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Autore Nâzım Hikmet

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Olen kommunisti

Olen kommunisti
Musica / Music / Musique / Sävel: Eero Ojanen
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Brita Polttila

The lyrics of this song are based on lines written by Nâzım Hikmet in his 1962 autobiographical novel Yaşamak Güzel Şey Be Kardeşim, translated into English by Mutlu Konuk Blasing and published in 2013 under the title Life's Good, Brother.

For most of his life, Hikmet was persecuted by the Turkish state for his political beliefs. His works were banned in Turkey until 1965. In 2017, 59 years after Hikmet's death, Yaşamak Güzel Şey Be Kardeşim was published by Yapı Kredi Publications, the current owner of Hikmet's copyrights, with a total of 25 parts of the text censored, including these very lines now reading »I'm a worker« instead of »I'm a communist«. So thank you, Mr. Erdoğan, for this and for your recent kind words about Finland and Sweden.
Olen kommunisti.
(continua)
inviata da Juha Rämö 18/5/2022 - 17:41
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Kadınlarımız

Kadınlarımız
Kadınlarımız
[ 2016 ]

Şiir / Poesia / A Poem by / Poème / Elokuva:
Nâzım Hikmet

Müzik / Musica / Music / Musique / Sävel :
Şanar Yurdatapan

Tarafından gerçekleştirilen / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Melike Demirağ

Album:
79 Yılında

Politica e Intellettuali nella prima Repubblica turca

L’ avvento della repubblica in Turchia risale al 1923. La vita culturale e la letteratura non subirono condizionamenti sensibili sino alla Rivolta di Sheikh Said nel 1925. La rivolta fu un tentativo di tribù curde di ripristinare il califfato islamico ed il sultanato aboliti dalla Repubblica turca per procedere all’indipendenza. Incoraggiata dietro le quinte dalla Gran Bretagna, fu soffocata nel sangue.
La legge Takrir-i Sükûn / Garantire la pace del 1925 represse duramente le libertà civili. Furono chiusi numerosi giornali e vari giornalisti furono arrestati. La... (continua)

(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 23/6/2020 - 18:11
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Sogna ragazzo sogna

Sogna ragazzo sogna
Caro Bernart, mi permetto di intervenire in questo tuo contributo, casualmente incrociato oggi, suggerendoti di integrare le note affinchè non ci si dimentichi che l'origine di questa canzone sta nella poesia "Alla vita" di Hikmet. Altre volte, mi par di ricordare, abbiamo condiviso pareri sulla sua opera; ora, io non sono al corrente se Vecchioni abbia o no menzionato Nazim nei crediti in questa occasione, però la cosa è talmente evidente....sai quel che ha passato in vita questo poeta e anche se le sue parole erano perennemente un inno sereno e luminoso non furono certamente mai un mero esercizio di scrittura!

ALLA VITA

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.

La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un... (continua)
Flavio Poltronieri 24/2/2020 - 14:09
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Bulut mu olsam

Bulut mu olsam
Versi di Nâzım Hikmet
Musica di Zülfü Livaneli

nel disco: Atlının Türküsü (1979)

La poesia è stata scritta a Archipo-Osipovka il 15 settembre del 1958.
Denizin üstünde ala bulut
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 1/4/2019 - 18:44
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Hoşçakal kardeşim deniz

Hoşçakal kardeşim deniz
Versi di Nâzım Hikmet
Musica di Zülfü Livaneli

nel disco Nazım Türküsü (1978)
İşte geldik gidiyoruz
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 31/3/2019 - 20:35
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Karli Kayn Ormani

Testo di: Nâzım Hikmet
Musica di: Zülfü Livaneli
dal disco: Nazım Türküsü del 1978

Il testo di questa canzone è composto da una selezione di Livaneli di quattro quartine su tredici originali con inoltre qualche leggera modifica al testo di Hikmet. La poesia di Nazim venne composta nel marzo del 1956 a Peredelkino, un villaggio a sud-ovest di Mosca, dove si trovano le dace riservate all'élite letteraria russa.
Karlı kayın ormanında
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 31/3/2019 - 17:52
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Durup dururken

Durup dururken
L'originale poesia di Nâzım Hikmet che porta lo stesso titolo (e a cui Livaneli si è liberamente ispirato per comporre il testo della canzone), dove il poeta descrive un suo attimo di riflessione ("...un lupo ulula quando si ferma, le stelle tremano quando sono in piedi in un giardino, su un'altalena..."):

Qui la si può ascoltare cantata dalla voce di Emre Budakli.
Durup dururken îçîmde bîr şeyler kopup tıkıyor boğazımı,
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 23/12/2018 - 14:35

Perché ci hai messo tanto?

Perché ci hai messo tanto?
2018
Yayla musiche ospitali
Testo e musica di Andrea Parodi, Citazione di Nâzım Hikmet
Interpretata da Neri Marcoré e Giua


Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)

Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti... (continua)
Rido come un bambino che non trova le parole
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2018 - 16:43
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Yatar Bursa kalesinde

Yatar Bursa kalesinde
[1947]
Versi di Nâzım Hikmet
Musica di Fazıl Say nel suo “Nazım Oratoryosu” del 2001, dove la poesia è interpretata dall’attore Genco Erkal.
Testo trovato qui

Nazım Oratoryosu
Nâzım Hikmet in prigione a Bursa
Sevdalınız komünisttir,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2018 - 08:29
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Dünyanin en tuhaf mahluku

Dünyanin en tuhaf mahluku
L'autore della versione francese di questa poesia di Hikmet è il pianista e compositore Philippe-Gérard (1924-2014). Il primo ad interpretarla fu Yves Montand nel 1965 e più recentemente è stata ripresa da Bernard Lavilliers con il titolo di "Scorpion", nel suo album "Baron Samedi" del 2013.
B.B. 20/5/2018 - 17:32
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Yiğidim aslanım

Vorrei contribuire qui anche la versione catalana di Maria Del Mar Bonet, su testo di Albert García, dall'album "Salmaia" del 1995.
Yiğidim aslanım



Mi pare importante sottolineare come una stessa intensa musica, quella di Zülfü Livaneli, abbia suscitato tanti testi diversi ma profondamente simili. Infatti ho la sensazione che l'originale non sia dedicato ad un eroe qualunque ma un eroe vero, Nâzım Hikmet, scomparso nel 1963 e grande amico di Bedri Rahmi Eyüboğlu; quello di Lefteris Papadopoulos è invece probabilmente dedicato a tutti i giovani martiri della dittatura in Grecia e recentemente Dalaras ne ha dedicato l'interpretazione a Vangelis Giakoumakis, un giovane cretese di vent'anni che dopo essere stato a lungo bullizzato e torturato da alcuni suoi compagni, all'inizio del 2015 fu ritrovato morto, non ho capito se suicidatosi o ucciso dai suoi stessi carnefici; “A les portes de l'oblit” è invece sicuramente dedicata ad Ovidi Montllor, prematuramente scomparso nel 1995.

Verificate se le mie intuizioni sono giuste o campate in aria (non mastico nè il turco, nè il greco, nè il catalano)...
A LES PORTES DE L'OBLIT
(continua)
inviata da B.B. 4/4/2018 - 23:33
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Don Kişot

Don Kişot
Zucchero "Sugar" Fornaciari: Hai scelto me / You've chosen me / Don Chisciotte (Nâzim Hikmet, 1947)

6/3/2018 - 15:49

Spalona matka

Spalona matka
Sachsenhausen, 1944
Słowa: Nâzım Hikmet, Tadeusz Niemira
Muzyka: Aleksander Kulisiewicz
Nei dischi di Kulisiewicz intitolati “Chants de la déportation” (1975) e “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45” (1979).

I crediti di questa canzone sono attibuiti per il testo a Nâzım Hikmet e a tal Tadeusz Niemira. Nel primo caso non credo che l’attribuzione sia corretta, forse il testo si trovava in una corrispondenza con il poeta turco. Il secondo autore potrebbe essere invece Tadeusz Kostrzewski, nome di battaglia "Niemira", importante figura delle resistanza polacca, membro dell’Agat (Anty-Gestapo), il nucleo originario del Battalion Parasol dell’Armia Krajowa, arrestato dai nazisti nel 1944 e forse compagno di prigionia di Kulisiewicz a Sachsenhausen…
In ogni caso, non ho riscontri precisi.

Il testo l’ho trovato in una ricerca “Ocalone We Wspomnieniach - Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” pubblicata dalla Biblioteca civica di Koszalin nel 2011.
To ja – spalona matka –
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/1/2016 - 11:41




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