Procedendo, mi accorgo di vecchie domande e questioni che erano sorte a proposito delle canzoni, e delle quali non m'ero accorto. Chissà quante ce ne sono ancora in sospeso...comunque, prima o poi ci si va a cascare. Qui, ad esempio, Bernart/Bartleby si chiedeva qualcosa a proposito della parola שטײנגאַס [shteyngas]. Come controprova che lo yiddish...non lo respinge affatto, contrariamente a quanto crede, ci aveva visto giusto: si tratta infatti di una "strada acciottolata". Nessun "isolato" o "quartiere", insomma, ma una di quelle strade lastricate coi ciottoli rotondi che sono tipiche del Nordeuropa e che distruggono i culi dei ciclisti come il pavé della Parigi-Roubaix. Inutile dire che corrisponde perfettamente al tedesco "Steingasse".
La canzone potrebbe essere molto recente; Bella Schaechter-Gottesman è ancora viva e lotta insieme a noi, a quasi novantatré anni di età, e assieme a poesie e canzoni insegna ancora lo yiddish ai newyorkesi (New York, attualmente, è la città dove esistono più parlanti di yiddish al mondo e dove si pubblicano tutti e tre gli unici quotidiani rimasti in quella lingua) e scrive anche degli ottimi corsi per impararla. Ad ogni modo, Mayn khaverte Mintsye è stata cantata e registrata nel 2006 dalla cantante jazz e kletzmer canadese Theresa Tova intitolato Ask Me Why - Tova sings Beyle:
Fatto curioso, "Tova" significa "buona" in ebraico; come se fosse che Buona canta Bella!
Una nota linguistica. In questa canzone, khaverte significa chiaramente "amica"; ma la parola, col suo maschile khaver, ha in yiddish un uso assolutamente unico del quale vale la pena parlare un attimo. E' di origine ebraica... (continuer)
"Morris Rosenfeld war ein Jiddischer Arbeiterdichter, der aus russisch-Polen stammte. Sein ursprünglicher Name war Moshe Jacob Alter. Bevor er in die Vereinigten Staaten auswanderte, arbeitete er als Schneider in London und als Diamantenschleifer in Amsterdam. In New York City, wo er sich 1886 niederließ, arbeitete er 14 Stunden am Tag als Schneider in den "sweatshops", und verfasste Lyrik für die Jiddische Presse. Später wurde er Herausgeber des "New Yorker Morgenblatt" und der "Jewish Annals". Sein "Lieder Buch" wurde 1897 von Leo Wiener, einem Harvard-Philologen, als "Songs of the Ghetto" übersetzt und herausgegeben. Seine berühmtesten Gedichte "Mein Ingele" und "Cradle Song" sind wichtige Meilensteine der amerikanischen Lyrik. Er starb krank und blind in äußerster Armut, ohne etwas von seinem Ruhm erfahren zu haben."
"La Triangle Shirtwaist Factory était un immense atelier de confection de blouses pour femmes qui occupait les trois derniers étages d’un bâtiment qui en comptait dix, situé près de Washington Place à New York. On y comptait quelque 500 ouvriers – surtout ouvrières – pour la plupart juifs. Le 25 mai 1911, un incendie s’y est déclaré et propagé extrêmement rapidement, empêchant l’usage des cages d’escalier, qui, d’ailleurs, avaient été verrouillés par les patrons pour éviter les vols… Cent quarante six travailleurs y trouvèrent la mort, ce qui en fait l’accident industriel le plus meurtrier de l’histoire des États Unis à ce jour.
Une magnifique et bouleversante élégie en yiddish que l’on peut écouter ci-dessous commémore ce tragique événement ; les informations divergent quant à sa date de composition, selon l’une des sources elle la précéderait mais aurait... (continuer)
Cover in dialetto piemontese realizzata dal gruppo folk-rock demenziale Farinei d'la brigna dal titolo Tubthumping (At sii 'n gadan) inclusa nell' album Sempri Farinei del 2000.
La foto mostra uno shtetl dell'Europa orientale colto in una bella giornata qualsiasi, a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
Nell'Europa orientale (Ucraina, Polonia, Romania, impero Russo...) lo shtetl era il cuore della vita ebraica; il nome, propriamente, è il diminutivo dello yiddish shtot (città), ma uno shtetl era qualcosa di diverso sia da una città o cittadina, sia da un paese o villaggio. Spesso e volentieri, gli shtetlekh (forma plurale) erano vere e proprie "nazioni separate" all'interno di una città o di un paese; gli ebrei vi conducevano una vita del tutto diversa da quella dei non ebrei che vivevano nello stesso luogo; in pratica, ebrei e gentili potevano avere a che fare gli uni con gli altri solo per qualche incombenza quotidiana.
Frequente era il caso di città o cittadine divise precisamente a metà. La cittadina raffigurata nella... (continuer)
Si chiedeva Bernart/Bartleby (ecc.) dove mai fosse lo shtetl di Zvinetshke nominato in questa canzone, e me lo sono chiesto anch'io. Per puro caso, su Yiddish Song of the Week, un blog di cui parecchio avremo a riparlare in futuro, ho trovato interessanti notizie su di esso.
Si trova in Ucraina, e più precisamente in Bukovina, sul fiume Dnjestr (nominato anche nella canzone). Da questa pagina del sunnominato blog, si viene anche a sapere che lo shtetl ha fatto a lungo parte dell'Impero Austroungarico; e che, fatto importante ai fini della canzone, a Zvinesthke (o Zvinyetshke) è nata Lifshe Shaechter-Widman, cantante e poetessa anch'essa nonché madre dell'autrice di questa canzone, Bella Schaechter-Gottesman.
La canzone quindi parla dello shtetl dov'era nata la madre dell'autrice, spazzato via come tutti gli altri dalla barbarie nazista a partire dal 1941. Oggi esiste ancora, ma è un tranquillo villaggio ucraino; esattamente come descritto nella canzone.
Chanson italienne - Pum Pum! Chi è? La Polizia! – Dario Fo – 1972
Paroles de Dario Fo – Musique de Paolo Ciarchi
Chanson d'introduction de la pièce du même titre, satire grotesque en deux actes sur les massacres d’État, mis en scène par le collectif théâtral « La Comune ».