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Autore Aretha Franklin

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Wholy Holy

Wholy Holy
[1971]
Scritta da Renaldo Benson, Al Cleveland e Marvin Gaye
Nell'album "What's Going On"
Ripresa l'anno dopo da Aretha Franklin nell'album "Amazing Grace", in cui la diva del soul ritornava alle sue origini gospel inciso dal vivo a Los Angeles con il Southern California Community Choir
Testo da Genius
Da ultimo, nella colonna sonora del film di Spike Lee "Da 5 Bloods" ("Come fratelli")

Wholy holy
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/6/2020 - 20:00
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Chain of Fools

Chain of Fools
(1967)

Parole e musica di Don Covay

Un tipico esempio di canzone che assume un significato diverso in una situazione di guerra.

Le parole del singolo, pubblicato proprio durante l'escalation della guerra in Vietnam, sono abbastanza semplici, tipici di una canzone di amore finito: la cantante, dopo cinque lunghi anni di fedeltà al suo uomo, capisce di essere solo "un anello della sua catena" e di essere stata usata e maltrattata.

La canzone era quindi una canzone di orgoglio femminile e di ribellione a un partner prepotente. Ma dopo il 1968 e con l'assassinio di Martin Luther King, i soldati afroamericani in Vietnam cominciarono a intenderla tutto in un altro senso. Le catene da spezzare erano quelle della catena di comando dell'esercito che vedeva invariabilmente i neri al livello più basso della gerarchia. Ma un giorno la catena si spezzerà!

fonte: Aretha Franklin, Dead At 76, Inadvertently Recorded One Of Vietnam’s Best Protest Songs
Chain, chain, chain
(continua)
17/8/2018 - 18:14
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Chocolate City

Chocolate City
[1975]
Scritta da George Clinton, Bootsy Collins e Bernie Worrell
Title track dell'album del 1975
La voce nella parti recitate è quella di George Clinton
Testo ripreso da Genius

Le “Chocolate Cities” sono le città statunitensi a maggioranza nera. Quelle che George Clinton citava a metà degli anni 70 erano Washington, D.C., Newark, New Jersey, Gary, Indiana, Los Angeles, California, Atlanta, Georgia e New York City, New York.
I Parliament, alfieri del funk e del black pride, immaginavano il potere in mano agli afroamericani ed un governo con Muhammad Ali presidente, Aretha Franklin first lady e Stevie Wonder ministro della cultura..
Uh, what's happening CC?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/2/2017 - 18:22
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Oh Mary, Don't You Weep

Oh Mary, Don't You Weep
Aretha Franklin performes "Mary Don't You Weep" at New Temple Missionary Baptist Church, Los Angeles, January 14, 1972.

Bernart Bartleby 17/2/2017 - 21:25
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It Ain't Necessarily So

It Ain't Necessarily So
[1935]
Testo di Ira Gershwin
Lyrics by Ira Gershwin

Musica di George Gershwin
Music by George Gershwin

Dall'opera Porgy and Bess
From the musical opera Porgy and Bess

Interpretata originariamente da John W. Bubbles nel personaggio di Sportin' Life
First performed on stage by John W. Bubbles as Sportin' Life

Nell'opera Porgy and Bess (1935), la più famosa musicata da George Gershwin con il libretto scritto da DuBose Heyward (l'autore del racconto Porgy [1925], poi adattato per le scene nel 1927 dalla moglie Dorothy) e dal fratello maggiore di George, Ira Gershwin, la canzone It Ain't Necessarily So occupa un posto del tutto particolare. Scritta propriamente da Ira Gershwin, è una delle poche confutazioni punto per punto delle più famose storie, o storielle, della Bibbia; cosa ancor più degna di nota, dato che i fratelli Gershwin si chiamavano in realtà Jacob (George) e Israel (Ira)... (continua)
It ain't necessarily so,
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 25/1/2017 - 00:40
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Ol’ Man River

Ol’ Man River
[1927]
Parole di Oscar Hammerstein II (1895-1960), librettista, produttore e direttore teatrale.
Musica di Jerome Kern (1885-1945), uno dei più grandi compositori americani della prima metà del 900.

Scritta per il musical “Show Boat” – tratto dall’omonimo romanzo di Edna Feder, melodramma a sfondo razziale - interpretata dall’orchestra di Paul Whiteman (grandissimo bandleader, detto “The King of Jazz”, 1890-1967) con il mitico Bix Beiderbecke (1903-1931) alla cornetta, fu cantata inizialmente da Bing Crosby, Jules Bledsoe e Irving Kaufman, ma l’interpretazione più famosa, per cui il brano è passato alla storia, è senz’altro quella resa da Paul Robeson nella riduzione cinematografica dello spettacolo “Show Boat”, datata 1936.
Il grande basso nero, e comunista, fu all’inizio fedele al testo originale ma poi, a partire dal 1938, inserì alcune sue modifiche ai versi.

In seguito la canzone... (continua)
Dere's an ol' man called de Mississippi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/2/2016 - 12:07
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Gloria Gaynor: I Will Survive

Gloria Gaynor: I Will Survive
(1978)
Scritta da Freddie Perren (1943-2004) e Dino Fekaris (1945).
Interpretata originariamente da Gloria Gaynor

In questa calda estate del 2015 le CCG lasciano un attimo da parte il folk, i cantautori e la canzone politica per portarvi a ballare con la più grande hit della discomusic anni '70...

Non una canzone qualsiasi, però, perché, pur essendo uno dei più grandi successi commerciali di sempre con oltre due milioni di copie vendute in tutto il mondo, è una delle poche canzoni disco con un testo assolutamente interessante.

Freddie Perren e Dino Ferakis erano due songwriter professionisti che nel 1978 si ritrovarono senza lavoro, licenziati dalla storica etichetta Motown che aveva lanciato praticamente tutte le star della musica nera negli ultimi vent'anni. Ferakis, disoccupato e pieno di dubbi sul suo futuro, accende la TV ed ecco che incappa in una canzone scritta da lui, Generation... (continua)
At first I was afraid I was petrified
(continua)
9/8/2015 - 00:04
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The Rolling Stones: (I Can't Get No) Satisfaction

The Rolling Stones: (I Can't Get No) Satisfaction
Pubblicata il 6 giugno 1965
(Jagger/Richards)
(probabilmente musica di Keith Richards - testo di Mick Jagger)



Cinquant'anni di insoddisfazione, i re sono ancora loro: The Rolling Stones
Carmine Saviano - La Repubblica

Ci sono le solite nuvole basse, grigie, che sembrano poggiate sulle case a tre piani di Carlton Hill, Londra, una notte della primavera del 1965. Giro dei pub? Fatto. Le prove con il gruppo? Fatte. Le sigarette? Prese. Sì, ci sono i Beatles che registrano Help! a 500 metri di distanza, negli studi di Abbey Road, magari si può andare a vedere cosa combinano John e Paul. Magari, ma anche no. Cercare qualche ragazza? Può darsi, ma non adesso. Perché quella notte di primavera Keith Richards, 21 anni e mezzo, è attraversato da una strana indolenza. Torna verso il suo albergo. Entra in stanza, accende il suo piccolo registratore Philips. È stanco. Prende la chitarra acustica... (continua)
I can't get no satisfaction
(continua)
4/6/2015 - 23:43
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Don’t Wanna Fight

Don’t Wanna Fight
[2015]
Singolo che anticipa l’uscita, il prossimo 21 aprile, di “Sound & Color”, secondo album degli Alabama Shakes, band di Athens, Alabama (giustappunto)

Come al solito, intensa e potente la voce di Brittany Howard, originale compendio di Janis Joplin, Aretha Franklin e anche qualcosa di maschile, maybe Mick Jagger...
My life, your life
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/2/2015 - 22:10
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Sisters Are Doin' It for Themselves

Sisters Are Doin' It for Themselves
‎[1985]‎
Scritta da Dave Stewart e Annie Lennox
Interpretata da Annie Lennox con Aretha Franklin
Album “Be Yourself Tonight”‎

Arrivo con qualche ora di ritardo a contribuire questa canzone.‎
Ieri, 25 novembre, era infatti la giornata internazionale ‎per ‎l'eliminazione della violenza contro le donne istituita in onore delle ‎‎tre sorelle Mirabal, dominicane, ‎fatte trucidare nel 1960 dal dittatore Trujillo.‎

Respect vent’anni dopo…‎
Now there was a time when we used to say that behind every great man there had to be a great ‎woman
(continua)
inviata da Dead End 26/11/2012 - 12:36
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Over the Rainbow

Over the Rainbow
Over the Rainbow (anche nota con il titolo Somewhere Over the Rainbow) è una canzone scritta da Harold Arlen con testi di E.Y. Harburg. La versione originale è cantata da Judy Garland per il film Il mago di Oz del 1939. Il titolo significa letteralmente "Oltre l'arcobaleno".

Il brano ha avuto, fin dagli anni quaranta, un grande successo. Tantissimi sono i cantanti che si sono cimentati nell'esecuzione; versioni del brano sono state eseguite da Billy Eckstine (una versione nei primi Cinquanta ed una nei secondi Ottanta), Eva Cassidy, Keith Jarrett e Rico Rodriguez e Santo & Johnny (che hanno realizzato una versione solo strumentale), James Blunt, Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Joe Satriani, i Deep Purple, i Ramones, Jerry Lee Lewis, James Burton, Aselin Debison, Impellitteri, Glenn Miller, Nick Cave, Aretha Franklin, Rico Rodriguez, Tom Waits, Celine Dion, Rufus Wainwright, i Bad Religion,... (continua)
DonQuijote82 2/7/2012 - 16:43
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Lift Every Voice and Sing

Lift Every Voice and Sing
‎[1900]‎
Parole di James Weldon Johnson
Musica di John Rosamond Johnson

James Weldon Johnson è stata una delle figure centrali della cultura afro-americana negli anni a ‎cavallo tra 800 e 900. Poeta, scrittore, avvocato, attivista per i diritti civili, presidente della National ‎Association for the Advancement of Colored People (NAACP), primo nero ad insegnare alla New ‎York University, James Weldon Johnson scrisse nel 1900 questa poesia che venne subito ‎universalmente riconosciuta come “The Black National Anthem”, l’inno nazionale degli afro-‎americani negli USA.‎
Nel 1939 la scultrice Augusta Savage, esponente del movimento dell’Harlem Renaissance, dedicò ‎alla canzone una delle sue opere più famose, un gruppo bronzeo alto 6 metri. Purtroppo la scultura ‎non venne mai fusa ed il calco venne in seguito distrutto.‎

Ho attribuito il brano all’autore del testo – che peraltro fu anche... (continua)
Lift every voice and sing,‎
(continua)
inviata da Bartleby 15/9/2011 - 10:32
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I Say a Little Prayer

I Say a Little Prayer
[1967]
Album “The Windows Of The World”
Parole di Hal David
Musica di Burt Bacharach

Una bellissima canzone d’amore (famosa anche nella versione di Aretha Franklin, di un anno successiva) che, nelle intenzioni del suo autore, Hal David, voleva essere la preghiera di una donna per il ritorno dell’amato dalla guerra in Vietnam (fonte: en.wikipedia). David, come dimostra pure un’altra canzone dell’album, The Windows of the World, era molto preoccupato per la guerra, anche perché all’epoca aveva due figli in età da soldato.
Ooh...ooh...ooh...
(continua)
inviata da Bartleby 13/12/2010 - 14:38
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(To Be) Young, Gifted and Black

(To Be) Young, Gifted and Black
[1969]
Album “Black Gold”, 1970
Scritta da Weldon Jonathan Irvine Jr (1943-2002), meglio conosciuto come “Master Wel”, bandleader della formazione di Nina Simone.

Questa canzone, diventata subito un “anthem” dell’orgoglio nero in un’epoca in cui il movimento per i diritti civili aveva esaurito la sua spinta propulsiva, lo scontro si andava radicalizzando e la repressione dei bianchi si riorganizzava (il 1969 è, per esempio, l’anno dell’assassinio di Fred Hampton, leader delle Black Panthers, da parte della polizia che lo uccide nel sonno), può ben dirsi la versione al femminile di Say It Loud - I'm Black and I'm Proud di James Brown.

Nina Simone dedicò il brano alla memoria di una sua cara amica, Lorraine Hansberry, scrittrice ed attivista, morta di cancro nel 1965 a soli 35 anni e autrice di una delle opere più importanti della letteratura afroamericana, “A Raisin in the Sun”(rappresentata... (continua)
To be young, gifted and black,
(continua)
inviata da Bartleby 19/11/2010 - 10:16
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Someday We'll All Be Free

Someday We'll All Be Free
Dall'album "Extension of a Man" del 1973.
Interpretata anche da Aretha Franklin
Hang onto the world as it spins, around.
(continua)
inviata da Alessandro 22/5/2007 - 10:15
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A Change Is Gonna Come

A Change Is Gonna Come
(1963)

Musica e testo di Sam Cooke
Lyrics and music by Sam Cooke


A Change is Gonna Come nasce da una serie di circostanze che investirono la vita di Sam Cooke nel 1963.

Il confronto con alcuni studenti impegnati in una manifestazione per i diritti civili, a Durham nel North Carolina; la morte del figlio Vincent, appena diciottenne, avvenuta nel giugno dello stesso anno; l’arresto subìto in ottobre a Shreveport, in Louisiana, per il solo fatto di aver chiesto una stanza in un motel “per soli bianchi”; l’ascolto di “Blowin’ in the wind” di Bob Dylan… tutti questi fatti determinarono l’urgenza di Cooke di esprimere un concetto molto chiaro: non sappiamo cosa ci sia dopo la morte e, proprio per questo, ad ogni essere umano deve essere garantita giustizia, una vita degna su questa terra. Dylan chiedeva: "how many years can some people exist, before they're allowed to be free?". Cooke rispose:... (continua)
I was born by the river in a little tent
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/5/2005 - 07:03




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