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Before 2008-3-21

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American Terrorist

American Terrorist
Featuring Matthew Santos

Seconda traccia del primo dei due cd di cui è composta la compilation antimilitarista Body of War della Sire Records.
Close your mind
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/3/11 - 10:28
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Hero’s Song

Hero’s Song
E' la traccia che apre Body of War la doppia compilation antimilitarista che uscirà il 18 marzo prossimo, edita dalla Sire Records, e che si accompagna all'uscita del film omonimo di Phil Donahue and Ellen Spiro, con la colonna sonora di Eddie Vedder:
Body of War
Here I am
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/3/11 - 10:21
Song Itineraries: Heroes
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Rages of Babylon

Rages of Babylon
"This is the year of five Joseph Arthur releases (four EPs and an album), and it begins here, with a harmonica and an acoustic and in the body of a scared, desert-set soldier: protecting the "land of the free," hoping his family remembers him years after his blood is spilled in the sand, after his bones are shipped back across the sea."
Da questa pagina
Another town I have been before
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/3/11 - 08:47
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Love During Wartime

"Little Beirut" è il nome dato dallo staff di Bush Sr. alla cità di Portland, Oregon, a causa della "calorosa" accoglienza che gli fu riservata dai suoi cittadini durante una visita dell'allora presidente all'inizio degli anni '90.

"Love during wartime" è una ironica canzone d'amore dedicata a Condoleezza Rice, il "mastino nero" dell'attuale presidente George W. Bush

Dal sito della band:

Tying into the Bush-coined name of the band, Little Beirut tackles the younger Bush’s administration, namely Condoleezza Rice, with a love song entitled “Love During Wartime”.
“’Love During Wartime’,” explains vocalist Hamilton Sims, “is a jab at the war and the goings on of the Bush administration. But it’s also a jab at the fact that in order for [Rice] to become the most powerful woman in the history of U.S. politics, she had to be completely desexualized to make it okay. Hence why a love song to her seems so absurd.”
Oh my babe
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/3/11 - 08:18
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Paix

Paix
[1972]
Disque : Paix Catherine Ribeiro + Alpes

Écrit alors que les bombes tombent sur le Nord-Vietnam, comme le rappelle l'intérieur de la pochette, le titre Paix est d'une signification plus universelle ; précédée d'une ouverture musicale basée sur un motif répété en crescendo et d'une clôture plus apaisée, la partie chantée, mêlant l'intimité de l'enfance de Catherine Ribeiro à un manifeste des droits humains et des droits de la nature, atteint une dimension cosmique.

Paix (album) — Wikipédia

*
Scritto mentre cadevano le bombe sul Vietnam del Nord, come ricorda la copertina interna, il titolo Paix ha un significato più universale; preceduta da un'ouverture musicale basata su un motivo ripetuto in crescendo e da una chiusura più pacifica, la parte cantata, che mescola l'intimità dell'infanzia di Catherine Ribeiro con un manifesto dei diritti umani e dei diritti della natura, raggiunge una dimensione cosmica.
Paix à celui qui hurle parce qu'il voit clair
(Continues)
Contributed by adriana 2008/3/11 - 07:53

Femmes algériennes

Femmes algériennes
[1995]
Disque : Vivre libre
Femmes algériennes, mes soeurs de race,
(Continues)
Contributed by adriana 2008/3/11 - 07:41
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Frères humains

Frères humains
[1979]
Disque : Passions
Catherine Ribeiro + Alpes
Parole di Catherine Ribeiro
Musica di Patrice Moullet
Frères humains
(Continues)
Contributed by adriana 2008/3/11 - 07:28
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Francesco Baracca

Francesco Baracca
[1982]

Testo di Maria Giulia Bartolocci/Sergio Bardotti
Lyrics by Maria Giulia Bartolocci/Sergio Bardotti
Musica di Sergio Endrigo
Music by Sergio Endrigo
Album: Mari del Sud (Fonit Cetra, 1982)

La straordinaria copertina è firmata da Hugo Pratt ... e si vede!

"Francesco Baracca" è una fra le molte gemme di questo album di Sergio Endrigo mai ristampato su CD, che è anche uno dei più ricercati in assoluto, fra i suoi dischi, dai collezionisti di rarità in vinile.

Una musica dolce e quasi ipnotica, composta da Endrigo, veste il bel testo scritto a quattro mani da sua moglie Maria Giulia Bartolocci e dal fido amico di sempre, Sergio Bardotti.
Un poetico affresco dedicato agli ultimi istanti dell'esistenza terrena del celebre aviatore Francesco Baracca, consumatasi in quel fatidico 1918. Onusto di gloria, aveva solo trent'anni.

Per ricordare a tutti noi - ancora una volta - come la... (Continues)
Era un antico mattino italiano
(Continues)
Contributed by Alberta Beccaro - Venezia 2008/3/11 - 01:50
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Working Class Hero

Working Class Hero
cazzo unisce piu lo sputo che la religione....ma che religione hai visto? quella dei teletubbies? e le crociate le hai studiate? e le streghe arse vive? e non dirmi che sono cose del medioevo perche sei un pirla....e il preservativonochevaiallinferno? e l'abortonocheseiunassasino? e lo sfarzo in cui è avvolto il vaticano? il cappello a punta che vale piu della città un cui risiedo? il fatto che mi dicano di fare la carità quando sono piu ricchi di uno stato? tutta roba che unisce questa si...io alla fiabe non credo piu da quando ho 6 anni.

e per piacere... "w i greenday" cosa??? come si può paragonare lennon a simili...vabbe

scusate lo sfogo ma oggi è una giornata del cazzo.
Stefano 2008/3/11 - 00:25
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Aida

Aida
GRAZIE RINO ALMENO ADESSO MI SENTO REALIZZATO A SENTIRE LE TUE CANZONI
ANGELO E CARLETTO
ANGELO 2008/3/10 - 19:30
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The War Correspondent

The War Correspondent
yeah this song is pretty good
julien 2008/3/10 - 03:41
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Il soldato di Napoleone

Il soldato di Napoleone
Tutti gli adattamenti dall’italiano al friulano, nell'album "Cjantant Endrigo", sono di Alberto Zeppieri; a questo specifico adattamento, riguardante “Il soldato di Napoleone”, ha collaborato anche Adrian Cescje.

Commento di Sergio Endrigo al brano, del pari tratto dal booklet di questo disco:
“Fu un’idea di Ennio Melis, il direttore artistico della RCA, farmi collaborare con Pier Paolo Pasolini, scrivere e musicare ballate che parlassero del mondo che aveva descritto nei suoi romanzi, i ragazzi di vita, la Roma delle periferie. Così ci incontrammo, lui mi disse di cercare tra le sue poesie friulane della raccolta “La Meglio Gioventù”, la storia della famiglia Colussi (sua madre), dall’età di Napoleone alla Resistenza. Io presi la prima parte, c’era già la traduzione, mi limitai a togliere qualche sillaba e ad adattarla alla metrica della musica che avevo scritto”.

IL SOLDÂT DI NAPOLEON
(Continues)
Contributed by Alberta Beccaro - Venezia 2008/3/9 - 23:37
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Su in collina

Su in collina
Francesco ci regala con questa canzone l'ennesima emozione.. che altro dirgli, se non GRAZIE..
chiara 2008/3/9 - 20:39
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Girotondo intorno al mondo

Girotondo intorno al mondo
Tutti gli adattamenti dall’italiano al friulano, nell'album "Cjantant Endrigo", sono di Alberto Zeppieri.

Commento di Sergio Endrigo al brano, del pari tratto dal booklet di questo disco:
“Sotto le armi studiavo tattica e strategia, ma anche il francese. Mi capitò di leggere un romanzo di Argon, “Les cloches de Bâle” (“Le campane di Basilea”), che raccontava di una grande festa con cortei di ragazzini e ragazzine vestiti da angioletti che, per scongiurare la guerra, cantavano una poesia di Paul Fort: “Se tutte le ragazze e i ragazzi del mondo si dessero la mano”. A me piacque così la tradussi e la musicai”.

CORI-CORI-INTOR INTOR DAL MONT
(Continues)
Contributed by Alberta Beccaro - Venezia 2008/3/9 - 03:39
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E per la strada (Poveri miei figli abbandonati)

E per la strada (Poveri miei figli abbandonati)
[1908]
Interpretazione di Sandra Mantovani
Performed by Sandra Mantovani

Il Parmense fu protagonista di grandi scioperi contadini e bracciantili nel maggio-giugno 1908; il disagio delle famiglie degli scioperanti fu grande e alla metà del mese di maggio fu presa una decisione per molti aspetti eroica: i bambini degli scioperanti furono inviati presso altre città, ospiti di compagni socialisti.

La canzone parte proprio da questo episodio, giungendo poi ad enunciare con notevole chiarezza i sentimenti che animavano le masse in lotta, disposte ad affrontare l'apparato repressivo dello Stato borghese tutto schierato a difesa dei padroni. Il testo è ricavato da un foglio volante stampato appunto nel 1908; la musica da una registrazione originale di Gianni Bosio e Roberto Leydi a s. Benedetto Po (Mantova) nel 1962 (informatrice: l'ex mondina Teodolinda Rabuzzi).

Note tratte da Canzoni Italiane... (Continues)
Poveri figli miei abbandonati,
(Continues)
2008/3/9 - 00:52
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Il cavaliere senza morte

Il cavaliere senza morte
[2008]
Album:Pica

Stralcio dell'intervista a Davide Van De Sfroos
reperita su musicalnews
Ambrosia J.S. Imbornone: Ne “Il Cavaliere senza Morte” si elencano le mitologie belliche, dalla violenza che connota l’eroe all’ideologia della Guerra Santa: quanti Cavalieri senza Morte esistono ancora?

Davide Van De Sfroos : Ognuno di noi quando è vittima o carnefice o spettatore della continuità della guerra è come il cavaliere della canzone che passa attraverso le epoche ed è costretto a vedere mutare i tempi ma mai l'idea di guerra stessa. Sembra chiederci " quanto vogliamo che continui ancora?
De tera n'ho traversàda, de acqua n'ho cognussüda,
(Continues)
Contributed by adriana 2008/3/8 - 11:56
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Drive On

Drive On
Album: "American Recordings" (1994)

This song is from Cash’s 1994 comeback album, American Recordings. It is written from the perspective of a Vietnam veteran who decades later still has to deal with the aftermath of the experience. The song resonates in light of the increased reports of veterans suffering from PTSD.

10 Protest Songs of Johnny Cash
I got a friend named Whiskey Sam
(Continues)
2008/3/7 - 18:19
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Iraq

Iraq
Quando si esibisce con i colleghi cantautori Mark Eitzel (American Music Club) e Will Johnson (Centro-matic, South San Gabriel), tra il 2005 e il 2006 si chiamavano Undertow Orchestra, il prolifico cantautore Vic Chesnutt, canta spesso una canzone scritta in maniera intelligente sulla "guerra" in Iraq. Chesnutt preferisce usare la parola invasione per descrivere quello che sta succedendo tuttora in Iraq e lo puntualizza anche in questa canzone, scritta dalla prospettiva dello Zio Sam. Utilizza una metafora in cui gli USA sono visti come uno stupratore che si illude di salvare la sua vittima da un marito che la maltratta.

Le parole sembrano tristemente realistiche nonostante questa metafora assurda. Vic Chesnutt è sempre stato apprezzato per le parole ingegnose e a volte ciniche ma in questa canzone - quando il motivo per scriverla è così importante - sembra superare se stesso. Mi è capitato... (Continues)
She is beautiful and rich
(Continues)
2008/3/7 - 10:01
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John Doe

John Doe
[2001]
Album: "Alert Aware Involved"

Listen to the song at myspace.com
There was this wise man I once knew
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2008/3/6 - 21:48
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What's It Gonna Take?

What's It Gonna Take?
[2003]
Album: "The Code/Whatever It Takes Split Ep."

Listen to the song at myspace.com
As the modern world divides to war
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2008/3/6 - 21:24
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Compagni a venire

Compagni a venire
[1975]
Album: "Canzoni di rabbia"
Potrò mai perdonare
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2008/3/6 - 21:08
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Inka Lied [El Condor pasa]

Inka Lied [El Condor pasa]
Canzonetta dal cavolo?
ma cosa caxxo capite di musica,ascoltatevi quelle caxxo di musiche Techno,oppure una canzone qualsiasi di questo tempo,canzoni fatte con i piedi dove ci sono solo rumori e testi senza senso
W Simon&Garfunkel 2008/3/6 - 18:12
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Equal Rights

Equal Rights
[1977]
Album: "Equal Rights"

Title track dell'album del 1977
Everyone is crying out for peace yes
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/3/6 - 08:43
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Apartheid

Apartheid
Dall'album "Equal Rights" del 1977.
You in a me land
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/3/6 - 08:25
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Fagioli 'olle 'otenne

Fagioli 'olle 'otenne
Salve a tutti, in particolar modo a Daniele, in quanto nipote dell'amico del mio babbo anch'egli facente parte della compagnia che portò la commedia in teatro la prima volta.Era Mauro Puccinelli, amico e collega di tante serate passate con la chitarra in mano tra barzellette e stornelli talvolta interpretati anche da noi bimbi (all'epoca).Non ho il CD ma il vecchio 33 giri che ascolto in particolar modo quando sento troppo il vuoto lasciato da babbo anche se al momento dell'incisione non c'era più, in quanto morto nel 1981. Però non posso fare a meno di ricordare anche gli altri due :oltre ad Attilio e Mauro c'erano Mario Casini e Elbano Scotto e guardando bene è con profondo rammarico che noto che di questi 4 non c'è più nessuno......PECCATO!!!!
Antonella Puccinelli 2008/3/6 - 00:34
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Uno come noi

Uno come noi
STUPENDA! Sono un fan dei Nomadi ma ascolto in genere tutta la musica "impegnata". Complimenti per il sito, fatto bene e ricco di informazioni esatte! Continuate così. Buon lavoro, Erminio.
erminio 2008/3/5 - 19:55
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Aidid

Aidid
i punkreas dei tempi d'oro,semplici,diretti e incazzati
proctor 2008/3/5 - 18:58
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Gli operai

Gli operai
COMPLIMENTI PER IL BLOOG
******* 2008/3/5 - 14:36
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Sequences

Sequences
stupenda
2008/3/5 - 12:15
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The Klan

The Klan
Da "Real Eyes" (1980)
Countryside was cold and still
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/3/5 - 09:54
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A Prayer For Everybody (To Be Free)

A Prayer For Everybody (To Be Free)
Da "Secrets" (1978).
This is a prayer for everybody
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/3/5 - 09:50
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Daniele Silvestri: Cohiba

Daniele Silvestri: Cohiba
Testo e musica di Daniele Silvestri
suonata con la Bandabardò

da "Il dado" del 1996
dedicata al Che e alla lotta del popolo cubano che continua
C'è, in un'isola lontana, una favola cubana
(Continues)
Contributed by i.fermentivivi 2008/3/5 - 09:49
Song Itineraries: Che Guevara
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Winter In America

Winter In America
(1974)
Gil Scott-Heron & Brian Jackson
From the Indians who welcomed the pilgrims
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/3/5 - 09:46
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Save The Children

Save The Children
Da "Pieces of a Man" (1971)
If you're driving through the country on a lazy afternoon
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/3/5 - 09:32
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Seeds Of Brotherhood

Seeds Of Brotherhood
Dall'album "Fire & Fleet & Candlelight" (1967)
It's time to open your eyes
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/3/4 - 22:06
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One World

One World
Una bellissima title track risalente al 1977.
Some of us live like princes, some of us live like queens
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/3/4 - 21:46
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99 Luftballons

99 Luftballons
ke ritmo potente

ps:un bacio...la canzone e' bella!!!!
miki 2008/3/4 - 13:12
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Il mercenario di Lucera

Il mercenario di Lucera
Allora ... con ritardo, ma puntualmente torno ad intervenire per far conoscere come stanno le cose riguardo al Mercenario di Lucera. E non offendetevi se parlo di ignoranza. Ignoranza nel senso di ignorare le cose, non come offesa. Dunque, un giorno il Barone De Boccard, uno dei fondatori del Bagaglino, portò un curioso personaggio nel nostro cabaret. Era, appunto, un mercenario. Fu una lunga nottata, durante la quale ci raccontò molte cose. Da quei racconti, Pierfrancesco Pingitore trasse la ormai famosa ballata che fu musicata da Dimitri Gribanowski. La canzone fu affidata a Pino Caruso che la incise anche su un 45 giri con sul retro "La ballata del Che" cantata da Gabriella Ferri. (di questa ultima canzone non sono certo del titolo). Indubbiamente, nel testo, c'è un certo modo di affrontare la vita in modo anarco menefreghista. Ma vrei voluto farvi ascoltare quello che disse, in quella... (Continues)
2008/3/4 - 09:54
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In The Ghetto

In The Ghetto
davvero un bel pezzo. Devo preparare una relazione sul ghetto/ ghettizzazione: perfetto!
Angela 2008/3/4 - 08:37
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Primo Maggio di festa

Primo Maggio di festa
[1976]
Album: "Ho visto anche degli zingari felici"
Testo di Claudio Lolli
Musica di Tomasetta, Soldati, Costa, Lolli
Lyrics by Claudio Lolli
Music by Tomasetta, Soldati, Costa, Lolli



Quando apparve nei negozi “Ho visto anche degli zingari felici” (EMI, 1976), quarto album di Claudio Lolli, le piazze d’Italia fremevano di stragi e sogni. Era il momento in cui si celebrava l’unione – o la sovrapposizione - del pubblico con il privato. Album-concept (non frequente, nel nostro panorama), lunga suite di 45 minuti divisa in otto parti, con riprese e temi ricorrenti, “Ho visto anche degli zingari felici” fotografa la sua epoca come pochi altri lavori. Senza per questo risultare datata: due anni fa la suite è stata infatti riadattata con nuovi arrangiamenti da Lolli insieme al Parto delle nuvole pesanti.

Primo maggio di festa, odore di polvere e calore.

Nella cameretta entrava un pulviscolo... (Continues)
Primo maggio di festa oggi nel Viet-Nam
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2008/3/3 - 12:09
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The Here And The Now: Out Of The Blue

The Here And The Now: Out Of The Blue
INASPETTATAMENTE
(Continues)
Contributed by Marco Bazzoli 2008/3/3 - 11:36

Gavte la nata, Gioan

Gavte la nata, Gioan
A proposito dell'espressione torinese "Gavte la nata" non possiamo esimerci dal riportare l'esilarante parafrasi data da Umberto Eco ne "Il pendolo di Foucalt":

Quella volta Belbo aveva perso il controllo. Almeno, come poteva perdere il controllo lui. Aveva atteso che Agliè fosse uscito e aveva detto tra i denti: «Ma gavte la nata.»
Lorenza, che stava ancora facendo gesti complici di allegrezza, gli aveva chiesto che cosa volesse dire.
«È torinese. Significa levati il tappo, ovvero, se preferisci, voglia ella levarsi il tappo. In presenza di persona altezzosa e impettita, la si suppone enfiata dalla propria immodestia, e parimenti si suppone che tale smodata autoconsiderazione tenga in vita il corpo dilatato solo in virtù di un tappo che, infilato nello sfintere, impedisca che tutta quella aerostatica dignità si dissolva, talché, invitando il soggetto a togliersi esso turacciolo, lo si... (Continues)
Lorenzo Masetti 2008/3/2 - 21:22
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In giorni simili

In giorni simili
[2007]
Album: Grida
Sorridevi raccontandoti
(Continues)
Contributed by adriana 2008/3/2 - 17:34
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Dio è morto

Dio è morto
Non è molto corretto parlare di Nietzsche come filosofo di destra o di sinistra. La sua filosofia è apolitica. I messaggi che vuole portare a tutta l'umanità vanno al di la' dei semplici schieramenti politici.
In ogni caso, questa canzone è davvero profonda e bellissima, Guccini è stato molto in gamba.
Giuseppe 2008/3/2 - 16:09
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
scusate l'intrusione.. sono Peppy Maniglia di Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento.. Sono un chitarrista classico e conosco molto bene il figlio di Franco Li Causi.. desideravo semplicemente dire che l'arrangiamento originale della canzone, non solo non comprendeva "la lalla lleru", ma era anche suonata in minore, non come la si sente adesso in maggiore.. grazie..
giuseppe maniglia 2008/3/1 - 21:50
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Contessa

Contessa
Leggo che nella ricorrenza della Battaglia di Valle Giulia,celebrata alla facoltà di Architettura Paolo Pietrangeli non se l'è sentita di cantare Contessa: incredibile,ma allora la parodia di Corrado Guzzanti esiste veramente!

Coppini di Romanina Blues
Paolo Coppini 2008/3/1 - 19:47
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Lettre à Kissinger

Lettre à Kissinger
[1975]
Paroles et musique: Julos Beaucarne
Testo e musica: Julos Beaucarne
Album: Chandeleur 75


"La notte tra il 2 e il 3 febbraio 1975 la compagna di Julos Beaucarne, madre dei suoi figli, viene assassinata da un folle. Julos scrive allora uno dei capolavori della canzone, un disco straziante e d'incontenibile bellezza: Chandeleur 75 ("Candelora 75") [...] Fino a cantare la sua Lettera a Kissinger, canzone di denuncia dedicata a Víctor Jara, cantautore cileno torturato e ucciso nello stadio di Santiago nei giorni immediatamente successivi al golpe di Pinochet. Julos non stigmatizza tanto gli sgherri, i gorilla o gli esecutori materiali, ma indirizza il suo sdegno soprattutto verso i mandanti del governo statunitense, direttamente coinvolto nell'elaborazione e nel finanziamento del golpe. La sua canzone, priva di retorica, apparentemente impoetica, è un'asciutta cronaca dell'inferno."

Alessio... (Continues)
J'veux te raconter Kissinger
(Continues)
2008/3/1 - 12:00
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Redemption Song

Redemption Song
la versione di joe strummer non ha aggettivi per essere definita.avreste dovuto esserci quando la banda bassotti l'hanno usata come sigla prima di iniziare i concerti , e migliaia di persone l'han cantata in coro...ma la versione con johnny cash- pur se appena un gradino sotto come esecuzione- è un monumento alla musica popolare :tre grandissimi - i piu' grandi- in cui si fondono folk rock punk e reggae in un unico inno immortale. mi succede raramente, ma - non so se per la loro scomparsa , recente nel caso di cash e strummer (quest'ultima avvertita da me come una predita PERSONALE) ,o per l'incredibile lirismo della canzone, ma anche a me son venute le lacrime agli occhi....
marco 2008/3/1 - 11:10
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Fiori

Fiori
[1988]
Testo di Sergio Endrigo
Musica di Sergio Endrigo e Rocco De Rosa
Lyrics by Sergio Endrigo
Music by Sergio Endrigo and Rocco De Rosa
Album: Il Giardino di Giovanni

Uno straordinario uso della metafora connota questo brano, a mio avviso particolarmente emozionante.

L'ho potuto ascoltare per la prima volta solo in epoca molto recente, senza conoscerne in anticipo il testo (irreperibile - che io sappia - persino nel pur ricco e molto ben curato sito ufficiale dell'artista) ... e di certo non mi aspettavo, dato l'incipit squisitamente "floreale" in tono con il titolo, questo suo progressivo "sbocciare" (è il caso di dirlo!), a sorpresa, in una denuncia antibellica tanto dura, potente, icastica ma capace, ad un tempo, di mantenersi sempre profondamente poetica.

Al pari di "Stazioni", altra CCG matura di grande impatto offertaci da Endrigo, questa "Fiori" ha la sfortuna di far parte... (Continues)
Fiori
(Continues)
Contributed by Alberta Beccaro - Venezia 2008/3/1 - 00:31
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Lettera (di Nicola Sacco)

Lettera (di Nicola Sacco)
[2004]
Album :L'Unico Elemento

Siamo sempre più legati al materialismo e più consumiamo, più concetti come lotta, ideali, etica, morale, giustizia, uguaglianza vanno svanendo inghiottiti dal mercato globale e così rimaniamo impassibili alle continue violenze che ogni giorno ci circondano, nella nostra realtà quotidiana, nazionale, europea, mondiale e che non cessano mai.
Considero la lettera di Nicola Sacco una sorta di passaggio di consegna alle generazioni future (nella figura di suo figlio), nel continuare ciò che stavano portando avanti i compagni di quel tempo che avevano a loro volta ereditato e raccolto da quelli passati…se noi rappresentiamo il futuro…credo che abbiamo altamente deluso le aspettative dei nostri “padri”; siamo per lo più generazioni senza radici, persi nel caos del consumo, dei media, in sogni di arrivismo nella società del lavoro non più divisa in classi, ma più... (Continues)
Possono bruciare i nostri corpi,
(Continues)
Contributed by adriana 2008/2/29 - 18:43
Song Itineraries: Sacco and Vanzetti
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Le Urla

Le Urla
Album :L'Unico Elemento

Non vogliamo sentire, vedere, parlare. Siamo noi in prima persona a non voler accettare l’esistenza di atroci realtà, barbarie, vili persecuzioni per il benessere di pochi; ma sembra che non vi sia più memoria, che si sia dimenticato ciò che è stato in passato e quindi ripetiamo gli stessi errori: deturpiamo questo pianeta, cancellando culture ed etnie, combattendo guerre assurde… è un olocausto continuo.
Perché il nostro tanto amato ed osannato benestare è ancora a discapito di esseri viventi che vengono sfruttati solo perché considerati di categoria inferiore, che sia l’operaio sottopagato di una multinazionale, nei così chiamati paesi in via di sviluppo, sia il bambino costretto a lavorare nelle condizioni più atroci o, ancora peggio, costretto ad uccidere per una stupida guerra di territorio (finanziata da multinazionali per il controllo delle risorse) nei... (Continues)
Sono il sangue che bagna le tue mani
(Continues)
Contributed by adriana 2008/2/29 - 18:31
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Febbraio '94

Febbraio '94
[2004]
Album :L'Unico Elemento


Come le carceri, i manicomi e gli ospedali psichiatrici possono solamente rinchiudere un corpo. I pensieri, i sogni, le speranze continuano a essere attivi e di conseguenza minacciosi per coloro che vedono nella forza individuale un pericolo. Questa poesia è stata scritta da una persona non adatta a vivere negli standard di normalità, per cui rinchiusa in un manicomio. Il pregiudizio l’aveva condannata ad essere “malata di mente” e quindi emarginata. Noi non lo accettiamo: il cervello dell’uomo è un’ universo talmente vasto che nessuno si può arrogare il diritto di giudicarlo sano o malato. Saccenti ed esperti dottori psichiatrici osservano e giudicano dei comportamenti che loro e la società non ritengono normali tacciandoli come malattia e quindi da curare. Fin dal passato i “malati” venivano curati con metodi più riconducibili a torture corporali (elettroshock,... (Continues)
Gli spazi si ristringono sempre più
(Continues)
Contributed by adriana 2008/2/29 - 18:20
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Indistruttibili

Indistruttibili
[2008]
Album:Passaggi

Ci sono nella vita persone che passano senza lasciare nessuna traccia e nessun ricordo. Altre invece rimangono, nella pelle soprattutto e negli anni maturano, si evolvono, diventando uomini insieme. E l’uomo che ricorda (e quello che ascolta o viceversa) non è altro che il ragazzo di ieri. A lui appartiene il disegno delle storie che non possono essere cancellate, anzi rimangono scolpite nella grande corteccia della memoria.
Meravigliosi miracoli.
Cala la sera dentro di me….
(Continues)
Contributed by adriana 2008/2/29 - 14:27
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Domani

Domani
[2008]
Album:Passaggi

“Rammenta sempre Dante, nel gioco occasionale della felicità di non tenerla tutta per te, aiuta i perseguitati e le vittime perché sono questi gli amici migliori. Nella lotta della vita, troverai così molto di più e sarai rinato.”
(Lettera di Nicola Sacco al figlio di Vanzetti, Dante. Prigione di Stato del Massachussetts, 23 agosto 1927)
Ogni sera tu ritorni da me
(Continues)
Contributed by adriana 2008/2/29 - 14:22
Song Itineraries: Sacco and Vanzetti




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