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Autore Juan Carlos Baglietto

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Mi Buenos Aires querido

Mi Buenos Aires querido
[1962]
Versi del grande poeta argentino, deceduto a Città del Messico il 14 gennaio 2014, dalla raccolta intitolata “Gotán” (cioè “Tango”, con una trasposizione delle sillabe propria del lunfardo… Il titolo è lo stesso di una celebre canzone di Carlos Gardel e Alfredo le Pera).
Musica di Juan Carlos Baglietto che reintitolò il brano dalla sua prima strofa, “Sentado al borde de una silla desfondada”, nel disco “Modelo para armar” del 1985.

“Mi Buenos Aires querido / cuando yo te vuelva a ver / no habrás más pena ni olvido…”, cantava Gardel. Invece in questa sua analoga dichiarazione d’amore alla città natale si sente tutta la pena e la sofferenza di Juan Gelman per il buio dei suoi tempi, quasi un presentimento delle tenebre che avrebbero di lì a poco tragicamente avvolto l’Argentina ed il poeta stesso con la sua famiglia. Detto che l’intero 900 è stato per l’Argentina un secolo di continua... (continua)
Sentado al borde de una silla desfondada,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/1/2014 - 14:25
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Tiempos difíciles

Tiempos difíciles
‎[1982]‎
Scritta da Fito Páez all’epoca della collaborazione con la band di Baglietto.‎
Dall’album “Actuar para vivir”. E’ anche il titolo dell’album successivo di Baglietto, pubblicato nel ‎‎1982.‎

Un’altra canzone di denuncia della situazione in Argentina sotto la dittatura, ma nell’ultima strofa – ‎nonostante la guerra delle Malvinas/Falklands che infuriava - si intravedono già “pezzettini di ‎primavera”…‎
Tiempo de relojes que no duermen más,
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 15:42
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La censura no existe

La censura no existe
‎[1982]‎
Dall’album “Actuar para vivir”‎

Geniale e coraggiosa canzone scritta nel pieno di una delle dittature più feroci che società umana ‎abbia mai conosciuto…‎

Scritta insieme a Piero.
La censura no existe, mi amor,
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 15:20
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Canción de Mate Cosido

Canción de Mate Cosido
[1982]
Album “Baglietto”
Scritta da Adrián Abonizio.



In Bandidos rurales di León Gieco, insieme a fuorilegge del calibro di Bairoletto ed Isidro Velázquez, troviamo anche David Segundo Peralta, detto “Mate Cosido”.

Era nato alla fine dell’800 nel Tucumán, ma come Isidro Velázquez operò soprattutto nel vicino Chaco, sempre nella regione del Norte Grande Argentino.
All’epoca – siamo nell’Argentina degli anni 20 e 30, gli anni della grande immigrazione, della grande prosperità (il “granero del mundo”) ma anche della concentrazione della ricchezza nelle mani delle multinazionali staniere e della casta locale che le sosteneva, gli anni pure dell’inizio dell’instabilità politica e del succedersi estenuante delle dittature – non era difficile che un “gaucho”, anche solo per futili motivi come una donna contesa, finisse col entrare in rotta di collisione con i potenti e con i loro sgherri.... (continua)
Sentado entre maderas
(continua)
inviata da Bartleby 27/4/2011 - 09:26
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Taki Ongoy

Taki Ongoy
[1986]
Album "Taki Ongoy"

"Taki Ongoy" significa "Malattia del canto" o "Malattia della danza" nella lingua quechua parlata in area andina. Era il nome di un movimento politico e religioso indigeno di resistenza all'invasione spagnola sviluppatosi sulle Ande peruviane nella seconda metà del XVI secolo. Il nome derivava dalla credenza che gli spiriti degli antenati, arrabbiati per il rapido annichilamento della cultura indigena ad opera della Conquista, si impadronissero del corpo dell'inca inducendolo a suonare e ballare le melodie tradizionali per annunciare la volontà divina di restaurare la mitologia, la cultura e la politica preispaniche...Un movimento millenarista cui in qualche modo può essere paragonato quello della "Danza degli Spettri", di tre secoli successivo, sviluppatosi fra gli indiani del nord America ormai sconfitti...

"Taki Ongoy" è un concept album ideato da Heredia insieme... (continua)
Donde están nuestros hijos ahora
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 10:30
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Mirta, de regreso

Mirta, de regreso
[1982]
Album "Tiempos dificiles"
Autore: Adrián Abonizio

C'era ancora la dittatura. C'era la guerra delle Malvinas. E Baglietto e Albonizio avevano il coraggio di proporre questa canzone, di un prigioniero (forse di una prigione clandestina) che riesce a tornare miracolosamente dall'inferno, ma senza trovare più la vita di prima: "tutti sembrano soldati, mi sembra di essere in mezzo a un cimitero, mi hanno accolto il freddo e un nuovo governo... Mirta, non ricordo nemmeno più il tuo corpo..."
De regreso, Mirta
(continua)
inviata da Alessandro 14/4/2009 - 09:43




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