Ricordiamo a tale riguardo anche l'ultima "trovata" dell'amministrazione comunale fiorentina di "sinistra", soprattutto grazie all'indefessa attività dell'assessore Graziano Cioni: l'eliminazione dei mendicanti sdraiati. Alcun tempo fa una signora ipovedente inciampa in uno di questi mendicanti che chiedono l'elemosina nel centro cittadino prostrati davanti ai passanti, procurandosi qualche ferita (naturalmente, dai giornali cittadini - "Nazi(one)" in testa ma senza scordarsi l'edizione fiorentina di "Repubblica"- si parla di "gravi ferite"); il cacio sui maccheroni per il volitivo & mediatico Cioni, che promulga l'ennesima ordinanza che lo catapulta nell'olimpo securitarista cui già era assurto con la crociata anti-lavavetri dell'agosto 2007. A nulla valgono le smentite della stessa signora protagonista dell'episodio, che, in un'intervista, dichiara la sua contrarietà assoluta alla strumentalizzazione... (continuer)
Riccardo Venturi 27/4/2008 - 05:17
E' vero il razzismo si infila dappertutto. Sui giornali se una donna viene violentata da un italiano scrivono "un uomo ha violentato una donna", se è violentata da un rumeno scrivono "Un rumeno ha violentato una donna". Se un ubriaco investe dei poveri pedoni, se è italiano sarà un uomo ubriaco, mentre se è straniero sarà un extracomunitario ubriaco. Con questo nessuno vuole negare la gravità di azioni come la violenza sessuale o la guida in stato di ebbrezza, ma ormai vale il gioco di identificare tutto il male che accade come qualcosa che viene da fuori.
Non conosco le statistiche, ma la mia impressione è che le violenze sulle donne ci fossero anche in passato, solo che era ancora più difficile denunciarle (perchè ti sei messa quella minigonna.. è chiaro che un uomo viene provocato... perchè sei uscita di sera con quel tizio che conoscevi solo da pochi giorni... ma se eri stata a casa non ti succedeva..)
ps.
è vero, ci dobbiamo beccare Cioni e Calearo, ma comunque ci stiamo beccando anche Maroni, Bossi, Fini, Calderoli e compagnia bella.. dov'è il vantaggio?
Mi sembra opportuno riportarla anche in chiaro, assieme al nome dell'autore, TomSkar [RV]:
Erano Rumeni, Rom, parlavano slavo
22/11/2007
di TomSkar
Erano Rumeni, erano Rom,
parlavano slavo.
Hanno stuprato quella gran troia
di mia sorella e
derubato l’argentaglia di famiglia,
il maxi del papi,
i porno della mami.
Erano Rumeni, erano Rom,
parlavano slavo.
Hanno scagazzato
sul prato
e sui ricami di fiori.
Hanno rapito la nonna, pensando
che qualcuno paghi
un riscatto. Illusi romeni.
Hanno tentato
di aprire la mia auto
ma questa nuova ha
un antifurto che
ti fa un culo così.
La mia ragazza comunque
se li è scopati tutti,
ma a me mi fa piacere infondo.
Erano Rumeni, erano Rom,
parlavano slavo.
Carissima Silva, di fronte alla tua costante professione di "menopeggismo", tua e di tutti coloro che ancora lo professano, non posso che sorridere e allargare le braccia. E, te lo garantisco arrivando fino a giurarlo, non sono gesti di scherno o di sufficienza; tutt'altro. Sono gesti che esprimono semplicemente una presa d'atto. La presa d'atto di una diversità, e ogni diversità altro non può promanare che dalla propria vita, dalla propria esperienza, dal proprio modo di porsi di fronte alla realtà, dalla propria maniera di osservare e analizzare ciò che ci circonda e che si svolge. Non è neppure questione di "menopeggismo" (o di vantaggio, come lo chiami tu), ma di angolazioni totalmente diverse. Di angolazioni e, probabilmente, di aspirazioni. Ritengo le tue pienamente rispettabili, ma a questo punto sento il dovere di esporre le mie in modo più articolato. Vorrei che tu facessi lo sforzo... (continuer)
[...] Sono andato alla pagina di "Bella Ciao" del sito venturiano, un sito davvero interessante noncècchedire anche se ovviamente non posso apprezzare le diverse versioni in lingua. Nella suddetta pagina di "Bella Ciao" la cui trattazione pare particolarmente curata c'è un'immagine d'incipit. Si vedono due partigiani che sparano per le strade di Torino nei giorni della liberazione. E c'è pure la didascalia. Andiamo con ordine.
Quella foto appartiene a un corpus di immagini realizzate dalla resistenza a liberazione avvenuta. I partigiani recitano la parte di partigiani e a volte la parte dei morti. Il vero e il falso ci battono ancora nelle tempie. La macchina fotografica, per la sua natura delatrice, non era molto amica dei partigiani e ve lo immaginerete anche solo pensando ai set spogli da cui lanciava proclami il saudita incazzuso o i passamontagna zapatisti o certa avversione dei centri... (continuer)
Riccardo Venturi 28/4/2008 - 17:43
29. Agur eder hori (Versione in basco / euskara)
29. Agur eder hori (Basque / Euskara version)
Una versione letterale da no.wikipedia
Literal translation from no.wikipedia
«Bella ciao» (italiensk for «Skjønne, farvel!») er en italiensk partisansang fra andre verdenskrig.
Dette er kanskje den mest berømte av alle sanger fra den antifascistiske motstandsbevegelsen i Europa i krigsårene. Komponist og tekstforfatter er ukjent, men melodien og uttrykket er lånt fra «Alla mattina appena alzata», en arbeidersang fra slutten av 1800-tallet som ble sunget på markene på Posletta i Nord-Italia.
Den italienske partisanbevegelsen vokste seg svært sterk i løpet av krigen, særlig i Den italienske sosialrepublikk, den andre og siste fasciststaten i Italia, ledet av Mussolini som et lydrike under tysk militær kontroll i Nord-Italia de siste to krigsårene 1943–1945. Antifascistene tok i bruk... (continuer)
non credo che Heroes fu una canzone contro la guerra mi risulta invece che x il significato politico ovattato e nascosto fu tacciato di nazismo da un po' della critica musicale dell'epoca tanto che in quel periodo Bowie non poteva cantare in italia xche' minacciato da Autonomia mi piacerebbe sapere se cio' ha altri riscontri visto che da poco e' stato affermato anche in tv da morgan dei blu vertigo (GIANKY 62)
Beh, in questo sito, ti dirò, di nazismo ce ne intendiamo abbastanza e sinceramente non mi sembra che questa canzone, comunque la si voglia e possa vedere, possa ricevere una tale taccia infamante; senza contare che, spesso, certe critiche sono state rivolte con eccessiva disinvoltura (e non solo a Bowie). Quanto a Morgan che si mette a dare patenti di nazismo...bah meglio soprassedere! Saluti [RV]
Versão portuguesa / Versione portoghese / Portuguese version / Version portugaise / Portugalinkielinen versio:
Selton [2008]
I SELTON: DAL BRASILE UNA BANANA A' MILANESA
Vincent, 29 aprile 2008
"Banana à Milanesa” è il disco d’esordio della band brasiliana, da Porto Alegre, i SELTON, composta da Ricardo Fischmann (voce e chitarra), Ramiro Levy (chitarra e voce), Eduardo Stein Dechtiar (basso e voce), Daniel Plentz (batteria, percussioni e voce). Progettato e registrato a Milano negli studi dell’Istituto Barlumen, è un incontro tra una certa canzone lombarda ed il Brasile: si tratta, infatti, di una raccolta di covers di Enzo Jannacci e di Cochi e Renato più due brani originali (“Banana à Milanesa” e “La cosa rosa”). E' composto da 13 brani e raccoglie un repertorio formato da rivisitazioni in portoghese di canzoni storiche e cover “classiche” della comicità milanese di ENZO JANNACCI... (continuer)