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Author Giovanna Marini

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Amara terra mia

Amara terra mia
(1971)
Testo di Enrica Bonaccorti e Domenico Modugno
Musica di Giovanna Marini (1964) (per "Cade l'oliva") rielaborata da Modugno
pubblicata da Modugno per la prima volta nell'album "Con l'affetto della memoria" del 1971
Nel 1973 il brano fu scelto da Mario Landi come sigla della serie tv Nessuno deve sapere, per cui fu pubblicato successivamente come lato A del 45 giri Amara terra mia/Sortileggio di luna con il coro de I Cantori Moderni di Alessandroni con l'arrangiamento di Piero Pintucci.




Questa dolente e bellissima canzone di Modugno, recentemente reinterpretata da Ginevra Di Marco, Radiodervish, Peppe Voltarelli, Ermal Meta e Piero Pelù non poteva certo mancare nel percorso sull'immigrazione.
Sole alla valle, sole alla collina,
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2009/4/10 - 12:02
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Emigrato su in Germania

Emigrato su in Germania
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo, che lo ritrae nel 2002, è stata presa ad un convegno internazionale tenutosi in Spagna. Digitare il suo nome su Google, dicevamo. In mezzo agli studi e agli interventi, compare però anche una cosa “strana”, a nome di Gianni Nebbiosi.... (Continues)
Emigrato su in Germania
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/2/12 - 02:58
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Ballata dell'alcoolizzato

Ballata dell'alcoolizzato
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo, che lo ritrae nel 2002, è stata presa ad un convegno internazionale tenutosi in Spagna. Digitare il suo nome su Google, dicevamo. In mezzo agli studi e agli interventi, compare però anche una cosa “strana”, a nome di Gianni Nebbiosi.... (Continues)
Chissà
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/2/12 - 02:56
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Ti ricordi Nina

Ti ricordi Nina
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo, che lo ritrae nel 2002, è stata presa ad un convegno internazionale tenutosi in Spagna. Digitare il suo nome su Google, dicevamo. In mezzo agli studi e agli interventi, compare però anche una cosa “strana”, a nome di Gianni Nebbiosi.... (Continues)
Ti ricordi Nina
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/2/12 - 02:55
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E qualcuno poi disse

E qualcuno poi disse
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008
Incisa anche nel VIII volume di "Avanti Popolo", antologia della canzone popolare e di lotta italiana pubblicata nel 1995 dalla rivista "Avvenimenti"
Interpretata anche dagli Apuamater Indiesfolk nell'album "Delirio e Castigo" (2006)


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo,... (Continues)
Fu l'idea di vedere i tuoi occhi
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/2/12 - 02:53
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Il numero d'appello

Il numero d'appello
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008
Interpretata anche da Maria Monti in Maria Monti e i Contrautori (1972)


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo, che lo ritrae nel 2002, è stata presa ad un convegno internazionale tenutosi in Spagna. Digitare il suo nome su Google, dicevamo. In mezzo agli studi e agli interventi,... (Continues)
Quando, nel cercare di farsi capire,
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/2/12 - 02:45
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In un anno e più d'amore

In un anno e più d'amore
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo, che lo ritrae nel 2002, è stata presa ad un convegno internazionale tenutosi in Spagna. Digitare il suo nome su Google, dicevamo. In mezzo agli studi e agli interventi, compare però anche una cosa “strana”, a nome di Gianni Nebbiosi.... (Continues)
In un anno e più d'amore
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/2/12 - 02:07
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Figli dell'officina

Figli dell'officina
[1921]
Testo di Giuseppe Raffaelli e Giuseppe Del Freo
Musica: Da un canto militare d'artiglieria
Lyrics by Giuseppe Raffaelli and Giuseppe Del Freo
Music: From a military (artillery) tune

"Figli dell’officina" è un inno divenuto tradizionale del movimento anarchico. Il testo originale fu scritto da Giuseppe Raffaelli e Giuseppe Del Freo, anarchici carraresi, nel 1921, mentre si preparavano ad affrontare le squadracce fasciste con gli "Arditi Del Popolo". La musica deriva da un canto militare. Nel periodo della resistenza, durante la Seconda Guerra Mondiale, fu ripreso dai partigiani "rossi" del nord Italia. Nel 1999 è stato ripreso (con le modifiche delle "libere bandiere") dalla band italiana Modena City Ramblers, all’interno dell’album "Fuori campo". - Girodivite - Canti anarchici

Ricordiamo anche l'interpretazione di Giovanna Marini assieme al Gruppo Popolare di Brancaccio (Palermo);... (Continues)
Figli dell’officina
(Continues)
Contributed by giorgio + CCG/AWS Staff 2008/12/13 - 15:01
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Bella Ciao

Anonymous
Bella Ciao
1a. La cosiddetta "Bella ciao delle Mondine" (Il canto delle mondine / Giovanna Daffini)
1a. The so-called "Bella ciao of the Riceweeders" (Riceweeders' Song / Giovanna Daffini)


Facente parte del repertorio di Giovanna Daffini, è stata riproposta recentemente dal gruppo Les Anarchistes e interpretata anche da Giovanna Marini.

From the repertory of the folksinger Giovanna Daffini and also performed by Giovanna Marini. It has been recently performed by the band Les Anarchistes with a new arrangement.








Performed by Giovanna Marini
Alla mattina appena alzata
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/12/9 - 16:48
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L'abbigliamento di un fuochista

L'abbigliamento di un fuochista
[1982]
dal disco "Titanic"
Testo e musica di Francesco De Gregori
Interpretata assieme a Giovanna Marini



[...]De Gregori si sofferma ancora su quella notte calma è tranquilla all'apparenza, prima della tragedia, con Centocinquanta stelle, "una notte così amichevole da dormire in un sacco a pelo" recita la canzone; ma più di tutte rende l'idea la bellissima L'abbigliamento di un fuochista, che fa il verso alle grandi canzoni popolari dell'Italia d'inizio secolo: "Ma mamma a me mi rubano la vita quando mi mettono a faticare per pochi dollari le caldaie sotto il livello del mare" dell'illusione di un ragazzo "in questa nera nera nave che mi dicono che non può affondare" alla disperazione di una madre "in questo Atlantico cattivo figlio mai dimenticato". Un vero capolavoro che de gregori canta quasi sempre nei suoi concerti.

Dalla recensione di T.V. su DeBaser

Tre, si è detto, sono... (Continues)
Figlio con quali occhi,
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/5/6 - 23:21
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Il tragico naufragio del vapore Sirio

Anonymous
Il tragico naufragio del vapore Sirio
[1906]
Interpretata da Caterina Bueno
da Francesco De Gregori e Giovanna Marini ne "Il fischio del Vapore"
dalle De' Soda Sisters in "Amore Ribelle tra Ficattole e Zonzelle"


IL NAUFRAGIO DEL "SIRIO": 4 AGOSTO 1906
dal sito della Società Capitani e Macchinisti di Camogli
L'iconografia è tratta interamente da Odissee Migranti - Italiani sulle rotte del sogno e del dolore, il sito di Gian Antonio Stella.

Il piroscafo italiano Sirio scese in mare dal Cantiere Napier di Glasgow il 24 marzo 1883. Lo scafo era in ferro, stazzava 3.635 tonn. ed aveva una macchina alternativa da 3.900 cav. capace d'imprimergli una velocità di 15 nodi. La sua linea snella e affilata rappresentava uno stile innovativo nell'architettura navale del tempo, quando sugli oceani andava in scena lo scontro duro tra due epopee: quella della tradizione velica giunta al suo apice, e quella nascente del vapore.

I due... (Continues)
E da Genova
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/5/4 - 20:57
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Ballata dell'emigrazione

Ballata dell'emigrazione
[1970]
Testo e musica di Alberto D'Amico
Interpretazione di Giovanna Marini
e de Les Anarchistes (con Giovanna Marini)
in: La musica nelle strade! [2006]




Questa è una canzone di Alberto D'Amico, che però è stata conosciuta di più nell'interpretazione di Giovanna Marini. Dice benissimo le condizioni orribili in cui il migrante è costretto a subire. E oggi che i migranti in cerca di sopravvivenza sono gli oggetti della nostra esclusione, abbiamo deciso di riattualizzarla.
Giovanna Marini, maestra assoluta della canzone italiana, ha accettato di ricantarla per noi, con noi.
Marco Rovelli, dal libretto de "La musica nelle strade!"

Nella versione di Giovanna Marini e Les Anarchistes la quarta e la quinta strofa non vengono cantate.
Quel giorno che so' andato a settentrione
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/5/3 - 23:59
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Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]

Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]
[1794]



L'Innu de su patriottu Sardu a sos feudatarios fu stampato clandestinamente in Corsica e diffuso in Sardegna, e divenne il canto di guerra degli oppositori sardi, passando alla storia come la Marsigliese sarda. E' composto da 376 ottonari fortemente ritmati, in lingua sarda logudorese, e ricalca contenutisticamente gli schemi della letteratura civile illuministica. L' incipit è costituito da un perentorio attacco alla prepotenza dei feudatari, principali responsabili del degrado dell'isola: Procurad'e moderare, Barones, sa tirannia… (Cercate di moderare, o Baroni, la vostra tirannia…). Il canto si conclude con un vigoroso grido d'incitamento alla rivolta, suggellato da un detto popolare di lapidaria efficacia: Cando si tenet su bentu est preziosu bentulare ("quando si leva il vento, è d'uopo trebbiare").
(Da questa pagina)

Come ci informa DonQuijote82, il canto è stato interpretato,... (Continues)
1. Procurade e moderare,
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2007/4/5 - 18:10

Repressione

Repressione
(1968)
EP: Valle Giulia / Repressione / Uguaglianza

con Giovanna Marini e Paolo Ciarchi

La canzone è del 1968 ed è dedicata al Aldo Braibanti, toscano, classe 1922, partigiano, comunista, ‎scrittore, sceneggiatore, poeta, ceramista, esperto mirmecologo (studioso delle formiche), un ‎intellettuale dai mille interessi che, per il solo fatto di vivere apertamente la propria omosessualità, ‎proprio quell’anno fu condannato a 9 anni di detenzione con l’accusa di aver “plagiato” un paio di ‎giovani maschi maggiorenni con cui aveva consenzientemente convissuto.‎



Il reato di “plagio”, introdotto sotto la dittatura fascista, venne poi espunto dal nostro ordinamento ‎all’inizio degli anni 80, ma questo non è stato di gran conforto a Braibanti il quale fu l’unico ‎italiano che nel dopoguerra si fece qualche anno di galera in applicazione di quell’assurda ‎fattispecie.‎
A parte alcune voci di... (Continues)
Repressione repressione
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/5 - 00:30

Canzone di Portolongone

Anonymous
Canzone di Portolongone
Si tratta della fusione di due canti differenti raccolti da Giovanna Marini: le prime quattro strofe derivano molto probabilmente da una canzone da cantastorie dell'Ottocento; l'ultima strofa è di origine meridionale.


IL CARCERE DI PORTOLONGONE
di Riccardo Venturi

Il carcere di Portolongone, ora Porto Azzurro, all'Isola d'Elba, si trova in un'antica fortezza retaggio della dominazione spagnola su quella parte dell'isola: la Fortezza Alarcón, o Forte di Focardo. Accanto alla funzione militare originaria, ha da sempre avuto quella di carcere; col tempo è divenuta l'unica.

Una lunga storia di carcere durissimo e di evasioni impossibili. Fino agli anni '60 del secolo scorso, all'ingresso della prima porta della fortezza, vi era scritta la terribile frase dantesca: Perdete ogni speranza o voi che entrate; l'edificio centrale, quello storico, veniva detto "Reclusione o Rissa". Sarebbe difficile... (Continues)
Avevo quindici anni, ero bambino,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/3 - 15:43
Song Itineraries: From World Jails
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Io so che un giorno

La versione cantata da Giovanna Marini. Presenta alcune differenze rispetto al testo originale di Della Mea, non sappiamo se volute, oppure semplicemente per la nota caratteristica della Marini di non ricordarsi mai bene a memoria i testi delle canzoni, neppure delle sue...scusa Giovanna, ti vogliamo tanto bene! :-P
Io so che un giorno
La Marini sembra essersi dedicata soprattutto alle preposizioni. Le preposizioni sono piccole parolette importantissime. Ad esempio, un conto è dire "vendilo amico con la tua libertà" (testo originale di Della Mea) e un altro è dire "vendilo amico per la tua libertà. E gli occhi calmi diventano occhi stanchi... [RV]
IO SO CHE UN GIORNO
(Continues)
2006/8/12 - 00:42
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I treni per Reggio Calabria

I treni per Reggio Calabria
[1973]
Testo e musica di Giovanna Marini
Dall'album omonimo
Si veda anche Reggio la rabbia esplode

Tra la fine degli anni sessanta e l'inizio dei settanta, la strategia della tensione e delle bombe, volta ad annegare nel sangue e nel terrore i movimenti di rivendicazione sociale, esplose anche al Sud, dove nelle lotte contro le gabbie salariali era emerso un elevato livello di protesta da parte della classe operaia. Contro le rivendicazioni dei lavoratori, sangue fu sparso ad Avola (dicembre '68) durante le lotte dei braccianti per ottenere miglioramenti contrattuali e a Battipaglia nelle manifestazioni contro la chiusura di alcuni tabacchifici.

A Reggio Calabria nel periodo luglio-settembre 1970 si susseguirono scioperi generali, occupazioni della stazione, dell'aeroporto, delle poste, per protestare contro il trasferimento del capoluogo regionale a Catanzaro. Le organizzazioni di... (Continues)
Andavano col treno giù nel Meridione
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2006/6/2 - 19:07
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L'Uno (La pace è un cormorano)

L'Uno (La pace è un cormorano)
[Aprile 1991]
Testo e musica di Ivan Della Mea

Si tratta di una canzone totalmente inedita (e non depositata) di Ivan Della Mea, il cui testo è stato da lui personalmente recato a Brescia il 28 maggio scorso in occasione della commemorazione del 32° anniversario della strage di Piazza della Loggia (durante la quale Ivan Della Mea si è esibito assieme a Claudio Cormio). La pubblicazione di questa canzone è stata autorizzata da Ivan Della Mea appositamente per "Canzoni Contro la Guerra".
Un tipo detto l'Uno venne quando
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2006/5/31 - 19:56
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Sacco e Vanzetti

Anonymous
Sacco e Vanzetti
[ca. 1930]
Da "La musica dell'Altra Italia"
Da una registrazione di Cesare Bermani, Novara, 1963, inf. Camilla Malandra, mondina.
In seguito adattata da E. Sposito e Luciano Della Mea.
Sulla stessa aria di Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio

Incisioni:

- Canti anarchici 3 EP (Giovanna Daffini)
- Canzoniere internazionale: Gli anarchici
- Giovanna Daffini: Amore mio non piangere
- Avanti popolo: Due, tre, molti Vietnam CD (Giovanna Daffini)

Interpretata anche da Francesco de Gregori e Giovanna Marini nell'album "Il fischio del vapore" (2003)
Il ventitrè agosto a Boston in America
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2006/1/6 - 12:24
Song Itineraries: Sacco and Vanzetti
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Storia di Modesta Rossi

Storia di Modesta Rossi


Interpretata assieme a Giovanna Marini

"Modesta Rossi aveva appena 29 anni, moglie del partigiano della Banda Renzino, Dario Polletti, madre di 4 figli maschi.
Il 29 giugno 1944, fascisti del luogo con maschere al viso per non farsi riconoscere, portarono a Solaia i tedeschi. Un fascita uccise con una coltellara all gola il bambino più piccolo, Gloriano, di appena 13 mesi. Poi con un colpo al ventre uccise Modesta. Infine dettero fuoco ai loro corpi. Mario, Gualtiero e Giovanni, gli altri tre figli, di 5, 7 e 9 anni, assistettero al fatto, scappando poi nei boschi alla ricerca del padre."
(Dal libretto di "Sessant'anni di resistenza", Casa del Vento)
Era S. Pietro e Paolo
(Continues)
Contributed by Virginia 2005/11/29 - 18:53
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Eve Of Destruction

La versione italiana di Pino Masi, sulla musica dell'originale di Barry McGuire.
Eve Of Destruction
Risale al 1970 ed è opera, oltre allo stesso Masi, di Piero Nissim e, forse, di Giovanna Marini.




Si può scaricare in formato OGG da MP38.
L'ORA DEL FUCILE
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/8/15 - 00:32
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Povero Pinelli

Povero Pinelli
[1970]
Testo di Luisa Ronchini
Ultima strofa aggiunta da Giovanna Marini
Sull'aria di "Povero Matteotti"

Nel 1970 Luisa Ronchini scrive per il "Canzoniere Popolare Veneto" "Povero Pinelli", da cantarsi sull'aria di "Povero Matteotti". E' possibile quindi osservare che già pochi mesi dopo l'accaduto, la morte dell'anarchico già è entrata a far parte del patrimonio popolre di tutte le regioni italiane. Se ne accorge immediatamente Giovanna Marini, che aggiunge al testo della Ronchini un'ultima strofa (indicata tra parentesi). La canzone viene ripresa anche dal "Nuovo Canzoniere Milanese", con alcune lievi varianti testuali.

La canzone è stata incisa a più riprese, sia dal Canzoniere Popolare Veneto (45 giri dei Dischi del Sole, LR 45/16), sia dal Nuovo Canzoniere Milanese nel "Bosco degli Alberi". (Notizie riprese da "La musica dell'Altra Italia").
Povero Pinelli
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/30 - 17:06
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Contessa

Contessa
[1966]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Paolo Pietrangeli
Seconda voce / Accompanying voice / Voix d'accompagnement / Toinen kohta: Giovanna Marini

"Contessa" era stata inserita nel II volume delle primitive "CCG" al numero 157.


[...]Se anche canzoni come Nina (1966) di Gualtiero Bertelli o come Cara moglie di Ivan Della Mea furono assai cantate, vero inno del '68 fu però Contessa di Paolo Pietrangeli, uno studente comunista lettore di "Classe Operaia" e di "Operai e capitale", che la scrive nel maggio 1966 durante l'occupazione dell'Università di Roma seguita all'uccisione dello studente Paolo Rossi da parte dei fascisti, avvenuta il 27 aprile. E la scrive in una notte, prendendo spunto dalle conversazioni che una certa vecchia borghesia faceva a proposito di quell'occupazione e di pretese orge sessuali e dalla cronaca di un piccolo sciopero avutosi a Roma in una fabbrichetta, dove il padrone, certo Aldo, aveva chiamato la polizia contro i suoi operai che facevano picchettaggio."
"Che roba Contessa all'industria di Aldo
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2005/3/20 - 13:02
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Sento il fischio del vapore

Anonymous
Sento il fischio del vapore
Probabilmente ispirato dalla spedizione italiana in Albania del 1914 ed inserito nel clima antimilitarista della Settimana Rossa questo canto ci viene tramandato da Giovanna Daffini, mondina e cantastorie.
Il duro lavoro nelle risaie della pianura Padana produsse solidarietà di classe, coscienza politica ed emancipazione femminile. Molte delle più belle canzoni popolari dell'Italia settentrionale, legate alla quotidianità, alla cronaca, alla vita privata e collettiva, nascono e vengono cantate proprio nelle risaie.
(dalle note alle canzone nel disco "Il fischio del Vapore" di Francesco De Gregori e Giovanna Marini)
Sento il fischio del vapore del mio amore che 'l va via,
(Continues)
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O Venezia

Anonymous
O Venezia
Entrata stabilmente nel repertorio delle mondine e in particolare in quello di Giovanna Daffini, questa canzone, cantata su una melodia molto vicina alle arie del melodramma e ricca di echi e suggestioni Verdiane, si riferisce al coraggioso biennio repubblicano (1848-49) di Venezia ribellatasi all'impero austriaco, e alla drammatica repressione con cui gli austriaci annegarono nel sangue l'insurrezione del popolo veneziano.
L'ultima strofa, delicata e misteriosa, di rara intensità poetica, sembra in qualche modo evocare il sogno dell'Unità d'Italia.
(dalle note del libretto del disco "Il Fischio del Vapore" di Francesco De Gregori e Giovanna Marini)

La strofa "traditori signori ufficiali" - spesso inserita anche nell'impianto musicale di "O Gorizia, tu sei maledetta" - fu causa di celebri scandali nei teatri in cui la Daffini, o altri interpreti, la eseguivano coraggiosamente alla presenza dell'alta borghesia e della nobiltà dell'epoca.

O Venezia che sei la più bella
(Continues)
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Il feroce monarchico Bava o Inno del sangue

Anonymous
Il feroce monarchico Bava <i>o</i> Inno del sangue
Canzone popolare
(1898)

"La sanguinosa repressione dei tumulti milanesi del 1898 valse al generale Bava Beccaris la croce di Grand'ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia. Lo stile aulico del testo lascia intendere come l'anonimo autore fosse di buona cultura borghese e padroneggiasse il linguaggio letterario dell'epoca. Sulla stessa linea melodica fu scritta la Ballata del Pinelli, dopo la misteriosa morte dell'anarchico precipitato da una finestra della Questura di Milano nel corso delle indagini per l'attentato di Piazza Fontana del dicembre 1969"
(dalle note alla canzone nell'album "Il fischio del vapore" di Francesco De Gregori e Giovanna Marini)

Il canto, scritto in seguito ai fatti di Milano e noto col titolo "Il feroce monarchico Bava", viene solitamente classificato fra gli inni socialisti. Esiste però una copia manoscritta, sequestrata all'anarchico Luigi Fabbri durante il... (Continues)
Alle grida strazianti e dolenti
(Continues)
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O Gorizia, tu sei maledetta

Anonymous
O Gorizia, tu sei maledetta
[ca. 1916]

La battaglia di Gorizia (9-10 agosto 1916) costò, secondo dati ufficiali, la vita a 1.759 ufficiali e 50.000 soldati circa, di parte italiana; di parte austriaca a 862 ufficiali e 40.000 soldati circa.
Fu uno dei più pazzeschi massacri di una guerra tutta pazzesca.

"O Gorizia tu sei maledetta" è una canzone nella guerra, che da sempre fa parte della tradizione anarchica e antimilitarista.

Si dice che chi veniva sorpreso a cantare questa canzone durante la guerra era accusato di disfattismo e poteva essere fucilato.

La versione originale venne raccolta da Cesare Bermani, a Novara, da un testimone che affermò di averla ascoltata dai fanti che conquistarono Gorizia il 10 agosto 1916.


“Le strofe di questo canto sono spesso inestricabilmente connesse con quelle di Addio padre e madre addio, che a volte ricorrono del resto già in fogli volanti del tempo della guerra italo-turca.... (Continues)
La mattina del cinque d'agosto
(Continues)




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