Testament ‘95
W trzydziestym ósmym roku życia
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 6/10/2013 - 22:05
Imidiwan ma tenman
2011
Tassili
Circa la storia più antica dei tuareg si sa poco di preciso. Ogni confederazione conserva tradizioni relative all'arrivo nelle sedi storiche. Spesso il progenitore ancestrale è una donna (per esempio Tin Hinan presso i tuareg del Nord), e quasi sempre si ricorda la presenza anteriore di altre popolazioni (gli Isebeten, dalla lingua un po' diversa e dai modi più primitivi).
Comunque sia, per secoli i Tuareg sono vissuti come dominatori del deserto, esercitando l'allevamento, il commercio transahariano e la razzia, il che portava a frequenti scontri tra tribù. Oggi allevano dromedari e vivono in villaggi provvisori formati da tende.
Sottomessi (almeno nominalmente) dai Francesi intorno agli inizi del Novecento, i Tuareg poterono mantenere a lungo i propri capi e le proprie tradizioni. Ma con la decolonizzazione videro il loro paese frammentato in una serie di Stati, con la... (continuer)
Tassili
Circa la storia più antica dei tuareg si sa poco di preciso. Ogni confederazione conserva tradizioni relative all'arrivo nelle sedi storiche. Spesso il progenitore ancestrale è una donna (per esempio Tin Hinan presso i tuareg del Nord), e quasi sempre si ricorda la presenza anteriore di altre popolazioni (gli Isebeten, dalla lingua un po' diversa e dai modi più primitivi).
Comunque sia, per secoli i Tuareg sono vissuti come dominatori del deserto, esercitando l'allevamento, il commercio transahariano e la razzia, il che portava a frequenti scontri tra tribù. Oggi allevano dromedari e vivono in villaggi provvisori formati da tende.
Sottomessi (almeno nominalmente) dai Francesi intorno agli inizi del Novecento, i Tuareg poterono mantenere a lungo i propri capi e le proprie tradizioni. Ma con la decolonizzazione videro il loro paese frammentato in una serie di Stati, con la... (continuer)
Imidiwan ma tennam dagh awa dagh enha semmen
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 6/10/2013 - 15:54
L'Altro Soldato
[2010]
Dall'album "Combat Disco Casbah"
Testo: Massimo "Zorro" Marini
Musica: Figli di Madre Ignota
Dall'album "Combat Disco Casbah"
Testo: Massimo "Zorro" Marini
Musica: Figli di Madre Ignota
Ah che caldo che faceva
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 5/10/2013 - 22:54
Barabba Superstar
[2010]
Dall'album "Combat Disco Casbah"
Testo: Massimo "Zorro" Marini
Musica: Figli di Madre Ignota
Dall'album "Combat Disco Casbah"
Testo: Massimo "Zorro" Marini
Musica: Figli di Madre Ignota
Senti me sentimento
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 5/10/2013 - 22:44
Stop it
Voci per la libertà 2013
We are a slow vibration ready to explode
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 20:41
Di porpora e neve
(autrice e compositrice Michela Di Ciocco)
Voci per la libertà 2013
Voci per la libertà 2013
Secoli,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 18:41
Parcours:
Le drame thibétain
Shapes of Sound
Voci per la libertà 2013
Ho Avuto molto tempo e so
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:57
Caino
Voci per la libertà 2013
Scendi giù, scendi giù dal letto
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:55
Parcours:
Peine de mort : homicide du pouvoir
Res Publica
(autore e compositore David Boriani)
Voci per la libertà 2013
Voci per la libertà 2013
In condizioni migliori
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:52
Saint Michel
2013
Canzoni al buio
(A.Cavallaro)
Sorta di preghiera al santo protettore della Polizia, al quale si rivolge l'artista per capire cosa è realmente successo a Stefano Cucchi e a Aldrovandi e per chiedere giustizia.
Voci per la libertà 2013
Canzoni al buio
(A.Cavallaro)
Sorta di preghiera al santo protettore della Polizia, al quale si rivolge l'artista per capire cosa è realmente successo a Stefano Cucchi e a Aldrovandi e per chiedere giustizia.
Voci per la libertà 2013
Per chi non spezza, mai le catene,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:49
The Call of the Lords
Music and Lyrics by “SYNCAGE 2013”
DEDICATO AI MILIONI DI RAGAZZI TRASFORMATI IN SOLDATI DAI SIGNORI DELLA GUERRA
Premio della Critica Voci per la libertà 2013
DEDICATO AI MILIONI DI RAGAZZI TRASFORMATI IN SOLDATI DAI SIGNORI DELLA GUERRA
Premio della Critica Voci per la libertà 2013
Now, handsome young man
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:34
Rose di Romania
1992
Rock in Italia
Priviero/Bubola
Rock in Italia
Priviero/Bubola
Amore ciao, domani vado via
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 4/10/2013 - 15:27
In Sud Africa
1988
San Valentino
San Valentino
Così siedi ed ascolta figlio mio
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 4/10/2013 - 14:20
El burro i l’àguila reial
[1974]
Parole e musica di Francesc “Quico” Pi de la Serra
Dall’album intitolato “No és posible el que visc” (lo tradurrei con “Non credo ai miei occhi”)
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
interpretata anche da Cesk Freixas
Chi sono l’asino e l’aquila reale? Eccoli qua!
Parole e musica di Francesc “Quico” Pi de la Serra
Dall’album intitolato “No és posible el que visc” (lo tradurrei con “Non credo ai miei occhi”)
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
interpretata anche da Cesk Freixas
Chi sono l’asino e l’aquila reale? Eccoli qua!
Qui fa i desfà quan vol sense manies,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 4/10/2013 - 10:54
Aire libre
[1958]
Versi del poeta Blas de Otero, dalla raccolta intitolata “En castellano” pubblicata nel 1960.
Musica di Víctor Manuel, dall’album intitolato “Víctor Manuel 10” pubblicato nel 1976.
Un inno all’amore e alla libertà di rara bellezza e potenza. Ed è pure una CCG DOCG perché negli ultimi versi il poeta, per aggirare la censura, trasforma “los curas”, i preti, in “los tundras” (con l’articolo non concordante, che tundra è femminile anche in spagnolo… e poi l’uso di quel sostantivo non avrebbe alcun senso nel contesto…) e “los militares” in “los similares”. La censura, meschina, non si accorse di essere stata buggerata, ma colpì comunque i versi più esplicitamente erotici contenuti nella seconda strofa…
Era quindi sul clero e su militari, sui cardini del franchismo che Blas de Otero sputava… all’aria libera. (fonte: Blas de otero y la censura española desde 1949 hasta la transición política”, di Lucía Montejo Gurruchaga, UNED – Madrid)
Versi del poeta Blas de Otero, dalla raccolta intitolata “En castellano” pubblicata nel 1960.
Musica di Víctor Manuel, dall’album intitolato “Víctor Manuel 10” pubblicato nel 1976.
Un inno all’amore e alla libertà di rara bellezza e potenza. Ed è pure una CCG DOCG perché negli ultimi versi il poeta, per aggirare la censura, trasforma “los curas”, i preti, in “los tundras” (con l’articolo non concordante, che tundra è femminile anche in spagnolo… e poi l’uso di quel sostantivo non avrebbe alcun senso nel contesto…) e “los militares” in “los similares”. La censura, meschina, non si accorse di essere stata buggerata, ma colpì comunque i versi più esplicitamente erotici contenuti nella seconda strofa…
Era quindi sul clero e su militari, sui cardini del franchismo che Blas de Otero sputava… all’aria libera. (fonte: Blas de otero y la censura española desde 1949 hasta la transición política”, di Lucía Montejo Gurruchaga, UNED – Madrid)
Si algo me gusta, es vivir.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 15:49
El monte y el río
[1952]
Versi di Pablo Neruda, dalla raccolta intitolata “Los versos del capitán”, edito per la prima volta a Napoli nel 1952.
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Versi di Pablo Neruda, dalla raccolta intitolata “Los versos del capitán”, edito per la prima volta a Napoli nel 1952.
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
En mi patria hay un monte.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 12:55
Porque no estamos conformes
[1976]
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí”.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí”.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Porque no estamos conformes
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 12:54
Cómo canta la paloma
[1976]
Scritta per Rosa León da Chicho Sánchez Ferlosio
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta per Rosa León da Chicho Sánchez Ferlosio
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
¡Cómo canta la paloma!.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 12:53
¡Ay Carmela!
[1976]
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz insieme a Luis Eduardo Aute
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz insieme a Luis Eduardo Aute
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
¿Quén se acordaba de tí
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 12:52
Campo de amor
[1964]
Versi del poeta Blas De Otero, dalla raccolta “Que trata de España” edita nel 1964 e stracensurata dal regime..
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Versi del poeta Blas De Otero, dalla raccolta “Que trata de España” edita nel 1964 e stracensurata dal regime..
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Si me muero, que sepan que he vivido
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 12:48
A por el mar
[1976]
Scritta da Luis Eduardo Aute, che la incise personalmente nel 1978 nel suo album intitolato “Albanta”.
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta da Luis Eduardo Aute, che la incise personalmente nel 1978 nel suo album intitolato “Albanta”.
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
El mar, que fue una palabra
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 10:58
Los clandestinos
[1976]
Scritta da Rosa León con il poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta da Rosa León con il poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Pocos saben sus nombres, sus apellidos;
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 10:56
Las canciones que ahora nacen
[1976]
Scritta da Rosa León con il marito José Luis García Sánchez, regista cinematografico
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta da Rosa León con il marito José Luis García Sánchez, regista cinematografico
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Las canciones que ahora nacen
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 10:55
Die Sonate vom Guten Menschen
[2006]
Scritta da Gabriel Yared e Stéphane Moucha.
Dalla colonna sonora del film “Das Leben der Anderen” (“Le vite degli altri”), diretto nel 2006 dal regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero.
Nel film viene eseguita direttamente dall’attore Sebastian Koch, interprete del personaggio dello scrittore teatrale ed intellettuale Georg Dreyman.
Non credo di dovervi raccontare la trama de “Le vite degli altri”.
Per motivare questa mia proposta, devo solo qui ricordare che nel film Albert Jerska (interpretato da Volkmar Kleinert), un attore perseguitato dalle autorità della Germania Est e costretto all’inattività, poco prima di suicidarsi regala all’amico Georg Dreyman (Sebastian Koch) lo spartito di questa “Sonate vom Guten Menschen”. Nei dialoghi viene associata a l’“Appassionata”, la sonata per pianoforte... (continuer)
Scritta da Gabriel Yared e Stéphane Moucha.
Dalla colonna sonora del film “Das Leben der Anderen” (“Le vite degli altri”), diretto nel 2006 dal regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero.
Nel film viene eseguita direttamente dall’attore Sebastian Koch, interprete del personaggio dello scrittore teatrale ed intellettuale Georg Dreyman.
Non credo di dovervi raccontare la trama de “Le vite degli altri”.
Per motivare questa mia proposta, devo solo qui ricordare che nel film Albert Jerska (interpretato da Volkmar Kleinert), un attore perseguitato dalle autorità della Germania Est e costretto all’inattività, poco prima di suicidarsi regala all’amico Georg Dreyman (Sebastian Koch) lo spartito di questa “Sonate vom Guten Menschen”. Nei dialoghi viene associata a l’“Appassionata”, la sonata per pianoforte... (continuer)
[strumentale]
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 14:24
Neno orfo con cabalos ao fondo
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da César del Caño e da Antón Seoane (Pilocha).
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo, qui descritto come cavalli al galoppo di notte, portatori di un vento scuro e mortale, cavalli che al loro passaggio hanno lasciato il poeta – che nel 1936-39 era un giovane uomo – orfano di tutto, persino della propria dignità, giacchè allo scoppio della guerra civile Celso Emilio Ferreiro fu costretto ad arruolarsi tra i falangisti “come unico modo di aver salva la vita e di garantire tranquillità alla famiglia”. Ma già nel 1937, di ritorno dal fronte delle Asturie, fu arrestato e detenuto per alcuni giorni per aver pronunciato discorsi antifascisti. Fu salvato dalla fucilazione,... (continuer)
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da César del Caño e da Antón Seoane (Pilocha).
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo, qui descritto come cavalli al galoppo di notte, portatori di un vento scuro e mortale, cavalli che al loro passaggio hanno lasciato il poeta – che nel 1936-39 era un giovane uomo – orfano di tutto, persino della propria dignità, giacchè allo scoppio della guerra civile Celso Emilio Ferreiro fu costretto ad arruolarsi tra i falangisti “come unico modo di aver salva la vita e di garantire tranquillità alla famiglia”. Ma già nel 1937, di ritorno dal fronte delle Asturie, fu arrestato e detenuto per alcuni giorni per aver pronunciato discorsi antifascisti. Fu salvato dalla fucilazione,... (continuer)
Pasaron os cabalos da noite e veu a ialba.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 12:12
Espranza
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Alfonso Deus Santos (Cumbre), da Jei Noguerol e da Suso Vaamonde.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Alfonso Deus Santos (Cumbre), da Jei Noguerol e da Suso Vaamonde.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Erguerémo-la espranza
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 11:51
Deitado frente ao mar
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Bibiano e da Xerardo Moscoso.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… La lingua gallega, lingua popolare e proletaria, è per il poeta il solo mezzo per cantare degli uomini giusti e buoni, di tutti coloro che soffrono, in Galizia come nel mondo intero, perché costretti a subire, meglio, a combattere quotidianamente contro le menzogne e le ingiustizie dei potenti……
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Bibiano e da Xerardo Moscoso.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… La lingua gallega, lingua popolare e proletaria, è per il poeta il solo mezzo per cantare degli uomini giusti e buoni, di tutti coloro che soffrono, in Galizia come nel mondo intero, perché costretti a subire, meglio, a combattere quotidianamente contro le menzogne e le ingiustizie dei potenti……
Lingoa proletaria do meu pobo,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 11:39
Aire puro
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Jei Noguerol.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… L’aria pura che reclamava il suo diritto ad entrare in ogni casa era quella stessa libertà che - se accolta da tutti come auspicava il poeta - avrebbe finalmente soffiato via il tanfo del fascismo che appestava la Spagna…
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Jei Noguerol.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… L’aria pura che reclamava il suo diritto ad entrare in ogni casa era quella stessa libertà che - se accolta da tutti come auspicava il poeta - avrebbe finalmente soffiato via il tanfo del fascismo che appestava la Spagna…
O aire puro da mañá procrama
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 11:24
Cantata NO MUOS
Nella tradizione dei cantastorie, la cantata racconta la nascita del movimento NO MUOS, che si oppone alla installazione della 4° stazione M.U.O.S. (Mobil User Objective Sistem) nella base militare US Navy N.R.T.F. a Niscemi (CT). La storia arriva fino al 30 marzo 2013, giornata della grande manifestazione nazionale a Niscemi, dove è stata presentata per la prima volta.
www.nomuos.info
www.nomuosfilm.it
www.matildepoliti.com
www.nomuos.info
www.nomuosfilm.it
www.matildepoliti.com
1. Sicilia, nostra terra amata matri
(continuer)
(continuer)
envoyé par matilde politi 2/10/2013 - 10:51
L’arresto degli assassini – A Mikis Theodorakis (nientepopodimeno)
Antiwar Songs Blog
“L’arresto degli assassini (come dovrebbe essere)” di Gian Piero Testa L’assassinio freddamente premeditato del trentaquattrenne rapper antifascista Pavlos Fyssas, che, sulle prime, la stampa e gli scoliasti politici greci avevano cercato di banalizzare, presentandolo come la conclusione di uno scazzo tra tifosi di squadre calcistiche rivali, è venuto alla luce per quello che è […]
Antiwar Songs Staff 2013-10-02 10:43:00
Nota necrolóxica
[1972]
Versi del grande poeta galiziano, dalla raccolta intitolata “Cementerio privado” pubblicata nel 1972.
Poesia poi musicata da Luís Emilio Batallán.
Si tratta di un epitaffio scritto per sé stesso (il poeta morirà qualche anno più tardi) e per ogni poeta che ha avuto il coraggio di mettere la sua arte al servizio della verità, della libertà, della speranza, della vita, dell’uomo. Questo tipo di poeta non muore ma si trasfonde nella storia. Il poeta può morire ammazzato come un cane ( il “can de palleiro”, razza canina autoctona della Galizia) perché canta una terra ferita e oltraggiata da gente stupida e meschina, ma ogni necrologio risulterà falso, che il poeta – così come tutti i morti ammazzati perché cercavano libertà e verità – non muore, anzi, godrà sempre di ottima salute. Il corpo può essere vinto, la giustizia può essere piegata ma il fuoco che incendia le idee, la ribellione, non sarà mai vinto…
Versi del grande poeta galiziano, dalla raccolta intitolata “Cementerio privado” pubblicata nel 1972.
Poesia poi musicata da Luís Emilio Batallán.
Si tratta di un epitaffio scritto per sé stesso (il poeta morirà qualche anno più tardi) e per ogni poeta che ha avuto il coraggio di mettere la sua arte al servizio della verità, della libertà, della speranza, della vita, dell’uomo. Questo tipo di poeta non muore ma si trasfonde nella storia. Il poeta può morire ammazzato come un cane ( il “can de palleiro”, razza canina autoctona della Galizia) perché canta una terra ferita e oltraggiata da gente stupida e meschina, ma ogni necrologio risulterà falso, che il poeta – così come tutti i morti ammazzati perché cercavano libertà e verità – non muore, anzi, godrà sempre di ottima salute. Il corpo può essere vinto, la giustizia può essere piegata ma il fuoco che incendia le idee, la ribellione, non sarà mai vinto…
Deron os abecedarios
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 09:27
Cantares
[1935]
Versi del grande poeta galiziano, dalla raccolta intitolata “Cartafol de poesía” pubblicata nel 1935.
Poesia poi musicata da diversi autori, tra cui Miguel Varela e María Manoela, Muxicas e Suso Vaamonde.
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
Bellissima poesia dedicata ala Galizia e alla sua gente, ma che può essere letta come un inno alla libertà universale, di ogni popolo…
Versi del grande poeta galiziano, dalla raccolta intitolata “Cartafol de poesía” pubblicata nel 1935.
Poesia poi musicata da diversi autori, tra cui Miguel Varela e María Manoela, Muxicas e Suso Vaamonde.
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
Bellissima poesia dedicata ala Galizia e alla sua gente, ma che può essere letta come un inno alla libertà universale, di ogni popolo…
Que ninguén queira ensinarme
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:51
Irmaus
[1962]
Poesia di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica dal gruppo Fuxan os Ventos, nell’album “Fuxan os Ventos” del 1976.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Poesia di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica dal gruppo Fuxan os Ventos, nell’album “Fuxan os Ventos” del 1976.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Camiñan ao meu rente moitos homes.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:34
Inverno
[1962]
Poesia di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica da diversi autori, tra cui Xerardo Moscoso, Xoán Silva e Luís Emilio Batallán, la cui versione è intitolata “Chove, chove”.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Poesia di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica da diversi autori, tra cui Xerardo Moscoso, Xoán Silva e Luís Emilio Batallán, la cui versione è intitolata “Chove, chove”.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Chove, chove na casa do pobre
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:32
María Soliña
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Una delle poesie più intense e famose del grande poeta gallego, messa in musica da diversi autori, tra cui Falsterbo 3, Xavier, Amancio Prada, Astarot, Benedicto, Los Tamara, Luar Na Lubre e Carlos Núñez con Teresa Salgueiro, l’ex splendida voce dei Madredeus.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Una poesia in cui Celso Emilio Ferreiro associa l’oscurità dei suoi tempi a quelli dell’Inquisizione, raccontando l’orribile vicenda della persecuzione di María Soliña (o Soliño), una donna vissuta tra 16° e 17° secolo a Cangas de Morrazo, in Galizia.
Nata intorno al 1550, María aveva sposato un pescatore povero ma intraprendente, Pedro Barba, che divenne ben presto un importante imprenditore ittico.... (continuer)
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Una delle poesie più intense e famose del grande poeta gallego, messa in musica da diversi autori, tra cui Falsterbo 3, Xavier, Amancio Prada, Astarot, Benedicto, Los Tamara, Luar Na Lubre e Carlos Núñez con Teresa Salgueiro, l’ex splendida voce dei Madredeus.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Una poesia in cui Celso Emilio Ferreiro associa l’oscurità dei suoi tempi a quelli dell’Inquisizione, raccontando l’orribile vicenda della persecuzione di María Soliña (o Soliño), una donna vissuta tra 16° e 17° secolo a Cangas de Morrazo, in Galizia.
Nata intorno al 1550, María aveva sposato un pescatore povero ma intraprendente, Pedro Barba, che divenne ben presto un importante imprenditore ittico.... (continuer)
Polos camiños de Cangas
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:27
Consellos
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Amancio Prada (1949-), compositore e cantautore spagnolo.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Amancio Prada (1949-), compositore e cantautore spagnolo.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
(Libro dos Proverbios, 23,1-9)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:25
O Reino
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Federico Trillo del gruppo rock Alimarias de Teixido.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Federico Trillo del gruppo rock Alimarias de Teixido.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
No tempo aquil
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:23
Longa noite de pedra
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro. E’ la poesia che dà il nome alla sua più celebre raccolta, pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica da diversi autori, tra cui Xavier, Once máis 15, Luís Emilio Batallán e Astarot.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Versi di Celso Emilio Ferreiro. E’ la poesia che dà il nome alla sua più celebre raccolta, pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica da diversi autori, tra cui Xavier, Once máis 15, Luís Emilio Batallán e Astarot.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:21
Fidelidad
[1955]
Versi del poeta spagnolo Blas de Otero (1916-1979), dalla raccolta intitolata “Pido la paz y la palabra”.
Musica di Luis Pastor. Singolo del 1975 recentemente ripubblicato nella raccolta “Piedra del sol”.
Dichiarazione di fedeltà, di fiducia del poeta nell’uomo, nella pace e nella propria terra natale, la Spagna, nonostante l’orrore della Guerra Civile (le due Spagne a cavallo del dolore e della fame) e l’ombra nera del fascismo imperante… “Ho visto e ho creduto, anche se oggi c’è solo buio…”
Versi del poeta spagnolo Blas de Otero (1916-1979), dalla raccolta intitolata “Pido la paz y la palabra”.
Musica di Luis Pastor. Singolo del 1975 recentemente ripubblicato nella raccolta “Piedra del sol”.
Dichiarazione di fedeltà, di fiducia del poeta nell’uomo, nella pace e nella propria terra natale, la Spagna, nonostante l’orrore della Guerra Civile (le due Spagne a cavallo del dolore e della fame) e l’ombra nera del fascismo imperante… “Ho visto e ho creduto, anche se oggi c’è solo buio…”
Creo en el hombre. He visto
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:20
Nanas
Versi di Víctor Manuel Arbeloa (1936-), scrittore, sacerdote e socialista spagnolo.
Musica di Luis Pastor, nel disco intitolato “Vallecas” del 1976.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
Musica di Luis Pastor, nel disco intitolato “Vallecas” del 1976.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
Despierta, mi niño,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:19
Vamos juntos
[1963?]
Versi di Mario Benedetti, dalla raccolta intitolata “Inventario uno” pubblicata nel 1963.
Musica di Luis Pastor, nel disco intitolato “Vallecas” del 1976.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
Versi di Mario Benedetti, dalla raccolta intitolata “Inventario uno” pubblicata nel 1963.
Musica di Luis Pastor, nel disco intitolato “Vallecas” del 1976.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
Con tu puedo y con mi quiero
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:18
Cancioneta
[1939]
Versi di León Felipe (1884-1968), poeta spagnolo, repubblicano, morto esule in Messico. Poesia originariamente inclusa nella raccolta intitolata “Español del éxodo y del llanto”, la prima pubblicata da León Felipe in esilio.
Musica di Luis Pastor, nel disco intitolato “Vallecas” del 1976.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
Versi di León Felipe (1884-1968), poeta spagnolo, repubblicano, morto esule in Messico. Poesia originariamente inclusa nella raccolta intitolata “Español del éxodo y del llanto”, la prima pubblicata da León Felipe in esilio.
Musica di Luis Pastor, nel disco intitolato “Vallecas” del 1976.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
El burgués tiene la mesa,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 1/10/2013 - 10:04
La huelga
Versi di Pablo Neruda (ignoro da quale raccolta, che non è la poesia dallo stesso titolo inclusa in “Canto General”)
Musica di Luís Pastor - che intitolò il brano “La huelga del ocio” - lato A di un singolo del 1973 pubblicato dall’etichetta catalana “Als 4 Vents” nella collana “Barlovento” dedicata ai cantautori.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
Musica di Luís Pastor - che intitolò il brano “La huelga del ocio” - lato A di un singolo del 1973 pubblicato dall’etichetta catalana “Als 4 Vents” nella collana “Barlovento” dedicata ai cantautori.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
Extraña era la fábrica inactiva
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 1/10/2013 - 09:30
Los magos del petróleo
[1973]
Parole di Víctor M. Arbelda
Musica di Luis Pastor
Nel disco collettivo intitolato “Todo está muy negro”
Testo trovato sul sito La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
Parole di Víctor M. Arbelda
Musica di Luis Pastor
Nel disco collettivo intitolato “Todo está muy negro”
Testo trovato sul sito La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
Tres Reyes Magos desde el oriente
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 1/10/2013 - 08:54
Η Κυρά των Αμπελιών
I Kyrà ton Ambeliòn
Στίχοι του Γιάννη Ρίτσου (1945 -1947, α´ έκδοση μαζί με «Αγρύπνια», Κέδρος Αθήνα, 1954, ειδική έκδοση Κεδρος, 1975)
Μουσική του Γεώργου Κοτσώνη, 1975
Α´ εκτέλεση: Κώστας Καμένος, Σάνια Κρυστάλη, Ελένη Βιτάλη
Δίσκο: « Η Κυρά των Αμπελιών», 1975 Λύρα. CD 1994.
La Signora delle Vigne
Testo di Yannis Ritsos (1945 - 1947; prima edizione insieme ad «Agrypnia», Kedros, Atene 1975 - edizione dedicata, Kedros, 1975)
Musica di Yorgos Kotsonis, 1975
Prima esecuzione: Kostas Kamenos, Sania Kristali, Eleni Vitali
Disco: «I Kyrà ton Ambeliòn/La Signora delle Vigne», 1975, Lyra. Riedizione in CD: 1994.
Di certo non pretendo che sia apprezzata come un raffinato e filologico scolio critico la mia impressione che qui mi arrischio ad annotare: ma il poemetto di Ritsos, "La Signora delle Vigne" - da cui nel 1975 fu tratto questo notevole disco - a me sembra percorso da un soffio... (continuer)
Στίχοι του Γιάννη Ρίτσου (1945 -1947, α´ έκδοση μαζί με «Αγρύπνια», Κέδρος Αθήνα, 1954, ειδική έκδοση Κεδρος, 1975)
Μουσική του Γεώργου Κοτσώνη, 1975
Α´ εκτέλεση: Κώστας Καμένος, Σάνια Κρυστάλη, Ελένη Βιτάλη
Δίσκο: « Η Κυρά των Αμπελιών», 1975 Λύρα. CD 1994.
La Signora delle Vigne
Testo di Yannis Ritsos (1945 - 1947; prima edizione insieme ad «Agrypnia», Kedros, Atene 1975 - edizione dedicata, Kedros, 1975)
Musica di Yorgos Kotsonis, 1975
Prima esecuzione: Kostas Kamenos, Sania Kristali, Eleni Vitali
Disco: «I Kyrà ton Ambeliòn/La Signora delle Vigne», 1975, Lyra. Riedizione in CD: 1994.
Di certo non pretendo che sia apprezzata come un raffinato e filologico scolio critico la mia impressione che qui mi arrischio ad annotare: ma il poemetto di Ritsos, "La Signora delle Vigne" - da cui nel 1975 fu tratto questo notevole disco - a me sembra percorso da un soffio... (continuer)
1) Κυρά των αμπελιών
(continuer)
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 30/9/2013 - 17:40
Al cantante social, con cariño
[1969]
Scritta da Moncho Alpuente (Madrid, 1949-), giornalista e scrittore anarchico nonché fondatore e voce di questo gruppo e della sua prosecuzione, Desde a Santurce a Bilbao blues band.
Musica di Antonio Piera.
Testo trovato sul sito La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
Scritta da Moncho Alpuente (Madrid, 1949-), giornalista e scrittore anarchico nonché fondatore e voce di questo gruppo e della sua prosecuzione, Desde a Santurce a Bilbao blues band.
Musica di Antonio Piera.
Testo trovato sul sito La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
Amigo, tú que quieres practicar
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 30/9/2013 - 14:15
Las Madres del Cordero: Los fantasmas
[1969]
Scritta da Moncho Alpuente (Madrid, 1949-), giornalista e scrittore anarchico nonché fondatore e voce del gruppo Las Madres del Cordero e della sua prosecuzione, Desde a Santurce a Bilbao blues band.
Scritta da Moncho Alpuente (Madrid, 1949-), giornalista e scrittore anarchico nonché fondatore e voce del gruppo Las Madres del Cordero e della sua prosecuzione, Desde a Santurce a Bilbao blues band.
Ya están aquí los fantasmas
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 30/9/2013 - 13:08
Σιγά μην κλάψω, σιγά μη φοβηθώ
DICHIARAZIONE DI MIKIS THEODORAKIS 28 settembre 2013
Siete fortunati perché politicamente sono un morto e non posso parlare!
Nel buio in cui mi trovo voglio dirvi che arrossisco, mi vergogno di essere Greco, poiché hanno aspettato che venisse ucciso un ragazzo perché si svegliasse questa sfilata. Non 20, 30 e 100 albadoristi da mettere in prigione IL RAGAZZO NON RESUSCITA!
E voglio sapere come all'improvviso si è scoperta questa organizzazione, che quel partito è criminale? Non lo sapevano tutti costoro, sia il governo sia l'opposizione, i deputati, che lo strato inferiore della società è tormentato?
Un medico ha detto che abbiamo avuto 1000 accoltellamenti. Un Pachistano ha detto a Nicea, abbiamo 800 accoltellamenti! Non le sapevano queste cose costoro? E accettavano di sedere in Parlamento, nel Tempio della Democrazia, con simili rifiuti?
Me ne ritorno nella mia tomba!!!
Είστε τυχεροί... (continuer)
Siete fortunati perché politicamente sono un morto e non posso parlare!
Nel buio in cui mi trovo voglio dirvi che arrossisco, mi vergogno di essere Greco, poiché hanno aspettato che venisse ucciso un ragazzo perché si svegliasse questa sfilata. Non 20, 30 e 100 albadoristi da mettere in prigione IL RAGAZZO NON RESUSCITA!
E voglio sapere come all'improvviso si è scoperta questa organizzazione, che quel partito è criminale? Non lo sapevano tutti costoro, sia il governo sia l'opposizione, i deputati, che lo strato inferiore della società è tormentato?
Un medico ha detto che abbiamo avuto 1000 accoltellamenti. Un Pachistano ha detto a Nicea, abbiamo 800 accoltellamenti! Non le sapevano queste cose costoro? E accettavano di sedere in Parlamento, nel Tempio della Democrazia, con simili rifiuti?
Me ne ritorno nella mia tomba!!!
Είστε τυχεροί... (continuer)
Gian Piero Testa 30/9/2013 - 12:13
Canción bailable
[1970]
Versi dell’importante poeta spagnolo, dalla raccolta intitolata “Delitos contra la esperanza”
Musica di Adolfo Celdrán, che incluse la poesia nel suo album “Silencio” del 1970.
Jesús López Pacheco
Una poesia dedicata non tanto al Che Guevara ucciso in Bolivia, quanto ai rivoluzionari da salotto che lo piangevano a Madrid come altrove… All’epoca Pacheco aveva già abbandonato la Spagna per il Canada dove insegnò per anni letteratura spagnola e dove morì nel 1997.
Versi dell’importante poeta spagnolo, dalla raccolta intitolata “Delitos contra la esperanza”
Musica di Adolfo Celdrán, che incluse la poesia nel suo album “Silencio” del 1970.
Jesús López Pacheco
Una poesia dedicata non tanto al Che Guevara ucciso in Bolivia, quanto ai rivoluzionari da salotto che lo piangevano a Madrid come altrove… All’epoca Pacheco aveva già abbandonato la Spagna per il Canada dove insegnò per anni letteratura spagnola e dove morì nel 1997.
Lo más cómodo es
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 30/9/2013 - 11:30
La muerte del niño herido
[1938]
Versi del grande poeta spagnolo pubblicati nel giugno del 1938 sulla rivista culturale repubblicana “Hora de España”.
Musica di Elisa Serna, dal suo album “Cuatro poemas de Miguel Hernández, Antonio Machado, Jesús L. Pacheco según Elisa Serna” pubblicato nel 1969 nella collezione chiamata “Barlovento” che l’etichetta discografica “Als 4 Vents” di Barcellona dedicava ai cantautori.
Tutto l’orrore della Guerra Civile condensato nella descrizione dell’agonia e della morte di un bambino, ferito sotto un bombardamento, del dolore lancinante della madre che lo assiste nel suo delirio febbrile… Mentre nella notte illuminata dalla luna ronza lontano un aereo invisibile, portatore di altra morte, di altra distruzione…
E come il bimbo ferito, anche il poeta stava vivendo allora la sua agonia: di lì a pochi mesi, nel febbraio del 1939, sarebbe morto di crepacuore in quel di Collioure, in Francia, durante la fuga dalla sua terra ormai caduta sotto il giogo fascista…
Versi del grande poeta spagnolo pubblicati nel giugno del 1938 sulla rivista culturale repubblicana “Hora de España”.
Musica di Elisa Serna, dal suo album “Cuatro poemas de Miguel Hernández, Antonio Machado, Jesús L. Pacheco según Elisa Serna” pubblicato nel 1969 nella collezione chiamata “Barlovento” che l’etichetta discografica “Als 4 Vents” di Barcellona dedicava ai cantautori.
Tutto l’orrore della Guerra Civile condensato nella descrizione dell’agonia e della morte di un bambino, ferito sotto un bombardamento, del dolore lancinante della madre che lo assiste nel suo delirio febbrile… Mentre nella notte illuminata dalla luna ronza lontano un aereo invisibile, portatore di altra morte, di altra distruzione…
E come il bimbo ferito, anche il poeta stava vivendo allora la sua agonia: di lì a pochi mesi, nel febbraio del 1939, sarebbe morto di crepacuore in quel di Collioure, in Francia, durante la fuga dalla sua terra ormai caduta sotto il giogo fascista…
Otra vez en la noche... Es el martillo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 30/9/2013 - 10:48
Pugni Chiusi
Altre canzoni sono cadute nel frullatore:
Pugni chiusi dei Ribelli, Destra-Sinistra di Giorgio Gaber, Figli della stessa rabbia e Beat Ska Oi della BandaBassotti, Pugni chiusi degli Statuto, Pugni in tasca di Frankie HI-NRG MC, Tommie Smith degli Airesis.
Pugni chiusi dei Ribelli, Destra-Sinistra di Giorgio Gaber, Figli della stessa rabbia e Beat Ska Oi della BandaBassotti, Pugni chiusi degli Statuto, Pugni in tasca di Frankie HI-NRG MC, Tommie Smith degli Airesis.
Forte il pugno che colpirà
(continuer)
(continuer)
envoyé par TjDJ 30/9/2013 - 10:34
Pugni in tasca
dePrimoMaggio (2008)
Pugni in tasca dagli ostaggi dello stage,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 30/9/2013 - 10:16
Lekcja historii klasycznej
[1979]
Parole e musica di Jacek Kaczmarski
Dall'album "Krzyk" [1981-1989]
Il testo dal sito: kaczmarski.art.pl
Parole e musica di Jacek Kaczmarski
Dall'album "Krzyk" [1981-1989]
Il testo dal sito: kaczmarski.art.pl
"Galia est omnis divisa in partes tres
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 30/9/2013 - 01:16
War is Over
[2013]
Lyrics & Music by Daniel and Lauren Goans
Album: Native Air
Lyrics & Music by Daniel and Lauren Goans
Album: Native Air
I know you will not stop
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 29/9/2013 - 16:10
Hoobaale
[2008]
Lyrics by Keinan Abdi Warsame
Music: Traditional
Album: The Dusty Foot Philosopher (Re-Issue: Deluxe Edition)
With traditional sounds of Somalian strings and drums "Hoobaale" begins with one of the best lines from K'naan to sum up the whole album as he says: "How come they fix the bridge only after somebody has fallen?"
Lyrics by Keinan Abdi Warsame
Music: Traditional
Album: The Dusty Foot Philosopher (Re-Issue: Deluxe Edition)
With traditional sounds of Somalian strings and drums "Hoobaale" begins with one of the best lines from K'naan to sum up the whole album as he says: "How come they fix the bridge only after somebody has fallen?"
(Repeat:)
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 29/9/2013 - 14:51
Cantano ancora i poeti andalusi
Antiwar Songs Blog
L’anno era il 1970 e, in Spagna, il generalissimo Franco godeva ancora di ben cinque anni di schifosissima vita. Il poeta andaluso di lontana origine toscana Rafael Alberti (suo nonno Tommaso Alberti Sanguinetti era un garibaldino pistoiese riparato in Spagna), invece, era in esilio in Italia. Facente parte della famosa Generación del ’27, assieme […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-29 12:51:00
La Barillaise
In compenso sembra che il sig. Barilla stia facendo un rapidissimo corso di apprendimento sulla "famiglia moderna", dimostrando in questo una singolare pochezza di vedute e, più che altro, una scarsissima conoscenza del suo stesso mercato. Ora, dico io: prendiamo il mio caso, che attualmente è assai frequente. Ho cinquant'anni, vivo rigorosamente e orgogliosamente da solo, sono allergico alla "famiglia" e ritengo il familismo più deteriore uno dei mali più gravi della società (non solo italiana): la pasta Barilla, essendo tutto sommato decente (se non ci credete, provate quella del discount...), rappresenta non di rado una soluzione. Oso immaginare che, in realtà, un'ottima fetta del mercato delle paste alimentari sia occupata proprio da persone come me: la pasta è buona, è veloce, la condisci con du' cacate di sugo e stop. Quindi, una strategia di marchètting intelligente si rivolgerebbe... (continuer)
Riccardo Venturi 29/9/2013 - 12:14
×
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
Dall'album "Pochwała łotrostwa"
Testo scavato qui