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Author Steeleye Span

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Ned Ludd Part 3 (Ned Ludd)

Ned Ludd Part 3 (Ned Ludd)
2006
Bloody men
Welcome Ned Ludd, your case is good
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/3/22 - 16:32
Song Itineraries: The Luddites
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Ned Ludd Part 4 (Prelude to Peterloo)

Ned Ludd Part 4 (Prelude to Peterloo)
2006
Bloody men
At the end of January in 1817
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/3/22 - 12:14
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Ned Ludd Part 5 (Peterloo the Day)

Ned Ludd Part 5 (Peterloo the Day)
2006
Bloody men

Il 16 agosto 1819, a Manchester, in località St. Peter's Field (da cui il nome Peterloo, ricalcato ironicamente su quello di Waterloo, data anche la presenza, tra i soldati che spararono, di alcuni veterani che avevano partecipato alla celebre battaglia) la cavalleria represse nel sangue una rivolta popolare. Durante un comizio pacifico convocato per chiedere al parlamento britannico la riforma elettorale, la folla di circa 80.000 persone fu dispersa con la forza dalla cavalleria che provocò undici morti e diverse centinaia di feriti.

La fine delle guerre napoleoniche nel 1815 aveva portato a periodi di carestia e disoccupazione, e questa situazione fu esacerbata dall'introduzione di dazi sull'importazione di derrate agricole, le Corn Laws. All'inizio del 1819, la pressione generata dalla povertà, accompagnata dalla mancanza di suffragio nell'Inghilterra settentrionale,... (Continues)
We have new paper money, and railway tracks
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/3/22 - 12:07
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Tom of Bedlam (Bedlam Boys)

Anonymous
Interpretata anche dagli Steeleye Span

This song is originally from Thomas d'Urfey's Pills to Purge Melancholy, published 1720, where it had the title Mad Maudlin's Search for Her Tom of Bedlam. It was in the repertoire of The Halliard at the end of the 1960's with a tune that was “mostly the work of the Halliard's Dave Moran with some small input from Nic Jones” (according to Julia Jones). However, they didn't record it until 2005 for their songbook and CDBroadside Songs.

Tom Gilfellon sang Mad Tom of Bedlam in 1972 as the title track of his Leader album Loving Mad Tom.

Steeleye Span learned Boys of Bedlam from The Halliard via the Farriers and Tom Gilfellon. They recorded it in 1971 for their album Please to See the King, and this track was later included on the Martin Carthy anthology, The Carthy Chronicles. Martin Carthy and Maddy Prior share vocals, starting singing into the back... (Continues)
For to see mad Tom of Bedlam
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/1/25 - 10:49
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We Poor Labouring Men

We Poor Labouring Men
[fine 800 / inizio 900]
Una ballata tradizionale che Ewan MacColl apprese nei primi anni 60 da una traveller, una zingara inglese di nome Queen Caroline Hughes
Negli album “The Manchester Angel” (1966) e “Traveller's Songs from England and Scotland” (1977), con Peggy Seeger
Interpretata anche da Steeleye Span e altri artisti inglesi
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music
Now some do say the weaver's best but I would not say so
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/4/20 - 11:25
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Lovely on the Water

Anonymous
Lovely on the Water
[XIX° secolo?]
Una canzone raccolta nel 1908 a South Walsham, nel Norfolk inglese, da Ralph Vaughan Williams (1872-1958), compositore britannico. L'informatore era tal Mr Hilton.
Il brano, non molto noto, è stato interpretato dagli Steeleye Span, nel loro disco del 1971 intitolato "Please to See the King" e poi l'anno successivo da Frankie Armstrong, che ci intitolò un intero album. La Armstrong è un'interprete grandissima e misconosciuta, anche su queste pagine, dove non ha ancora una canzone a suo nome.
Molti altri artisti l'hanno proposta successivamente.
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

Andare sul mare, a combattere le guerre della Regina e rischiare la pelle per 4 sterline, per un pugno di soldi che serviranno a mantenere i genitori anziani, E intanto a Tower Hill, sul Tamigi, davanti al palazzo della capitaneria di porto a Londra, si raccolgono le donne che piangono i loro uomini in partenza per la guerra, là dove ruggiscono i cannoni...
As I walked out one morning
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/12/31 - 18:28
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The Brown Girl

Anonymous
The Brown Girl
[Child #295A]
Una ballata che contiene echi ad altre sette- od ottocentesche come “Lord Thomas and Fair Eleanor”, “Barbara Allen” e “The Sailor from Dover”
Interpretata innanzitutto da Frankie Armstrong nel suo album “Lovely on the Water” del 1972, poi da Steeleye Span, Martin Carthy, Jon Boden e altri artisti

A proud, vengeful creature, spurned “because she was too brown”. The implication is, she wasn't fine enough, ladies had lilywhite hands, skin as fair as milk; working girls got suntanned and coarsened in the field, unfit for gentlemen. The ballad, containing echoes of Lord Thomas and Fair Eleanor, Barbara Allen, and others, doesn't seem to have been very common it its original form, more or less as Frankie sings it. But in altered shape, in which it is the man, sometimes a sailor, not the girl who is slighted and pitiless, it had wildfire success in England as The Dover Sailor, and... (Continues)
“I am as brown as brown can be,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/28 - 16:11
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The Maid and the Palmer and the Well Below the Valley

Anonymous
The Maid and the Palmer <I>and</I> the Well Below the Valley
21A. The Maid and the Palmer interpretata da Maddy Prior e Martin Carthy in Live at Last! (1978)
The Maid and the Palmer performed by Maddy Prior and Martin Carthy in Live at Last! (1978)



Live at Last! ("Dal vivo alla fine!") è, al tempo stesso, l'undicesimo album degli Steeleye Span, il loro primo e unico registrato dal vivo nella formazione storica (ma si veda questa precisazione di Flavio Poltronieri) (il 7 marzo 1978 al Winter Garden di Bournemouth nel Dorset) e l'ultimo prima della "svolta" autografa e del gruppo "part time"(prima della rifondazione del 2002 e del ritorno di Maddy Prior).
THE MAID AND THE PALMER
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/9/16 - 11:04
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Bella Ciao

Anonymous
Bella Ciao
La versione dei Modena City Ramblers
Modena City Ramblers' Version


La versione ormai strafamosa dei Modena City Ramblers, eseguita in chiusura di ogni concerto:



presenta 2 campionamenti musicali:
intro al flauto : "The lonesome boatman", tradizionale irlandese, conosciuta dai ramblers dalla versione di Finbar & Eddie Furey:



ma ne esiste anche una versione dei Dropkick Murphy's dal loro ultimo album 11 stories of pain and glory (2017):



Il secondo strumentale è invece un tradizionale scozzese: "Come ye o' er frae France" interpretata tra gli altri dagli Steeleye Span nel loro Parcel of Rogues (1973)



e dai Tannahill Weavers:



Oltre che da Ewan McColl

Dq82 2017/7/4 - 16:31
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The Weary Cutters

Anonymous
The Weary Cutters
[18° secolo]
Testo che compare in diversi pubblicazioni ottocentesche, come “Northumbrian Minstrelsy. A Collection of the Ballads, Melodies and Small-Pipe Tunes of Northumbria”, a cura di J. Collingwood Bruce e John Stokoe, pubblicata dalla Society of Antiquaries of Newcastle-upon-Tyne nel 1882.
Testo trovato su 52 Folk Songs interpretate da Phil Edwards.
Nel suo album “52 Folk Songs: Red”

Ma certamente il brano è da datarsi anteriormente, per via dell’esplicito riferimento all’ammiraglio britannico Horatio Nelson (1758-1805), uno che per mare cominciò ad andarci che non aveva ancora dieci anni e che a cavallo tra 700 e 800 combattè tante battaglie navali contro i francesi, fino all’ultima di Trafalgar del 1805, dove trovò la morte per mano di un cecchino.
E’ proprio durante la seconda metà del 700 che il sistema dell’“impressment”, dell’arruolamento forzato, cui ricorsero in particolare... (Continues)
Oh, the weary cutters and oh, the weary sea,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/11/25 - 13:25
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The Rigs of the Time

Anonymous
La versione di Maddy Prior (Steeleye Span), nel suo disco da solista “Ravenchild”, 1999.
The Rigs of the Time
RIGS OF THE TIME
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/25 - 21:42
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White Man

White Man
[1986]
Scritta da Peter Knight, voce e violino della formazione inglese.
Nell’album intitolato “Back in Line”. Poi anche nell’album dal vivo “Tonight's the Night”.

Suprema sintesi di Storia del Colonialismo, quello inglese in particolare...
Some sing of their glory
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/18 - 21:05
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The Dalesman's Litany

The Dalesman's Litany
‎‎[fine 800]‎
Canzone raccolta nello Yorkshire verso la fine dell’800 da Frederic William Moorman (1872-‎‎1918), professore di lingua e letteratura inglese all’Università di Leeds e a lungo presidente della ‎Yorkshire Dialect Society. Moorman la trascrisse e la pubblicò nel suo libro ‎‎“Songs of the Ridings” pubblicato a Londra nel 1918.‎
La melodia risale agli anni 60 ed è attribuita a tal Dave Keddie di Bradford.‎
Tim Hart (membro fondatore degli Steeleye Span) e Maddy Prior (che abbiamo già ‎incontrata in coppia con June Tabor e che pure fu membro degli Steeleye Span), ‎tradussero il testo dall’originario dialetto dello Yorkshire in inglese ed inclusero la canzone nel ‎primo volume della loro raccolta intitolata “Folk Songs of Old England”, pubblicato nel 1968.‎
Informazioni e testo trovati su English Folk Music‎



Il lamento, l’invocazione a Dio, di un lavoratore dello Yorkshire... (Continues)
It's hard when fowks can't finnd their wark
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/28 - 10:05
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Blackleg Miner

Anonymous
Blackleg Miner
[fine 800/inizio 900]
Trovata su English Folk Music

Testo pubblicato nel 1952 nel volume “Come All Ye Bold Miners - Ballads & Songs of the Coalfields” così come raccolto da A.L. Lloyd, in quegli anni protagonista insieme ad Ewan MacColl del revival della musica folk, dalla voce di un minatore del Durham.

Nel 1962 Louis Killen incise il brano nell’EP “The Colliers' Rant Mining Songs of the Northumberland-Durham Coalfield”

Seguirono le versioni di Ian Campbell Folk Group (1965, nell’album “Coal Dust Ballads”) e degli Steeleye Span (1970, nell’album “Hark! The Village Wait”).

L'ha interpretata anche Richard Thompson in 1000 Years of Popular Music

La canzone è un'invettiva piuttosto violenta nei confronti dei crumiri, durante gli scioperi dei minatori. Un brano molto, molto cantato anche nel corso del famoso “UK miners' strike” del 1984–1985.

Blackleg, scab, strikebreaker = crumiro.

Questo... (Continues)
It's in the evening after dark,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/5/13 - 11:45
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Virginny

Virginny
[prima del 1775]

Album “Crown of Horn”, 1976.
Testo trovato su English Folk Music

Canzone risalente a prima delle guerra d’indipendenza americana, raccolta nell’Hampshire inglese nella seconda metà dell’800 da George Barnet Gardiner, celebre “cacciatore” di folksongs.
Racconta di un detenuto spedito come tanti a scontare la sua pena nelle colonie oltre oceano, in Virginia. Inutile dire che per i prigionieri, trattati come schiavi, la detenzione si concludeva spesso con la morte.
Di questo brano esistono pure versioni molto simili– quella di Bob Hart e quella degli Steeleye Span – ma di epoca successiva in cui la “location” è spostata dalle Americhe all’Australia, dove il processo di colonizzazione, attuato pure lì attraverso la deportazione di criminali comuni e prigionieri politici, si intensificò proprio quando gli inglesi persero le proprie colonie americane.
Now come all you young fellers where'er you may be
(Continues)
Contributed by Bartleby 2010/11/18 - 08:20
Song Itineraries: From World Jails
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Lowlands Of Holland

Anonymous
Ho qui un'altra versione un po' differente registrata dai Steeleye Span per il loro primo album "Hark! The Village Wait" [1970]. Inseritela se credete.
Lowlands Of Holland
LOWLANDS OF HOLLAND
(Continues)
Contributed by giorgio 2010/2/14 - 21:38
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You Will Burn

You Will Burn
[1996]
Album "Time"

"There was a genuine belief during the Inquisition that the Devil was using women to work his evil deeds. To some, these women were known as witches, to others as wise women or midwives. Throughout the ages it has been quite a common practice to blame women for the evil in the world. To be burned at the stake was considered the kindest thing to do to the unfortunate souls who had fallen prey to Satanic possession as it purified and freed them from certain eternal damnation. With 'God's Blessing' they tortured and murdered thousands of innocent women (and men)." (Steeleye Span)
One night as you sleep in your goose feather bed
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/10/6 - 09:22
Song Itineraries: Witches
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Such a Parcel of Rogues in a Nation

Such a Parcel of Rogues in a Nation
[1791]


Con l’Acts of Union del 1707 i parlamenti di Scozia e di Inghilterra ratificarono il Treaty of Union siglato l’anno precedente. Non più due Stati separati ma uno solo, il Regno Unito di Gran Bretagna.
Il nazionalismo scozzese era definitivamente sconfitto. Vano ormai appariva l’impegno indipendentista ed il sacrificio di antichi guerrieri come Robert the Bruce e William Wallace.
In questa sua canzone Robert Burns gliele cantava per bene ai politici scozzesi che con un tratto di penna avevano cancellato secoli di fiera resistenza contro la corona inglese: “noi, il fiero e indomito popolo scozzese, siamo stati comprati e venduti da un pugno di furfanti avidi soltanto dell’oro inglese!”
La melodia del brano è contenuta nel libro di James Hogg, allievo ed amico di Robert Burns, “The Jacobits Relics of Scotland” (1817), una raccolta di canzoni dedicata alle insurrezioni giacobite... (Continues)
Fareweel to a' our Scottish fame,
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/9/24 - 08:56
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The Victory

The Victory
[1977]
Album "Storm Force Ten"

Brano tradizionale che appare pubblicato già nel 1888 nel volume "Modern Street Ballads" di John Ashton.
Si riferisce alla famosa battaglia di Trafalgar del 1805 dove gli inglesi prevalsero sulla flotta franco-spagnola ma il comandante in capo, Horatio Nelson, perse la vita a bordo della HMS Victory, insieme a 57 dei suoi marinai.
La canzone racconta anche della immonda pratica dell'"impressment", cioè il reclutamento coatto e violento con cui la Royal Navy si procurava i marinai per la sua poderosa flotta.
I am a youthful lady
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/9/19 - 22:38
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Hard Times of Old England

Hard Times of Old England
[1963]
Album "Traditional Songs From Rottingdean"

Una canzone risalente al XVIII secolo e ripresa dalla Copper Family, un gruppo di cantori nato alla metà dell'800 su iniziativa dei fratelli James e Thomas Copper che, rinnovandosi di generazione in generazione, tramanda intatte le canzoni più antiche della tradizione inglese.

Tempi duri nella vecchia Inghilterra: chi è rimasto a casa ha perso il lavoro, chi torna dalla guerra non ne trova uno. Per tornare a casa a fare la fame era meglio restare a farsi ammazzare per il Re!

Il brano è stato ripreso anche da Martin Carthy e dagli Steeleye Span.
Come all brother tradesmen that travel alone,
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/9/19 - 15:38




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