Per l'assassinio di Giuseppe Turrisi il tribunale di Milano ha condannato gli ex agenti della Polfer Emiliano D'Aguanno e Domenico Romitaggio rispettivamente a 10 anni (omicidio preterintenzionale) e 3 anni (falso).
Per la morte di Ian Tomlinson è attualmente sotto processo l'ex poliziotto londinese Simon Harwood con l'imputazione di omicidio colposo. Il bastardo è stato nel frattempo espulso dalla polizia anche perchè risultava avere già a suo carico diversi rapporti disciplinari per alcuni episodi precedenti di aggressioni ingiustificate e per la sua attitudine violenta.
Devo rilevare però che il web è pieno d'immagini di questo poliziotto (o ex tale) inglese sotto inchiesta, mentre per il nostro Emiliano D'Aguanno, condannato a 10 anni per l'omicidio di un povero barbone, non c'è nemmeno una foto in rete...
E' del maggio scorso la notizia della condanna a 12 anni di carcere di Massimo Pigozzi, 46 anni, ex poliziotto in forza alla questura di Genova che nel 2005 ha violentato ed abusato alcune prostitute romene posto sotto la sua custodia.
Massimo Pigozzi è una vecchia conoscenza, il classico poliziotto psicopatico impunito, giacchè fu tra i "tutori dell'ordine" condannati per le violenze a Bolzaneto durante la torrida e sanguinosa estate genovese del 2001.
Massimo Pigozzi si beccò più di tre anni in primo e secondo grado ed il suo principale accusatore fu Giuseppe Azzolina che a Bolzaneto era già giunto massacrato, con un braccio rotto, e al quale il Pigozzi aveva letteralmente strappato una mano in due divaricandogli le dita e procurandogli una lacerazione per cui furono necessari venticinque punti di sutura e un'invalidità permanente...
Hanno rubato tutto quello che c'era da rubare
li han messi dentro e giù a caragnare...
scusate se mi permetto ma caragnare non è italiano, sarebbe più giusto tradurlo con piangere, frignare
DonQuijote82 10/8/2011 - 13:40
Toccato, Don Chisciotte: ma non idealizzare troppo le tue tenzoni linguistiche...
Mi sono fermato a mezza strada tra il lombardo e l'italiano, così, per far sentire un'eco localistica. Quella che ci giunge ogni giorno dal romanesco italianizzato della televisione.
Tutto sta bruciando e pare che tra i piromani vi sia amalgamata ogni tipologia umana unita unicamente dall’odio verso la società attuale. Non è (non lo sono neanche le altre) una rivolta delle periferie ma una vera e propria rottura con le forme di questa società inumana, crudele, troppo spesso sanguinaria col suo sistema bancario e con le sue galere e con le sue radici cancerogene penetrate sempre più in profondità nel tessuto sociale.
È politica, sono azioni politiche dentro la negazione della politica. È politica, sono azioni politiche che spalancano e sbattono in faccia il divario esistente tra il politico e la politica, tra la falsificazione della verità e la complicità e l’omertà dei giornalai di regime. E non ci sarà soluzione sociale possibile perché la società, così come oggi si presenta, altro non sembra essere che un’astrazione priva di ogni consistenza, arti artificiali che ti vengono donati dopo averti mozzato i tuoi per permetterti di trascinarti ancora e poi ancora.