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Askuti

Lounis Aït Menguellet / Lewnis At Mangellat
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OriginaleVermondo Brugnatelli.Versione italiana di Vermondo Brugnatelli Da...
ASKUTIIL BOY-SCOUT
  
Sḥefḍen-iyi ad ɣreɣMi avevano insegnato a leggere
Lqaɛa d igenwani segni sul suolo e nel cielo
Deg yiḍ ima ɛerqeɣse mi fossi perduto nella notte
Ttafeɣ abrid s yetranavrei trovato la strada con le stelle.
Si mkul amkan wwḍeɣDovunque passassi
Medden ḥemmlen-iyila gente mi voleva bene
Asmi lliɣ d askutiquand’ero un boy-scout
  
Tennam anga-t yetriMi avete chiesto dove sta la stella
Nek nwiɣ s tidettcredevo parlaste di una vera
Ziɣen meskin yeɣlima la povera stelletta è caduta
Teṭṭfem-t-id di tceṛkettl’avete presa al laccio
Sers allen-ik seg igenniAbbassa lo sguardo dal cielo,
Muqel-it-id ɣef tayett:eccotela lì sulla spallina (*)
Ur telliḍ d askutinon sei più un boy-scout.
  
Terram widen yeẓranAvevate messo dei sapienti
A ɣ-ḍebɛan tamusniad insegnarci la scienza
Temlam-iyi ayen yelhanmi avevate mostrato cosa è bene
Yakʷ ayen ur nelhie che cosa non lo è
Temlam-iyi ayen yellanmi avevate mostrato cosa c’è
Yakʷ ayen ur nellie cosa non c’è
Asmi lliɣ d askutiquand’ero un boy-scout
  
Terram-t ad yesseḥfaḍAvete messo ad insegnare
Ayen yettnadi ur t-ittafuno che non sa neppure trovare quel che cerca
Seg uyeffus s azelmaḍun’inversione di rotta: da destra a manca
eg webrid ɣer lkafdalla retta via al precipizio
Yerna-iyi ɣer wiyaḍanche nei miei rapporti con gli altri
A Ṛebbi ili-k yid-iO Dio, sii al mio fianco
Ur lliɣ d askutiNon sono più un boy-scout
  
Tennam ɛass lǧaṛ-ikMi avevate detto: curati del tuo prossimo
Ma yenṭer ɣur-es azzelse è in difficoltà accorri da lui
Ur k-ittɣaḍ yiman-iknon ti risparmiare
D abruri neɣ d adfelanche se grandina o nevica
Medden yakʷ d atmaten-iktutti gli uomini sono tuoi fratelli
Di ddunit irkʷelliin ogni parte del mondo
Asmi telliḍ d askutiquando sei un boy-scout
  
Tennam ɛass lǧaṛ-ikMi avete detto: curati del tuo prossimo
Muqel d acu i iheddeṛta’ attento a quello che dice
Ayen yexdem d ccɣel-ikquello che fa è affar tuo
Nekʷni nebɣa a t-nẓerNoi vogliamo saperlo
ẓweṛ awi-d iman-ikAllora sta’ all’erta
Legṛad-ik ad yaliE salirai di grado
Ur telliḍ d askutinon sei più un boy-scout.
  
Anga teddiḍ lḥuDovunque tu vada
Ur qebbel ara lbaṭelnon accettare l’ingiustizia
Akken wi yellan yettruchiunque sia in lacrime
D keč iwimi aa d-issiwelsaprà che può appellarsi a te
Anga teddiḍ cfuDovunque tu vada ricorda
Lḥeqq yid-ek aa yiliche con te ci sarà la giustizia
Aqli-k-id d askutiperché tu sei un boy-scout
  
Lehlak yebda-d si rrifIl male si leva da ogni parte
Kulwa anda illa a t-iḥazsenza risparmiare nessuno
W’ ur neqbil yella ssifper chi non ci sta c’è la violenza
Ul aḥnin ad yeddazchi mostra compassione è stritolato
Terram iles-iw d lkifAvete fatto della mia parola l’oppio
Afus-iw d aɛeqqaze del mio braccio il bastone (**)
Ur lliɣ d askutiNon sono più un boy-scout
  
Tiɣri-agi tsellemQuesta voce che udite
Tekka-yi-d si temẓimi viene dalla mia infanzia
ẓriɣ a tt-tfehmemso che la capirete
Deg umeyyez tifem-iyiperché siete più saggi di me
ɣurwat ad i-tamnemGuai a fidarvi di me
Ur tteddut yid-inon seguite il mio esempio
Nek mačči d askutiIo non sono un boy-scout…
(*) Qui si fa riferimento alle stellette che i militari portano sulle spalline

(**) Allusione al romanzo di Mouloud Mammeri, "L'opium et le bâton" (L'oppio e il bastone), del 1965.


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