Grazie a voi, Marco Valdo M.I. e Lucien l'âne, per questa bella, inaspettata canzone. Grazie anche a nome dei miei vecchi. E' molto piaciuta a tutti quanti quassù, sulle montagne meta della Glorieuse rentrée valdese del 1688.
E anche allora gli asini ebbero sicuramente una parte fondamentale...
Se è vero, come dice Brecht nella sua "Domande di un operaio che legge", che nei libri di storia ci sono solo i nomi dei re e non di chi la storia l'ha fatta davvero, beh, manca anche quanto meno un giusto riconoscimento a tutti gli ignoti animali (asini, muli, cavalli, cammelli e pure gli elefanti di Annibale) che hanno aiutato tutti quegli ignoti uomini a farla davvero, la storia.
Un saluto e un raglio.
Ciao!
Alessandro 9/11/2009 - 22:01
Pardon... la Glorieuse rentrée dei valdesi è avvenuta nel 1689 e non nel 1688...
Grazie Alessandro per il post di questa bellissima canzone!
L'ho amata e cantata tantissimo all'epoca ed è uno dei testi più suggestivi di Jack Traylor: ritrovarla è stata una vera emozione e la chitarra di Craig Chaquico qui è in una delle poche performance realmente ispirate. Il cantato poi è veramente perfetto e coinvolgente.
Mi permetto di segnalare una/due note sulla traduzione:
- il doppio "who dares" lo renderei con "chi osa, chi ha l'ardire"
- "Old man keep..." l'avevo sempre interpretato come esortazione ("prenditi dei soldati, tienteli vicini").
Grazie ancora e un abbraccio di pace!
fabio bello 9/11/2009 - 21:03
Ciao Fabio,
sono contento di averti aiutato a ritrovare una canzone cui tieni in modo particolare. Ovviamente il merito non è mio ma di "Musica & Memoria"...
Quanto ai tuoi suggerimenti circa la traduzione trovo che siano azzeccati e che le restituiscano un senso migliore.
E in quegli anni Ivan Della Mea era guardato con sospetto (troppo ortodosso?) da chi scendeva in piazza...
Non c'era proprio spazio per la poesia!
E poi seguiva "Fiaba Grande"...
"... Ti sbattono in galera che sei un anima bella
Diventi un corpo inanimato in cella
Ricordo Aldo Bianzino era un falegname
Nel suo casolare a chi faceva del male (a chi?)..."
Lettera di Claudio Bianzino, fratello da Aldo, al presidente della repubblica Giorgio Napolitano.
Signor presidente,
nonostante la grande stima che ho nei suoi confronti, mi perdonerà se, seguendo l'esempio dei miei genitori, volutamente non uso le lettere maiuscole nel rivolgermi a lei ed alle istituzioni in genere, nel tentativo di riavvicinarvi un po', almeno simbolicamente, alla popolazione italiana.
Leggo sui giornali, con immensa gioia, che é stata finalmente presentata all'ONU la moratoria internazionale sulla pena di morte. Credo che sia una grande battaglia di civiltà portata avanti dal nostro Paese.
La vicenda di cui vorrei informarla, però, è un'altra.
Non so se ha sentito parlare di quell'uomo... (continua)
E anche allora gli asini ebbero sicuramente una parte fondamentale...
Se è vero, come dice Brecht nella sua "Domande di un operaio che legge", che nei libri di storia ci sono solo i nomi dei re e non di chi la storia l'ha fatta davvero, beh, manca anche quanto meno un giusto riconoscimento a tutti gli ignoti animali (asini, muli, cavalli, cammelli e pure gli elefanti di Annibale) che hanno aiutato tutti quegli ignoti uomini a farla davvero, la storia.
Un saluto e un raglio.
Ciao!