Caro "Collega",
mille grazie per aver "resuscitato" il Carme d'Ildebrando. Anch'io, nell'altro secolo (1970-74) sono stato formato come "filologo" ad ampio spettro. E grazie per avermi fatto ritrovare tanti nomi cari, a cominciare da Piergiuseppe Scardigli, che coordinò tutto il nostro lavoro, che tu hai presentato in questa originalissima forma, e che, parliamoci chiaro, fu l'insegnante che più ci formò in quegli anni, dandoci un metodo di lavoro che poi poteva essere applicato a qualsiasi disciplina, praticamente.
Ho i lucciconi agli occhi.
Il tuo collega Massimo Giachi
Massimo Giachi 2014/9/5 - 15:48
Carissimo Massimo,
ecco la dimostrazione vivente che gli imperscrutabili meandri del destino sono più potenti di "Facebook" e diavolerie consimilari. I corsi del prof. Scardigli li ho frequentati un po' di anni dopo di te (dal 1982 al 1986), ma il materiale che "girava" era quello dei seminari dei primi anni '70 (il Carme di Ildebrando, lo Heliand, l'Atlakviða eddico...), e ce l'ho ancora tutto quanto, conservato in modo pressoché religioso. Puoi quindi immaginare il piacere (e anche il positivo stupore) che mi prende nel conoscere in questo modo una persona che ha partecipato a quei seminari e alla stesura di quei volumoni dattiloscritti.
(A dire il vero un'altra partecipante l'ho conosciuta bene, ma perché mi ha fatto per anni da lettrice di lingua svedese: la dott.sa Berit Andersson Bisacchi).
Sono ben conscio di aver presentato lo Hildebrandslied in una forma...poco ortodossa, fornendone... (Continues)
Quello che posso dirti è che, ancor prima di dedicarmi a questa pagina con trascrizioni e traduzioni, fila immediatamente via la pagina sull' "inno nazionale" ucraino. Saluti.
Riccardo Venturi 2014/9/4 - 19:53
Ciao Riccardo, sull'inno nazionale ucraino mi sembra che ci fosse stata una discussione... Forse si può salvarla, magari trasferendola nei commenti a questa canzone?
Il testo Yiddish di "Odessa Mama" l'ho trovato su questa pagina di Yiddish Songs And Lyrics, dove ci sono anche la translitterazione in alfabeto latino e la traduzione in inglese... Te lo dico per facilitarti il lavoro che stai per intraprendere...
A proposito della strage ad Odessa dello scorso maggio ho scoperto che potrebbero esservi coinvolti anche dei neofascisti nostrani e che comunque ci sono alcuni militanti di estrema destra italiani tra i paramilitari di Pravyj Sektor... Cerco di fare sul punto un commento più articolato più tardi...
Chiaramente il materiale della pagina me lo sono salvato su un file, ma non vedo francamente il motivo di impiantarlo in questa pagina. La decisione di eliminare una pagina intera dal sito è rarissima e grave; a quanto mi risulta, era stata applicata soltanto un'altra volta e su una pagina a suo tempo costruita da me proprio su un altro "inno nazionale", Hatikvà, una canzone sionista che era nata sì nei campi di concentramento nazisti, ma che è diventata poi l'inno di uno stato oppressore. Proprio quella vicenda (con la relativa discussione nella quale, a un certo punto, intervenne l'allora famoso "Nahum", ex "Agnosco Stylum", un ex ateo razionalista (ri)convertitosi all'ebraismo e diventato un ultras sionista dei peggiori, mi fece meditare parecchio sulla questione degli "inni". E, d'ora in poi, ti garantisco che la cautela sarà massima nell'inserire cose del genere. L'Ucraina è un grande... (Continues)
Invece di un commento sulla presenza di neofascisti in Ucraina (compreso un tal Francesco Saverio Fontana, alias Francois Xavier Fontaine, alias Stan, uno che nelle foto in Rete sfoggia una maglietta di Casapound e che racconta di essere stato presente alla strage di Odessa), argomento di scarso interesse visto che si sa che ci stanno, come ci stavano in Croazia e Bosnia una ventina d'anni fa (La bête immonde è sempre presente dove c'è da far danno, e non muore mai), vorrei qui segnalare il link all'articolo integrale di Moni Ovadia di cui ho citato in introduzione uno stralcio: s'intitola La città di Babel. C'era una volta Mamma Odessa e parte proprio citando due canzoni ebraiche odessite... Una è questa "Odessa Mama", l'altra sembra altrettanto bella ma per il momento non sono riuscito a reperirne nè il titolo nè tanto meno il testo originale...
Ringrazio te, Luciano, per l'attenzione al nostro lavoro. Approfitto per due rettifiche: una (ultimo verso della seconda strofa): non "sei tornata per...", ma "ti sei svegliata per coricarti su una terra fradicia?". Il secondo è solo un errore di digitazione nel terzultimo verso, ma con un risultato un po' ridicolo: non "svenare" ma, ovviamente" "svernare".
Chiedo scusa di queste imprecisioni.
mille grazie per aver "resuscitato" il Carme d'Ildebrando. Anch'io, nell'altro secolo (1970-74) sono stato formato come "filologo" ad ampio spettro. E grazie per avermi fatto ritrovare tanti nomi cari, a cominciare da Piergiuseppe Scardigli, che coordinò tutto il nostro lavoro, che tu hai presentato in questa originalissima forma, e che, parliamoci chiaro, fu l'insegnante che più ci formò in quegli anni, dandoci un metodo di lavoro che poi poteva essere applicato a qualsiasi disciplina, praticamente.
Ho i lucciconi agli occhi.
Il tuo collega Massimo Giachi