"La licenza" deriva da una ballata con il titolo convenzionale "La sposa morta" che racconta la storia di un giovane che facendo ritorno a casa trova la sposa o l'amante morta e si intrattiene sulla sua salma o, in altri casi, sulla sua tomba. Ballata di ampia diffusione di cui è attestata la presenza a partire dal XVI secolo.
(fonte: Al rombo del cannon. Grande guerra e canto popolare di Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto Lovatto).
Questa la versione cantata dal coro della SAT
Come notano Castelli, Jona e Lovatto (op. cit.) mentre nelle versioni ufficiale il soldato promette di tornare al fronte terminata la licenza, nelle lezioni raccolte da fonti orali prevale invece la risposta negativa e il soldato dichiara di non avere alcuna intenzione di tornare al fronte (Signor capitano lo giuro lo giuro / se vado casa ritorno mai più o Ce lo giuro signor capitano / dalla licenza non torno mai più)
Col PNF di Matteo Salvini -che è divorziato, sovrappeso e non è stato capace di laurearsi neppure in sedici anni- e della ragazza madre Giorgia Meloni -una destra minimamente coerente un elemento del genere lo auspica come minimo chiuso in casa a meditare sulla propria vergogna, altro che girare di qua e di là a insegnare alle persone serie come dovrebbero pensarla- il signor Bennato pare intendersela discretamente, come attestano certe foto facilissime da trovare in rete.
In un certo mondo le tracce mnestiche sono evidentemente scolpite nel mascarpone, e anche questo non stupisce; si deve pur campare e alla "libertà" di certe arti i primi a non credere sono quelli che ne ricavano di che vivere più che agiatamente.
Non stupisce neppure la sostanziale assenza di reazioni davanti a episodi del genere, che sono diventati una grandinata continua.
I sudditi del "paese" dove mangiano spaghetti,... (continua)
Io non sto con Oriana 10/12/2019 - 08:28
Eugenio Bennato sostiene che il fratello sia un po' ingenuo.
Personalmente, non mi sembra il caso di giudicare così severamente uno dei tanti selfie fatti dopo un concerto, anche se le numerose critiche hanno comunque prodotto, di reazione, una canzone:
«Ho fatto un selfie», il nuovo singolo di Edoardo Bennato Il nuovo singolo di Edoardo Bennato. Il cantautore di Napoli ha scelto la location della sua città, raccontando il rapporto con i fan. E non solo. Nella clip appaiono tanti personaggi famoci,...
A riguardo MARZO 1821: è bellissima! Tutto intendo, compresa l'azzeccatissima imitazione gucciniana, anzi dirò di più: magari Francesco l'avesse davvero incisa proprio così come l'ha proposta Bennato, nel 1990 e inserita in "Quello che non..." al posto di quella serie di pezzi che (a parte i primi due del disco), personalmente, non mi piacquero proprio per niente.
Ho fatto un selfie con diavoli e santi
Ho fatto un selfie con belli e con brutti
Ho fatto un selfie che non sa nessuno
Ho fatto un selfie che lo sanno tutti
Ho fatto un selfie con un tipo strano
In una folla con migliaia di persone
La situazione mi è sfuggita di mano
Mi son scordato di chiedergli il nome
Ho fatto un selfie con un vigile urbano
Che me l'ha chiesto dopo avermi multato
Bene in quel caso è proprio il caso di dire
Che ho fatto un selfie cornuto e mazziato
Ho fatto un selfie col sorriso finto
Di chi sorride in quell'istante soltanto
Convinto che per risparmiare tempo
Quel selfie è meglio farlo che non farlo
Con il selfie c'è da stare attenti
Perché non sempre lo si può accordare
Senza richiedere i documenti
Voce del verbo discriminare
Ma se finora non ho mai sopportato
Nessuna forma di discriminazione
Col selfie forse mi sono sbagliato
E... (continua)
Quel suo stringere la mano a Salvini non mi sembra consono. E per niente coerente col personaggio che si è creato.
Sull’ipocrisia del genere umano esiste una vasta letteratura...
Io non lo so se Edoardo Bennato sia o meno "ingenuo", come dice il fratello (che, senz'altro, lo conosce molto meglio di me e di tutti noi). Certo che Edoardo Bennato è del '46, ha quindi 73 anni (portati benissimo, tra l'altro), ha una laurea in architettura (dico questo per soddisfare la famosa "laureomania" di INSCO) e l'età dell'ingenuità la ha passata da un bel pezzo. E, secondo me, non è qui il problema -se così lo si vuole chiamare. Il problema è che tutti noi siamo pronti a dichiararci del tutto estranei alle varie "culture" di questi tempi -tipo la cultura del Selfie, un tempo si chiamava "autoscatto", per poi invece ritrovarcisi dentro fino al collo, peggio di poveri piccoli talebani de' noàntri. Il "selfie" di Bennato con Salvini è stato pubblicato da qualche parte anche qua dentro, se ricordo bene; e tutti -io per primo!- giù a sparare giudizi très tranchants e quant'altro.
Fermo restando che l’animo umano rimane insondabile , e perciò sarebbe opportuno lasciare in sospeso il giudizio morale, ciò che dice Riccardo Venturi non fa una piega. Non si può escludere che Bennato abbia voluto ancora non prendersi sul serio. Una sola precisazione: trovo graffiante la provocazione estrema di Quello-che-ha-lasciatOriana piuttosto che l’ultimo prodotto di Edoardo Bennato.
Probabilmente ciò che aggiungo potrà configurarsi come una ca..ata (ove <..> sarebbe una frazione di morfema di lunghezza variabile 0,1 o 2, a libera scelta). In tal caso lasciatemi esercitare il diritto all'oblio.
Essendo il cantautore un personaggio pubblico, i suoi comportamenti e le sue espressioni sono di fatto un “atto sociale” . Come tali sono soggetti a giudizio e concorrono anche alle valutazioni di cui si occupano le metodologie sociologiche. Poi, in seconda battuta, sono anche oggetto... (continua)
dall'album Microchip temporale (2019), reinterpretazione integrale delle canzoni di Microchip Emozionale con vari ospiti pubblicata per il ventennale dello storico album dei Subsonica.
Mi permetto, a capo chino, di associarmi da un'alba di dicembre.
Multas per gentes et multa per æquora vectus
Advenio has miseras, frater, ad inferias
Ut te postremo donarem munere mortis
Et mutam nequiquam adloquerer cinerem.
Quandoquidem fortuna mihi tete abstulit ipsum,
Heu miser indigne frater adempte mihi.
Nunc tamen interea haec prisco quae more parentum
Tradita sunt tristi munere ad inferias,
Accipe fraterno multum manantia fletu
Atque in perpetuum, frater, ave atque vale.
Catulli carmen CI.
Riccardo Venturi 8/12/2019 - 06:02
1i. Traduzione svedese della versione originale
1i. Svensk översättning av originalversionen
1i. Swedish translation of the original version
1i. Traduction suédoise de la version originale
1i. Alkuperäisen version ruotsinkielinen versio Riccardo Venturi, 8-12-2019 07:34
Una pagina completamente rifatta, aggiornata, ampliata: così, e con la versione "aggiornata" della Ballata del Pinelli, cominciamo a ricordare il 50° anniversario della strage di Piazza Fontana (12 dicembre 1969) e dell'assassinio di Giuseppe Pinelli (15 dicembre 1969). Abbiamo detto "ricordare", guardandoci bene dal "commemorare" o cose del genere: anche se a distanza di 50 anni, guai a placare la rabbia. Non vogliamo parlare affatto né di "giustizia", di "riconciliazione" o di altra fuffa del genere: vogliamo parlare, anzi, di un presente che è figlio, o nipote diretto di quei giorni e di quei morti, e di cui si vedono tuttora i risultati. In fondo, non è nemmeno questione di "ricordare", o scordare: è questione di avere ben chiare certe cose. Prima fra tutte: che cosa sia stato, e cosa sia, uno stato assassino, i suoi metodi, i suoi esecutori. Qua dentro lo possiamo fare con canzoni, vecchie e nuove. Canzoni, come questa, bagnate di sangue.
1j. Traduzione in veneto della versione originale
1j. Venetian translation of the original version
1j. Traduction vénitienne de la version originale
1j. Alkuperäisen version venetonkielinen käännös di DQ82, 8-12-2019
L'autore della traduzione invita a tenere conto che "il suo veneto è veramente penoso". Ovviamente non possiamo formulare giudizi al riguardo, ma per l'intanto ringraziamo Dq82 per la sua fatica. [RV]
1k. Traduzione in romanesco della versione originale
1k. Translation of the original version into modern Roman dialect (Romanesco)
1k. Traduction de la version originale en dialecte Romain moderne (Romanesco)
1k. Alkuperäisen version käännös Rooman nykyaikaisessa murreessa (Romanescossa) di DQ82, 8-12-2019
Beppe Gozzini fu amico di Giuseppe Pinelli. Il 17 Dicembre 1969, il giorno dopo che Giuseppe “ è stato morto” in via Fatebenefratelli , scrive una lettera aperta pubblicata da parecchi giornali e riviste. E’ quella che si riporta di seguito, nella sua versione integrale, recuperata da un ritaglio di "Azione Nonviolenta", numero di febbraio-marzo 1970, che fa parte dell’”Archivio Licia Rognini Pinelli”.
L'amico Pinelli
Il mio primo incontro con Pinelli risale ad alcuni anni fa. Sapeva che ero stato il primo obiettore di coscienza cattolico in Italia, aveva seguito gli sviluppi del mio processo negli ambienti cattolici ( soprattutto fiorentini ) ed era come affascinato dal tipo di testimonianza. Conosceva – e non per sentito dire – movimenti e gruppi che si ispiravano alla nonviolenza e voleva discutere con me sulle possibilità che la nonviolenza diventasse... (continua)
Vabbè, ammettiamo pure che il video sia coerente rispetto al testo e non semplicemente una trovata commerciale... certo che però sarebbe bene rimetterci un po' mano a questo testo, perchè "Got myself an interview tomara" non si può leggere (a meno che abbia un significato preciso ed attualmente incomprensibile...)
B.B. 9/12/2019 - 13:36
Ho rimesso a posto il testo secondo quello che si trova su genius che di solito è attendibile. tomara era tomorrow
Cercando notizie sul contrabbando tra Italia e Svizzera a cavallo tra 800 e 900, mi sono imbattuto in una microstoria che mi è piaciuta molto e che voglio condividere.
Le prime notizie su Clemente Malacrida, detto "Ment", che negli anni 20 e 30 fu leader dei contrabbandieri della Val d'Intelvi (Como), le ho trovate sulla pagina Dalla fame al contrabbando, che riporta, in modo un po' disordinato, alcuni stralci di "Ma regordi che...", un libro scritto da tal Rita Piffaretti sulla storia del Comune comasco di Gaggino.
La pagina in questione deve essere abbastanza antica, che riporta (in traduzione italiana, e col titolo scorretto) il testo di De sfroos, attribuendolo ad "una banda dei pressi di Porlezza"...
Clemente Malacrida detto "Ment" era nato nel 1900 a Péi, ossia Pellio Intelvi, nello stringato dialetto comasco, oggi frazione del Comune di Alta Valle Intelvi, proprio al confine con... (continua)
Del resto la bibbia del negazionismo, "La menzogna di Ulisse" fu scritta dall'anarchico Paul Rassinier: per certi ambienti anarchici e socialisti l'antifascismo è diventato la negazione dell'anticapitalismo (tra gli antifascisti ci sono stati anche cattolici e perfino monarchici, si pensi a Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo) e in quest'ottica si sono avvicinati al nazionalsocialismo...
Dq82 7/12/2019 - 21:48
Va da sé che il Fallisi si è dato ànema e core anche a un altro tra i principali negazionisti, Robert Faurisson (si veda anche qui):
Ahiloro, alcune celebrate icone del movimento - celebrate, celebri e tanto autoreferenziali - son cadute nel trappolone del comunitarismo. Un trappolone creato ad arte dai nazifascisti, e non da ieri.
Queste fascinose e iconiche icone, fascinose e tanto colte, hanno aderito per opportunismo, per disattenzione, perché hanno vinto i padroni con la loro ideologia liberale o, più semplicemente, per una qualche malattia idiota e senile? Dio solo lo sa, come si suol dire. E, francamente, non mi interessa saperlo. Resta il fatto.
Che riposino in pace. | Requiescant in pace.
E, poi, a me i capi sono sempre stati antipatici.
Cari ex compagni, se il vostro pensiero e’ diventato debole, e’ perché lo avete nutrito male.
Viviamo nel falso totale. Tempi orribili di revisionismo e di pacificazione a tutti i costi. E, pertanto, alla cosiddetta “catena umana”, all’ammescafrancesca, io non... (continua)