Autore Musicanova
Riturnella
anonimo
Canzone popolare calabrese
A folksong from Calabria
Chant populaire calabrais
Λαïκό τραγούδι από Καλαβρία
Interpretazioni:
- Eugenio Bennato (in "Musicanova", 1979)
- Kalamu
- Il Parto delle Nuvole Pesanti
- Antonino Cavallaro
In calabrese, la riturnella e la rìnnina sono la stessa cosa: la rondine. Ed è una rondine che dovette aspettare il grande Eugenio Bennato e il 1978, quando nello storico album Musicanova ne diede una bellissima, suggestiva interpretazione che ha dovuto aspettare quella dei Kalamu, calabresi, per avere un suo pari. Ma Riturnella è probabilmente uno dei più antichi canti popolari calabresi, e non a caso è un canto di allontanamento e di emigrazione. Come se ne parla di queste cose nella canzone popolare? Sbaglierebbe chi credesse di leggere, nella voce del popolo dei tempi andati, accenni alla durezza di questa condizione; piuttosto, l'emigrazione era vista... (continua)
A folksong from Calabria
Chant populaire calabrais
Λαïκό τραγούδι από Καλαβρία
Interpretazioni:
- Eugenio Bennato (in "Musicanova", 1979)
- Kalamu
- Il Parto delle Nuvole Pesanti
- Antonino Cavallaro
In calabrese, la riturnella e la rìnnina sono la stessa cosa: la rondine. Ed è una rondine che dovette aspettare il grande Eugenio Bennato e il 1978, quando nello storico album Musicanova ne diede una bellissima, suggestiva interpretazione che ha dovuto aspettare quella dei Kalamu, calabresi, per avere un suo pari. Ma Riturnella è probabilmente uno dei più antichi canti popolari calabresi, e non a caso è un canto di allontanamento e di emigrazione. Come se ne parla di queste cose nella canzone popolare? Sbaglierebbe chi credesse di leggere, nella voce del popolo dei tempi andati, accenni alla durezza di questa condizione; piuttosto, l'emigrazione era vista... (continua)
Tu rìnnina chi vai
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/10/2012 - 23:53
Canzone della Basilicata
(1980)
In versione strumentale da "Briganti se more" di Musicanova (1980) con il titolo "A la terra di Basilicata"
"La Basilicata era uno dei temi musicali che mi venivano richiesti, e riguardava appunto il paesaggio, forse più precisamente il paesaggio come appare a chi viene da Napoli.
Nacque una melodia che accompagnava le panoramiche su quelle vallate e su quelle colline, una musica per quelle terre descritte dal pittore letterato Carlo Levi che vi soggiornò in confino politico e che pittoricamente le descrisse nel romanzo Cristo si è fermato a Eboli.
Alla musica aggiunsi un testo, che scrissi subito dopo per sottolineare la civiltà di quella gente che nella Storia non aveva mai portato guerra a nessuno, ma la guerra l'aveva sempre subita in casa con le invasioni e le dominazioni che nei secoli si erano succedute.
E se cito la città di Torino non è la Torino dell'intrigo di Cavour,... (continua)
In versione strumentale da "Briganti se more" di Musicanova (1980) con il titolo "A la terra di Basilicata"
"La Basilicata era uno dei temi musicali che mi venivano richiesti, e riguardava appunto il paesaggio, forse più precisamente il paesaggio come appare a chi viene da Napoli.
Nacque una melodia che accompagnava le panoramiche su quelle vallate e su quelle colline, una musica per quelle terre descritte dal pittore letterato Carlo Levi che vi soggiornò in confino politico e che pittoricamente le descrisse nel romanzo Cristo si è fermato a Eboli.
Alla musica aggiunsi un testo, che scrissi subito dopo per sottolineare la civiltà di quella gente che nella Storia non aveva mai portato guerra a nessuno, ma la guerra l'aveva sempre subita in casa con le invasioni e le dominazioni che nei secoli si erano succedute.
E se cito la città di Torino non è la Torino dell'intrigo di Cavour,... (continua)
E che ne saccio d'a Basilicata
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 26/2/2011 - 15:35
Brigante se more
Da quando mi sono avvicinato al brigantaggio, alla sua storia, alla sua passione, ho scoperto la storia di Francesco Fasanella. Tinna.
Ho avuto modo di ascoltare la canzone a lui dedicata da Vincenzo Matarazzo (complimenti). Non ho parole, mi viene da piangere ogni volta che l'ascolto. Sono orgoglioso delle miei origini. Ringrazio tutte quelle persone che cercano in ogni modo di raccontare la storia di quegli anni, di quelle donne e uomini che non si piegarono e diedero la vita per la libertà della loro terra. Spero che il loro ricordo resti vivo, per sempre.
Ho avuto modo di ascoltare la canzone a lui dedicata da Vincenzo Matarazzo (complimenti). Non ho parole, mi viene da piangere ogni volta che l'ascolto. Sono orgoglioso delle miei origini. Ringrazio tutte quelle persone che cercano in ogni modo di raccontare la storia di quegli anni, di quelle donne e uomini che non si piegarono e diedero la vita per la libertà della loro terra. Spero che il loro ricordo resti vivo, per sempre.
Tinna 29/1/2008 - 11:11
caro Luca dolce,
i Briganti erano come i pellerossa.
Marzo 1864:
viene perpretato il primo massacro, sul fiume Waschita, in un villaggio Cheyenne da parte dell'esercito degli stati uniti d'america.
Nel villaggio vi erano solamente donne, vecchi e bambini. I guerrieri erano via sui sentieri di caccia.
Settembre 1864:
A Frusci (PT) Nicola Summa detto Ninco Nanco viene massacrato con la sua banda da soldataglia dell'esercito piemontese.
Si erano arresi e stavano uscendo con le mani alzate dal casolare dove si erano nascosti.
Ognuno dei due popoli ha sfiorato il genocidio da parte dei ?macellai di turno'.
IL tenente colonnello custer, il generale carrington per i pellerossa ; il macellaio cialdini ed il macellaio nigris per i popoli del sud.
temporalmente i fatti sono accaduti in concomitanza.
L'esercito degli stati uniti d'america, i piemontesi per gli 'stati uniti d'italia'.
Il... (continua)
i Briganti erano come i pellerossa.
Marzo 1864:
viene perpretato il primo massacro, sul fiume Waschita, in un villaggio Cheyenne da parte dell'esercito degli stati uniti d'america.
Nel villaggio vi erano solamente donne, vecchi e bambini. I guerrieri erano via sui sentieri di caccia.
Settembre 1864:
A Frusci (PT) Nicola Summa detto Ninco Nanco viene massacrato con la sua banda da soldataglia dell'esercito piemontese.
Si erano arresi e stavano uscendo con le mani alzate dal casolare dove si erano nascosti.
Ognuno dei due popoli ha sfiorato il genocidio da parte dei ?macellai di turno'.
IL tenente colonnello custer, il generale carrington per i pellerossa ; il macellaio cialdini ed il macellaio nigris per i popoli del sud.
temporalmente i fatti sono accaduti in concomitanza.
L'esercito degli stati uniti d'america, i piemontesi per gli 'stati uniti d'italia'.
Il... (continua)
enzo matarazzo 30/1/2008 - 23:47
Gentile Enzo,
io e la mia compagna abbiamo deciso che in estate dobbiamo visitare luoghi che hanno riguardato le vicende del brigantaggio. Stiamo cercando informazioni per stendere un percorso, in tal senso le vorrei chiedere gentilmente se puo' consigliarci luoghi importanti. Partiremo da Napoli.
La ringrazio in anticipo.
Prego l'amministratore del sito, qual'ora il sig. Enzo abbia disponibilità, di fornirgli il mio indirizzo email. Grazie di cuore.
(Tinna)
io e la mia compagna abbiamo deciso che in estate dobbiamo visitare luoghi che hanno riguardato le vicende del brigantaggio. Stiamo cercando informazioni per stendere un percorso, in tal senso le vorrei chiedere gentilmente se puo' consigliarci luoghi importanti. Partiremo da Napoli.
La ringrazio in anticipo.
Prego l'amministratore del sito, qual'ora il sig. Enzo abbia disponibilità, di fornirgli il mio indirizzo email. Grazie di cuore.
(Tinna)
Enzo Matarazzo può tranquillamente contattare gli amministratori del sito per ottenere l'email in privato. [CCG/AWS Staff]
non ho nessun problema a rilasciare su questo sito il mio numero di cellulare ed il mio indirizzo e-mail perche' nulla ho da nascondere della mia vita.
e-mail taburnus@libero.it cell:339 26 88 949
Caro Tinna
quando vorrai saro' a tua disposizione!!
Mi scuso con i gestori del sito per non essermi fatto piu' sentire.Sono stato impegnatissimo perche' insieme ad altri amici, abbiamo rilevato una struttura agrituristica in un posto bellissimo a circa mille metri nella zona del Taburno.
(per ovvie ragioni non dico il nome perche' lungi da me il volermi fare pubblicita' gratuita).
A cinquant'anni suonati (quasi:il 29 giugno)ho deciso di intraprendere una ulteriore avventura (magari l'ultima)
perche' sono fermamente convinto che la vita vada vissuta fino a che avremo il dono dell'ultimo soffio della vita.
Iguerrieri Nativi Americani (mi scuso con loro per averli chiamati pellerossa nel mio... (continua)
e-mail taburnus@libero.it cell:339 26 88 949
Caro Tinna
quando vorrai saro' a tua disposizione!!
Mi scuso con i gestori del sito per non essermi fatto piu' sentire.Sono stato impegnatissimo perche' insieme ad altri amici, abbiamo rilevato una struttura agrituristica in un posto bellissimo a circa mille metri nella zona del Taburno.
(per ovvie ragioni non dico il nome perche' lungi da me il volermi fare pubblicita' gratuita).
A cinquant'anni suonati (quasi:il 29 giugno)ho deciso di intraprendere una ulteriore avventura (magari l'ultima)
perche' sono fermamente convinto che la vita vada vissuta fino a che avremo il dono dell'ultimo soffio della vita.
Iguerrieri Nativi Americani (mi scuso con loro per averli chiamati pellerossa nel mio... (continua)
enzo matarazzo 1/2/2008 - 21:02
perchè elogiare una canzone ai briganti? Hanno portato nient'altro che camorra...
(mario)
(mario)
Veramente un intervento importantissimo e pregnante, questo, frutto di analisi storiche approfondite e argomentato alla perfezione. Straordinèrio! [Riccardo Venturi]
Mario, la camorra nasce molto prima del movimento "brigantesco meridionale". Puoi facilmente constatare da solo che quello che dici è falso sfruttando ad esempio wikipedia.
Buona lettura ;)
Buona lettura ;)
Tinna 2/2/2008 - 14:50
La camorra aiuto' molto cavour e la sua masnada, prezzolati e manutengoli delle lobby anglo-francesi e non i briganti.
Hai perso un occasione per stare zitto ed io invece ho perso del tempo a dar retta ad un asino come te.
firmato enzomatarazzo
Hai perso un occasione per stare zitto ed io invece ho perso del tempo a dar retta ad un asino come te.
firmato enzomatarazzo
enzo matarazzo 2/2/2008 - 22:01
Caro Mario,fu' proprio la camorra,che all'epoca si faceva chiamare "Bella societa' riformata" a far si che i mercenari garibaldini entrassero a Napoli indisturbati
grazie al tradimento dell'allora prefetto Don Liborio
Romano che inquadro' i "picciotti" del boss Tore e' Crescienzo affinche' evitassero disordini da parte della popolazione.Cosi la camorra venne ufficializzata e da allora che stato e camorra stanno "vicini vicini"...
grazie al tradimento dell'allora prefetto Don Liborio
Romano che inquadro' i "picciotti" del boss Tore e' Crescienzo affinche' evitassero disordini da parte della popolazione.Cosi la camorra venne ufficializzata e da allora che stato e camorra stanno "vicini vicini"...
DuoSiciliano 2/2/2008 - 22:25
E famosa fu la frase che Re Francesco II ( che per infangarne la memoria e la onorabilita' fu chiamato franceschiello)venuto a conoscenza dell'ignobile tradimento perpretato da questo infame nemico del sud gli disse:"Don Libo', manteniteve 'o cuollo".
Vedi caro Mario si puo' anche non essere d'accordo su qualcosa ma dire idiozie gratuitte questo non possiamo permetterlo!!!!!
ciao a tutti!!!!
enzomatarazzo
Vedi caro Mario si puo' anche non essere d'accordo su qualcosa ma dire idiozie gratuitte questo non possiamo permetterlo!!!!!
ciao a tutti!!!!
enzomatarazzo
enzo matarazzo 3/2/2008 - 18:05
Generali,Uffiziali e Soldati dell'Armata di Gaeta,
La fortuna della guerra ci separa. Dopo cinque mesi di sofferenze per l'indipendenza della Patria Nostra, durante i quali noi abbiamo divise le stesse fatiche, e le stesse privazioni, e' venuto il momento per me di mettere un termine ai vostri Eroici Sacrifizi.
La resistenza e' divenuta impossibile, e se da unarte il mio dovere di soldato m'impone di difendere con voi l'ultimo baluardo della monarchia, il mio dovere di Re , il mio amore di padre mi comandano oggi di risparmiare l'effusione di un sangue che, nelle circostanze attuali non sarebbe che la manifestazione di un eroismo inutile.
Per voi miei fedeli compagni d'armi, per riguardo al vostro avvenire, in considerazione della vostra lealta', della vostra bravura e della vostra costanza, io rinunzio all'ambizione militare di rispondere all'ultimo assalto d'un nemico che per impadronirsi... (continua)
La fortuna della guerra ci separa. Dopo cinque mesi di sofferenze per l'indipendenza della Patria Nostra, durante i quali noi abbiamo divise le stesse fatiche, e le stesse privazioni, e' venuto il momento per me di mettere un termine ai vostri Eroici Sacrifizi.
La resistenza e' divenuta impossibile, e se da unarte il mio dovere di soldato m'impone di difendere con voi l'ultimo baluardo della monarchia, il mio dovere di Re , il mio amore di padre mi comandano oggi di risparmiare l'effusione di un sangue che, nelle circostanze attuali non sarebbe che la manifestazione di un eroismo inutile.
Per voi miei fedeli compagni d'armi, per riguardo al vostro avvenire, in considerazione della vostra lealta', della vostra bravura e della vostra costanza, io rinunzio all'ambizione militare di rispondere all'ultimo assalto d'un nemico che per impadronirsi... (continua)
enzo matarazzo 13/2/2008 - 21:13
Ma guarda un po.....io che sento Enzo Matarazzo solo per telefono.....dato che non si riesce mai ad incontrarlo per i suoi milioni di impegni......., lo devo incontrare su questo blog.....N'CIA' POZZ MAI FA'''''''!!!!!!
ENZUCCIOOOOOOOOOOOOOO.....CASPITERINA E COME TI FANNO ARRABBIARE QUESTI....
TUTTO SOLO PER LA PATERNITA' DI "BRIGANTE SE MORE "......
E PENSARE , CHE TU, HAI SCRITTO DELLE CANZONI MOLTO PIU BELLE DI QUELLA !
ANCHE PERCHE DELLA VERA TRADIZIONE POPOLARE EROICA A CUI APPARTENIAMO !
ENZU', SIENT A MME......, PENSA ALLA CANZONE CHE DEVI SCRIVERE PER IL MIO SPETTACOLO DI MARZO...., CHE LA STO ASPETTANDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO......
SONO SICURO CHE , DIVENTERA' UN NUOVO INNO...., A PARTIRE DAL 29 MARZO 2008 !!!!!!!
P.S. VICIE'......SI GRUOOOOSSSSSSSSS !!!!!!!!
ENZO MORZILLO, COMPAGNIA TEATRALE " GLI AMICI DI EDUARDO ".
ENZUCCIOOOOOOOOOOOOOO.....CASPITERINA E COME TI FANNO ARRABBIARE QUESTI....
TUTTO SOLO PER LA PATERNITA' DI "BRIGANTE SE MORE "......
E PENSARE , CHE TU, HAI SCRITTO DELLE CANZONI MOLTO PIU BELLE DI QUELLA !
ANCHE PERCHE DELLA VERA TRADIZIONE POPOLARE EROICA A CUI APPARTENIAMO !
ENZU', SIENT A MME......, PENSA ALLA CANZONE CHE DEVI SCRIVERE PER IL MIO SPETTACOLO DI MARZO...., CHE LA STO ASPETTANDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO......
SONO SICURO CHE , DIVENTERA' UN NUOVO INNO...., A PARTIRE DAL 29 MARZO 2008 !!!!!!!
P.S. VICIE'......SI GRUOOOOSSSSSSSSS !!!!!!!!
ENZO MORZILLO, COMPAGNIA TEATRALE " GLI AMICI DI EDUARDO ".
ENZO MORZILLO 4/3/2008 - 23:29
Enzo
ti voglio bene e ti stimo.
Non mi fare apparire per quello che non sono.
Sono gruoss' perche' ho quasi 50 anni.
Non e' vero che non riesci a trovarmi brutta pellaccia!!!!
Mi fanno arrabbiare perche' non amo le cretinate e le diffamazioni a buon prezzo. Solo per questo mi arrabbio. Per il resto mi conosci, sono persona molto tranquilla!!!
Giuro solennemente (portando gli amici del sito a terstimoni) che stasera ti invio il canto.
Sai siccome mi rendo conto dell'onore che mi hai dato ho l'impressione che manchi qualche cosina ancora.
Come ti ho ripetuto piu' volte stai tranquillo, parola di brigante!!!!
Dopo che ti ho inviato il canto mi raccomando danne notizia al sito.
Ti abbraccio e ci vediamo a Cusano Mutri il 9.
Ciao a tutti|||
ti voglio bene e ti stimo.
Non mi fare apparire per quello che non sono.
Sono gruoss' perche' ho quasi 50 anni.
Non e' vero che non riesci a trovarmi brutta pellaccia!!!!
Mi fanno arrabbiare perche' non amo le cretinate e le diffamazioni a buon prezzo. Solo per questo mi arrabbio. Per il resto mi conosci, sono persona molto tranquilla!!!
Giuro solennemente (portando gli amici del sito a terstimoni) che stasera ti invio il canto.
Sai siccome mi rendo conto dell'onore che mi hai dato ho l'impressione che manchi qualche cosina ancora.
Come ti ho ripetuto piu' volte stai tranquillo, parola di brigante!!!!
Dopo che ti ho inviato il canto mi raccomando danne notizia al sito.
Ti abbraccio e ci vediamo a Cusano Mutri il 9.
Ciao a tutti|||
enzo matarazzo 5/3/2008 - 14:02
attenzione.......attenzioneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee......
messaggio per tutti gli scettici del blog...........enzo matarazzo..........in arte, leader, del gruppo "viento"......sara' alla prima assoluta del mio spettacolo al teatro tasso a napoli i giorni 29, e 30 marzo, alle ore 20:30.
per l'occasione conosceremo il testo della nuova canzone che ha scritto per lo spettacolo.
invito tutti quelli che amano ilo teatro, e le vicende della nostra bella terra che fu'......
lo spettacolo ha per titolo. " briganti "....gli uomini non ne sapranno niente....storie dei briganti e brigantesse.....
grazie enzo.......saluto cordiale a tutti !!!!!!
p.s. per favore non fatemelo arrabbiare quel pacioccone di enzo matarazzo.....altrimenti poi.....mi sta nervoso per lo spettacolooooooooooooooooooo......
scherzo enzooooooooooooooooo........ciao a tutti.
enzo morzillo........
messaggio per tutti gli scettici del blog...........enzo matarazzo..........in arte, leader, del gruppo "viento"......sara' alla prima assoluta del mio spettacolo al teatro tasso a napoli i giorni 29, e 30 marzo, alle ore 20:30.
per l'occasione conosceremo il testo della nuova canzone che ha scritto per lo spettacolo.
invito tutti quelli che amano ilo teatro, e le vicende della nostra bella terra che fu'......
lo spettacolo ha per titolo. " briganti "....gli uomini non ne sapranno niente....storie dei briganti e brigantesse.....
grazie enzo.......saluto cordiale a tutti !!!!!!
p.s. per favore non fatemelo arrabbiare quel pacioccone di enzo matarazzo.....altrimenti poi.....mi sta nervoso per lo spettacolooooooooooooooooooo......
scherzo enzooooooooooooooooo........ciao a tutti.
enzo morzillo........
ENZO MORZILLO 11/3/2008 - 13:15
voglio i diritti d autore ...
Nu cia pozz mai fà
anche se me fatt piglia coller in bocca al lupo per lo spettacolo ...nu me so mica scurdat
ps...non mi chiedere come ho fatto a trovare sta frase ...no saccio manco io ...
Nu cia pozz mai fà
anche se me fatt piglia coller in bocca al lupo per lo spettacolo ...nu me so mica scurdat
ps...non mi chiedere come ho fatto a trovare sta frase ...no saccio manco io ...
lucy 11/3/2008 - 22:03
La strofa finale dice: ...menate nu fiore e na bestemmia pe sta libertà. Si "mena " una bestemmia e non una preghiera, chi conosce i modi di dire meridionali lo sa benissimo. Quindi, con buona pace dei filoborbonici, i briganti combattevano per la propria terra e non per i Borboni, che come i savoia erano solo dei tiranni e non mi sembra che siano mai stati scelti dal popolo. Viva Malatesta e Cafiero, viva Bennato!
Giuseppe Latanza 17/3/2008 - 07:22
@ Giuseppe Latanza : Quello di Cafiero e Malatesta fu' un episodio sporadico e quasi irrelevante rispetto ai Gaetano Mammone,ai Pronio,ai Sciarpa e ai Pane di Grano e ai Fra Diavolo che nel 1799 insorsero in ogni dove a difesa dei Borboni.Devo ricordarle pure un tal Luigi Alonzi (detto "Chiavone") che a Sora insorse con un proclama non solo filoborbonico ma anche papalino.
Devo ricordare che Carmine Crocco(liberato dalla sua cella da un commando legittimista)e Ninco Nanco combatterono insieme la generale iberico carlista Jose Borjes inviato in Basilicata per far insorgere la popolazione locale contro i savoiardi e ridarlo a Francesco II
Ricordo il "prete brigante" Don Ciro Annichiaro...la lista sarebbe lunga.I Borboni hanno amato il loro regno ed hanno gettato la spugna con dignita' e senza richiedere per se nulla in cambi al contrario dei Savoia che senza pudore hanno chiesto "risarcimenti" allo stato italiano.
Devo ricordare che Carmine Crocco(liberato dalla sua cella da un commando legittimista)e Ninco Nanco combatterono insieme la generale iberico carlista Jose Borjes inviato in Basilicata per far insorgere la popolazione locale contro i savoiardi e ridarlo a Francesco II
Ricordo il "prete brigante" Don Ciro Annichiaro...la lista sarebbe lunga.I Borboni hanno amato il loro regno ed hanno gettato la spugna con dignita' e senza richiedere per se nulla in cambi al contrario dei Savoia che senza pudore hanno chiesto "risarcimenti" allo stato italiano.
DuoSiciliano 17/3/2008 - 18:41
Caro Duosiciliano, è vero che i Savoia (che dovremmo cominciare a chiamare Carignano visto che era più Savoia Francesco che Carlo Alberto) non erano i Borboni, è vero che i Borboni stessero portando il regno delle due sicilie ad essere uno stato progredito, forse il più progredito, è vero che molti briganti furono legittimisti (non lo fu il più grande, il generale Crocco), è vero che quello di Malatesta fu un episodio sporadico (questo non ne toglie la nobiltà dell’impresa, come sporadica è ogni iniziativa legittimista oggigiorno, ma nobile e te lo dico da anarchico), ma è anche vero che la monarchia, per quanto illuminata non può essere mai completamente democratica, e non vedo come possa esserlo vedere uno che di cognome fa Borbone percepire uno stipendio perché si chiama Borbone e non Esposito.
Il mio intervento era però sulla canzone di Bennato, che qualche neoborbonico ha voluto far... (continua)
Il mio intervento era però sulla canzone di Bennato, che qualche neoborbonico ha voluto far... (continua)
Giuseppe Latanza 18/3/2008 - 09:41
Non intendevo infangare ne Malatesta ne la sua impresa.
Che al di la del loro pensiero sicuramente merita rispetto
Ma solo "contestualizzare" meglio.Per questo non posso accettare che,volontariamente o no,che la verita' dei fatti stravolta per una visione che non e' molto attinente ad essi.Questo vale sopratutto per Bennato
Ammiro chiunque come Bresci abbia combattuto i savoiardi
Tanti saluti
Che al di la del loro pensiero sicuramente merita rispetto
Ma solo "contestualizzare" meglio.Per questo non posso accettare che,volontariamente o no,che la verita' dei fatti stravolta per una visione che non e' molto attinente ad essi.Questo vale sopratutto per Bennato
Ammiro chiunque come Bresci abbia combattuto i savoiardi
Tanti saluti
DuoSiciliano 18/3/2008 - 14:47
dopo aver ascoltato l'album "brigante se more" in cui ci sono canzoni stupende come "quanno sona la campana" e "vulesse addeventare nu brigante" non posso far altro che essere convinto della paternità di bennato per quanto riguarda la canzone "brigante se more"... l'unica cosa che mi sfugge, dopo aver letto la discussione ed aver apprezzato gli interventi di enzo matarazzo e di RV, è come sia stato possibile che uno stato con una storia ultrasecolare, ricco e progredito come era il regno delle due sicilie al tempo sia stato annesso da uno stato sicuramente più povero come lo stato sabaudo... e considerando che l'unica opposizione venne da contadini diventati briganti, dov'era l'esercito borbonico? grazie per eventuali risposte, e vi chiedo scusa per possibili errori nella mia ricostruzione storica
a me nun me ne fotte do rre burbone 22/3/2008 - 03:59
E su cosa si basa questa convinzione ???
Il Regno delle due Sicilie cadde per due motivi :
Uno "interno" ossia le cospirazioni contro il Regno(come quella del prefetto Don Liborio Romano) sia per uno "esterno" ossia il tradimento di numerosi generali borbonici che passarono ignobilmente al nemico.
L'esercito borbonico si batte' valorosamente a Gaeta
Saluti
Il Regno delle due Sicilie cadde per due motivi :
Uno "interno" ossia le cospirazioni contro il Regno(come quella del prefetto Don Liborio Romano) sia per uno "esterno" ossia il tradimento di numerosi generali borbonici che passarono ignobilmente al nemico.
L'esercito borbonico si batte' valorosamente a Gaeta
Saluti
DuoSiciliano 22/3/2008 - 14:04
Solo una piccola riflessione sulla paternità della canzone e che questa discussione mi ha stimolato ad approfondire.
Ho spulciato in lungo ed in largo tutti i mie libri sul brigantaggio, fatto ricerche molto approfondite su internet ma tracce del testo di "Brigante se more" pre-1978 non se ne trovano.
Poi ciò che, a mio avviso, taglia la testa al toro è il dialetto in cui questo testo è scritto. Basta controllare gli scritti in dialetto lucano per vedere che ci sono troppe differenze con le parole dialettali del testo di Bennato. Un esempio per tutti:in lucano "brigante" si scrive "briànte"
Quindi anche io, se non ci sono prove contrarie, ritengo che la paternità di questo inno sia di Eugenio Bennato e Carlo D'Angiò e, questo, non può che farmi felice perchè ritengo strumentale la manipolazione del testo con quelle frasi filo clerical-borboniche.
Il brigantaggio ha avuto altre motivazioni.... (continua)
Ho spulciato in lungo ed in largo tutti i mie libri sul brigantaggio, fatto ricerche molto approfondite su internet ma tracce del testo di "Brigante se more" pre-1978 non se ne trovano.
Poi ciò che, a mio avviso, taglia la testa al toro è il dialetto in cui questo testo è scritto. Basta controllare gli scritti in dialetto lucano per vedere che ci sono troppe differenze con le parole dialettali del testo di Bennato. Un esempio per tutti:in lucano "brigante" si scrive "briànte"
Quindi anche io, se non ci sono prove contrarie, ritengo che la paternità di questo inno sia di Eugenio Bennato e Carlo D'Angiò e, questo, non può che farmi felice perchè ritengo strumentale la manipolazione del testo con quelle frasi filo clerical-borboniche.
Il brigantaggio ha avuto altre motivazioni.... (continua)
Pino Fappiano 23/3/2008 - 22:28
@ Pino Fappiano : Qui la strumentalizzazione e' la tua,io ho interpellato la storia attraverso la cronaca d'allora e non ho portato e ne avuto la presunzione di avallare una di
parte o sogettiva.Altrimenti perche' il generale Crocco si
mise al servizio del legittimista(pur non essendo egli tale) spagnolo Jose Borjes ??? Perche' i briganti sorani con Chiavone si sarebbero messi alla testa del carlista Rafael Tristany ??? E lo posso dire,avendo una bibblioteca intera inerente ai Briganti e alla loro storia.Una presunta versione pre 1970 si intitola "Liberta" e riporta quelle frasi(in dialetto lucano) che il sig Bennato avrebbe potuto benissimo interpolare.Saluti
parte o sogettiva.Altrimenti perche' il generale Crocco si
mise al servizio del legittimista(pur non essendo egli tale) spagnolo Jose Borjes ??? Perche' i briganti sorani con Chiavone si sarebbero messi alla testa del carlista Rafael Tristany ??? E lo posso dire,avendo una bibblioteca intera inerente ai Briganti e alla loro storia.Una presunta versione pre 1970 si intitola "Liberta" e riporta quelle frasi(in dialetto lucano) che il sig Bennato avrebbe potuto benissimo interpolare.Saluti
DuoSiciliano 24/3/2008 - 02:19
@ DueSicilie: (che brutto interloquire con un nikname...) vabbè...comunque come vedi ognuno legge la storia secondo proprie interpretazioni. Io ti parlo da figlio di questa terra che ha sentito i racconti dei vecchi ed ha visto alcuni antenati della banda di Cosimo Giordano morti per togliere la terra ai latifondisti ed impedire una ulteriore occupazione da parte di un nuovo re.
I miei antenati, braccianti, contadini e pastori, sotto i Borboni, vivevano di una miseria nera. La stessa storia di Cosimo Giordano ne è l'esempio: il padre chiede un prestito ad un notabile borbonico di Cerreto. Prestito che non può restituire dato il cattivo raccolto ed è costretto a chiedere una prorga per il pagamento. Per tutta risposta il notabile lo uccide. Cosimo Giordano prende il coltello e, a sua volta, uccide il notabile borbonico.
Questa è solo una storia tra le tante di soprusi, angherie, vessazioni,... (continua)
I miei antenati, braccianti, contadini e pastori, sotto i Borboni, vivevano di una miseria nera. La stessa storia di Cosimo Giordano ne è l'esempio: il padre chiede un prestito ad un notabile borbonico di Cerreto. Prestito che non può restituire dato il cattivo raccolto ed è costretto a chiedere una prorga per il pagamento. Per tutta risposta il notabile lo uccide. Cosimo Giordano prende il coltello e, a sua volta, uccide il notabile borbonico.
Questa è solo una storia tra le tante di soprusi, angherie, vessazioni,... (continua)
Pino Fappiano 24/3/2008 - 12:17
@ Pino Fappiano :
"Briganti e partigiani" a cura di: Barone, Ciano, Pagano, Romano - Edizione Campania Bella
P.s : Il mio nome e' Guglielmo Borrelli,il nickname dice il
"resto"
"Briganti e partigiani" a cura di: Barone, Ciano, Pagano, Romano - Edizione Campania Bella
P.s : Il mio nome e' Guglielmo Borrelli,il nickname dice il
"resto"
DuoSiciliano 24/3/2008 - 18:41
@ Pino Fappaino : Non c'e bisogno di comprare il libro,il brano lo trovi qui :
http://www.ilportaledelsud.org/brigant...
P.s : Ho trovato qualcosa di interessante in rete :
"Quella trovata di Bennato, di *adattare ed *"elaborare" vecchi ritmi e antichi canti, non era nuova ed aveva una sua antenata nella canzone siciliana "vitti na crozza", anch'essa appositamente composta per il film "Il cammino della speranza" (sottotitolo "Terroni") di Pietro Germi (1950). L'autore si chiamava Franco Li Causi, un chitarrista agrigentino che aveva all'epoca una piccola orchestrina."
http://www.ilportaledelsud.org/brigant...
Questi due verbi mi fanno non poco insospettire...
http://www.ilportaledelsud.org/brigant...
P.s : Ho trovato qualcosa di interessante in rete :
"Quella trovata di Bennato, di *adattare ed *"elaborare" vecchi ritmi e antichi canti, non era nuova ed aveva una sua antenata nella canzone siciliana "vitti na crozza", anch'essa appositamente composta per il film "Il cammino della speranza" (sottotitolo "Terroni") di Pietro Germi (1950). L'autore si chiamava Franco Li Causi, un chitarrista agrigentino che aveva all'epoca una piccola orchestrina."
http://www.ilportaledelsud.org/brigant...
Questi due verbi mi fanno non poco insospettire...
DuoSiciliano 25/3/2008 - 03:18
@ DuoSiciliano
Si, il testo è copiosamente presente in rete in entrambe le versioni.
Ma a me interessa la data di pubblicazuione dle libro "Briganti & Partigiani" (che, pare, sia stato pubblicato nel 1997 e cioè 9 anni la prima apparizione pubblica dela composizione).
Io ritengo il testo di "Brigante se more" un testo troppo importante perchè fosse ignorato, fino ad allora, dagli studiosi e dalle pubblicazioni sul brigantaggio precedenti alla comparsa del testo di Bennato.
Saluti
Si, il testo è copiosamente presente in rete in entrambe le versioni.
Ma a me interessa la data di pubblicazuione dle libro "Briganti & Partigiani" (che, pare, sia stato pubblicato nel 1997 e cioè 9 anni la prima apparizione pubblica dela composizione).
Io ritengo il testo di "Brigante se more" un testo troppo importante perchè fosse ignorato, fino ad allora, dagli studiosi e dalle pubblicazioni sul brigantaggio precedenti alla comparsa del testo di Bennato.
Saluti
pino fappiano 25/3/2008 - 12:41
Un saluto a tutti i frequentatori ed ai lettori di questo sito. Mi presento, sono Angelo Plaitano, vivo a Pontecagnano nella valle dei moti picentini in provincia di Salerno, faccio parte di un gruppo di musica popolare che si chiama come una sorgente della mia zone "Sette Bocche". Spesso e volentieri giro per il comprensorio cercando ancora storie e racconti su i briganti (da noi è pieno) e più che l'aspetto musicale o strettamente storico mi interesso delle vicende mitologiche-popolari su i briganti.
Ho riletto d'un fiato tutti gli interventi, perchè ricordo che tempo fa ebbi una discussione proprio sulla paternità di questa canzone con un mio amico. Evidentemente mi sbagliavo, se la canzone è stata registrata alla SIAE da Bennato c'è poco da fare.. i diritti vanno a lui.
Vorrei solo aggiungere una mia personale considerazione sull'opera di Bennato che è l'oggetto di questa vivace... (continua)
Ho riletto d'un fiato tutti gli interventi, perchè ricordo che tempo fa ebbi una discussione proprio sulla paternità di questa canzone con un mio amico. Evidentemente mi sbagliavo, se la canzone è stata registrata alla SIAE da Bennato c'è poco da fare.. i diritti vanno a lui.
Vorrei solo aggiungere una mia personale considerazione sull'opera di Bennato che è l'oggetto di questa vivace... (continua)
Angelo Plaitano 25/3/2008 - 19:36
@ Peteano : A me chi o cosa mi garantisce che Bennato,prima di depositarla,non si fosse ispirato o "rivisitato" altre fonti come la "Liberta" da me citata sopra ???
DuoSiciliano 27/3/2008 - 01:30
ma cosa vuoi essere garantito?? a me chi mi garantisce che la "libertà" da te citata esiste? lo hanno scritto in un saggio del 1997 barone, ciano, romano e pagano... e chi sono? che attendibilità hanno? per quello che ne so io possono tranquillamente aver preso il testo di bennato dell'80, aver cambiato due frasi in modo da adeguarlo al loro pensiero... per quanto mi riguarda è sicuramente più attendibile un cantautore come bennato, che ci ha regalato altre perle del genere (vatti a sentire "vulesse addeventare nu brigante" e "quanno sona la campana"), rispetto a quattro emeriti sconosciuti che nel 1997 dicono che quel testo è del 1860, se non altro perchè sono arrivati con quasi trent'anni di ritardo da quando è uscito il brano...
lucano 27/3/2008 - 14:35
registro con gioia il fatto che finalmente qualcuno abbia il coraggio di dire quello che da tempo penso.
ciano, pagano,barone eromano non sono comunque dei dementi.
Non si insultano delle persone per bene (Lucio Barone e' scomparso da tempo).
Calma dunque.
ciao a tutti enzomatarazzo
ciano, pagano,barone eromano non sono comunque dei dementi.
Non si insultano delle persone per bene (Lucio Barone e' scomparso da tempo).
Calma dunque.
ciao a tutti enzomatarazzo
enzo matarazzo 27/3/2008 - 21:07
Meglio quattro emeriti sconosciuti che gli scribacchini di regime filorisorgimentali "alla moda"
DuoSiciliano 27/3/2008 - 21:09
caro enzo matarazzo, ritengo di non aver insultato nessuno... per quanto riguarda duosiciliano, chi sarebbe lo scribacchino filorisorgimentale? quello che tu chiami scribacchino ha il grande merito di aver fatto conoscere al grande pubblico, a me sicuramente, la verità sui briganti, cioè che non furono gli antenati dei camorristi, come ci hanno fatto credere per anni, ma che hanno combattuto per un ideale, come poteva essere quello più romantico della fedeltà al re borbone ma come poteva anche essere quello più disincantato, e per me più condivisibile, della difesa della propria terra contro qualsiasi padrone, borbone o savoia, spagnolo o francese... e comunque come fai a dare del filorisorgimentale a bennato? non mi sembra che abbia fatto canzoni su garibaldi o cavour, e i briganti sicuramente non sono considerati eroi risorgimentali
lucano 28/3/2008 - 00:28
Io non mi riferivo a te ma a quelli "ufficiali" con i quali quelli che tu prendevi di mira non possono essere proprio pargaonati
Sono stufo di questo assurdo relazionere briganti e camorra : Senza l'aiuto della camorra Garibaldi a Napoli
non sarebbe mai potuto entrare !!!
Sono stufo di questo assurdo relazionere briganti e camorra : Senza l'aiuto della camorra Garibaldi a Napoli
non sarebbe mai potuto entrare !!!
DuoSiciliano 28/3/2008 - 17:37
Popoli delle Due Sicilie… si alza la voce del vostro Sovrano per consolarvi nelle vostre miserie… quando veggo i sudditi miei, che tanto amo, in preda a tutti i mali della dominazione straniera, quando li vedo come popoli conquistati…calpestati dal piede di straniero padrone, il mio cuore Napoletano batte indignato nel mio petto…contro il trionfo della violenza e dell'astuzia.Io sono Napolitano; nato tra voi, non ho respirato altra aria…i vostri costumi sono i miei costumi, la vostra lingua la mia lingua, le vostre ambizioni le mie ambizioni. …ho preferito lasciare Napoli, la mia propria casa, la mia diletta capitale per non esporla agli orrori di un bombardamento…Ho creduto di buona fede che il Re di Piemonte, che si diceva mio fratello, mio amico…non avrebbe rotto tutti i patti e violate tutte le leggi per invadere i miei Stati in piena pace, senza motivi né dichiarazioni di guerra… Le... (continua)
DuoSiciliano 29/3/2008 - 16:46
Sebbene sia un milanese-doc mi sono appassionato a questa lunghissima discussione su Bennato e sui briganti in generale, di cui prima non conoscevo praticamente niente. Non ho mai scritto nulla in quanto la mia ignoranza in materia tende ad infinito, però permettetemi di fare una considerazione. E' vero che i libri di scuola sui quali ho studiato raccontano l'unificazione (o conquista se vi piace di più) d'italia,con eccessivo entusiasmo al punto da trascinare anche me. Grazie a questa discussione (ma non solo) ho cambiato idea. Tuttavia credo che i libri di scuola non mentissero su un argomento: la povertà economica del Regno delle due Sicilie. Non credo alla versione del "regno duosiciliano ricco mandato in disgrazia dai savoia", del resto i Borboni erano comunque sovrani assoluti che sperperavano il denaro come tutti i sovrani assoluti e anche in Spagna portarono lo stato in uno situazione... (continua)
matteo88 1/4/2008 - 11:18
@ Matteo88 :
Per colmare la tua "ignoranza" in materia :
INDUSTRIA:
Nell’Esposizione Internazionale di Parigi del 1856 fu assegnato il Premio per il terzo Paese al mondo come sviluppo industriale (I in Italia);
Primo ponte sospeso in ferro in Italia (sul Fiume Garigliano);
Prima ferrovia e prima stazione in Italia (tratto Napoli-Portici);
Prima illuminazione a gas di città;
Primo telegrafo elettrico;
Prima rete di fari con sistema lenticolare;
La più grande industria metalmeccanica in Italia, quella di Pietrarsa;
L’arsenale di Napoli aveva il primo bacino di carenaggio in muratura in Italia;
Primo telegrafo sottomarino dell’Europa continentale.
Primo esperimento di Illuminazione Elettrica in Italia a Capodimonte;
Il Ponte sul Garigliano di Luigi Giura
Acquerello su carta di Fergola
L'inaugurazione della ferrovia Napoli-Portici (l'arrivo del treno ai Portici)
Salvatore... (continua)
Per colmare la tua "ignoranza" in materia :
INDUSTRIA:
Nell’Esposizione Internazionale di Parigi del 1856 fu assegnato il Premio per il terzo Paese al mondo come sviluppo industriale (I in Italia);
Primo ponte sospeso in ferro in Italia (sul Fiume Garigliano);
Prima ferrovia e prima stazione in Italia (tratto Napoli-Portici);
Prima illuminazione a gas di città;
Primo telegrafo elettrico;
Prima rete di fari con sistema lenticolare;
La più grande industria metalmeccanica in Italia, quella di Pietrarsa;
L’arsenale di Napoli aveva il primo bacino di carenaggio in muratura in Italia;
Primo telegrafo sottomarino dell’Europa continentale.
Primo esperimento di Illuminazione Elettrica in Italia a Capodimonte;
Il Ponte sul Garigliano di Luigi Giura
Acquerello su carta di Fergola
L'inaugurazione della ferrovia Napoli-Portici (l'arrivo del treno ai Portici)
Salvatore... (continua)
DuoSiciliano 1/4/2008 - 20:00
grazie Duosiciliano, mi hai aperto gli occhi s'una realtà storica che ignoravo. E' triste pensare che i libri di storia ci possano ingannare in questo modo(un conto se fossero stati i libri del 1900, ma nel 2000!!!). In effetti, a pensarci bene sull'economia dei Borboni si parlava solo di agricoltura "grandi latifondi in mano ai nobili che sfruttavano i contadini" e probabilmente questo è vero, visto che in Sicilia Garibaldi fu aiutato dalle rivolte dei contadini (che poi se ne pentirono..), però ricordo che si diceva anche "industria inesistente". Comunque al di là della storia preferisco immaginarmi un brigante rivoluzionario-anarchico alla Bennato, piuttosto che reazionario
matteo88 1/4/2008 - 23:51
@ Matteo88 : Il termine "brigante" venne anche affibbiato
ai briganti del 1861 come a quelli del 1799,come agli insorti in Vandea o ai Carlisti spagnoli da Napoleone.
Anarchia in queste fasi "controrivoluzionarie" non c'e
ner vedo.Il loro minimo comun denominatore e che parti
rono dal "basso"...Saluti
P.s : Ricorda che la storia la scrivono i vincitori !!!
ai briganti del 1861 come a quelli del 1799,come agli insorti in Vandea o ai Carlisti spagnoli da Napoleone.
Anarchia in queste fasi "controrivoluzionarie" non c'e
ner vedo.Il loro minimo comun denominatore e che parti
rono dal "basso"...Saluti
P.s : Ricorda che la storia la scrivono i vincitori !!!
DuoSiciliano 2/4/2008 - 14:56
@DuoSiciliano
In mezzo a tanti numeri, manca quello fondamentale e cioè "il reddito pro-capite dei contadini e salariati".
Le condizioni di vita inumane che questa fascia di popolazione era costretta a vivere sotto i borboni è stata la molla per cui è nata la "rivoluzione dei cafoni" non appena si è avuta l'occasione di unire il popolo perseguendo un obiettivo comune.
In mezzo a tanti numeri, manca quello fondamentale e cioè "il reddito pro-capite dei contadini e salariati".
Le condizioni di vita inumane che questa fascia di popolazione era costretta a vivere sotto i borboni è stata la molla per cui è nata la "rivoluzione dei cafoni" non appena si è avuta l'occasione di unire il popolo perseguendo un obiettivo comune.
Pino Fappiano 10/4/2008 - 08:14
La molla e' stata l'invsione peimontese...ti ricordo che
fu' il popolo che consegno' volontariamente i 2 celebri mazziniani,i fratelli bandiera,venuti per far insorgere
i contadini ai borboni,ad essere consegnati dagli stessi
popolani alle autorita' !!!
fu' il popolo che consegno' volontariamente i 2 celebri mazziniani,i fratelli bandiera,venuti per far insorgere
i contadini ai borboni,ad essere consegnati dagli stessi
popolani alle autorita' !!!
DuoSiciliano 11/4/2008 - 23:44
ciao a tutti complmenti per la discussione......io e i miei amici (calabresi ) la cantiamo sempre ai nostri falò...però cerco disperatmente gli accordi x chitarra se qualcuno sa dove posso trovarli... grazie mille....VIA QUEL VISCIDO... DI BERLUSCA...sarei pronto ad una guerra per cacciarlo dall'ITALIA...vabbè scusate lo sfogo.....grazie!!!!
ciccio78 3/5/2008 - 22:57
Ciao a tutti,
Mi sono imbattuto in questa discussione perche dopo aver visto il film 'li chiamavano Briganti' mi sono andato a riguardare la fiction televisiva 'l'eredità della priora', tanto per fare un confronto sulla versine dei fatti.
Tornando alla canzone 'birgante se more' che era utilizzata la sigla di questa fiction, mi suonava strana, come mancante di un pezzo. Son finito in questa discussione e ho appurato che la strofa:
Chi à vistə o lupə e s'è misə paurə,
nun sape bbuonə qual'è verità.
O verə lupə ca magnə 'e creature,
è 'o piemuntesə c'avimm'a caccià,
è stata maldestramente tagliata (dico maldestramente perchè si sente anche il taglio).
Tutto questo per dire che se questa strofa dava fastidio oggi (visto che la fiction è abbastanza recente) figuriamoci quando ha scritto (o rielaborato) questa canzone Bennato quanti problemi si è dovuto creare!
Saluti
Enrico
Mi sono imbattuto in questa discussione perche dopo aver visto il film 'li chiamavano Briganti' mi sono andato a riguardare la fiction televisiva 'l'eredità della priora', tanto per fare un confronto sulla versine dei fatti.
Tornando alla canzone 'birgante se more' che era utilizzata la sigla di questa fiction, mi suonava strana, come mancante di un pezzo. Son finito in questa discussione e ho appurato che la strofa:
Chi à vistə o lupə e s'è misə paurə,
nun sape bbuonə qual'è verità.
O verə lupə ca magnə 'e creature,
è 'o piemuntesə c'avimm'a caccià,
è stata maldestramente tagliata (dico maldestramente perchè si sente anche il taglio).
Tutto questo per dire che se questa strofa dava fastidio oggi (visto che la fiction è abbastanza recente) figuriamoci quando ha scritto (o rielaborato) questa canzone Bennato quanti problemi si è dovuto creare!
Saluti
Enrico
Enrico 13/6/2008 - 18:22
P.S. Aggiungo che questa "MANIA" di manipolare le notizie e i fatti contro il sud è stria di tutti i giorni, per questo io e mia moglie abbiamo deciso di aprire un blog (mia moglie è giornalista). In questo blog cerchiamo di dare le verità di attualità quotidiana sottolineando le forzature di tutta la stampa contro una più equilibrata informazione.
Se vi dovesse interessare l'indirizzo e questo:
http://lavocedimasaniello.blogspot.com/
Rinnovo i saluti
Enrico
Se vi dovesse interessare l'indirizzo e questo:
http://lavocedimasaniello.blogspot.com/
Rinnovo i saluti
Enrico
Enrico 13/6/2008 - 18:27
Questa canzone me la cantava mio nonno quando ero piccola, ancora mi ricordo le parole.
Claudia 10/7/2008 - 19:12
Per salvaguardare l'oggettività, Claudia: quando esattamente eri piccola? La canzone è del 1979, se hai qualcosa di più di trent'anni oppure meno può benissimo darsi che tuo nonno te l'abbia cantata avendola sentita da Eugenio Bennato & company. Diverso il caso se hai 50, 60 o 70 anni; ma comunque attenzione all'autosuggestione. Saluti cari!
Riccardo Venturi 10/7/2008 - 19:37
Salve a tutti, anche se in ritardo mi immetto nella discussione. La canzone Brigante se more è bellissima, e aldilà se sia dell'epoca brigantaggio, rielaborazione, o scritta da Bennato, è splendida. Comunque Bennato è stato un coraggioso a cantare questa canzone nel mondo, mettendo a fuoco la bugia secolare che quest'italianetta da cortile ha raccontato per 150 anni. Però un punto sulla frase famosa la debbo dire. Secondo me la evrsione giusta è "cumbattimmo po Re burbone", infatti quei coraggiosi aptrioti meridionali lottavano per l'unica Patria, la napoletana, per l'unico Dio e per l'unico Re, Francesco II.
Nella battaglia si gridava viva Re Francesco II a morte Vittorio Emanuele. E oltretutto, ci sono tante altre picocle canzoni o detti popolari che fanno capire che quei contadini e quelle popolazioni, unite ai fuoriusciti dall'esercito borbonico, combattessero contero l'invasore piemontyese... (continua)
Nella battaglia si gridava viva Re Francesco II a morte Vittorio Emanuele. E oltretutto, ci sono tante altre picocle canzoni o detti popolari che fanno capire che quei contadini e quelle popolazioni, unite ai fuoriusciti dall'esercito borbonico, combattessero contero l'invasore piemontyese... (continua)
Massimo 22/7/2008 - 03:40
All'amico Pino Fappiano, una precisazione. I contadini meridionali sotto il re Borbone erano, differentemente da quelli piemontesi che si trovavano allo stato di servi delle plebe, dei veri tenutari o proprietari. Infatti Re Ferdinando si era persino inimicato i baroni latifondisti (che poi tradirono il povero Francesco II) per dare la terra ai contadini. Mentre i contadini del Piemonte erano sottomessi ai latifondisti e vivevano nella miseria più nera (basta vedere il film l'albero degli zoccoli), i contadini meridionali vivevano dignitosamente. Inoltre al nord vi erano più poveri e più analfabeti che non al sud. Francesco II neipochi mesi che stette al governo stava facendo molte altre riforme, che non riuscì a concludere per l'avventurarsi della guerra e dell'usurpazione piemontese. Ma tutte queste riforme morirono con la venuta del re savoiardo. Le casse del sud furono spoglate e i... (continua)
Massimo 22/7/2008 - 04:00
Se ovviamente, alla luce di studi storici obiettivi, non regge la vulgata tradizionale che vuole vedere il Regno delle Due Sicilie come molto più povero e arretrato rispetto al Nord Italia, pure non è possibile, con altrettanta faziosità, ribaltare il giudizio, considerando il Regno di Sardegna come barbaro e povero. Le cifre sulla finanza poste così o sono false o sono decontestualizzate, dal momento che mi risulta difficile credere che lo Stato della Chiesa avesse investito 4 volte e mezzo il denaro dell'intero Lombardo-Veneto, per tacer del fatto che la cifra riferita al Regno delle Due Sicilie è sproporzionalmente alta.
D'altra parte, il Piemonte non mancava certo di ammodernamenti. A parte il fatto di esser stato l'unico stato italiano a mantenere una forte autonomia, a partire dal 1559. Certamente le numerose guerre a questo scopo sostenute avevano avuto effetti pesanti sul bilancio... (continua)
D'altra parte, il Piemonte non mancava certo di ammodernamenti. A parte il fatto di esser stato l'unico stato italiano a mantenere una forte autonomia, a partire dal 1559. Certamente le numerose guerre a questo scopo sostenute avevano avuto effetti pesanti sul bilancio... (continua)
Andrea Virga 22/7/2008 - 21:36
Mi sia permesso a questo punto un intervento non tanto da amministratore di questo sito, bensì per portare un contributo alla discussione presente su questa pagina.
Come tutti avranno sotto gli occhi, l'amministrazione ha deciso a ragion veduta di lasciare totalmente libera la discussione, anche nei punti che maggiormente si allontanano dallo spirito generale del sito. Questo perché, pur nel suo piccolo, la discussione di questa pagina può servire da spaccato della cosiddetta "coscienza nazionale" a quasi centocinquant'anni dall'unità d'Italia.
Da anarchico, ovviamente, rigetto totalmente la nozione di "stato", e per me Borboni, piemontesi, monarchici, repubblicani e quant'altro, pari sono nel rifiuto categorico di riconoscere un'entità che si ponga arbitrariamente, per diritto umano o "divino", al di sopra dell'essere umano e della sua libertà. Lo stato è la somma forma di oppressione... (continua)
Come tutti avranno sotto gli occhi, l'amministrazione ha deciso a ragion veduta di lasciare totalmente libera la discussione, anche nei punti che maggiormente si allontanano dallo spirito generale del sito. Questo perché, pur nel suo piccolo, la discussione di questa pagina può servire da spaccato della cosiddetta "coscienza nazionale" a quasi centocinquant'anni dall'unità d'Italia.
Da anarchico, ovviamente, rigetto totalmente la nozione di "stato", e per me Borboni, piemontesi, monarchici, repubblicani e quant'altro, pari sono nel rifiuto categorico di riconoscere un'entità che si ponga arbitrariamente, per diritto umano o "divino", al di sopra dell'essere umano e della sua libertà. Lo stato è la somma forma di oppressione... (continua)
Riccardo Venturi 22/7/2008 - 22:11
Ma perchè, il pensiero anarchico, in tutta la sua storia, non ha trovato ancora una soluzione alla questione?
Scusa la provocazione, Riccardo, ma è che sei sempre così lucido e condivisibile e ora mi vieni a parlare dell’”indipendenza del condominio” e chiedi se sia ancora “possibile sognare”.
Io non ho una vera e propria formazione politica ma con la pancia sento spesso di essere vicino a quello che esprimi tu, da anarchico quale sei. Forse anch’io, e nonostante digressioni ed errori, ho acquisito nel tempo una coscienza anarchica, Però individualista, nel senso che non ho fiducia nella possibilità di riscatto dell’uomo, credo fondamentalmente che sia votato all’autodistruzione. Ciò nonostante non sono un nichilista passivo perché, seppur in chiave strettamente individuale, cerco di vivere nel rispetto del prossimo, reagendo e combattendo i soprusi, consumando lo stretto indispensabile,... (continua)
Scusa la provocazione, Riccardo, ma è che sei sempre così lucido e condivisibile e ora mi vieni a parlare dell’”indipendenza del condominio” e chiedi se sia ancora “possibile sognare”.
Io non ho una vera e propria formazione politica ma con la pancia sento spesso di essere vicino a quello che esprimi tu, da anarchico quale sei. Forse anch’io, e nonostante digressioni ed errori, ho acquisito nel tempo una coscienza anarchica, Però individualista, nel senso che non ho fiducia nella possibilità di riscatto dell’uomo, credo fondamentalmente che sia votato all’autodistruzione. Ciò nonostante non sono un nichilista passivo perché, seppur in chiave strettamente individuale, cerco di vivere nel rispetto del prossimo, reagendo e combattendo i soprusi, consumando lo stretto indispensabile,... (continua)
Alessandro 23/7/2008 - 11:41
Beh, forse la penso un po' come Carmine Crocco:
"Ma vi è forse una legge eguale per tutti?
Non dirmi ciò, poiché conosco che la legge leale non esisterà fin tanto che Iddio non ci sterminerà tutti."
"Ma vi è forse una legge eguale per tutti?
Non dirmi ciò, poiché conosco che la legge leale non esisterà fin tanto che Iddio non ci sterminerà tutti."
Alessandro 23/7/2008 - 15:00
Di fronte ad osservazioni come la tua, Alessandro, altro non posso che prendere atto e dire che, comunque, si tratta di una risposta precisa. Per quel che riguarda le "soluzioni" che il pensiero anarchico ha potuto o non ha potuto provare, potrei semplicemente dirti che il "pensiero anarchico" in sé è una categoria abbastanza vuota di senso. All'interno dell'anarchismo esistono decine e decine di proposte, spesso in contrasto le une con le altre; e, inoltre, è necessario dire che l'anarchismo -e ogni anarchico deve averne coscienza piena- non è mai stato, non è e non sarà mai un pensiero maggioritario; "non saremo l'uno per cento", tanto per parafrasare Léo Ferré.
Ripensandoci bene, l'anarchismo non è neanche fatto per dare "soluzioni" o proporre ricette, bensì proprio per stimolare la consuetudine al sogno, al grande sogno, e alla ribellione. Poni attenzione all'espressione che ho usato,... (continua)
Ripensandoci bene, l'anarchismo non è neanche fatto per dare "soluzioni" o proporre ricette, bensì proprio per stimolare la consuetudine al sogno, al grande sogno, e alla ribellione. Poni attenzione all'espressione che ho usato,... (continua)
Riccardo Venturi 23/7/2008 - 15:18
NB. Ad ogni modo, e credimi, te lo dico senza polemica, se pure l'anarchismo non ha trovato una soluzione, non mi sembra comunque che l'abbia trovata neppure andare a votare per "Water" Veltroni. E non mi sembra una soluzione ottimale neppure per mettersi di traverso, direi. Ma sono certo che, quando ci sarà da mettersi di traverso sul serio, non saremo lontani. Anzi, discretamente vicini. Forse addirittura accanto. Saluti.
Riccardo Venturi 23/7/2008 - 19:00
Non a caso ho parlato di "errori" nel mio percorso... uno dei più gravi è stato proprio quest'ultimo, di andare a votare per quel piffero di Veltroni...
Vabbè, tu occupi e io mi metto di traverso... è una bella manovra a tenaglia... ce la faremo! (...?)
Ciao
Il Pessottimista
Vabbè, tu occupi e io mi metto di traverso... è una bella manovra a tenaglia... ce la faremo! (...?)
Ciao
Il Pessottimista
Alessandro 24/7/2008 - 08:12
Ciao Massimo, in parte hai ragione. Sotto savoia condannarono i contadini ad una condizione peggiore che sotto alla dominazione dei borboni.
Scegliere “il meno peggio” non vuol dire che stare meglio. Era il sistema nel suo complesso che era sbagliato (come, infondo è sbagliato adesso. Per questo è dal 2000 che non voto, per non scegliere “il meno peggio).
La scintilla che accese la “rivoluzione dei cafoni” fu la reazione verso il genocidio che i savoia stavano compiendo su queste terre. Fu più una reazione alle angherie savoiarde che ad una resistenza per ripristinare la monarchia borbonica.
Non v'è dubbio che i Borboni, in un primo tempo finanziarono la rivoluzione per poi lasciare al loro destino le “bande” brigantesche.
Io penso che l'errore sia proprio lì, anche nella diatriba delle tre o quattro frasi della canzone di Bennato.
Quando si dice che i briganti inneggiavano a Francesco... (continua)
Scegliere “il meno peggio” non vuol dire che stare meglio. Era il sistema nel suo complesso che era sbagliato (come, infondo è sbagliato adesso. Per questo è dal 2000 che non voto, per non scegliere “il meno peggio).
La scintilla che accese la “rivoluzione dei cafoni” fu la reazione verso il genocidio che i savoia stavano compiendo su queste terre. Fu più una reazione alle angherie savoiarde che ad una resistenza per ripristinare la monarchia borbonica.
Non v'è dubbio che i Borboni, in un primo tempo finanziarono la rivoluzione per poi lasciare al loro destino le “bande” brigantesche.
Io penso che l'errore sia proprio lì, anche nella diatriba delle tre o quattro frasi della canzone di Bennato.
Quando si dice che i briganti inneggiavano a Francesco... (continua)
"Nessuna traccia di riferimenti ai Borboni o ad altri poteri."
Ad essere precisi non e' esattamente cosi in quanto Maria Sofia(la moglie di Francesco II) in esilio ebbe dei contatti con numerosi ribelli ed anarchici fra i quali lo stesso Malatesta :
Link file PDF
Non so in cio' quanto ci sia di attendibile...ma propabilmente un fondo di verita' ci deve essere
Saluti
Ad essere precisi non e' esattamente cosi in quanto Maria Sofia(la moglie di Francesco II) in esilio ebbe dei contatti con numerosi ribelli ed anarchici fra i quali lo stesso Malatesta :
Link file PDF
Non so in cio' quanto ci sia di attendibile...ma propabilmente un fondo di verita' ci deve essere
Saluti
DuoSiciliano 24/7/2008 - 15:03
Da alcuni testi letti, mi sembra che nella rivolta del Malatesta, insieme alle bandiere anarchiche non mancarono quelle gigliate dei Borbone. Le due rivolte andarono insieme contro il comune nemico, il Savoia.
Senza contare che il pseudo staterello italiano, non mancava di fare appunti contro la regina Maria Sofia, che sembra facesse combutta con gli anarchici.
Come penso che scegliere tra Borbone o Savoia, non è scegliere il male minore per il maggiore. I Borbone hanno dimostarto di saper governare e di governare per il bene del popolo. Re Ferdinando al figlio Francesco insegnò tre cose fondamentali: fede in Dio, amore al Regno, amore al Popolo.I risorgimentalisti e i loro complici massoni hanno sempre accusato i Borbone di essere paternalisti. Ma se paternalismo significava amore al popolo, al proprio dovere di sovrano, soccorrere la necessità della propria gente, preoccupasi del benessere... (continua)
Senza contare che il pseudo staterello italiano, non mancava di fare appunti contro la regina Maria Sofia, che sembra facesse combutta con gli anarchici.
Come penso che scegliere tra Borbone o Savoia, non è scegliere il male minore per il maggiore. I Borbone hanno dimostarto di saper governare e di governare per il bene del popolo. Re Ferdinando al figlio Francesco insegnò tre cose fondamentali: fede in Dio, amore al Regno, amore al Popolo.I risorgimentalisti e i loro complici massoni hanno sempre accusato i Borbone di essere paternalisti. Ma se paternalismo significava amore al popolo, al proprio dovere di sovrano, soccorrere la necessità della propria gente, preoccupasi del benessere... (continua)
Scusatemi ma non si possono usare "pezzi" di storia a proprio uso e consumo accaduti in periodi diversi solo per affermate il proprio punto di vista.
I rapporti tra Malatesta e Maria Sofia avvennero nel 1896, ben 19 anni dopo i Moti Anarchici del Matese e, quindi, nessun vessillo neoborbonico a seguito (rispondo, così, anche a Duo Siciliano).
Non ci si può appropriare strumentalmente di atti ed azioni rivoluzionarie che non hanno nulla a che vedere con le verità storiche. Riporto uno stralcio di un articolo che potete legere quì http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/29...
"Qualche anno dopo, in seguito a un articolo di Benedetto Croce, venne accusato(n.d.r. Malatesta)di contatti con l’ex regina di Napoli Maria Sofia per liberare Gaetano Bresci. In effetti Malatesta, come scrisse in una lettera intercettata dalla polizia e finita sul tavolo di Giolitti, aveva ricevuto «dei mezzi» dall’ex... (continua)
I rapporti tra Malatesta e Maria Sofia avvennero nel 1896, ben 19 anni dopo i Moti Anarchici del Matese e, quindi, nessun vessillo neoborbonico a seguito (rispondo, così, anche a Duo Siciliano).
Non ci si può appropriare strumentalmente di atti ed azioni rivoluzionarie che non hanno nulla a che vedere con le verità storiche. Riporto uno stralcio di un articolo che potete legere quì http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/29...
"Qualche anno dopo, in seguito a un articolo di Benedetto Croce, venne accusato(n.d.r. Malatesta)di contatti con l’ex regina di Napoli Maria Sofia per liberare Gaetano Bresci. In effetti Malatesta, come scrisse in una lettera intercettata dalla polizia e finita sul tavolo di Giolitti, aveva ricevuto «dei mezzi» dall’ex... (continua)
@ Pino : Bakunin era anche amico di Richard Wagner (il compositore che sara poi fanatizzato dai nazisti) ed insieme parteciparono pure ad un insurrezione armata nel
9 Maggio 1849 a Dresda. Mi sembra che l'incoerente sia
tu che richiudi la storia nella concezione anarchica e
schematizzandola in tal direzione. Io mi attengo ai fatti
,che tu condivida o meno :
http://it.wikipedia.org/wiki/Primati_d...
E come "atto concreto" sono anche prontissimo a prendere
un fucile in mano per ridare la liberta' e la dignita' che
il meridione avevo un tempo !!!
Saluti a tutti
9 Maggio 1849 a Dresda. Mi sembra che l'incoerente sia
tu che richiudi la storia nella concezione anarchica e
schematizzandola in tal direzione. Io mi attengo ai fatti
,che tu condivida o meno :
http://it.wikipedia.org/wiki/Primati_d...
E come "atto concreto" sono anche prontissimo a prendere
un fucile in mano per ridare la liberta' e la dignita' che
il meridione avevo un tempo !!!
Saluti a tutti
DuoSiciliano 3/8/2008 - 00:23
@Duo Siciliano
Io non ho mai detto di essere imparziale. Io faccio parte del popolo...quindi "Partigiano".
Io richiudo la storia nella sola concezione "Anarchica" perchè è l'unica storia che ha come punto di arrivo l'affermazione della legge naturale dell'uomo e cioè essere tutti uguali. Senza padroni senza governanti.
In riferimento ai "Primati" del regno delle due sicilie...tempo fa ti feci una domanda a cui non hai mai risposto e cioè qual'era il reddito medio di un bracciante, di un contadino o di un "guardiano di pecore" (come fù Cosimo Giordano).
In riferimento, invece, agli "atti concreti" posso confermarti senza ombra di smentita che gli "Anarchici" non hanno mai smesso di lottare e di combattere, anche fucile in pugno. Se predenerte anche voi il fucile....il fronte diventeranno due anzicchè uno come è adesso.
saluti a tutti.
Pino
Io non ho mai detto di essere imparziale. Io faccio parte del popolo...quindi "Partigiano".
Io richiudo la storia nella sola concezione "Anarchica" perchè è l'unica storia che ha come punto di arrivo l'affermazione della legge naturale dell'uomo e cioè essere tutti uguali. Senza padroni senza governanti.
In riferimento ai "Primati" del regno delle due sicilie...tempo fa ti feci una domanda a cui non hai mai risposto e cioè qual'era il reddito medio di un bracciante, di un contadino o di un "guardiano di pecore" (come fù Cosimo Giordano).
In riferimento, invece, agli "atti concreti" posso confermarti senza ombra di smentita che gli "Anarchici" non hanno mai smesso di lottare e di combattere, anche fucile in pugno. Se predenerte anche voi il fucile....il fronte diventeranno due anzicchè uno come è adesso.
saluti a tutti.
Pino
Canto allo scugnizzo
[1978]
Testo e musica di Eugenio Bennato
Lyrics and music by Eugenio Bennato
Da/from: Eugenio Bennato - Carlo d'Angiò, "Musicanova"
Voce femminile: Teresa De Sio
Voce maschile: Carlo d'Angiò
Una canzone che ci riporta direttamente alle Giornate di Napoli della fine di settembre del 1943 quando la città di Napoli, prima in Italia, insorse per liberarsi dai nazifascisti. Tempi terribili di fame e guerra, per Napoli e per l'Italia intera; tempi in cui gli scugnizzi napoletani, come tanti altri giovanissimi e ragazzini di altre città, combattevano e morivano. Il paragone finale con Masaniello è semplicemente doveroso. [CCG/AWS Staff]
Testo e musica di Eugenio Bennato
Lyrics and music by Eugenio Bennato
Da/from: Eugenio Bennato - Carlo d'Angiò, "Musicanova"
Voce femminile: Teresa De Sio
Voce maschile: Carlo d'Angiò
Una canzone che ci riporta direttamente alle Giornate di Napoli della fine di settembre del 1943 quando la città di Napoli, prima in Italia, insorse per liberarsi dai nazifascisti. Tempi terribili di fame e guerra, per Napoli e per l'Italia intera; tempi in cui gli scugnizzi napoletani, come tanti altri giovanissimi e ragazzini di altre città, combattevano e morivano. Il paragone finale con Masaniello è semplicemente doveroso. [CCG/AWS Staff]
Frunnelle ‘e noce
(continua)
(continua)
inviata da roberto 28/7/2008 - 00:17
28 luglio 2008
CANTO ALLO SCUGNIZZO
(continua)
(continua)
LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI
da it.wikipedia
Con il nome di Quattro giornate di Napoli (27-30 settembre 1943) si indica comunemente un episodio storico di insurrezione avvenuto nel corso della Seconda guerra mondiale, tramite il quale la popolazione riuscì a liberare la città di Napoli dall'occupazione delle forze armate tedesche.
L'avvenimento, che valse alla città di Napoli il conferimento della Medaglia d'Oro al Valor Militare, consentì alle forze alleate anglo-americane di trovare al loro arrivo, il 1 ottobre 1943, una città già libera dall'occupazione nazista, grazie al coraggio e all'eroismo dei suoi abitanti, ormai esasperati ed allo stremo per i lunghi anni di guerra. Napoli fu la prima, tra le grandi città italiane, ad insorgere contro l'occupazione nazista.
Per tutto il primo quadriennio di guerra 1940-43, Napoli fu sottoposta a durissimi bombardamenti da parte delle forze... (continua)
da it.wikipedia
Con il nome di Quattro giornate di Napoli (27-30 settembre 1943) si indica comunemente un episodio storico di insurrezione avvenuto nel corso della Seconda guerra mondiale, tramite il quale la popolazione riuscì a liberare la città di Napoli dall'occupazione delle forze armate tedesche.
L'avvenimento, che valse alla città di Napoli il conferimento della Medaglia d'Oro al Valor Militare, consentì alle forze alleate anglo-americane di trovare al loro arrivo, il 1 ottobre 1943, una città già libera dall'occupazione nazista, grazie al coraggio e all'eroismo dei suoi abitanti, ormai esasperati ed allo stremo per i lunghi anni di guerra. Napoli fu la prima, tra le grandi città italiane, ad insorgere contro l'occupazione nazista.
Per tutto il primo quadriennio di guerra 1940-43, Napoli fu sottoposta a durissimi bombardamenti da parte delle forze... (continua)
Riccardo Venturi 28/7/2008 - 07:24
Vulesse addeventare nu brigante
certo che l'unica versione decente è quella di carmen.
amm' accere a tutt' quann' sti piemuntisi
(crocco)
amm' accere a tutt' quann' sti piemuntisi
(crocco)
Ok, ma stai calmino, brigante crocco; non foss'altro perché un'amministratrice di questo sito e un suo collaboratore fisso sono giustappunto piemontesi e non vorremmo ritrovarci privati di due autentiche colonne. Take it easy, eh! [CCG/AWS Staff]
14/7/2008 - 13:12
Quanno sona la campana
Per quanto potrà semrare strano, la canzone non è tutta in napoletano, anzi è in "Putzese" (potentino) che si somiglia tanto ma la pronunica è piu' stretta.
L'eredità della madre prioria, sceneggiato di quelli mitici in bianco e nero, è ambientato in Lucania (che non è esattamente la Basilicata, una parte della Lucania è in provincia di Salerno, quindi in campania) e nel Melfese (questa fa parte della Basilicata) e la colonna sonora erano proprio questi meravigliosi brani del progetto "Musicanova" di Bennato e D'Angio'.
Ancora ricordo quando da bambino Potenza si svuotava perchè tutti, ma proprio tutti seguivano lo sceneggiato in TV (chi non lo aveva, cosa non tanto rara, si invitava da amici o parenti, per non perdere la puntata.
E anche vero che mia madre, alcuni anni più tardi, ha comprato il videoregistratore solo per registrarsi "Beautiful".......
L'eredità della madre prioria, sceneggiato di quelli mitici in bianco e nero, è ambientato in Lucania (che non è esattamente la Basilicata, una parte della Lucania è in provincia di Salerno, quindi in campania) e nel Melfese (questa fa parte della Basilicata) e la colonna sonora erano proprio questi meravigliosi brani del progetto "Musicanova" di Bennato e D'Angio'.
Ancora ricordo quando da bambino Potenza si svuotava perchè tutti, ma proprio tutti seguivano lo sceneggiato in TV (chi non lo aveva, cosa non tanto rara, si invitava da amici o parenti, per non perdere la puntata.
E anche vero che mia madre, alcuni anni più tardi, ha comprato il videoregistratore solo per registrarsi "Beautiful".......
Peppino 4/7/2008 - 18:57
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Testo e musicsa di Eugenio Bennato e Carlo D'Angiò
dall'album "Festa Festa"
Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò (voci e chitarre), Maria Luce Cangiano (voce), Pippo Cerciello (violino), Mauro Di Domenico (chitarre e mandoloncello), Riccardo Romei (basso elettrico), Alfio Antico (tamburello) e John Perilli (fiati).