| Versione italiana di Salvo Lo Galbo, eseguita da Betto Balon |
MELANIA | MARILU' |
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Le canzonacce da caserma | Sono gli stornelli un po' spinti |
Mi son sempre garbate tanto | quelli a cui m'ispiro di più. |
E ciò sculo, perché ai giorni nostri | E, poichè si son quasi estinti, |
Non se ne fanno mica più tante. | per tornare a quella che fu |
Per rifornire un po' il patrimonio | la più pacchiana canzonaccia |
Folkloristico degli studenti, | e riscattarla dall'oblio |
Folkloristico degli studenti | e riscattarla dall'oblio, |
Ne ho fatta una, porca troia, | con la speranza che vi piaccia, |
E Dio voglia che piaccia agli amici, | ne ho appena scritto una anch'io, |
Dio voglia che piaccia agli amici. | ne ho appena scritto una anch'io. |
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Ex figlia di Maria un po' majala | La perpetua del mio curato, |
Melania, la perpetua del curato | quella porca di Marilù, |
Nelle sue trombe di Falloppio | con i ceri che ha consacrato |
S'infila dei ceri consacrati. | gioca ad infilarseli sù |
Dei ceri di cera d'api, | sù per le trombe di Falloppio, |
Più pesi, ma assai migliori, | e più son grossi, più lo fa |
Più pesi, ma assai migliori; | e più son grossi, più lo fa; |
Madonna, la qualità si paga | le donne pagano anche il doppio |
A San Sulpizio come altrove, | in cambio della qualità, |
A San Sulpizio come altrove. | in cambio della qualità! |
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Quando il suo bravo padrone le chiede | E al curato che le propone |
"Sarebbe troppo chiederLe, Melania, | "Usa almen quelle a cui non do |
Di non usare, per delicatezza, | la mia santa benedizione!" |
Che dei ceri ancora non benedetti?" | Marilù risponde di no, |
A bruciapelo lei risponde: | perchè non vuole che candele |
"Giammai! Li preferisco consacrati, | in tutto odor di santità, |
Li preferisco consacrati | in tutto odor di santità, |
Perché sono una buona cattolica!" | perchè è cattolica e fedele |
E ha ragione, non c'é che dire, | ...e tutti i torti non li ha! |
Ha ragione, non c'é che dire. | E tutti i torti non li ha! |
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Se le imprestano un cero a Pasqua | Se le presti un cero a Pasquetta, |
Ve lo rende il giorno d'Ognissanti; | te lo rende l'Epifania; |
E no, cazzo, non mi dite che è normale | cosa che parrebbe sospetta |
Tenerselo così tanto a lungo. | anche per la donna più pia! |
Ai funerali d'un celebre stronzo | Quando il più ricco del paese |
Avendo scorto sulla bara, | è andato al numero dei più, |
Avendo scorto sulla bara | è andato al numero dei più |
Un meraviglioso cero funebre | c'erano gran candele accese |
Ci è partita sopra a cavalluccio, | e lei ci si è fiondata sù |
Partita sopra a cavalluccio. | e lei ci si è fiondata sù! |
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Suo marito era in preda alla tempesta: | Prima che salpasse le vele, |
Per questo, una bretone di Paimpol | perchè lo guardasse dai guai, |
Stava offrendo, mica scema, | un brav'uomo offriva candele |
Un cero al patrono dei marinai. | al patrono dei marinai. |
Quella pia fiaccola tremolante | Ma Marilù notò quel fuoco |
Melania se l'è acchiappata, | e subito se l'acchiappò |
Melania se l'è acchiappata; | e subito se l'acchiappò. |
E allora il santo, quell'imbecille | Al santo questo piacque poco |
Ha lasciato affogare il marinaio, | e il marinaio non si salvò |
Ha lasciato affogare il marinaio! | e il marinaio non si salvò! |
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I buoni fedeli che desiderano | I fedeli sperano invano |
Serbar per sé il loro pezzo di cera | di tenersi i ceri per sè, |
Sul cammino della processione | se non hanno una terza mano |
Devon tenerlo a quattro mani; | a prestargli aiuto, perchè |
Perché quando arriva lei, Santa Madonna, | se arriva lei, apriti cielo!, |
È una catastrofe, una tragedia, | la Processione diverrà |
Una catastrofe, una tragedia! | la Processione diverrà |
La notte di S.Bartolomeo dei ceri | una tragedia, uno sfacelo |
È il giorno della Candelora, | ed ogni cero sparirà, |
Il giorno della Candelora. | ed ogni cero sparirà. |
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Spesso, quando li lascia, | Spesso, quando tornano indietro, |
I ceri son tutti rovinati; | son talmente a K.O., |
La Sacra Famiglia ce lo perdoni, | che, ce lo perdoni San Pietro, |
Ma non c'è verso di riaccenderli. | può bruciarli solo un falò, |
Se li sbatacchia, ci plana sopra, | perchè ci fa la giravolta, |
Ci fa delle giravolte, | se li sbatacchia in sotto e in sù |
Ci fa delle giravolte; | se li sbatacchia in sotto e in sù, |
E quando tornano al candelabro | finchè la cera non si è sciolta |
Spesso sono a pezzettini, | e non li puoi accendere più, |
Spesso sono a pezzettini. | e non li puoi accendere più! |
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E siccome non è certo di ghiaccio | E siccome è molto caliente, |
A volte, quando li rende | anche amesso che li ridia, |
E si vuol rimetterli a posto | a nessuno verrebbe in mente |
Sono completamente fusi; | di adornarvi la sagrestia, |
E, in più, ci dà dentro sul serio | perchè li scioglie come ghiacci |
E succede nove volte su dieci, | e molto spesso accade che |
Nove volte su dieci | e molto spesso accade che |
Che di un candelabro a sette bracci | di un candelabro a quattro bracci |
Non ve ne renda che sei, | non ve ne renda solo tre, |
Non ve ne renda che sei. | non ve ne renda solo tre. |
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Melania, all'ora estrema | Marilù non speri di andare |
Ha poche chances d'esser fra gli eletti; | fra gli eletti, quando morrà. |
Per le povere anime di quel tipo | Le animaccie da lupanare |
Non c'è speranza di salvezza. | han davvero assai poche chances. |
Quindi, o miei cari fratelli in Cristo, | E quindi abbiamo la missione, |
È nostro dovere, ed è ormai tempo, | o confratelli di Gesù |
Nostro dovere, ed è ormai tempo | o confratelli di Gesù, |
D'impegnarci per sottrarre | di fare sì che col forcone |
Quest'anima alle grinfie di Satana, | non se la porti Belzebù, |
Quest'anima alle grinfie di Satana. | non se la porti Belzebù. |
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E propongo che si acquisti | E il suo cero lo si consacri |
Un cero benedetto ammodino | tante e tante volte di più, |
Che sarà fatto indi bruciare | poi bruciatelo e siate alacri, |
Di nascosto a Melania. | chè se vi vedrà Marilù |
Di nascosto, perché 'sta majala | ci manderebbe a monte il piano |
Sarebbe capace d'infilarselo, | e tornerà dall'aldilà |
Capace d'infilarselo | e tornerà dall'aldilà |
Nelle trombe di Falloppio | pur di strapparcelo di mano |
E vualà, si risarebbe daccapo, | e farne quello che le va, |
Vualà, si risarebbe daccapo. | e farne quello che le va! |