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Autore Ermal Meta

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Il destino universale

Il destino universale
(2021)
dall'album: Tribù Urbana


Non mancano i temi importanti. Nel brano "Il destino universale" parli di Youssuf . È un nome casuale?

«Sì, non mi riferisco a nessuno di particolare. Volevo che quel nome riportasse al mondo mediorientale, raccontando un processo migratorio che ho rievocato dalla lettura di “Ho seguito le stelle” di Gulwali Passarlay. Un lungo percorso dal territorio afgano attraverso la Turchia, la Grecia. A un certo punto il protagonista vede il mare ma non sa nuotare: è costretto a affrontare qualcosa di grande, letteralmente più grande di lui. Così ho pensato a tutte quelle persone che spesso insultano chi fugge per necessità dal proprio Paese di origine dicendo "che stessero a casa loro". Ho pensato al fatto che sicuramente starebbero volentieri “a casa loro” se non fossero in guerra o in situazioni di estrema difficoltà. Nessuno lascia casa volentieri. Poi c'è Marco,... (continua)
Yossouf ha quindici anni e non vuole scappare
(continua)
10/4/2021 - 23:48
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Nina e Sara

Nina e Sara
(2021)
dall'album: Tribù Urbana

Castelfiorentino, l'incubo di Mailka: "Mi hanno augurato un tumore, mi hanno detto che faccio schifo, che preferiscono una figlia drogata che lesbica e poi mi hanno cacciata di casa, cambiando la serratura della porta. Non ho nemmeno fatto in tempo a recuperare i miei vestiti e i miei effetti personali. Ho perso tutto, ma non mi pento di aver detto chi sono”.

Benvenuti nell'Italia del 2021 dove il DDL Zan sulle "misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità" secondo il Presidente della Commissione Giustizia, il leghista Andrea Ostellari, "non è una priorità".


In Nina e Sara invece parli della scoperta della propria sessualità. In questo caso entri nelle vite degli altri su un argomento delicatissimo come l'omosessualità,... (continua)
È un giugno bollente dell'87
(continua)
inviata da Lorenzo 10/4/2021 - 23:36
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Non mi avete fatto niente

Non mi avete fatto niente
2018
Testo e musica di Fabrizio Moro, Ermal Meta e Andrea Febo
Negli album:
Pensieri rumori e anni, the best of, di Fabrizio Moro
Non abbiamo Armi, di Ermal Meta
Interpretata nella seconda serata di Sanremo con Simone Cristicchi




La canzone vincitrice del Festival di Sanremo del 2018. Non mi soffermo sull'accusa di plagio. Il brano riprende il ritornello di "Silenzio" di Andrea Febo.
È una canzone contro la paura che si è generata soprattutto in questi ultimi anni nel mondo, dopo gli innumerevoli attentati terroristici. 

"Su quella canzone, su quel ritornello avevo lavorato per un anno cercando di dargli una forma che poi non è arrivata. L'idea, con Ermal, era quella di scrivere un pezzo sulla paura che in questo momento storico ha contaminato tutti noi. Un familiare di una vittima del Bataclan aveva scritto una lettera e l'aveva letta in mondovisione e quella lettera finiva proprio con la frase 'non ci avete fatto niente'. 
A Il Cairo(1) non lo sanno che ore sono adesso
(continua)
inviata da Dq82 4/2/2018 - 14:18
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Vietato morire

Vietato morire
[2017]
Parole e musica di Ermal Meta
Canzone presentata all'ultima edizione del Festival di Sanremo e uscita come singolo estratto dall'omonimo album.

Traccia d'apertura dell'album, il brano funge da seguito per il singolo “Lettera a mio padre” del 2014, nel quale Meta descriveva il rapporto conflittuale con una figura paterna violenta. In questo testo viene invece trattato il tema più generale della violenza domestica.
Il brano è di speranza ed è dedicato alla madre, che trovò il coraggio di lasciare il marito e successivamente di trasferirsi con i tre figli in Italia, lasciandosi il passato alle spalle.” (it.wikipedia)

Abbiamo già incontrato Ermal Meta su queste pagine come autore di 28-03-1997 del gruppo la Fame di Camilla, una canzone sulla strage della Katër i Radës, la nave carica di profughi albanesi che il 28 marzo di 20 anni fa venne speronata ed affondata da un'unità della marina militare italiana.
Ricordo quegli occhi pieni di vita
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/4/2017 - 21:07
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28-03-1997

28-03-1997
[2009]
Scritta da Ermal Meta, Giovanni Colatorti, Emanuele Diana, Berardino Rubini
Nell'album d'esordio del gruppo barese fondato nel 2007 e scioltosi nel 2013, dopo una fugace apparizione al festival di Sanremo nel 2010.

La Fame di Camilla hanno una particolarità: la storia del cantante Ermal Meta, che ha i suoi natali in Albania e da piccolo con la famiglia ha attraversato quello stretto braccio di Adriatico che lo separava da Bari alla ricerca di una vita migliore. La composizione dei testi e la profondità delle musiche, le macchie di sangue e le cicatrici sulla pelle e sul cuore, la fuga da una prigione a cielo aperto da cui è impossibile scappare e la ricostruzione di un’infanzia interrotta, la speranza e l’orgoglio di chi ce l’ha fatta sono frammenti di suoni che non prescindono dal ricordo di questo viaggio verso l’ignoto.

E ciò si riscontra in particolar modo nella meravigliosa... (continua)
Carne e sale
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/3/2017 - 10:11
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Amara terra mia

Amara terra mia
(1971)
Testo di Enrica Bonaccorti e Domenico Modugno
Musica di Giovanna Marini (1964) (per "Cade l'oliva") rielaborata da Modugno
pubblicata da Modugno per la prima volta nell'album "Con l'affetto della memoria" del 1971
Nel 1973 il brano fu scelto da Mario Landi come sigla della serie tv Nessuno deve sapere, per cui fu pubblicato successivamente come lato A del 45 giri Amara terra mia/Sortileggio di luna con il coro de I Cantori Moderni di Alessandroni con l'arrangiamento di Piero Pintucci.




Questa dolente e bellissima canzone di Modugno, recentemente reinterpretata da Ginevra Di Marco, Radiodervish, Peppe Voltarelli, Ermal Meta e Piero Pelù non poteva certo mancare nel percorso sull'immigrazione.
Sole alla valle, sole alla collina,
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 10/4/2009 - 12:02




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