tempo in cui la convinzione
(continua)
inviata da Alessandro 13/7/2009 - 11:58




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