Cala a boca, Bárbara
Ele sabe dos caminhos
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/8 - 22:20
Vietnam
2016
A Day for the Hunter, A Day for the Prey
Author: Abraham Jay
A Day for the Hunter, A Day for the Prey
Author: Abraham Jay
Vietnam, Vietnam,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/7/8 - 21:54
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
A Day for the Hunter, a Day for the Prey
2016
A Day for the Hunter, A Day for the Prey
Il titolo del nuovo disco deriva da un proverbio haitiano e dal libro eponimo di Gage Averill (del 1997) incentrato sui nessi tra potere e musica nell’isola caraibica; un lavoro che aveva attratta McCalla soprattutto per il concetto di ‘resistenza’ all’oppressione esterna ma anche interna, che caratterizza la tradizione musicale haitiana. «Ho sentito che questo proverbio cattura davvero l’essenza dello spirito di Haiti, che per me è molto legato alla lotta per i diritti umani e la sovranità politica», racconta McCalla a National Public Radio. Su un altro livello, continua l’artista, il titolo «mi ha fatto pensare ai ruoli che tutti noi giochiamo nella nostra vita, […] in cui a volte ci si sente come cacciatore, e talvolta preda». Accanto a Leyla (violoncello, banjo tenore, chitarra, canto) la formazione base include suo marito Daniel Tremblay... (Continues)
A Day for the Hunter, A Day for the Prey
Il titolo del nuovo disco deriva da un proverbio haitiano e dal libro eponimo di Gage Averill (del 1997) incentrato sui nessi tra potere e musica nell’isola caraibica; un lavoro che aveva attratta McCalla soprattutto per il concetto di ‘resistenza’ all’oppressione esterna ma anche interna, che caratterizza la tradizione musicale haitiana. «Ho sentito che questo proverbio cattura davvero l’essenza dello spirito di Haiti, che per me è molto legato alla lotta per i diritti umani e la sovranità politica», racconta McCalla a National Public Radio. Su un altro livello, continua l’artista, il titolo «mi ha fatto pensare ai ruoli che tutti noi giochiamo nella nostra vita, […] in cui a volte ci si sente come cacciatore, e talvolta preda». Accanto a Leyla (violoncello, banjo tenore, chitarra, canto) la formazione base include suo marito Daniel Tremblay... (Continues)
If I go away,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/7/8 - 21:48
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Ad amarti ora
[1982]
Album: Immaginata
Musiche e testi: Enzo Maolucci
Arrangiamenti: Aldo Russo
Album: Immaginata
Musiche e testi: Enzo Maolucci
Arrangiamenti: Aldo Russo
Ad amarti ora sento piombo nella gola.
(Continues)
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2016/7/8 - 14:23
L’Enterrement
[1965]
Paroles : Ricet Barrier – Bernard Lelou
Musique : Ricet Barrier
Lucien l’âne mon ami, aujourd’hui, je vais te faire connaître, si ce n’est déjà fait, une chanson qui raconte un enterrement et même celui du chanteur en l’occurrence, l’excellent et drôle Ricet Barrier.
Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, te voilà bien sombre à me parler d’enterrement.
Pourtant, Lucien l’âne mon ami, quand tu auras pris connaissance la canzone, m’est avis que tu changeras d’avis. Car la mort vue comme ça, c’est plutôt une bonne nouvelle ou disons, une façon sympathique d’aborder cette phase de la vie, par ailleurs, pour les ânes comme pour les hommes, inévitable. Car la mort se présente sous la forme d’une amoureuse compagne, tout à fait heureuse de tenir compagnie à son soupirant. C’est une mort athée et amoureuse qui tiendra compagnie joyeux défunt aussi longtemps que durera le temps. C’est Byzance ;... (Continues)
Paroles : Ricet Barrier – Bernard Lelou
Musique : Ricet Barrier
Lucien l’âne mon ami, aujourd’hui, je vais te faire connaître, si ce n’est déjà fait, une chanson qui raconte un enterrement et même celui du chanteur en l’occurrence, l’excellent et drôle Ricet Barrier.
Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, te voilà bien sombre à me parler d’enterrement.
Pourtant, Lucien l’âne mon ami, quand tu auras pris connaissance la canzone, m’est avis que tu changeras d’avis. Car la mort vue comme ça, c’est plutôt une bonne nouvelle ou disons, une façon sympathique d’aborder cette phase de la vie, par ailleurs, pour les ânes comme pour les hommes, inévitable. Car la mort se présente sous la forme d’une amoureuse compagne, tout à fait heureuse de tenir compagnie à son soupirant. C’est une mort athée et amoureuse qui tiendra compagnie joyeux défunt aussi longtemps que durera le temps. C’est Byzance ;... (Continues)
Je suis mort, je suis bien mort.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/7/7 - 23:28
Song Itineraries:
Antiwar Anticlerical
Χριστόδουλος Χάλαρης, Νίκος Ξυλούρης, Τάνια Τσανακλίδου: Ἐρωτόκριτος
Erotókritos
Στίχοι: Από το ποίημα “Ερωτόκριτος” του Βιτσέντζου Κορνάρου (1553-1614)
Μουσική: Χριστόδουλος Χάλαρης
Έγχορδο τοξοτό: Γιάννης Ξυλούρης, Ζ. Φασουλάς
Επιμέλεια κειμένων: Ερρίκος Θαλασσινός
Δίσκος: Ερωτόκριτος, Νίκος Ξυλούρης και Τάνια Τσανακλίδου [1976]
EMI ODEON 2J064-70276
Versi: dal poema Erotocrito di Vincenzo Cornaro (1553-1614)
Musica: Christodoulos Halaris
Strumenti ad arco: Giannis Xylouris, Z. Fasoulàs
Trattamento dei testi: Errikos Thalassinos
Disco: Erotocrito [Ερωτόκριτος], Nikos Xylouris e Tania Tsanaklidou [1976]
EMI ODEON 2J064-70276
Il qui presente “paginone extra” ha, come dire, una lunga storia. O meglio, una lunga preistoria. Lo si potrebbe chiamare una vecchia promessa che non ho fatto in tempo a mantenere, anche per le non poche difficoltà che presenta; però, nelle tante e lunghissime telefonate notturne con Gian Piero Testa, era diventato come... (Continues)
Στίχοι: Από το ποίημα “Ερωτόκριτος” του Βιτσέντζου Κορνάρου (1553-1614)
Μουσική: Χριστόδουλος Χάλαρης
Έγχορδο τοξοτό: Γιάννης Ξυλούρης, Ζ. Φασουλάς
Επιμέλεια κειμένων: Ερρίκος Θαλασσινός
Δίσκος: Ερωτόκριτος, Νίκος Ξυλούρης και Τάνια Τσανακλίδου [1976]
EMI ODEON 2J064-70276
Versi: dal poema Erotocrito di Vincenzo Cornaro (1553-1614)
Musica: Christodoulos Halaris
Strumenti ad arco: Giannis Xylouris, Z. Fasoulàs
Trattamento dei testi: Errikos Thalassinos
Disco: Erotocrito [Ερωτόκριτος], Nikos Xylouris e Tania Tsanaklidou [1976]
EMI ODEON 2J064-70276
Il qui presente “paginone extra” ha, come dire, una lunga storia. O meglio, una lunga preistoria. Lo si potrebbe chiamare una vecchia promessa che non ho fatto in tempo a mantenere, anche per le non poche difficoltà che presenta; però, nelle tante e lunghissime telefonate notturne con Gian Piero Testa, era diventato come... (Continues)
1. Ὁ τροχὸς τῆς Μοίρας
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/7/5 - 23:41
Song Itineraries:
Anti War Love Songs, From olden times: Songs against war, inside war, around war
Vietcong
[1971]
Parole di Hakim Jami, contrabbassista jazz afroamericano
Musica di Gary Bartz, con la sua formazione di allora, la NTU Troop
Nell’album intitolato “Harlem Bush Music - Uhuru”
Gary Bartz è un grandissimo sassofonista contralto e clarinettista che a partire dal 1967 ha suonato con quasi tutti i grandi del jazz. La sua cifra stilistica è costituita da una combinazione di soul, funk, African music, hard bop e avant-garde jazz. Negli anni 70 è stato assai vicino ai movimenti per i diritti degli afroamericani e contro la guerra in Vietnam.
E scrivere e, ancor più, interpretare quanto segue, nel 1971 poteva essere molto pericoloso, specie se non eri famoso come Jane Fonda, la quale nel 1972, in visita ad Hanoi, poteva permettersi di accompagnarsi personalmente a soldati nordvietnamiti su di un battello dotato di contraerea... Una foto che fece ovviamente scalpore negli USA...
La descrizione del Vietcong non corrisponde solo a quella di un qualunque combattente nordvietnamita ma a quella del Vietcong per antonomasia, Ho Chi Minh.
Parole di Hakim Jami, contrabbassista jazz afroamericano
Musica di Gary Bartz, con la sua formazione di allora, la NTU Troop
Nell’album intitolato “Harlem Bush Music - Uhuru”
Gary Bartz è un grandissimo sassofonista contralto e clarinettista che a partire dal 1967 ha suonato con quasi tutti i grandi del jazz. La sua cifra stilistica è costituita da una combinazione di soul, funk, African music, hard bop e avant-garde jazz. Negli anni 70 è stato assai vicino ai movimenti per i diritti degli afroamericani e contro la guerra in Vietnam.
E scrivere e, ancor più, interpretare quanto segue, nel 1971 poteva essere molto pericoloso, specie se non eri famoso come Jane Fonda, la quale nel 1972, in visita ad Hanoi, poteva permettersi di accompagnarsi personalmente a soldati nordvietnamiti su di un battello dotato di contraerea... Una foto che fece ovviamente scalpore negli USA...
La descrizione del Vietcong non corrisponde solo a quella di un qualunque combattente nordvietnamita ma a quella del Vietcong per antonomasia, Ho Chi Minh.
Little old man walking through the jungle, the Vietcong
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/4 - 22:00
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
African Lady
[1960]
Versi di Langston Hughes
Musica di Randy Weston (1926-), uno dei più grandi pianisti e compositori jazz di tutti i tempi.
Nell’album intitolato “Uhuru Afrika (Freedom Africa)”, pubblicato nel 1961, dove Weston fu affiancato da alcuni mostri sacri dell’epoca come - ne cito solo alcuni - Freddie Hubbard, Yusef Abdul Lateef, Clark Terry, Jerome Richardson, Ron Carter, Max Roach, Candido Camero, Babatunde Olatunji.
Rilevante inoltre il fatto che gli arrangiamenti dell’album furono opera di Melba Liston, compositrice e trombonista (!), la prima donna (e una delle poche) a suonare in una big band.
Testo trovato su Bentari Project Blog
Uhuru, Freedom, Libertà... Inutile dire che l’album fu bandito nel Sudafrica dell’Apartheid...
La dedica: “to our mothers, our sisters, those African women who were always in the background, who always supported us, you see.”
Versi di Langston Hughes
Musica di Randy Weston (1926-), uno dei più grandi pianisti e compositori jazz di tutti i tempi.
Nell’album intitolato “Uhuru Afrika (Freedom Africa)”, pubblicato nel 1961, dove Weston fu affiancato da alcuni mostri sacri dell’epoca come - ne cito solo alcuni - Freddie Hubbard, Yusef Abdul Lateef, Clark Terry, Jerome Richardson, Ron Carter, Max Roach, Candido Camero, Babatunde Olatunji.
Rilevante inoltre il fatto che gli arrangiamenti dell’album furono opera di Melba Liston, compositrice e trombonista (!), la prima donna (e una delle poche) a suonare in una big band.
Testo trovato su Bentari Project Blog
Uhuru, Freedom, Libertà... Inutile dire che l’album fu bandito nel Sudafrica dell’Apartheid...
La dedica: “to our mothers, our sisters, those African women who were always in the background, who always supported us, you see.”
Sunrise at dawn,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/4 - 20:21
Freedom
[1962]
Parole e musica di Charles Mingus
Arrangiamento di Charles Mingus e Bob Hammer
Nell’album intitolato “Mingus Mingus Mingus Mingus Mingus” pubblicato nel 1963
Il brano fu registrato a New York il 20 settembre 1963. Con Mingus molti musicisti di prim’ordine, come Jerome Richardson (sassofonista, flautista e clarinettista), Booker Ervin (sassofonista prematuramente scomparso nel 1970, a soli 40 anni), Eric Dolphy (polistrumentista e virtuoso di tutti gli strumenti a fiato, anche lui morto prematuramente, pochi mesi dopo questa registrazione) e Jaki Byard (pianista, sassofonista e compositore).
L’incipit del brano gioca con il nome di un cocktail a base di vodka in voga negli anni 50, il “Moskow Mule”, ma nello slang americano di allora “mule”, il mulo, è il negro, la bestia da soma...
Parole e musica di Charles Mingus
Arrangiamento di Charles Mingus e Bob Hammer
Nell’album intitolato “Mingus Mingus Mingus Mingus Mingus” pubblicato nel 1963
Il brano fu registrato a New York il 20 settembre 1963. Con Mingus molti musicisti di prim’ordine, come Jerome Richardson (sassofonista, flautista e clarinettista), Booker Ervin (sassofonista prematuramente scomparso nel 1970, a soli 40 anni), Eric Dolphy (polistrumentista e virtuoso di tutti gli strumenti a fiato, anche lui morto prematuramente, pochi mesi dopo questa registrazione) e Jaki Byard (pianista, sassofonista e compositore).
L’incipit del brano gioca con il nome di un cocktail a base di vodka in voga negli anni 50, il “Moskow Mule”, ma nello slang americano di allora “mule”, il mulo, è il negro, la bestia da soma...
This mule ain’t from Moscow
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/3 - 21:18
Song Itineraries:
Anti-War Jazz, Racism and Slavery in the USA
Quello che non ho
Testo cantabile / Singable lyrics / Paroles chantables / Laulettavat sanat: Juha Rämö
MITÄ MULL' EI OO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/7/3 - 09:02
L'Internationale
OKINAWANO [UCHINAAGUCHI] / OKINAWAN [UCHINAAGUCHI]
La versione nella lingua okinawana (Uchinaaguchi) effettuata dal 2channel's Communist Party Board (2012)
Okinawan version by 2channel's Communist Party board (2012)
Okinawan version by 2channel's Communist Party board (2012)
でいひゃ気張らなや
(Continues)
(Continues)
2016/7/2 - 07:05
Tencere tava havası
MELODÍA DE OLLAS Y SARTENES
(Continues)
(Continues)
Contributed by Santiago 2016/7/2 - 03:55
Only in America
[2015]
Album: The American Dream Died
Album: The American Dream Died
Risk their lives for us all
(Continues)
(Continues)
Contributed by Ivan 2016/7/2 - 00:18
Final War
[1983]
Album: United Blood
Non è certamente il pezzo migliore degli Agnostic, anzi... l'EP United Blood fa abbastanza pena e non ha niente a che vedere con capolavori come Victim In Pain e Cause For Alarm... ma è una canzone contro la guerra. Quindi...
Album: United Blood
Non è certamente il pezzo migliore degli Agnostic, anzi... l'EP United Blood fa abbastanza pena e non ha niente a che vedere con capolavori come Victim In Pain e Cause For Alarm... ma è una canzone contro la guerra. Quindi...
Better look out you've gotta move quick
(Continues)
(Continues)
Contributed by Ivan 2016/7/2 - 00:09
Wie lang es auch noch dauern mag
ET SI ÇA DURE ENCORE LONTEMPS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/1 - 22:14
L’uomo col megafono
[1995]
Parole e musica di Daniele Silvestri
Canzone presentata al Festival di Sanremo nella sezione dedicata alle nuove proposte.
Ottenne il premio “Volare” per il testo.
Poi inserita nell’album “Prima di essere un uomo”
Semplicemente bellissima! Una canzone militante e disperata sulle voci dei nostri tempi, sempre meno numerose e sempre più flebili, che pure ostinatamente hanno gridato e continuano a gridare nel deserto...
Parole e musica di Daniele Silvestri
Canzone presentata al Festival di Sanremo nella sezione dedicata alle nuove proposte.
Ottenne il premio “Volare” per il testo.
Poi inserita nell’album “Prima di essere un uomo”
Semplicemente bellissima! Una canzone militante e disperata sulle voci dei nostri tempi, sempre meno numerose e sempre più flebili, che pure ostinatamente hanno gridato e continuano a gridare nel deserto...
C'era una volta un re che disse alla sua serva
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/1 - 21:25
Somos más Americanos
2015
"Cama Incendiada"
"Cama Incendiada"
Ya me gritaron mil veces
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/7/1 - 16:24
Ave Maria migrante
2016
Delaltér. Verso un altro altrove
Ave Maria migrante, che è a tutti gli effetti una preghiera laica, un’invocazione di protezione e di riparo per chi si trova ad attraversare un mare troppo grande, senza sapere cosa ci sarà dall’altra parte della riva
Delaltér. Verso un altro altrove
Ave Maria migrante, che è a tutti gli effetti una preghiera laica, un’invocazione di protezione e di riparo per chi si trova ad attraversare un mare troppo grande, senza sapere cosa ci sarà dall’altra parte della riva
Ave Maria degli angeli che mi prendono per mano
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/7/1 - 16:15
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Lampecrucis
2016
Delaltér. Verso un altro altrove
Lampecrucis si muove laddove i Gang hanno dato voce a Marenostro, ovvero in quei territori dove ha ancora senso parlare di canzone d’autore a tutti gli effetti: impegno e poesia sono messi in musica per dare voce al grido degli ultimi, dei disperati che però non cadono mai nella rassegnazione: “Non puoi cambiare il colore del vento / non puoi fermare il respiro del mare / non puoi respingere i figli degli ultimi / scortati da Dio sanno già dove andare…”. Ecco, se c’è una speranza di sopravvivenza per la tradizione cantautorale italiana, è proprio grazie a brani come questo!
flaneur,com
Delaltér. Verso un altro altrove
Lampecrucis si muove laddove i Gang hanno dato voce a Marenostro, ovvero in quei territori dove ha ancora senso parlare di canzone d’autore a tutti gli effetti: impegno e poesia sono messi in musica per dare voce al grido degli ultimi, dei disperati che però non cadono mai nella rassegnazione: “Non puoi cambiare il colore del vento / non puoi fermare il respiro del mare / non puoi respingere i figli degli ultimi / scortati da Dio sanno già dove andare…”. Ecco, se c’è una speranza di sopravvivenza per la tradizione cantautorale italiana, è proprio grazie a brani come questo!
flaneur,com
Per chi scendeva la strada era dura
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/7/1 - 16:11
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Smoke (Acteal)
Mi è appena giunta la notizia della morte di Renza Salza che fino a non molti anni fa è stata il motore instancabile del Comitato Chiapas di Torino, un piccolo gruppo di persone che per quasi 15 anni, a partire dal "levantamiento" indigeno del 1994, ha sviluppato tantissime iniziative, a Torino e in tutta Italia, di informazione e solidarietà con la rivoluzione neozapatista nel sud est messicano.
Renza era una donna forte, irriducibile, una "combattente per la libertà" (così come Lucio Manisco definiva Sivia Baraldini nell'intro a Radio Manisco/0516490872 degli AK47), molto impegnata anche sul fronte della solidarietà al popolo palestinese e a tutti i popoli oppressi.
In definitiva Renza è sempre stata ostinatamente dalla parte degli ultimi, dei senza voce.
Negli ultimi anni l'avevo persa di vista, anche perchè lei continuava a viaggiare molto mentre io mi sono totalmente ritirato a vita privata, ma è stato per me un onore conoscerla ed esserle amico.
Grazie Renza. Un ultimo abbraccio e un saluto a pugno chiuso.
Renza era una donna forte, irriducibile, una "combattente per la libertà" (così come Lucio Manisco definiva Sivia Baraldini nell'intro a Radio Manisco/0516490872 degli AK47), molto impegnata anche sul fronte della solidarietà al popolo palestinese e a tutti i popoli oppressi.
In definitiva Renza è sempre stata ostinatamente dalla parte degli ultimi, dei senza voce.
Negli ultimi anni l'avevo persa di vista, anche perchè lei continuava a viaggiare molto mentre io mi sono totalmente ritirato a vita privata, ma è stato per me un onore conoscerla ed esserle amico.
Grazie Renza. Un ultimo abbraccio e un saluto a pugno chiuso.
B.B. 2016/7/1 - 15:23
When the Wild Wind Blows
QUANDO SOFFIA IL VENTO FURIOSO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Yarikh 2016/7/1 - 15:03
L'esodo
[2015]
Album : Sale
Brillano l’arpa di Laura Vinciguerra e la voce di Elisa Nocita in “L’esodo”, il brano che chiude l’album, evocazione della tragedia dei viaggi della speranza attraverso il Mediterraneo.
blogfoolk
Album : Sale
Brillano l’arpa di Laura Vinciguerra e la voce di Elisa Nocita in “L’esodo”, il brano che chiude l’album, evocazione della tragedia dei viaggi della speranza attraverso il Mediterraneo.
blogfoolk
Sopra un lago di legno di braccia e di eroi
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/7/1 - 14:38
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Chi dici Nicò
[2015]
Album : Sale
“Chi dici Nicò” si apre con un estratto dal film “Bronte” di Florestano Vancini, testimonianza di un Risorgimento tradito nell’eccidio perpetrato da Nino Bixio e dai garibaldini a Bronte (CT). Nella pellicola Ivo Garrani dà voce al discorso che l’avvocato Nicolò Lombardo pronunciò prima di essere giustiziato con Nunzio Frajunco, lo scemo del paese; il cunto di Muratori ricostruisce questo eccidio dimenticato del 1860 a protezione degli accordi con gli inglesi.
blogfoolk
Album : Sale
“Chi dici Nicò” si apre con un estratto dal film “Bronte” di Florestano Vancini, testimonianza di un Risorgimento tradito nell’eccidio perpetrato da Nino Bixio e dai garibaldini a Bronte (CT). Nella pellicola Ivo Garrani dà voce al discorso che l’avvocato Nicolò Lombardo pronunciò prima di essere giustiziato con Nunzio Frajunco, lo scemo del paese; il cunto di Muratori ricostruisce questo eccidio dimenticato del 1860 a protezione degli accordi con gli inglesi.
blogfoolk
Solo poche parole, signor Presidente, per non togliere altro tempo alla commissione.
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/7/1 - 14:35
The Green Fields Of France (No Man's Land)
FINLANDESE / FINNISH
Traduzione / Translation / Traduction / Suomennos: Juha Rämö
Traduzione / Translation / Traduction / Suomennos: Juha Rämö
RANSKAN VIHREÄT KUNNAAT
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/7/1 - 09:14
Verranno a chiederti del nostro amore
Per Santiago, se legge:
grazie delle tue belle traduzioni allo spagnolo. Stai facendo qualcosa di molto importante. Anche su questa, che non è certo una canzone facile, te la sei cavata secondo me molto bene. Ho solo due dubbi sulla tua traduzione:
1) "Digli pure che il potere io l'ho scagliato dalle mani..."
qui il pure non ha valore aggiuntivo (sinonimo di anche) ma concessivo quindi invece di "diles también" io scriverei "puedes decirles..." o qualcosa del genere (cfr. inglese Just tell them o in francese Dis-leur bien)
2) "dove un attimo vale un altro" non è "vale la pena" ma credo "bien vale otro" (non sono sicuro che si dica così).
Sei d'accordo?
Un saluto e grazie ancora!
grazie delle tue belle traduzioni allo spagnolo. Stai facendo qualcosa di molto importante. Anche su questa, che non è certo una canzone facile, te la sei cavata secondo me molto bene. Ho solo due dubbi sulla tua traduzione:
1) "Digli pure che il potere io l'ho scagliato dalle mani..."
qui il pure non ha valore aggiuntivo (sinonimo di anche) ma concessivo quindi invece di "diles también" io scriverei "puedes decirles..." o qualcosa del genere (cfr. inglese Just tell them o in francese Dis-leur bien)
2) "dove un attimo vale un altro" non è "vale la pena" ma credo "bien vale otro" (non sono sicuro che si dica così).
Sei d'accordo?
Un saluto e grazie ancora!
Lorenzo 2016/6/30 - 21:21
Η λιόστρα
Cari amici, bongiorno.
Potreste leggere un articolo mio sulla questa famosa λιόστρα. Secondo me, si trata di un'alterazione della parola γιόστρα, quindi giostra.
Potreste leggere un articolo mio sulla questa famosa λιόστρα. Secondo me, si trata di un'alterazione della parola γιόστρα, quindi giostra.
Η λιόστρα και η γιόστρα
Ήμασταν τότε δεκαπέντε χρονών, μπορεί δεκάξι, το καλοκαίρι του 75, και τις δύσκολες ώρες με το λιοπύρι μαζευόμασταν στο σπίτι του Νίκου που είχε δροσιά, έβαζε ο Νίκος δίσκους στο πικάπ, ακούγαμε, π…
Nikos Sarantakos 2016/6/30 - 09:33
Uno de abajo
[1972]
Versi attribuiti a tal Kemel George, poeta colombiano di cui non so altro
Musica di Soledad Bravo
Nel suo album “Volumen 4”
Versi attribuiti a tal Kemel George, poeta colombiano di cui non so altro
Musica di Soledad Bravo
Nel suo album “Volumen 4”
Hermano, voy a la guerra
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/30 - 08:28
Dünya halkları kardeştir
LOS PUEBLOS DEL MUNDO SON HERMANOS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Santiago 2016/6/30 - 06:47
Maria nella bottega di un falegname
MARÍA EN EL TALLER DE UN CARPINTERO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Santiago 2016/6/30 - 04:03
Kameraden, Laßt Uns Singen
[1940]
Parole di Paul Rakow, artigiano berlinese, per la precisione pellicciaio.
Provocatoriamente sulla melodia del bellicissimo “Infantrielied”, l’inno delle truppe di fanteria tedesche
Testo trovato su Volksliederarchive
Il brano, interpretato dal Rundfunk-Jugendchor Wernigerode diretto da Friedrich Kell si trova nella raccolta “Lied-Wort-Dokument Im Deutschen Antifaschistischen Widerstand 1933-1945”, pubblicato dalla Eterna nelle RDT nel 1979.
In seguito nella raccolta “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”
Di chiara fede comunista, Paul Rakow fu arrestato il 15 aprile del 1937 e poi rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen per molti anni. Era ancora vivo all’inizio del 1945, ma come tedesco fu allora costretto a scegliere tra la morte e l’arruolamento nella famigerata “Brigata Dirlewanger”, un battaglione di criminali ed impresentabili, comandato da un sadico psicopatico... (Continues)
Parole di Paul Rakow, artigiano berlinese, per la precisione pellicciaio.
Provocatoriamente sulla melodia del bellicissimo “Infantrielied”, l’inno delle truppe di fanteria tedesche
Testo trovato su Volksliederarchive
Il brano, interpretato dal Rundfunk-Jugendchor Wernigerode diretto da Friedrich Kell si trova nella raccolta “Lied-Wort-Dokument Im Deutschen Antifaschistischen Widerstand 1933-1945”, pubblicato dalla Eterna nelle RDT nel 1979.
In seguito nella raccolta “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”
Di chiara fede comunista, Paul Rakow fu arrestato il 15 aprile del 1937 e poi rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen per molti anni. Era ancora vivo all’inizio del 1945, ma come tedesco fu allora costretto a scegliere tra la morte e l’arruolamento nella famigerata “Brigata Dirlewanger”, un battaglione di criminali ed impresentabili, comandato da un sadico psicopatico... (Continues)
Kameraden, laaßt uns singen
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/29 - 23:52
Song Itineraries:
Extermination camps
Die Pfeifen (Auf der Flucht)
PIIPUT (PAKOMATKALLA)
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/6/29 - 08:29
Mandela
The melody for what would later become “Maloumba” came to Emilio when he was 11 years old. About a year before Nelson Mandela was released from prison, Emilio had a dream that he sang the song to him. After that, Emilio turned the melody into a tribute to Mandela, which appeared on Zangalewa’s album Casque Colonial.
Emilio composed a new version of “Maloumba,” this one called simply “Mandela.” It is written in a combination of English and Patois.
Emilio composed a new version of “Maloumba,” this one called simply “Mandela.” It is written in a combination of English and Patois.
I wrote this song when I was a kid
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Contributed by Dq82 2016/6/29 - 08:16
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
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Scritta da Chico Buarque de Hollanda con il cineasta Ruy Guerra (che era stato anche il primo marito di Nara Leão)
Testo trovato sul sito di Chico Buarque
Nel disco intitolato “Calabar: o elogio à traição”, colonna sonora di uno spettacolo teatrale dedicato alla figura di Domingos Fernandes Calabar (1600-1635), un mulatto, facoltoso imprenditore zuccheriero del Pernambuco brasiliano che tradì gli spagnoli (che in quel periodo dominavano il Portogallo) per allearsi con i nemici olandesi. Catturato, finì malamente garrotato e poi squartato...
Dopo aver “annientato” Geraldo Vandré, i militari brasiliani si trovarono subito un altro artista da perseguitare con particolare accanimento. Oltre a soffrire un anno di esilio in Italia, Chico Buarque vide censurate parzialmente o totalmente molte sue canzoni, come “Apesar de você”.
Quella di “Calabar” era una vera e propria operazione di... (Continues)