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Author Brian Eno

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There Were Bells

There Were Bells
(2021)
Album: FOREVERANDEVERNOMORE (2022)

‘There Were Bells’ was written by Brian Eno for a performance by him and his brother Roger at UNESCO World Heritage site, the Acropolis in August 2021. It was 45 degrees in Athens on the day of the concert with wildfires raging just outside the city, prompting his introductory comment “I thought, here we are at the birthplace of Western civilization, probably witnessing the end of it.” There Were Bells is taken from Eno’s new album FOREVERANDEVERNOMORE and provides a poignant reminder of the current climate emergency, a theme that is explored throughout the record.
Genius

*

Scritta nel 2021 per una performance all’Acropoli: il giorno del concerto, ricorda, la temperatura ad Atene era di oltre 43 gradi e gli incendi divampavano intorno alla città: “eccoci nel luogo dov’è nata la civiltà occidentale, e probabilmente ne stiamo testimoniando la fine”.
Brian Eno, il nuovo album. Ascolta e guarda il video del singolo There Were Bells - RUMORE
There were birds above, they sang the whole day through
(Continues)
2022/10/16 - 12:10
Song Itineraries: War on Earth
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Bullet

Bullet
(2018)
Parole e musica di David Byrne e Brian Eno
da American Utopia, il nuovo album solista di Byrne uscito a 14 anni di distanza dal precedente.

A rigore non sarebbe neanche una canzone contro la guerra. È la descrizione di una pallottola che attraversa il corpo di un uomo, uccidendolo. Niente viene detto sul perché, né chi sia la vittima: un soldato, un passante ucciso per sbaglio, un civile ucciso in una guerra, un detenuto giustiziato, né chi sia l'assassino: un terrorista, un poliziotto, un criminale, un militare, un boia, un marito tradito in cerca di vendetta?

Una sola cosa è certa. La pallottola ha attraversato organi vitali ponendo fine a una vita, ai suoi pensieri, ai suoi sentimenti, ai baci che non potrà più dare, alla pelle che nessuna donna più toccherà. Ed è questo alla fine il risultato di tutte le guerre.
The bullet went into him
(Continues)
2019/1/1 - 23:28
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America

America
Berkeley, January 17, 1956
Howl and Other Poems (1956)

Musicata da Brian Eno e dagli U2 durante le session di The Joshua Tree (1986) ma pubblicata solo nelle versioni rimasterizzate per il ventennale (2007) e per il trentennale (2017)
America I’ve given you all and now I’m nothing.
(Continues)
Contributed by dq82 2017/6/21 - 14:29
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Forest

Forest
da "Cuckooland"
Hannibal/Rykodisc
2003

Apparentemente sembra la trasognante canzoncina di una zingarella che canta in riva al fiume, mentre la luna dà un'occhiata e il canto si alza come fumo verso il cielo, dal buio verso la luce come il sole sulla foresta. Ma i presagi sono cattivi…. e infatti è una metafora allucinante, perché quello non è solo fumo e la nuvola che passa sopra la luna non è una nuvola qualsiasi. Invero subito dopo nel testo entrano il campo di sterminio per zingari di Lety, nella Repubblica Ceca e quello più tristemente noto di Auschwitz, dove più volte è stato ricordato non ci fu solo il genocidio degli ebrei. Nei tre anni tra il 1941 e il 1944, i rom deportati furono all'incirca 23.000 di cui ne sopravvissero appena 2.000. Lety è attualmente una fattoria per l'allevamento di maiali e nulla in quel luogo commemora o testimonia di quello di atroce che avvenne nel passato.

... (Continues)
Deep in the forest
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2017/2/15 - 12:09
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I'm Afraid of Americans

I'm Afraid of Americans
[1997]
Written by David Bowie and Brian Eno
Scritta da David Bowie e Brian Eno
Featuring: Nine Inch Nails
Single / Singolo [14.X.1997]
Album: Earthling


I'm Afraid of Americans è un singolo di David Bowie estratto dall'album Earthling nel 1997. La canzone, scritta da Bowie e da Brian Eno, fu originariamente realizzata durante le sessioni in studio di Bowie per l'album del 1995 1.Outside, ma non fu pubblicata fino al rough mix apparso nella colonna sonora del film Showgirls. Il brano fu infine edito nuovamente per l'inclusione in Earthling.

Bowie spiegò in questo modo il significato del brano, il cui titolo tradotto in italiano significa letteralmente "Ho paura degli americani":


« It's not as truly hostile about Americans as say Born in the U.S.A.: it's merely sardonic. I was traveling in Java when [its] first McDonald's went up: it was like, "for fuck's sake." The invasion by any... (Continues)
Uh-uh-uh uh, uh, uh-uh uh-uh-uh
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/2/13 - 23:17
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Four-Minute Warning

Four-Minute Warning
Parole e musica di Peggy Seeger
Nel disco del 1980 intitolato “Kilroy Was Here”, con Ewan MacColl




Four-Minute Warning” è il nome del sistema pubblico di allarme attivo in Gran Bretagna tra il 1953 ed il 1992 per allertare – inutilmente – la popolazione in caso di attacco nucleare sovietico.

La Guerra Fredda ed il terrore nucleare (!) sono rimasti impressi nella cultura popolare inglese fino ai giorni nostri e ai “4 minuti” hanno fatto riferimento molti artisti nelle loro canzoni, dai Chaos UK a Roger Waters, da Brian Eno ai Radiohead.
Si veda anche, già presente sul sito, Four Minutes to Midnight.
Estimation of distance and effect were taken from a small report in The Guardian. The places are in and around London.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/31 - 10:34
Song Itineraries: No Nukes
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The Velvet Underground: Sunday Morning

The Velvet Underground: Sunday Morning
(1966)

Album: The Velvet Underground & Nico - 1967

Words and music by Lou Reed & John Cale

Lou Reed se n'è andato una domenica mattina d'ottobre.

Gli rendiamo omaggio con questa famosissima canzone che apriva un album che - come disse Brian Eno - avrà venduto originariamente 30.000 copie ma tutti quelli che ne hanno comprato una copia hanno poi fondato una band.

Svegliarsi una domenica mattina, un apparente risveglio tranquillo, ma con il fantasma degli anni sprecati, la paranoia di avere il mondo intero dietro le spalle, la depressione, l'ansia strisciante, i postumi dell'eroina...
Sunday morning, praise the dawning
(Continues)
2013/10/27 - 20:40
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Fantastic Voyage

Fantastic Voyage
[1979]
Album "Lodger"
Scritta da David Bowie e Brian Eno

La paura dell'olocausto nucleare, assai presente all'epoca, ed il rifiuto della criminale follia dei potenti che sempre attenta alla terra e alla vita degli uomini...
In the event
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/12/31 - 10:56
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Can We Go Higher ?

Can We Go Higher ?
Nenad Bach wrote this song when war in Croatia broke out.
Its meaning is to get above the eavil and hatred in the world. In addition, he has performed all over the world with a wide range of artists, including Luciano Pavarotti, Bono & The Edge (U2), Brian Eno, Indigo Girls, Richie Havens, Garth Hudson & Grateful Dead, Martin Sheen, Michael York, John Malkovich, Ellen Burstyn, and many more. He performed at Woodstock '94, and in 1998 he made a compilation album with Bruce Springsteen, Leonard Cohen and Allen Ginsberg.
A thousand candles in the air
(Continues)
Contributed by Teo Zokvich 2008/1/22 - 23:24
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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The Here And The Now: A Beatiful War

The Here And The Now: A Beatiful War
[2007]
[Robert Wyatt – Brian Eno]

Da/From "Comicopera"



comicopera

Cari amici, è uscito da pochi giorni COMICOPERA, il nuovo cd di Robert Wyatt; come sempre è un’opera di grandissimo interesse. È suddiviso in 3 atti, il secondo dei quali si intitola THE HERE AND THE NOW e contiene una sequenza di 6 canzoni variamente dedicate alla guerra (presumibilmente, sebbene non ci siano riferimenti espliciti, a quella in Iraq; ma, meglio ancora, alle tante guerre che si combattono QUI E ORA, essendoci, purtroppo, sempre un QUI e sempre un ORA).
Ve le mando tutte assieme, con l’indicazione del numero con cui si susseguono nel cd; la mia scarsa conoscenza dell’inglese mi vieta di tradurle (spero lo facciate voi). Vi segnalo solo, per finire, che il disco si chiude con una interpretazione di HASTA SIEMPRE COMANDANTE secondo me meravigliosa! [Renato Stecca]

It’s a beautiful day
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/11/4 - 21:01

The Here And The Now: A Beautiful Peace

The Here And The Now: A Beautiful Peace
[2007]
[Robert Wyatt - Brian Eno]

Da/From "Comicopera"



comicopera

Cari amici, è uscito da pochi giorni COMICOPERA, il nuovo cd di Robert Wyatt; come sempre è un’opera di grandissimo interesse. È suddiviso in 3 atti, il secondo dei quali si intitola THE HERE AND THE NOW e contiene una sequenza di 6 canzoni variamente dedicate alla guerra (presumibilmente, sebbene non ci siano riferimenti espliciti, a quella in Iraq; ma, meglio ancora, alle tante guerre che si combattono QUI E ORA, essendoci, purtroppo, sempre un QUI e sempre un ORA).
Ve le mando tutte assieme, con l’indicazione del numero con cui si susseguono nel cd; la mia scarsa conoscenza dell’inglese mi vieta di tradurle (spero lo facciate voi). Vi segnalo solo, per finire, che il disco si chiude con una interpretazione di HASTA SIEMPRE COMANDANTE secondo me meravigliosa! [Renato Stecca]

[muttering]
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/11/3 - 16:59
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Tamburo

Tamburo
[Teresa De Sio, Francesco Bruno]

Album: Africana (1985)

Bass – Gigi De Rienzo
Electronic Drums – Pasquale Minieri
Guitar Synthesizer – Francesco Bruno
Keyboards – Brian Eno
Lead Vocals, Vocals – Teresa De Sio
Ma che d'è e va a verè
(Continues)
Contributed by Maurizio 2006/8/8 - 22:06
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Heroes

Heroes
[1977]
Testo di/Lyrics by David Bowie
Musica di/Music by David Bowie e Brian Eno
da/from "Heroes"

Bowie ha dichiarato che la canzone gli fu ispirata da una giovane coppia che si incontrava segretamente sotto la torretta di guardia del Muro di Berlino e che lui spiava dalla finestra dello studio di registrazione. Secondo Tony Visconti, il suo produttore, la coppia in questione era lui stesso ed una ragazza con cui Visconti aveva una storia durante la registrazione, la corista Antonia Maass.
(da Velvet Goldmine - il fanclub italiano di David Bowie)

This was inspired by a German couple who met every day under a gun turret on The Berlin Wall. Bowie, who was living in Berlin at the time, watched them and was impressed by their determination to be together.

Il titolo del brano è un riferimento alla traccia Hero presente sull'album Neu! '75 della band tedesca Neu!, che Bowie ed Eno ammiravano.... (Continues)
I, I will be king
(Continues)
2005/8/27 - 23:39
Song Itineraries: The Berlin Wall, 1961-1989
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La storia vera di Lupita Mendera

La storia vera di Lupita Mendera
[1988]

Musica: Teresa De Sio / Michael Brook / Brian Eno
Testo di Teresa De Sio

Voci: Teresa de Sio / Piero Pelù

Una suite pacifista che comprende otto brani.

Fa parte di un lp di Teresa De Sio pubblicato nel 1988 (Sindarella Suite) dove Piero Pelù ebbe la parte del soldato disertore pensata per Bono degli U2.

Secondo quanto ha raccontato Teresa De Sio, il poemetto musicato è "nato da un incontro che feci in Messico con una bambina fuggita dal Guatemala, che della vita conosceva solo la guerra".

Il disco continua con l'ultima canzone, Guerra alla guerra.
I- Introduzione
(Continues)
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Life During Wartime

Life During Wartime
[1979]
Album: Fear of Music
Single Release: 1979
Lyrics by David Byrne
Music by David Byrne and Brian Eno

Album: Fear of Music
Uscita come singolo: 1979
Testo di David Byrne
Musica di David Byrne e Brian Eno


Può darsi che David Byrne sia pazzo. Uomo dalle mille paranoie, che espresse per altro a meraviglia in quell'intero campionario di fobie che è l'album Fear of Music (di cui qualcuno ha detto che avrebbe avuto titolo più appropriato in Fear of Everything). Certo è che questa canzone, lead track dell'album e tra le canzoni più celebri dei Talking Heads, è inquietante; e lo è per la particolarissima angolatura dalla quale Byrne ha immaginato se stesso (la canzone è chiaramente autobiografica: vi sono nominati ad esempio i locali –il Mudd Club e il CBGB- dove Byrne aveva iniziato ad esibirsi coi Talking Heads) durante un'ipotetica guerra. Guerra peraltro non ipotetica del tutto:... (Continues)
Heard of a van that is loaded with weapons,
(Continues)
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War Child

War Child
[1996]
Album: "To the Faithful Departed"

Pubblicato nell'aprile 1996 To the Faithful Departed (in italiano: Ai fedeli scomparsi) è il terzo album della band pop rock irlandese dei Cranberries. Ritenuto l'album più triste e rabbioso della band, nasce prima di tutto dal profondo malessere di Dolores O'Riordan, voce del gruppo. Nell'album si fanno numerosi riferimenti alla vita politica dell'epoca e alle guerre in corso (si veda la canzone Bosnia e la struggente War Child).

L'album è dedicato a Cordell (amico della band) e Joe (nonno di Dolores), entrambi morti in quell'anno. Esistono diverse versioni del cd: in alcune mancano Cordell e Intermission, mentre in altre è stata aggiunta la canzone Picture I View. È l'unico lavoro ad includere un pezzo interamente strumentale (Intermission, in cui comunque si sentono delle voci e delle risa in sottofondo verso la fine). La ballata When You're... (Continues)
Who will save the war child baby?
(Continues)




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