C'è sicuramente di «peggio» tra i non-Extra, in questo sito, su! Ma fate come volete. (Sinceramente: l'inserimento me l'ha suggerito quella cosa in Lombardia di cui si parla in questi giorni. Strane associazioni.)
Anche Gaston Couté scrisse per la Pulzella ai suoi inizi poetici (credo avesse intorno ai 15 anni ma non sono sicuro), la sua "Ballade à Jeanne" che venne pubblicata nella "Revue Littéraire et Sténographique du Centre". Ci sono pochissimi chilometri tra Meung-sur-Loire e Orléans. Purtroppo non ne conosco il testo.
Flavio Poltronieri 28/2/2020 - 22:57
...per consolazione invece ci sono "Les Cendres de Jeanne" scritta per lei da Gabriel Yacoub e interpretata dai Malicorne a fine 2015:
[1971]
Στίχοι / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Αλέξης Αλεξόπουλος / Alexis Alexopoulos
Μουσική / Musica / Music/ Musique / Sävel: Γιάννης Σπανός / Yannis Spanos
Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat: Αφροδίτη Μάνου & Γιάννης Φέρτης / Afrodite Manou e Giannis Fertis
'Αλμπουμ / Album: Εκείνο το καλοκαίρι / Ekeino to Kalokairi / That summer
Non é soltanto una canzoncina romantica. Certo è una spiaggia diversa da quella figurata in Aρνισι / Arnisi. Tuttavia, ha ereditato da un orizzonte mitologico remoto la suggestione delle favole, quelle serie, che propongono di reinterpretare il mondo (non di offrire fughe e oppiacei attraverso aggregati di pixel). Anch’esse possono concorrere da antidoto contro le guerre e i nostri démoni.
[Riccardo Gullotta]
Mi sarà perdonato se, a corredo di questa traduzione, il qui presente, nipote di un ferroviere deportato, non mette un'immagine di Gaston Couté, bensì dell'ex AD delle ferrovie privatizzate italiane, il “compagno” Moretti. E se la traduzione è dedicata a tutte le vittime e ai familiari della strage di Viareggio del 29 giugno 2009, a Riccardo Antonini e, ultimi in ordine di tempo, alla memoria dei due macchinisti morti nel deragliamento di Lodi. [RV]
E pensare che io ne ho buttate via sia un bottiglione acquistato circa nel 1912 e praticamente mai usato, e una boccettina per lavarsi le mani che a un certo punto camminava da sola...!
Mi permetto di intepretare: Daniela -k.d.- voleva dire che, vendendo la sua boccetta di Amuchina ancora sigillata, ci può ricavare un'utilitaria. Ora come ora, almeno una Panda usata ma in ottime condizioni ci si può prendere!
Aaah, capito, scusate!
La mia Panda 2002 ormai non vale una boccetta, tanto meno una mascherina... che tristezza!
Solo che l'amuchina potrei anche farmela in casa, rimettermi insieme una Panda nuova nuova invece non son capace, purtroppo...
C'era anche la Citroën Ami 6 dei miei 19 anni, verde oliva, targata Firenze 56 e qualcosa, morta sul campo nel viale de Amicis quando mi rimase direttamente la leva del cambio in mano, lo avevo tirato un po' troppo forte ....
Il mio recente lungo articolo apparso nel numero di dicembre scorso di “Azione nonviolenta” ad un certo punto dice così: "...quella di “Le fondeur de canons” non è forse la stessa morale di “Padroni della guerra”?! Delle parole che Dylan mise sulla melodia tradizionale inglese di “Nottamun Town”?! Stessa morale: quelli che decidono le sorti, non sporcano mai le loro mani e se ne restano ben nascosti dietro le quinte! Povera la poesia sociale di Gaston Couté capitata in un'epoca così avara, senza radio né dischi..."
Oltre alle relativamente più famose versioni di Robine e Pierron, vorrei proporre all'ascolto anche questa del caro amico Philippe:
Il modo migliore per festeggiare questa traduzione sono le parole di una bambina di 4 anni: "io anche se fossi un maschio in guerra non ci vado...ci vanno poi loro...e gli faccio in testa la cacca molle e gliela faccio mangiare"
Purtroppo il sito dedicato http://gastoncoute.free.fr/ mi viene rilevato da Web of Trust come potenzialmente dannoso e mi viene suggerito di non addentrarmici...
Chiedo in merito lumi al nostro ineffabile Uèb Mastro...
Forse hai ragione tu... sono incappato in un falso positivo... Non è il Corònavirùs français, è solo che http://gastoncoute.free.fr/ se lo filano in pochi e quindi "is Not trusted by WOT Community"...
Mi sa che 'sta estensione la tolgo...
"Frédéric Bard dit Frederíc est un chanteur occitan originaire de Marseille. Il reprend en 1977 plusieurs poèmes de l’auteur marseillais Victor Gelu dans un disque enregistré chez Ventadorn : Escota, suivi en 1979 de Baston de dinamita, toujours chez Ventadorn. Il est coauteur avec Jean-Marie Carlotti d’une Antologia de la nòva cançon occitana (Edisud, 1982)." (da La Fabrica)
Nel frattempo, trovo qui il testo de Lou Tramblamen, canzone tra le più note di Gelu, su di un tentativo d'insurrezione delle società operaie a Marsiglia nel 1841.
Qui, introduzione, traduzione francese, commento e note.
Saluzzos
B.B. 27/2/2020 - 20:30
Però il titolo corretto del brano dovrebbe essere "La Veouzo Mégi" e, siccome si riferisce alla guerra di Crimea, l'anno di composizione dovrebbe essere il 1855.
La pubblicazione è invece senz'altro posteriore.
Il problema è che l'occitano ha due grafie storiche. Una "etimologica" (che va per la maggiore adesso), ripresa dal provenzale antico, corrispondente abbastanza male all'effettiva pronuncia ma che non ha soluzione di continuità con un passato assai glorioso (del resto, è lo stesso caso di lingue maggiori, come il francese o l'inglese, la cui grafia storica è quattro-cinquecentesca e non corrisponde affatto alla pronuncia odierna). Il testo di questa pagina è scritto in tale grafia. L'altra è la grafia "mistraliana", che senz'altro corrisponde un po' meglio alla pronuncia e che pure ha una notevole tradizione: "La Veouzo Mégi" è in tale grafia mistraliana, o roumanilliana, o come la vuoi chiamare. Però c'è un dato di fatto: anche se scrivi "Veusa Megi" (o "Veusa Metge") si pronuncia sempre ['vözo 'medji] ("Megi / Mégi / Metge" significa "medico"). Nel 1855, comunque, la grafia mistraliana... (continua)
A voi valutare se possa essere contribuito sulle CCG/AWS.
Saluti
B.B. 27/2/2020 - 17:40
Certo,
è uno dei brani più conosciuti dalla Piccola Bretagna. Tutti lo hanno interpretato, Stivell, Servat, Tri Yann, il calzolaio e la sua nipotina, il fattorino del panettiere e il figlio dello stalliere, una specie di inno nazionale. Il testo di questo meraviglioso gwerz viene dal Barzaz Breiz e narra della decapitazione nel 1720 a Nantes di questo marchese amatissimo in Bretagna.