Ho visto che si dice che "Capitani d'aprile" non è più su Youtube. Considerandolo una ottima rappresentazione da vari punti di vista, segnalo che è presente in due parti su Dailymotion: https://www.dailymotion.com/video/x7h3dyp
Versão sarda 2 / Versione sarda 2 / Sardinian version 2 / Version sarde 2 / Sardiniankielinen versio 2:
Stefania Secci Rosa [2020]
"Pubblicato sulla piattaforma YouTube da un collettivo di cantanti sarde coordinato da Stefania Secci Rosa, il brano “Grândola bidda morisca”, traduzione in lingua sarda della celeberrima canzone simbolo della rivoluzione dei garofani portoghese “Grândola Vila Morena” dell’autore e cantante lusitano Josè Afonso. Per celebrare l’Anniversario della Liberazione d’Italia, le cantanti Stefania Secci Rosa, Francesca Corrias, Claudia Aru, Alice Marras, Lulli Lostia e il trio delle Balentes composto da Stefania Liori, Pamela Lorico e Federica Putzolu hanno deciso di collaborare alla realizzazione della versione sarda della canzone simbolo della rivoluzione dei garofani in Portogallo risalente al 25 aprile del 1974. Il video e le illustrazioni sono a cura dell’illustratrice... (Continues)
Versão latina / In Latinum vertit / Versione latina / Latin version / Version en latin / Latinankielinen versio: Anonimo Toscano del XXI Secolo, 28-2-2024 09:42
“Del resto”, ha pensato l’Anonimo Toscano del XXI Secolo, “Radio Renascença era l’emittente della Conferenza Episcopale Portoghese...” Abituato fin dalla sua più tenera età passata nell’alto Medioevo a considerare il latino come una lingua viva, l’Anonimo propone questa sua versione di Grândola (ribattezzata Grandula in modo assolutamente arbitrario, ma del tutto naturale -a parte il fatto che vorrebbe dire “grandicella”…) con qualche necessaria libertà, ma con la speranza di non aver tradito il testo di Iosephus Alfonsus nella ricorrenza del 50° anniversario della Seditio Caryophyllorum.
Versão bilíngue em português e basco (Euskara) / Versione bilingue portoghese e basca / Bilingual Portuguese – Basque version / Version bilingue portugaise et basque / Kaksinkielinen, portugalin- ja baskinkielinen versio: Betagarri [1997]
Di Grândola vila morena è stata approntato, si può dire, ogni tipo di versione, linguistica e/o musicale. Nel 1997, la celebre band ska basca Betagarri ne fornisce una versione bilingue in pieno stile ska, contenuta nell’eponimo album Betagarri: si parte con una specie di “mix” dell’originale portoghese, con qualche libertà testuale (“cidade” al posto di “vontade”), e si conclude con una strofa originale in lingua basca, che in pratica è un “riassunto” di tutta la vicenda della Rivoluzione dei Garofani. Diamo qui il testo come si presenta in questa versione, aggiungendo una traduzione italiana della strofa in Euskara. [RV]
Primo semestre 2013: come altri stati, il Portogallo si vede imporre dall’ “Unione Europea” una rigorosa politica di austerità. Durante le manifestazioni, si leggono spesso cartelli come questo: QUE SE LIXE A TROIKA! O POVO É QUEM MAIS ORDENA (“Che la Troika vada a farsi fottere! E’ il popolo che più comanda”). In una situazione di difficoltà e di lotta, ritorna Grândola vila morena.
Nel febbraio del medesimo anno, l’allora primo ministro portoghese, Pedro Passos Coelho, leader del principale partito di destra del paese che si chiama, però, “Partito Socialdemocratico”, prende la parola in parlamento per illustrare le severe misure richieste dalla UE. Viene interrotto immediatamente da un discreto numero di deputati delle sinistre, che cantano in coro una certa canzone:
Il primo ministro, in diretta TV, sorride nervoso mentre risuonano i versi di Grândola vila morena e la... (Continues)
Proviene da Lyricstranslate ma il traduttore ha preferito restare anonimo. Piuttosto curioso il commento che ha messo alla sua traduzione: ”Today is the day to sing this song in Istanbul... Maybe in Turkish version Antalya would be the candidate : ) Antalya, Vila Morena!”
Una traduzione assolutamente letterale, proveniente da Lyricstranslate, per la quale abbiamo dovuto fare un po’ di editing. Il traduttore, infatti, aveva inserito note e un suo commento personale direttamente nel testo della traduzione. Qui tutto questo è stato inserito in delle note (a mo’ di curiosità, il “commento personale” del traduttore, qui alla nota 2, significa: ”non esiste governo che possa dire al ‘piccolo’ cittadino che cosa fare!”, probabilmente una parafrasi di o povo é que mais ordena dentro de ti, ó cidade).
Versão dinamarquesa / Versione danese / Danish version / Version danoise / Tanskankielinen versio: Knud Møllenback
Versione danese a corredo del video dove la cantante lirica danese Alina Maria Erbs canta l’originale in portoghese (con breve introduzione bilingue). La pagina, dedicata interamente alla Revolução dos Cravos, appartiene alla Portugisisk Forening i Danmark “Unione Portoghese in Danimarca”.
Nota. Avevo già qualificato questa cosa come "traduzione", quando mi sono accorto che, in realtà, è metrica e pienamente cantabile. Si tratta quindi di una vera e propria versione. [RV]
Versão galega / Versione galiziana / Galician version / Version galicienne / Galiciankielinen versio:
Real Académia Galega
Come si sa (v. introduzione), la prima esecuzione in pubblico di Grândola, vila morena da parte di José Afonso e nella sua forma definitiva di canzone, avvenne il 10 maggio 1972 a Santiago de Compostela, in Galizia. In realtà, pare che José Afonso la avesse già cantata una prima volta, e proprio a Grândola, all’inaugurazione di una mostra sullo scrittore neorealista António Alves Redol; in tale occasione, José Afonso si esibì nel medesimo locale del 1964. Ma il pubblico era ridotto; a Santiago de Compostela, quindi, avvenne la prima esecuzione della canzone davanti a un vasto uditorio. José Afonso cantò Grândola al Burgo das Naçons di Santiago; il pubblico era composto principalmente da studenti sotto stretta sorveglianza da parte della polizia spagnola. José Afonso... (Continues)
Traducção eslovena / Traduzione slovena / Slovenian translation / Traduction slovène / Sloveniankielinen käännös: Maja Gantar
La traduzione è letterale, ma con interpretazioni (ad esempio: o povo é quem mais ordena viene tradotto: “la gente è colei che ha la parola”; la “vila morena” diventa semplicemente “Grândola scura”). Proviene dalla tesi di laurea in scienze sociali discussa da Maja Gantar nel 2006 presso l’Università di Lubiana, intitolata Konstrukcija kolektivnega spomina v dokumentarnem novinarstvu: Dokumentarni filmi o Portugalski revoluciji 25. Aprila 1974 (“La costruzione della memoria collettiva nel giornalismo documentario: Documentari sulla rivoluzione portoghese del 25 aprile 1974”). [RV]
New rhythmic Italian version by Riccardo Venturi, 19 april 2024
Nouvelle version rythmique de Riccardo Venturi, 19 avril 2004
Riccardo Venturin uusi rytminen italiankielinen versio, 19. huhtikuuta 2024
New rhythmic Italian version by Riccardo Venturi, 19 april 2024
Nouvelle version rythmique de Riccardo Venturi, 19 avril 2004
Riccardo Venturin uusi rytminen italiankielinen versio, 19. huhtikuuta 2024
[1973]
Letra e música / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: José Afonso
Album / Albumi: Venham mais cinco
Si avvicina a gran passi il 50° anniversario della Rivoluzione dei Garofani, e noialtri a chi torniamo? Ma a José Afonso, perdiana. Allo Zeca, perché lo Zeca non ha mai cessato di dire la sua, e nel suo modo devastante. Così ecco, dal suo album Venham mais cinco del 1973, questo suo ritratto di “Gastão”, Gastone, il perfetto Homunculus fascistensis. Non si tratta di una persona realmente esistente: Gastão è un tipo, creato per ritrarre il “buon cittadino” in tempo di fascismo. In sé riunisce tutte le caratteristiche di chi si adatta al sistema vigente per ottenere benefici individuali, senza preoccuparsi minimamente delle sofferenze degli altri (“ma a nessuno dava noia che fabbricasse vedove di nascosto”). Gastone non sostiene la Chiesa perché... (Continues)
Due parole del traduttore. Si tratta di una traduzione in alcuni punti decisamente “libera”. Si ha a che fare non soltanto con il particolare stile di José Afonso (come in tutte le sue canzoni, ovviamente) ma anche con il “genio”, con lo Sprachgeist della lingua portoghese lusitana (diverso da quello del portoghese brasiliano o africano). Cosicché, ad esempio, in questa traduzione Gastone ha crisi di gastrite e non di “disgusto” (malquerência, che significa anche “cattiva volontà”) e “piglia il bicarbonato” invece di “farsi prendere dal gusto della soda”. Il "parapetto" è diventato uno "scendiletto". E così via, senza stare tanto a specificare; del resto, trasferire José Afonso in una lingua diversa dal portoghese, facendolo almeno un po’ restare José Afonso, è un’impresa destinata al fallimento (non penso che esistano “cover” di José Afonso in un’altra lingua). Ciononostante, provammo.
Di Gastão era perfeito è disponibile il manoscritto, o meglio il dattiloscritto originale: consiste in una “brutta copia” con correzioni e annotazioni di carattere musicale (probabilmente di José Mário Branco) e una “bella copia” che sembra essere la versione definitiva del testo:
Come si può vedere, nel 2° verso della IV strofa c'è una correzione: prendara è corretto a penna in prendera (congiuntivo imperfetto di 2a forma). Tale correzione scompare però dalla "bella copia", dove si ha solo prendera:
A parte il fatto che anche nella "bella copia" c'è un'ulteriore correzione (mandava-lhe viene sostituito da un semplice mandava), la versione definitiva sembra essere inequivocabile. Ora, però, José Afonso, nella versione incisa per l'album Venham mais cinco, canta chiaramente prendara:
Prendara: 00.40' nel video
Nonostante la somiglianza, si tratta di due verbi... (Continues)
[1974]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Franz-Josef Degenhardt
Musica / Music / Musique / Sävel: Chico Buarque de Hollanda
Album / Albumi: Mit aufrechtem Gang
La canzone fa parte del medesimo (e storico) album di Franz-Josef Degenhardt, Mit aufrechtem Gang (“A passo dritto”), che contiene anche la sua versione di Grândola vila morena. Album militante del 1975 (ricordiamo che Franz-Josef Degenhardt, avvocato di professione, fece parte anche del collegio di difesa di Andreas Baader e Ulrike Meinhof), è pressoché naturale che gli avvenimenti portoghesi del 1974 vi trovassero uno spazio privilegiato. La musica della canzone è accreditata a Chico Buarque de Hollanda, autore di un’altra canzone fondamentale sulla rivoluzione dei Garofani: Tanto mar. [RV]
Oltre a "Portogallo 25 aprile" José Afonso registrò e pubblicò in Italia nello stesso 1975 il disco "República - Per le cooperative agricole portoghesi" promosso come forma di sostegno economico dai quotidiani "Lotta Continua", "Il Manifesto" e "Avanguardia Operaia". Oltre al cantautore e sodale storico di Afonso Francisco Fanhais parteciparono alla registrazione musiciste e musiciste romane come Sara Modigliani e Giorgio Vivaldi, del giro del Nuovo canzoniere italiano. Oltre che in quella occasione Zeca fu di nuovo in tournée in Italia almeno nel 1976 e nel 1980, nel circuito delle feste dell'Unità.
Sono padroni dell'universo intero,
Dominatori a forza, signori senza legge,
Riempion granai, bevono vino nuovo,
Danzano in tondo nella pineta del re.
Il testo sembra proprio descrivere degli usurpatori delle prerogative del sovrano, dei sovvertitori violenti che si mettono contro la legge sacra e l'ordine tradizionale.
Un testo che sarebbe piaciuto a Guénon!
[1970]
Letra e música / Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: António Pedro Braga
Album / Albumi: António Braga - 1970 (Movieplay SON 100.008)
Nato a Vendas Novas, António Pedro Braga fu, durante gli ultimi anni della dittatura fascista portoghese, un cantautore impegnato i cui spettacoli a fianco di cantautori come José Afonso, Adriano Correia de Oliveira e altri, furono più incisive nell'ambiente studentesco e delle associazioni ricreative del centro e del sud del Paese. Si è dedicato anche al teatro ("O racismo não existe").
In quel periodo incise due dischi (sottoposti a censura); nel primo di essi, dalla quale è tratta anche questa canzone, si trova un'intepretazione della canzone di Luis Cília, "O menino negro não entrou na roda" (lato A, traccia 2). Attualmente António Pedro Braga è tecnico informatico. [CCG/AWS Staff]
Obrigado António por apontar o seu blog, onde vemos muitas canções que merecem ser incluídas em nosso site, uma coisa que vamos fazer imediatamente com traducções também.
[1974]
Parole e musica / Letra e música / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Sérgio Godinho
Album / Albumi: À queima roupa
1974: in una breve canzone scritta all'immediato indomani della fine di una lunga dittatura, Sérgio Godinho enumera alcune semplicissime cose che formano la vera Libertà per un popolo. Era una dittatura fascista durata quasi cinquant'anni (quarantotto, per la precisione), e -pur con il rispetto che provo in generale per gli storici (non tutti, debbo dire)- non capisco, e non voglio capire, tutte le “sottili distinzioni” relative alla dittatura portoghese: “dittatura reazionaria più che fascista”, “dittatura autoritaria” (si è mai vista una dittatura non autoritaria?), “dittatura colonial-clericale”, “dittatura corporativista” e via discorrendo. Terminò, si pensì un po', un venticinque d'aprile. In generale, dei venticinque d'aprile io tendo ad... (Continues)
A paz, o pão, habitação, saúde, educação... (Continues)
[1970]
Parole e musica di José Afonso
Una canzone inedita, eseguita solo dal vivo nel corso di un concerto alla Maison de la Mutualité a Parigi il 10 novembre 1970.
Testo trovato su Avante!
Ripresa da Sérgio Godinho in "Liberdade ao vivo" del 2014
Quel giorno stesso, agenti della PIDE spararono sui manifestanti, uccidendone quattro.
Un testo difficile, che non so comprendere fino in fondo...
So solo che:
- si tratta di un'invettiva contro la PIDE, la feroce polizia politica del regime salazarista, che aveva la sua sede centrale a Lisbona in via António Maria Cardoso;
- è dedicata a Maria da Conceição Matos, classe 1936, militante comunista clandestina, arrestata più volte e ripetutamente torturata dalla PIDE, così come il suo compagno Domingos Abrantes.
Ha certamente ragione BB, che ha proposto questo brano di José Afonso, nel dire che è difficile. Aggiungerei: oscuro, come molti testi di José Afonso di quel periodo. Tant'è vero che, in Rete (almeno a quanto mi è stato dato constatare) non ve n'è l'ombra di una traduzione in qualsiasi idioma. Accingendomi a tentare di farne una, la corredo della presente introduzione un po' più ampia (che qualche cosa dovrebbe chiarire).
La canzone non risale al 1968, ma al 1970, ed è una data importante; mancano ancora quattro anni alla Revolução dos Cravos del 25 aprile 1974, e da un anno (cioè dal 1969) la PIDE aveva cambiato nome. La spietata Policia Internacional e de Defesa do Estado, fondata nel 1945 come polizia di frontiera, controllo e immigrazione ma divenuta ben presto la polizia politica dell'Estado Novo, il regime salazarista, viene ribattezzata DGS (Direcção Geral... (Continues)
E, oltre all'interpretazione del testo, ci sarebbe pure l'interpretazione della Storia...
Per curiosità, ho messo in ricerca il nome del primo morto del 25 aprile 1974 in via António Maria Cardoso... Si chiamava Fernando Carvalho Giesteira (e non Gesteira), e aveva 17 anni...
A quanto mi ricordo, tutti e quattro i morti della sera del 25 aprile 1974 erano molto giovani, dei ventenni o poco più. Sempre andando a memoria (in quei giorni avevo anni undici e seguivo appassionatamente le vicende della Revolução dalla TV e dai giornali, inframezzate con la lettura del Topolino e coi compiti di 5a elementare) mi sembra che ci fu anche un "pide" morto, seppur indirettamente. I "pides" furono presi e messi in mutande, letteralmente. Mi sembra anche che, in linea di massima, poi non ne finì nemmeno uno in galera a parte i primi giorni. Ma ripeto, vado a memoria e è roba, ormai, di quarantasei anni fa...
col mio ultimo commento mi riferivo alle "vittime della Storia"...
Della categoria non fanno parte coloro che hanno consapevolmente e deliberatamente lottato contro regimi ed ingiustizia, magari anche rimettendoci la pelle. Nel caso specifico, non ne fa parte Conceição Matos, che nonostante il carcere e la tortura ha trionfato su suoi carnefici, e avrebbe ugualmente trionfato anche se fosse stata ammazzata...
Le "vittime della Storia" sono quelle come Fernando Carvalho Giesteira, un ragazzino di 17 anni, senza nessuna appartenenza politica, nessuna militanza, uno che si trovava a passare di lì, forse un po' troppo curioso e ingenuo, finito fucilato nell'ultimo giorno della dittatura...
Per decine di anni nessuno ha mai nemmeno raccontato la sua storia, per decine di anni ne è stato pure strpiato il nome, persiono sulla lapide ufficiale affissa in via António Maria Cardoso...... (Continues)
avanzo un'altra ipotesi - del tutto avventata e creativa - sull'interpretazione dell'oscuro verso "Deu graças à Dª. Urraca" e della relativa strofa...
Dona Urraca potrebbe essere Urraca di Castiglia, quella che regnò tra il 1109 ed il 1126, "la prima sovrana europea regnante per proprio diritto", come la descrive it.wikipedia.
Costei fu donna di potere e fu sempre avversata dalla sorellastra Teresa di León, che reclamava diritti di sovranità per lei ed il figlio Alfonso.
Alla morte della sorellastra Urraca, nel 1126, Teresa provò a disconoscere il nuovo re di León e Castiglia Alfonso VII, ma mal gliene incolse.
Potrebbe quindi qui trattarsi di un paragone storico per riferirsi invece all'avvicendamento tra PIDE e DGS nel 1969, nel quadro della cosiddetta "primavera marcelista", poi quasi subito travolta dal "legittimo pretendente al trono", la Rivoluzione.
Mmmm....mmmm! Con tutto il rispetto per Pindaro e per i suoi voli, secondo me invece non sei mica tanto di fuori! E' veramente interessante la tua ipotesi. Poi, magari, si scopre che si tratta di un modo di dire portoghese che significa chissà cosa...
[1966]
Versi del poeta Francisco Viana, nella sua raccolta del 1966 intitolata Chão nosso
Musica del gruppo Trovante
In "Chão nosso" (1977), album d'esordio di questa band portoghese, attiva tra il 1976 e i primi anni 90.
Testo trovato su LyricWiki
L’opera più conosciuta ed apprezzata di questa band portoghese è sicuramente la terza della sua discografia e cioè “Baile no bosque”, pubblicata nel 1981; sarebbe comunque un grave errore sottovalutare, o addirittura ignorare, i due album che la precedono, impreziositi da slanci sinfonici più timidi e contenuti, ma dotati comunque di un proprio fascino. Non stupitevi della datazione di questo esordio: se il 1977 è considerato da molti come il momento in cui cala il sipario sul palcoscenico mondiale del Progressive Rock, in Portogallo, dove la dittatura politica si era dissolta completamente solo nel 1974, tutto il grande formicaio di artisti che fino ad allora era rimasto nascosto, pian piano è uscito allo scoperto, donandoci opere che sul piano estetico non sembrano collocarsi al termine di nessun movimento artistico, né per entusiasmo né tantomeno per la scelta dei suoni e dei modelli di... (Continues)
Due parole del “Traduttore”. Un testo tipicamente endofasico-poetico che, con tutta probabilità, nella sua estrema confusione, nei suoi miscugli, nelle sue assonanze e nei suoi doppi sensi nascosti nell'accozzaglia fonetica, vuole riprodurre un'atmosfera percepita e gonfia di rabbia (del resto, parola-chiave del testo). Se non fosse che la poesia di Francisco Viana è del 1966, mi sarebbe sembrato di vederci gli assalti alle sedi della PIDE e alle prigioni per liberare i prigionieri politici all'indomani del 25 aprile 1974. Di conseguenza, la presente non è non può essere una vera “traduzione”, ma un'accettazione del gioco – con risultati, ovviamente, controversi. Altro non sono stato capace di fare.
[1966]
Versi del poeta Francisco Viana, la poesia che intitola la sua raccolta del 1966
Musica del gruppo Trovante
In "Chão nosso" (1977), album d'esordio di questa band portoghese, attiva tra il 1976 e i primi anni 90.
L’opera più conosciuta ed apprezzata di questa band portoghese è sicuramente la terza della sua discografia e cioè “Baile no bosque”, pubblicata nel 1981; sarebbe comunque un grave errore sottovalutare, o addirittura ignorare, i due album che la precedono, impreziositi da slanci sinfonici più timidi e contenuti, ma dotati comunque di un proprio fascino. Non stupitevi della datazione di questo esordio: se il 1977 è considerato da molti come il momento in cui cala il sipario sul palcoscenico mondiale del Progressive Rock, in Portogallo, dove la dittatura politica si era dissolta completamente solo nel 1974, tutto il grande formicaio di artisti che fino ad allora era rimasto nascosto, pian piano è uscito allo scoperto, donandoci opere che sul piano estetico non sembrano collocarsi al termine di nessun movimento artistico, né per entusiasmo né tantomeno per la scelta dei suoni e dei modelli di... (Continues)
[1966]
Versi del poeta Francisco Viana, nella sua raccolta del 1966 intitolata Chão nosso
Musica del gruppo Trovante
In "Chão nosso" (1977), album d'esordio di questa band portoghese, attiva tra il 1976 e i primi anni 90.
Testo trovato su Rockol
José Dias Coelho (1923-1961) è stato un importante pittore e scultore portoghese. Antifascista, militante e dirigente del Partito Comunista, nel 1961 fu assassinato a Lisbona da agenti della polizia politica del regime di Salazar.
Si veda anche A morte saiu à rua di José Afonso.
Ma ti pare, BB, anche se, più invecchio, e meno mi riesce di capire alcune cose. Ad esempio, il costante odio per la punteggiatura che i "siti di lyrics" esercitano.... saluzzi e monferrati a te!
In realtà, Ricardinho, molto spesso quei siti esagerano nella punteggiatura, mettendo una virgola sistematicamente dopo ogni verso... io le tolgo tutte, in nome della libertà, e continuerò a farlo.
D'accordo, ma ti consiglio di stare attento: a volte una sola virgola chiarisce meglio il senso di un testo, anzi molto meglio. Questo testo era un caso del genere... :-)
Nel caso specifico, non solo non c'era una virgola, ma persino i versi non erano scanditi...
Personalmente, ritengo che la punteggiatura al termine del verso sia pletorica, tant'è che il verso successivo è a capo... Altra cosa la punteggiatura all'interno del verso, oppure altra ma che sia significativa... la semplice virgola messa sistematicamente alla fine mi innervosisce molto, è come se sporcasse l'insieme delle scrofe, pardon, strofe...
E così, come si legge, oggi se n'è andato anche José Mário Branco. Ma guarda un po' te, dopo che ci impegniamo da anni e anni a dire che le canzoni “non fanno finire le guerre” e che “a canzoni non si fan rivoluzioni”, ecco che -nel giorno di sua morte- spunta fuori un tizio che, seppure quasi cinquant'anni fa, diceva che le canzoni possono (e addirittura devono) essere un'arma per fare la rivoluzione, un'arma efficace e come tutte le altre, che deve essere quindi fabbricata con cura e ben oliata. Portogallo, 1973. Il fatto è che, l'anno dopo, in Portogallo la rivoluzione fu fatta per davvero, con una canzone; le fu addirittura dato l'inizio. José Mário Branco scriveva quindi a ragion veduta, quarantasei anni fa; oliava l'arma, appunto. Questo ci obbligherebbe, a rigore, a riconsiderare qualche cosa. Sia sulle canzoni, che sulle rivoluzioni. Il fatto è... (Continues)
[1990]
Nell'album eponimo d'esordio di questa punk band portoghese, attiva tra il 1988 ed il 1994.
"Sejam quais forem as dificuldades que se nos deparem no nosso caminho e os sacrifícios que se nos imponham a vencê-las, não vejo outra atitude que não seja a decisão de continuar. Esta decisão é imperativo da consciência nacional que eu sinto em uníssono com os encarregados defender lá longe pelas armas a terra da Pátria. Esta decisão é-nos imposta por todos quantos, brancos, pretos ou mestiços, mourejando, lutando, morrendo ou vendo despedaçar os seus, autenticam pelo seu mesmo martírio que Angola é terra de Portugal.
António de Oliveira Salazar - O Ultramar Português e a ONU. Discurso proferido na sessão extraordinária da Assembleia Nacional, em 30 de Junho de 1961
Grazie per tutte queste notizie che mi sono giunte inaspettate, ma oltremodo gradite. Ho 80 anni, ricordo con angoscia i periodi neri della dittatura portoghese e spagnola. Ho potuto però vivere anche la gioia della liberazione. Grazie ancora
Paola Vezzolo 2019/5/11 - 18:18
Grazie a Lei, signora Paola, per questo commento semplice e bello, probabilmente ancor più bello proprio perché è semplice e dice tutto. Torni a trovarci, sarà sempre per noi un piacere.