Scritta da Vasco Rossi, Gaetano Curreri e Roberto Drovandi
Interpretata da Irene Grandi
dall'album "Prima di partire" (2003)
Una canzone che mi è sempre piaciuta, e che Irene Grandi nel suo tour Io in blues ha reinterpretato in un medley con Roadhouse Blues dei Doors.
Il concerto ieri sera all'Anfiteatro Romano di Fiesole è stato veramente bello e coinvolgente, interamente dedicato al blues che Irene Grandi ha dimostrato di sapere maneggiare sia per i classici americani (apertura con Why Can't We Live Together? per proseguire con For What It's Worth) che per gli italiani, da Battisti a Mina a Ivan Graziani e naturalmente Pino Daniele. Anche le canzoni originali, rivisitate in veste blues rock, guadagnano molto spessore.
Il lungo viaggio può essere naturalmente il viaggio della vita verso la nostra Itaca. “Prima di pretendere qualcosa / prova a pensare a quello che dai tu”: usciamo... (continua)
testo di Francesco Guccini e Saverio Grandi musica di Gaetano Curreri e Saverio Grandi
Io sono qui per la legge (continua)
inviata da DonQuijote82 20/5/2010 - 20:11
We choose to be chosen:
"Questo mestiere mi ha scelto, almeno ho un lavoro sicuro perché ho una moglie ed un figlio e devo pensare al futuro, almeno finché ne avrò..."
Beh niente di più appropriato anche ai nostri "Eroi" in Afghanistan...
Il ricordo per quanto è successo è sacro e va mantenuto vivo.
Purtroppo c'è anche troppa rettorica e poca gente che abbia il coraggio di dire che cosa accadde veramente in quell'estate del 1992.Non è corretto, ed è fuorviante, continuare a dire che Falcone e Borsellino furono ammazzati dalla mafia. Furono ammazzati ANCHE dalla mafia.
A dispetto di chi chi ci ha governato in questi 28 anni è doveroso continuare a chiedere la verità : Falcone e Borsellino sono stati assassinati dalla Mafia & Stato SPA, società dove lo Stato era rappresentato da alte cariche governative, ministeriali e parlamentari.
Ecco perchè questa classe politica, come quella di ieri, non è più credibile. scusate il giro di parole, ma la verità è che nessuno vuole la verità !!!
Testo di Norisso (Roberto Roversi)
Musica di Gaetano Curreri
poi ripresa da Gianni Morandi nel 1988 durante il tour Dalla-Morandi.
I Beatles diventano la "scusa" per raccontare il passato, "Chiedi chi erano i Beatles" è l'analisi dei ricambi generazionali degli ultimi trent'anni ed il gruppo di Liverpool è la metafora della vita trascorsa , sacrificata a volte sull'altare della guerra, esaltata in altre dalla tranquillità dei ricordi. Inevitabilmente nel testo vibra la bellezza della poesia.
Il testo è firmato dallo pseudonimo Norisso, sotto il quale si nasconde Roberto Roversi.
Se vuoi toccare sulla fronte il tempo (continua)
16/9/2012 - 21:59
Scusate ma.. chi c***o erano sti Beetles? Degli scarafaggi?
@Antonello Se è una battuta non fa ridere, se veramente non sai chi erano i Beatles allora ascoltali, perché altrimenti non sai cos'è la musica. ciao Alessandro67
Dedicata a Bosko e Admira, due giovani fidanzati uccisi nel conflitto serbo/bosniaco durante la guerra in Jugoslavia nel 1993. Il video ufficiale è ambientato a Sarajevo.
Scritta da Roversi e Curreri nel 2000 per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo.
Nelle diverse edizioni dello spettacolo la canzone è stata interpretata prima dalo stesso Gaetano Curreri e poi dal compianto Francesco Di Giacomo, voce del Banco del Mutuo Soccorso.
Intrpretata anche da Fabrizio Moro in Ancora Barabba del 2010.
La verità è ormai che ci credono mummie d'Egitto (continua)
Attribuire questa canzone a Fabrizio Moro non mi pare corretto: oltre a non averla scritta non è stato nemmeno il primo ad interpretarla.
E poi la canzone è stata scritta da Roversi e Curreri nel 2000 per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo.
Nelle diverse edizioni dello spettacolo la canzone è stata interpretata prima dalo stesso Gaetano Curreri e poi dal compianto Francesco Di Giacomo, voce del Banco del Mutuo Soccorso.
Solo dieci anni dopo è stata interpretata da Fabrizio Moro nel suo album intitolato “Ancora Barabba”.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti... (continua)
[1976]
Parole di Norisso (pseudonimo di Roberto Roversi)
Musica di Lucio Dalla
Album «Automobili»
Dedicata a tutti i fautori e responsabili - passati e presenti, industriali e politicanti e sindacalisti - della nostra attuale (in)Civiltà dell’Automobile, uno di quei miti del progresso che stanno contribuendo ad accelerare la forse comunque inevitabile estinzione del genere umano...
La canzone, per giunta, non mi pare nemmeno troppo estranea alle CCG: basti l’ultima strofa, con la bella Parigi come in guerra, assediata e soffocata da migliaia di auto rombanti...
Dopo due album scritti interamente assieme, la coppia Dalla-Roversi nel 1976 concepisce uno spettacolo, intitolato Il futuro dell'automobile e altre storie, che viene trasmesso dalla RAI e riscuote un certo successo: Dalla decide quindi di incidere alcune canzoni dello spettacolo, scelta contraria al volere di Roversi che avrebbe... (continua)
Per l'album degli Stadio "Di volpi, di vizi e di virtù", Francesco Guccini scrive "Jimmy", un testo d'altri tempi, la storia partigiana di un ragazzo presa a modello, un salutare ricordo dell'Italia che fu, impregnato di forti valori, ingiallito dalle spighe di grano, coltivato lì, sul campo dove falciarono quella giovane vita. Parole ispirate, frasi assonanti a "Auschwitz" (sono passati decenni da quando scrisse quella canzone ma il cantautore è lo stesso, il paragone è lo stesso, lo smarrimento che trasmette identico).
Interpretata da Irene Grandi
dall'album "Prima di partire" (2003)
Una canzone che mi è sempre piaciuta, e che Irene Grandi nel suo tour Io in blues ha reinterpretato in un medley con Roadhouse Blues dei Doors.
Il concerto ieri sera all'Anfiteatro Romano di Fiesole è stato veramente bello e coinvolgente, interamente dedicato al blues che Irene Grandi ha dimostrato di sapere maneggiare sia per i classici americani (apertura con Why Can't We Live Together? per proseguire con For What It's Worth) che per gli italiani, da Battisti a Mina a Ivan Graziani e naturalmente Pino Daniele. Anche le canzoni originali, rivisitate in veste blues rock, guadagnano molto spessore.
Il lungo viaggio può essere naturalmente il viaggio della vita verso la nostra Itaca. “Prima di pretendere qualcosa / prova a pensare a quello che dai tu”: usciamo... (continua)