We Shall Not Be Moved
anonimo
Una versione composita degli anni '70, dove si mescolano l'indipendenza portoricana con rivendicazioni salariali e attacchi a Nixon. Ha anche una parte in spagnolo decisamente "castrista". E' in linea di massima la versione che può essere ascoltata nel CD della rivista "Avvenimenti" della collana "Avanti Popolo".
WE SHALL NOT BE MOVED
(continua)
(continua)
inviata da Giorgio 14/5/2008 - 22:07
I cento passi
Guarda che il testo della canzone è sbagliato. Nella parte parlata.
(enrico)
(enrico)
E' il testo che abbiamo reperito. Le sarebbe possibile fornire quello esatto, per favore, se ne è a conoscenza? Grazie di cuore! [CCG/AWS Staff]
14/5/2008 - 11:50
Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
2o. La versione greca*
2o. Greek version*
Στα οδοφράγματα (A Las Barricadas) ήταν ένα από τα πιο δημοφιλή τραγούδια των αναρχικών της Ισπανίας κατά την διάρκεια του Ισπανικού εμφυλίου πολέμου. To "A Las Barricadas" είναι βασισμένο στη μελωδία του Warszawianka 1831 roku. Οι στοίχοι γράφτηκαν το 1936 απο τον Valeriano Orobón Fernández.
«Η συνομοσπονδία» που αναφέρετε στο τέλος του τραγουδιού αυτού, ήταν η CNT (Confederación Nacional del Trabajo - «εθνική συνομοσπονδία της εργασίας»), που ήταν τότε το μεγαλύτερο εργατικό συνδικάτο και η κύρια οργάνωση των αναρχικών στην Ισπανία και μια σημαντική δύναμη που αντιτάχθηκε στο στρατιωτικό χτύπημα του Φρανθίσκο Φράνκο ενάντια στην ισπανική Δημοκρατία από το 1936-1939.
2o. Greek version*
Στα οδοφράγματα (A Las Barricadas) ήταν ένα από τα πιο δημοφιλή τραγούδια των αναρχικών της Ισπανίας κατά την διάρκεια του Ισπανικού εμφυλίου πολέμου. To "A Las Barricadas" είναι βασισμένο στη μελωδία του Warszawianka 1831 roku. Οι στοίχοι γράφτηκαν το 1936 απο τον Valeriano Orobón Fernández.
«Η συνομοσπονδία» που αναφέρετε στο τέλος του τραγουδιού αυτού, ήταν η CNT (Confederación Nacional del Trabajo - «εθνική συνομοσπονδία της εργασίας»), που ήταν τότε το μεγαλύτερο εργατικό συνδικάτο και η κύρια οργάνωση των αναρχικών στην Ισπανία και μια σημαντική δύναμη που αντιτάχθηκε στο στρατιωτικό χτύπημα του Φρανθίσκο Φράνκο ενάντια στην ισπανική Δημοκρατία από το 1936-1939.
ΣΤΑ ΟΔΟΦΡΆΓΜΑΤΑ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/5/2008 - 22:19
Pablo
Versione inglese di Riccardo Venturi, 13 maggio 2008
Live 1980, Banana Republic Tour, Francesco De Gregori and Lucio Dalla
Live 1980, Banana Republic Tour, Francesco De Gregori and Lucio Dalla
PABLO
(continua)
(continua)
13/5/2008 - 19:59
Construção
Da un pdf ripreso dalla Homepage di Guido Rita
COSTRUZIONE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/5/2008 - 17:28
Amicu di la storia mia
AMICO DELLA MIA STORIA
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 13/5/2008 - 00:23
Heroes
Io, io posso ricordare (mi ricordo)
In piedi accanto al Muro (accanto al Muro)
E i fucili spararono sopra le nostre teste
(sopra le nostre teste)
E ci baciammo,
come se niente potesse accadere
(niente potesse accadere)
E la vergogna era dall'altra parte
Oh possiamo batterli, ancora e per sempre
Allora potremmo essere Eroi,
anche solo per un giorno
Non si può dire che siano versi filo-comunisti. Allora, sebbene in declino ma largamente estesi, gli ideali sociali-politici avevano o dovevano avere ancora valore (anche con l'imposizione giusta o sbagliata) ed il confronto, alla lunga, era inevitabile.
Nota personale: Forse per chi ha vissuto la propria adolescenza dagli anni '90 può essere difficile comprendere nella sua completezza il significato dell'opera attraverso la critica mossa dall'autore che oggi si potrebbe ben trasporre nei confronti della società consumistica. Qui il medesimo confronto esisterebbe, tra chi può apparire e chi no, dai chi può consumare e chi no.
il L'Ale
In piedi accanto al Muro (accanto al Muro)
E i fucili spararono sopra le nostre teste
(sopra le nostre teste)
E ci baciammo,
come se niente potesse accadere
(niente potesse accadere)
E la vergogna era dall'altra parte
Oh possiamo batterli, ancora e per sempre
Allora potremmo essere Eroi,
anche solo per un giorno
Non si può dire che siano versi filo-comunisti. Allora, sebbene in declino ma largamente estesi, gli ideali sociali-politici avevano o dovevano avere ancora valore (anche con l'imposizione giusta o sbagliata) ed il confronto, alla lunga, era inevitabile.
Nota personale: Forse per chi ha vissuto la propria adolescenza dagli anni '90 può essere difficile comprendere nella sua completezza il significato dell'opera attraverso la critica mossa dall'autore che oggi si potrebbe ben trasporre nei confronti della società consumistica. Qui il medesimo confronto esisterebbe, tra chi può apparire e chi no, dai chi può consumare e chi no.
il L'Ale
12/5/2008 - 17:38
Done With Bonaparte
Non ho capito perché nessuno ha notato che il "little corporal" della canzone è una chiara allusione a Hitler... Non va dimenticato che il padre di Mark Knopfler fu costretto a lasciare l'Ungheria poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale perché era ebreo e comunista...
Matteo 12/5/2008 - 12:45
Il diario di Anna Frank
Da Repubblica.it del 12 maggo 2008.
Dagli archivi nazisti emerge il testo che racconta la detenzione dell'autrice del Diario. A cui le SS scrissero la parola fine
"L'ultima pagina di Anna Frank. Ecco il documento sulla prigionia"
dal nostro inviato Marco Ansaldo
BAD AROLSEN - "Frank, Annelies Marie Sara. Nata il 12 giugno 1929 a Francoforte. Residente ad Amsterdam, in Piazza Mervede 37, II piano. Nubile. Genitori: Frank, Otto Heinrich Isra, 12.5.1889. Hollaender, Edith Sara, 16.1.1900. Sorella: Frank, Margot Betti Sara, 16.2.1926". Due segni di morte, incisi a penna in cima e in fondo al foglio, stilizzati come croci uncinate, bollano in maniera inequivocabile la provenienza del documento. Così, infatti, le SS erano solite marcare le schede dei prigionieri defunti.
Precisione ad efficienza. È grazie alla disciplina inflessibile di tanti scrivani del Terzo Reich che i frammenti che continuano... (continua)
Dagli archivi nazisti emerge il testo che racconta la detenzione dell'autrice del Diario. A cui le SS scrissero la parola fine
"L'ultima pagina di Anna Frank. Ecco il documento sulla prigionia"
dal nostro inviato Marco Ansaldo
BAD AROLSEN - "Frank, Annelies Marie Sara. Nata il 12 giugno 1929 a Francoforte. Residente ad Amsterdam, in Piazza Mervede 37, II piano. Nubile. Genitori: Frank, Otto Heinrich Isra, 12.5.1889. Hollaender, Edith Sara, 16.1.1900. Sorella: Frank, Margot Betti Sara, 16.2.1926". Due segni di morte, incisi a penna in cima e in fondo al foglio, stilizzati come croci uncinate, bollano in maniera inequivocabile la provenienza del documento. Così, infatti, le SS erano solite marcare le schede dei prigionieri defunti.
Precisione ad efficienza. È grazie alla disciplina inflessibile di tanti scrivani del Terzo Reich che i frammenti che continuano... (continua)
Alessandro 12/5/2008 - 10:06
La cantata rossa
Dal ForumPalestina, una poesia di Giulio Stocchi dedicata alle esternazioni del neo(fascista) Presidente della Camera Gianfranco Fini a proposito di bandiere bruciate e vite spezzate...
"Le bandiere di Fini"
una poesia di Giulio Stocchi
La testa sfondata
dai calci
del ragazzo
sull´asfalto
vale dunque
meno
di una bandiera
bruciata
Ciò è giusto
è ragionevole
Nell´alto
dei cieli l´aereo
con la stella di davide
infatti
vale di più
della casa
che tra poco
esploderà
"Le bandiere di Fini"
una poesia di Giulio Stocchi
La testa sfondata
dai calci
del ragazzo
sull´asfalto
vale dunque
meno
di una bandiera
bruciata
Ciò è giusto
è ragionevole
Nell´alto
dei cieli l´aereo
con la stella di davide
infatti
vale di più
della casa
che tra poco
esploderà
Alessandro 12/5/2008 - 09:36
Condannato a morte
«La presa di posizione contro la pena di morte è chiara, ma qui si tratta anche di altro. “È una canzone sull’intolleranza, sull’intolleranza religiosa, ma anche sulla paura di morire e queste due cose si mischiano insieme”, dice De Gregori in concerto. Come sempre si è giocato a dare un nome al protagonista, da Cristo a Salman Rushdie, l’autore dei “Versetti satanici” condannato a morte dal regime iraniano».
(da "Francesco De Gregori. Quello che non so, lo so cantare" di Enrico Deregibus, Giunti, 2003)
(da "Francesco De Gregori. Quello che non so, lo so cantare" di Enrico Deregibus, Giunti, 2003)
Antonio Piccolo 11/5/2008 - 12:02
Cranes over Hiroshima
questa canzone si ispira al bellissimo romanzo di Karl Brukner intitolato "Il gran sole di Hiroshima", o mi sbaglio?
Andrea 10/5/2008 - 13:10
We Shall Not Be Moved
anonimo
Piacenza, 9 maggio 2008
NON CI SMUOVERANNO
(continua)
(continua)
9/5/2008 - 20:57
Supper's Ready
Avevo circa quindici anni (1974) e un amico coetaneo che aveva fratelli più grandi mi consigliò l'acquisto del disco, insieme a Nursery Crime. L'ho ascoltato per tanti anni e per motivi vari negli ultimi dieci quindici anni l'avevo abbandonato. Mi è capitato di riascoltare Supper's Ready recentemente e non riesco ad ascoltare altro. Ho comprato abbastanza musica nella mia vita ma l'acquisto fatto a quindici anni forse è stato il migliore.
Poli 9/5/2008 - 16:57
In battaglia
La canzone è in realtà una cover di "The Battle" del gruppo inglese "The Strawbs". Bisogna dire però che il testo è stato totalmente riscritto. Qui la canzone originale, che più che "contro la guerra", sembra una descrizione di una battaglia.
THE BATTLE
(continua)
(continua)
9/5/2008 - 15:31
We Shall Not Be Moved
anonimo
The version of the hymn as performed by the Wildwood Boys at the Tangen, Palo Alto, February 23rd 1963. It still keeps the appearance of a religious hymn, though in the context of the Civil Rights Movement. Lyrics are reproduced from this page
WE SHALL NOT BE MOVED
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/5/2008 - 11:59
Eskimo
Dal sito di Pier Luigi Cinquantini
ANORAKO
(continua)
(continua)
inviata da Nicola Ruggiero 8/5/2008 - 11:27
We Are The World
questa canzone è bellissima
Appena l'ho sentita mi è venuto da piangere!!!!
Appena l'ho sentita mi è venuto da piangere!!!!
alessandra 7/5/2008 - 21:56
Il minatore di Frontale
DAVIDE NON SI E' MAI SCHIERATO E MAI SI SCHIERERA'...
NON SO CHI TI HA DATO IL PERMESSO DI PENSARE CHE QUESTA E' UNA CANZONE CONTRO LA GUERRA...SE ASCOLTI BENE FORSE CAPIRESTI LA VERA NATURA DELLA CANZONE...
PERCHE' METTETE DELLA CAVOLATE SUL WEB...DOPO LA GENTE CI CREDE....!!!
TI PREGO PENSACI BENE PRIMA DI FARE UN'ALTRA CAZZATA...
DESFROSS...FOR EVER
(PINCO PAZZO)
Vedi, caro "Pinco Pazzo" (che fa un'ovvia rima con testa di cazzo, cioè quello che sei), se tu ti fossi premurato, prima di pigliare la tastiera e scrivere idiozie in tutte maiuscole da buon analfabeta che non sa manco scrivere correttamente il nome del suo "beniamino", di guardare in quale "percorso" o categoria è inserita in questa canzone, ti saresti accorto che tale percorso si chiama "L'emigrazione e la guerra del lavoro". Perché è una canzone che parla, toh, di lavoro e di un lavoratore. Perché in questo sito abbiamo... (continua)
NON SO CHI TI HA DATO IL PERMESSO DI PENSARE CHE QUESTA E' UNA CANZONE CONTRO LA GUERRA...SE ASCOLTI BENE FORSE CAPIRESTI LA VERA NATURA DELLA CANZONE...
PERCHE' METTETE DELLA CAVOLATE SUL WEB...DOPO LA GENTE CI CREDE....!!!
TI PREGO PENSACI BENE PRIMA DI FARE UN'ALTRA CAZZATA...
DESFROSS...FOR EVER
(PINCO PAZZO)
Vedi, caro "Pinco Pazzo" (che fa un'ovvia rima con testa di cazzo, cioè quello che sei), se tu ti fossi premurato, prima di pigliare la tastiera e scrivere idiozie in tutte maiuscole da buon analfabeta che non sa manco scrivere correttamente il nome del suo "beniamino", di guardare in quale "percorso" o categoria è inserita in questa canzone, ti saresti accorto che tale percorso si chiama "L'emigrazione e la guerra del lavoro". Perché è una canzone che parla, toh, di lavoro e di un lavoratore. Perché in questo sito abbiamo... (continua)
7/5/2008 - 18:23
Eskimo
"Provos" è il termine con cui venivano chiamati i contestatori in Olanda.
Come i teddy boys inglesi, i beatniks americani, i blousons noirs francesi, i capelloni italiani. I loro leader erano Jasper Grotveld e Bernard de Vries. Quest'ultimo, studente di lettere, diventa notissimo il 10 marzo 1966 organizzando una goliardata contro la famiglia reale. Qualcuno grida all'attentato, ma è solo un atto dimostrativo: durante il corteo nuziale della principessa Beatrice vengono esplosi petardi fumogeni che non fanno alcuna vittima, ma spaventano e imbizzarriscono i cavalli della carrozza reale. L'altro, Grotveld, è un pulitore di vetri che va in giro con pantaloni da cavallerizzo e inventa slogan creativi come "Invenzione, fantasia, comunicazione!". Scelgono di chiamarsi "provos", cioè "provocatori", ma non hanno nulla di violento. La "rivoluzione del provotariato" è un susseguirsi di azioni più... (continua)
Come i teddy boys inglesi, i beatniks americani, i blousons noirs francesi, i capelloni italiani. I loro leader erano Jasper Grotveld e Bernard de Vries. Quest'ultimo, studente di lettere, diventa notissimo il 10 marzo 1966 organizzando una goliardata contro la famiglia reale. Qualcuno grida all'attentato, ma è solo un atto dimostrativo: durante il corteo nuziale della principessa Beatrice vengono esplosi petardi fumogeni che non fanno alcuna vittima, ma spaventano e imbizzarriscono i cavalli della carrozza reale. L'altro, Grotveld, è un pulitore di vetri che va in giro con pantaloni da cavallerizzo e inventa slogan creativi come "Invenzione, fantasia, comunicazione!". Scelgono di chiamarsi "provos", cioè "provocatori", ma non hanno nulla di violento. La "rivoluzione del provotariato" è un susseguirsi di azioni più... (continua)
Riccardo Venturi 7/5/2008 - 17:36
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