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Waiting For The Great Leap Forwards

Billy Bragg
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2003 Version / La versione del 2003
ASPETTANDO IL GRANDE BALZO IN AVANTI

Può essere stata una Camelot per Jack e Jacqueline [1]
Ma sull'autostrada “Che Guevara”, facendo il pieno di benzina,
Il fratello di Fidel Castro vede una ricca signora che piange
Dalla delusione di non averci il lusso
E allora le si avvicina a piedi tentando
Di simpatizzare con lei, ma pensa che dovrebbe avvertirla
Che il terzo mondo è giusto dietro l'angolo

In URSS uno scienziato è accecato
Dalla ripresa dei test nucleari, e gli viene rammentato
Che l'ottimismo del dr. Robert Oppenheimer [2]
Si è smontato al primo ostacolo

Nel Cheese Pavilion [3], e l'unico rumore che sento
È quello di qualcuno che sta a impilare sedie
E a asciugare la birra versata
E di qualcuno che fa domande mentre si crogiola
Nel quarto d'ora di fama [4] del redattore di fanzine

Mescolare pop e politica, [5] mi chiede a cosa serve
Io gli offro imbarazzo e le mie solite scuse
Mentre sto guardando giù nel corridoio,
Fuori, dove mi sta aspettando il furgone
Sto cercando il Grande Balzo in Avanti [6]

Si organizzano pésche di beneficienza, sono stati imbucati opuscoli
Anche dopo l'ora di chiusura ci sono ancora riunioni da ospitare
Puoi fare attività assieme agli attivisti
Oppure dormire assieme a chi dorme
Mentre stai aspettando il Grande Balzo in Avanti

Un balzo in avanti, due balzi all'indietro,
Per la politica mi liquideranno?

Ecco che arriva il futuro e tu non puoi sfuggirgli,
Se hai una lista nera, io ci voglio essere dentro

È una terribile e lunga discesa giù per il rock 'n roll
Da Tops of the Pops [7] al sussidio di disoccupazione [8]

E se nessuno qui lo capisce,
Fatevi da voi la vostra rivoluzione e senza intermediari

In un mondo perfetto tutti dovremmo cantare intonati
Ma questa è la realtà, e allora datemi un po' di spazio

E allora lotta con noi finché puoi
La Rivoluzione dista solo una t-shirt
Aspettando il Grande Balzo in Avanti

THE GREAT LEAP FORWARDS
2003 revised lyrics

It might have been Camelot for Jack and Jacqueline
But on the Che Guevara highway filling up with gasoline
Donald Rumsfeld’s brother spies a rich lady who’s crying
Over luxury’s disappointments,
so he walks over and he’s trying to sympathize with her
But he thinks he should warn her that the B-52’s are flying

In the former Soviet Union the citizens demand
To know why they’re still the target of Strategic Air Command
And they shake their fists in anger and respectfully suggest
We take the money from our missiles
and spend it on our hospitals instead

The Cold War is over, but the stakes are getting higher
I’m frightened of collateral damage and of friendly fire
And I don’t believe we can defeat no axis of evil
By putting smart bombs in the hands of dumb people

Mixing pop and politics, they ask me what the use is
I offer them my acupuncturist and my masseuses
While looking down the corridor out to where my bus is waiting
I’m looking for the new world order…

Jumble sales are organized, all my mates got fat,
Even after all this time, you can still send me a fax
You can be active with the activists or sleeping with the Major
While you’re waiting for the great leap forwards

And it’s one leap forward, two leaps back
Who gave Hugo Chavez the sack?
Waiting for the great leap forward
And it’s two leaps forward, one leap back
Look out Hugo Chavez is back
Waiting for the great leap forwards

In a perfect world we all sing in tune
But their ain’t nobody that can sing like me
Waiting for the great leap forwards

Well here comes the future
And you can’t run from it
If you’ve got a tattoo, I want to be on it
Waiting for the great leap forwards

So join the struggle while you may
The revolution is just a flyer’s place away
Waiting for the great leap forwards

NOTE alla traduzione

[1] “Jack e Jacqueline” sono ovviamente John Fitzgerald Kennedy e la moglie, Jacqueline Kennedy née Bouvier. Negli USA, spesso, il termine“Camelot” viene usato in riferimento alla presidenza di JFK, vista come un periodo idilliaco bruscamente interrotto dal suo assassinio (Dallas, 22 novembre 1963); il quale assassinio è da alcuni paragonato alla caduta di Re Artù.

[2] Julius Robert Oppenheimer (1904-1967) è stato il fisico statunitense (ma di origine ebrea tedesca) considerato il “padre della bomba atomica”.

[3] Il 1° febbraio 1987 Billy Bragg si esibì ad una serata musicale (nell'ambito del Red Wedge Tour, un collettivo di musicisti pop britannici che cercava di sensibilizzare i giovani all'impegno politico nel Partito Laburista contro Margaret Thatcher), al “Cheese Pavilion” di Shepton Mallet, una cittadina del Somerset. La serata è ricordata nel testo di questa canzone, che anzi vi si “svolge” in gran parte. La spiegazione proviene dal Forum del sito ufficiale di Billy Bragg.

[4] Il riferimento chiaro è qui alla famosa frase di Andy Warhol, “a nessuno è negato un quarto d'ora di celebrità negli anni '80”.

[5] Una delle domande del “redattore di fanzine” dev'essere sicuramente stata sull'utilità di mescolare la politica alla musica; si immagini quale può essere stata la risposta di un Billy Bragg...

[6] Il “Grande Balzo in Avanti” che dà il titolo a questa canzone si riferisce all'espressione usata da Mao Tse-tung (continuiamo a scriverlo così col sistema Wade-Giles, anche se ora dovrebbe essere “Mao Zedong”, o meglio ancora “Máo Zédōng” in pinyin; trascrizione comunque di 毛泽东 ) per indicare il piano economico e sociale praticato dalla Repubblica Popolare Cinese dal 1958 al 1960, che si propose di mobilitare la vasta popolazione cinese per riformare rapidamente il paese, trasformando il sistema economico rurale, fino ad allora basato sui contadini, in una moderna ed industrializzata società comunista. Il piano si rivelò un autentico disastro, portando la Cina alla carestia.

[7] “Top of the Pops” è la mitica hit-parade della BBC. Si permetta al traduttore-e-annotatore un ricordo personale di quando, sedicenne, aveva messo su assieme ad alcuni amici dell'Isola d'Elba una radio pirata, “Radio Tele Rompi” (nascosta in un magazzino); uno dei “must” di quella radio, poi smantellata di corsa dopo lo “scherzo dello Squalo”, era il programma “Toppa delle Poppe”, che trasmetteva indimenticabili brani degli Squallor, di Franco I e Franco IV, dei Santo California, di Mino Reitano...

[8] Il senso è che, impegnandosi musicalmente in politica, un artista rischia di finire dalla hit-parade a fare la fame. Dalla fama alla fame, insomma.



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