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Before 2015-11-11

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Sul ponte di Perati bandiera nera

Anonymous
Sul ponte di Perati bandiera nera
Ha ragione Raul Pontalti che il ponte cui si riferisce la canzone era a Perat e non a Berat (dove peraltro, contrariamente a quanto lui afferma, la Julia fu successivamente impegnata in combattimenti)
Il ponte, i cui resti sono quelli di cui ha postato le belle foto Toni Pusceddu, in realtà non si trovava sulla Vjosa (Vojussa) ma sul suo affluente Sarandaporos, poco prima che vi confluisca.
E' tutto ben documentato sul sito dell'associazione nazionale alpini

In realtà all'epoca il ponte non si trovava (come ora) sul confine fra Grecia e Albania, che correva molto più a sud: durante e subito dopo la guerra i Greci occuparono infatti gran parte della Chameria albanese (il cui capoluogo era Ioannina), scacciandone gli abitanti (e uccidendone molti). Il fatto che in Albania si fosse istallato l'orrido regime di Hoxha non aiutò i poveretti. La strage dei Chami, condotta da gruppi paramilitari... (Continues)
Piersante Sestini 2015/11/9 - 21:23
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Sergio Endrigo: Il dolce Paese

Sergio Endrigo: Il dolce Paese
"Quel quadro non rappresenta il sentimento della città". Risponde così, in Consiglio comunale, il sindaco torinese Piero Fassino alle polemiche su un'opera esposta a "Paratissima", una delle kermesse patrocinate dal Comune della Settimana dell'arte contemporanea. Il quadro, intitolato "Maro'nna de Latorre pendente della giustizia e maro'nna del VII Girone infernale" realizzato da Javier Scordato per Groshgrup, un "laboratorio creativo italo-albanese-argentino", raffigura i due marò Girone e Latorre come due madonne con fucile in mano e teschi ai propri piedi. A scatenare il caso è stato il consigliere comunale Maurizio Marrone di Fratelli d'Italia: "Esigo le scuse pubbliche del sindaco Fassino ai marò, alle loro famiglie e a tutti gli Italiani offesi da quest'immondizia ideologica spacciata per cultura con patrocini pubblici". Il chiarimento è arrivato: Fassino ha dichiarato che "Ferma restando... (Continues)
Bernart Bartleby 2015/11/9 - 21:12
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La cattiva strada

La cattiva strada
ma non può essere molto più semplicemente " la morte" che passa e raccoglie questi sventurati sulla sua cattiva strada ?
cris.arti@alice.it 2015/11/9 - 16:39
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Daughterson

Daughterson
[2010]
Parole di Joe Stevens, singer songwriter transgender
Musica dei Coyote Grace (Joe Stevens, Ingrid Elizabeth e Michael Connolly), trio che fa musica acustica di genere, per così dire, “Alternative-Americana”
Nell’album intitolato “Buck Naked”
My haircut don't look right
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/9 - 16:28
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Girls Like Me (Summertime)

Girls Like Me (Summertime)
[2009]
Scritta da Ingrid Elizabeth
Musica dei Coyote Grace (Joe Stevens, Ingrid Elizabeth e Michael Connolly), trio che fa musica acustica di genere, per così dire, “Alternative-Americana”
Nell’album intitolato “Ear To The Ground”

Un gruppo molto attento ai temi propri della comunità LGBT.
I was a watercolor girl in a tintype town
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/9 - 11:49
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Lough Sheelin Side

Anonymous
A song has been written about Lough Sheelin, called Lough Sheelin’ side and recounts the tale of an eviction. It is not known for certain whether the song is of Cavan, Meath or Westmeath origin as the lake borders all three counties, and there were extensive clearances of tenants in the past famine years in both Cavan and Westmeath. However, there was a mass eviction one cold February night at a place called Tonagh in the late 1840s. Then Tonagh was a thriving village located near Ross on the Meath shores of the lake and not far from Mountnugent. Some 700 poor souls were thrown from their homes. The song probably relates to this eviction scene. In an article in the Heart of Breffni (1984) Seamus P O’ Mordha cites the first printed source of the song from the Anglo Celt. The editorial note that appears under the title of the song states “The Following Song was popular many years ago. Ed. A.C.”... (Continues)
Farewell! my country, a long farewell,
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/11/9 - 11:22
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Young James Dean

Young James Dean
[2003]
Parole e musica di Tylan "Ty" Greenstein
Nell’album intitolato “Little Star”, pubblicato nel 2005

“I guess this song is sort of my ode to tomboys who remained tomboys and perhaps became even bigger tomboys as they got older, such as myself. So this is called Young James Dean.” (Ty Greenstein, come riportato in “The Queer Sounds of Justice”, di S.M. Gray, tesi presso il Wellesley College, scuola superiore artistica femminile di Wellesley, Massachusets, USA)

Una canzone dedicata alle donne omosessuali, e in particolare le “tomboys” (o “butches”), traducibile come “maschiacce”, che hanno in James Dean - e soprattutto quello di “Rebel Without A Cause” (“Gioventù bruciata”, di Nicholas Ray, 1955) - una delle loro icone.

Ty Greenstein scrisse questo brano dopo aver letto “The Last Time I Wore A Dress” (1997) di Daphne Scholinski, nativa di Chicago (oggi molto noto artista transgender... (Continues)
In the back of a camouflage truck
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/9 - 11:03
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Primavera di Praga

Primavera di Praga
Buffo. Visitai il museo del comunismo di praga con i miei genitori, quando avevo qualcosa come otto anni.
Adesso, a oltre dieci anni di distanza, l'unica cosa che ricordo è quel video.
leoskini 2015/11/8 - 16:55
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Dall'ultima galleria

Dall'ultima galleria
Versione alternativa

Questo arrangiamento alternativo della canzone dedicata alla brutale repressione delle proteste contro il G8 di Genova del 2001, immerge in un contesto sonoro alla "Blade runner". Si optò per una versione più rock e distorta perché questa - pur evocativa - sembrò troppo distante e glaciale.

adriana 2015/11/8 - 09:54
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Lamentarsi come ipotesi

Lamentarsi come ipotesi
[2014]
Testo e musica di Peppe Voltarelli
Lyrics and music by Peppe Voltarelli
Album : Lamentarsi come ipotesi
Il lamento è un arte nobile
(Continues)
Contributed by adriana 2015/11/8 - 09:17
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John The Gun

John The Gun
Folkoncerto.
Erano i primi anni 80 quando al sottoscritto, fra un cambio di pannolini ed una corsa in stazione ad aspettare un treno morto di sonno per pendolari, capitò di orecchiare dalle frequenze radio, dei suoni non proprio commerciali. Si trattava della trasmissione Folkoncerto, a cura e presentazione di Giancarlo Susanna, dedicata al cosiddetto folk anglo-scoto-celtico. Trasmissione rigorosamente in monofonia, anche se la stazioni radio della RAI già da anni erano predisposte per la stereofonia, alla guisa delle emittenti TV in bianco-nero e/o della austerity delle periferie oscurate, forse per tenere "quieto" un popolo ormai stanco del grigiore del dopoguerra.
Con le ultime puntate di quella trasmissione, settembre 1981, ho avuto modo di conoscere quelli che (forse per imprinting) sarebbero divenuti i miei musicisti preferiti : Richard & Linda Thompson, Fairport Convention e... (Continues)
2015/11/7 - 21:31
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The Battle Of Epping Forest

The Battle Of Epping Forest
Geniale! Complimenti!
2015/11/7 - 20:07
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Il ballo di Aureliano

Il ballo di Aureliano
Tradotto in inglese da ZugNachPankow
Translated by ZugNachPankow
THE DANCE OF AURELIANO
(Continues)
Contributed by ZugNachPankow 2015/11/7 - 19:48
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Mon père et ma mère

Mon père et ma mère
2015

“Mon père et ma mère”, il nuovo video del brano di Eugenio Bennato, è la storia di un incontro tra il musicista e Enric Parfait, un giovane africano del Camerun che, con pochi versi scritti di suo pugno, gli da l’input per un brano carico di empatia e fratellanza.

Enrico Perfetto, come tanti giovani dell’Africa subsahariana, decide di partire e compiere l’impervia traversata del deserto verso il miraggio dello splendente Mediterraneo. Bennato lo incontra a Tangeri: Enric si trova ad ascoltare la chitarra del cantautore partenopeo e, con tutti i pensieri che deve avere nella testa, non rinuncia ad avvicinarsi al musicista e a porgergli un foglietto con quattro versi scritti a mano: “Mio padre e mia madre si son conosciuti in galera, in eredità mi hanno lasciato la miseria). Per “Mon père et ma mère” Bennato si avvale della collaborazione di musicisti come Stefano “Mujura”, Ezio Lambiase, Sonia Totaro e Chiara Carnevale. Nel brano c’è anche la voce esordiente della figlia del cantautore, Eugenia.
Mon père et ma mère
(Continues)
Contributed by dq82 2015/11/7 - 16:27
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Come faremo girare la Francia

Come faremo girare la Francia
O cielo cielo / come faremo a girare la Francia

Il tema di questo canto - la diserzione - si intreccia con quello dell'emigrazione verso la Francia, fenomeno molto diffuso tra gli abitanti delle vallate alpine. Il canto sembra essere originario della bassa val Chisone e il riferimento alla ferma di leva di 30 mesi, permette di datarlo tra la fine dell'800 e l'inizio del 900. C'è anche chi attribuisce questa canzone al Trentino Alto Adige ma, come sempre, il canto popolare non ha padroni e ne troviamo versioni raccolte in Val Vigezzo e nella bergamasca - con una significativa variante di testo in cui il disertore viene arrestato.
Dal sito Viaggiatori ignoranti



Versione della Val Vigezzo cantata da Lorenzo Valera, Valentina Volonté e Laila Sage, dell'Associazione PassAmontagne

(Continues)
Contributed by adriana 2015/11/7 - 09:53
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Anita e Pepin

Anita e Pepin
La foto qui sopra riportata di "Anita Anita" si riferisce alla prima edizione in cd del 1994, a cura dell'etichetta francese SILEX, il disco in vinile con copertina differente era uscito originariamente nel 1988 (anno di registrazione) per l'italiana ROBI DROLI. Le registrazioni erano avvenute a Pistoia nel marzo di quell'anno.
Flavio Poltronieri 2015/11/6 - 19:50
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Shosholoza

Anonymous
Shosholoza
La trovò una cosa molto triste, e molto bella.

Mamma africa
2015/11/6 - 15:13
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Alita gli ani

Alita gli ani
2012
O.S.T. del film di Massimo Bruno "Viva L'Italia"
Appena sveglio a capoletto,
(Continues)
Contributed by dq82 2015/11/6 - 10:11
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Viva l'Italia

Viva l'Italia
Lei che era qui dagli inizi,
(Continues)
Contributed by dq82 2015/11/6 - 10:01
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Political World

Versione di Francesco De Gregori da Amore e furto (2015)
Political World
MONDO POLITICO
(Continues)
Contributed by dq82 2015/11/6 - 09:41
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Figli dell'officina

Figli dell'officina
IN MEMORIA DI GUIDO BERTACCO

(Gianni Sartori - 2015)

Ho rinviato a lungo prima di scrivere questo ricordo del compagno Guido Bertacco scomparso già da alcuni mesi (marzo 2015). Aspettavo forse che qualche altro sopravvissuto del MAV (Movimento AnarchicoVicentino) prendesse l'iniziativa? Difficile, dato che ormai in giro non è rimasto nessuno o quasi, almeno per quanto riguarda la militanza. Oltre a Guido, nel corso degli anni se ne sono andati per sempre Anna Za, Laura Fornezza, Mario Seganfredo, Patrizia Grillo, Nico Natoli....E vorrei qui ricordare anche Giorgio Fortuna, sicuramente un libertario, presente fino alla fine alle iniziative contro il Dal Molin.
Qualcuno che aveva conosciuto le dure galere di stato per militanza ha poi cercato altrove un posto dove ricominciare a vivere; altri ancora sono semplicemente invecchiati...
Guido (assieme a Claudio Muraro e Rino Refosco, se non... (Continues)
Gianni Sartori 2015/11/5 - 16:08

Gwerz Gaidig ar Goaz

Anonymous
Gwerz Gaidig ar Goaz
Si veda anche questo commento

Testo trovato su Son A Ton – Chansons traditionelles bretonnes, come tratto da "Kanaouennoù Pobl", canzoni bretoni raccolte da tal Alfred Bourgeois nella seconda metà dell’800 ma poi pubblicata solo nel 1959.
Sulla musica di “Jenovefa Rustefan”, canzone presente nel “Barzaz Breiz, chants populaires de la Bretagne”, raccolta curata da Théodore Hersart de La Villemarqué e pubblicata nel 1839.

Una canzone che Alfred Bourgeois (un militare di carriera che si dedicò allo studio delle tradizioni orali dopo la guerra del 1870) raccolse nel 1891 nei pressi di Kernévez, Finistère, dalla voce di un’anziana del posto, la signora Jeanne-Yvonne Oulc'hen, vedova Monchec. L’informatrice sostenne che la storia cantata fosse vera e che gli sfortunati protagonisti fossero i membri di una famiglia abitante a Plouguiel, nel dipartimento bretone delle Côtes-d'Armor…

Quelle tristesse!... (Continues)
I
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/5 - 15:11
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Luca lo stesso

Luca lo stesso
2015
C'è chi ama la sua terra e i suoi confini ed è così patriottico
(Continues)
2015/11/5 - 14:31
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Silvestrig

Anonymous
Silvestrig
Mi pare - se non sbaglio - che la traduzione francese che ho appena contribuito non corrisponda perfettamente alla versione lunga in bretone procurata da Riccardo nell'ormai lontano 19/5/2005...
Direi che quella corrisponde alla versione 2 (che poi sarebbe la terza) contenuta su "Son Ha Ton".
La parte finale con il pentimento del figlio e la consegna delle armi (il passo che ritengo più significativo) è invece presente nella versione 1 (che poi sarebbe la terza) di cui al sito citato, che è più lunga ancora della versione qui già accolta, e infatti si articola in 3 parti...

Su "Son Ha Ton" sono riportate almeno 6 versioni di "Silvestrig/Distro eus a Vro-Saoz"...
Bernart Bartleby 2015/11/5 - 13:19




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