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Les charognards

Renaud
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Versione italiana di Alessio Lega
GLI AVVOLTOITOLLERANZA ZERO
C'è un sacco di gente nella rue Pierre Charron,
le due del mattino, la rapina è andata a puttane
ho una pallottola in pancia e un'altra in un polmone.
Ho vissuto a Sarcelles [*], crepo sugli Champs-Élysées.
Le tre del pomeriggio, Monte Napoleone
ho troppo gente intorno per esser solo un uomo
ho un buco nella pancia e un altro nel polmone
son vissuto a Lambrate e crepo in piazza Duomo
Vedo tutta la Francia dal fondo delle mie tenebre,
gli avvoltoi sono là, la morte non viene da sola.
Ho la stronzaggine umana come orazione funebre,
lo sguardo dei curiosi come mio solo sudario.
Vedo l'Italia intera che viene a far cordone
mentre il mio sangue gela e già cala il sipario
ho solo sguardi ostili come estrema unzione
e l'idiozia comune come unico sudario
Ben ti sta, brutto stronzo, non sei che un delinquentello,
non si porterà il lutto, han fatto bene a farti la pelle.
Sei solo un farabutto te lo sei meritato
non porteremo il lutto, sei solo un disperato
Il fornaio dell'angolo ha lasciato i suoi forni
per venire a sputare sul mio corpo già freddo.
Dice: "Non sono razzista, ma comunque 'sti marocchini
ogni volta che ne fanno una, è bene ci restino secchi".
Il bottegaio in fondo ha mollato il bancone
per vomitar sentenze sul mio sangue gelato
"Io non sono razzista" dice "ma quest'emigrazione
dove ci son stranieri ci sta sempre un reato"
"Io, signore, le dico che ho fatto la guerra d'Indocina",
dice un vecchio parà a qualche arrivista.
"Questo qui è una canaglia, è peggio dei viet-minh.
Meglio stenderli prima, e poi discutere".
"Signori, io son stato sul fronte d'Albania"
sbraita un vecchio stronzo che è arrivato adesso
"Parlare coi selvaggi è solo una pazzia
bisogna sparar prima e poi buttarli nel cesso"
Ben ti sta, brutto stronzo, non sei che un delinquentello,
non si porterà il lutto, han fatto bene a farti la pelle.
Son solo farabutti, se lo son meritato
c'è da spararli tutti, non da sprecare il fiato
Quegli straccioni di periferia che son là si faranno di certo linciare
se continuano a dire che gli sbirri sono degli assassini,
che uno è un essere umano anche se è un malvivente
e che la sua condanna a morte non è per niente legittima.
Ci son due punkabbestia che rischiano il linciaggio
continuando a dire la polizia assassina
che siamo esseri umani, che lo Stato è il selvaggio
che è una condanna a morte questa carneficina
"E se prendesse tua madre in ostaggio, o tuo fratello?",
dice un vecchio col basco a un ragazzo in giaccone in pelle.
"E se fosse tuo figlio, quello lì steso per terra,
col naso dentro la sua sventura?", risponde il ragazzo per finirla lì.
"E se fosse tua madre ad esser derubata?"
dice un impiegato, buon padre di famiglia,
"E se fosse tuo figlio sdraiato sul selciato
se a essere sparata ci fosse lì tua figlia?"
Ben ti sta, brutto stronzo, non sei che un delinquentello,
non si porterà il lutto, han fatto bene a farti la pelle.
Non solo farabutti, non solo disgraziati
possiamo essere tutti, per strada, lì, sparati
Ma quel brav'uomo [**] continua il suo delirio.
Convinto che la mia anima sia già all'inferno,
che son morto troppo bene, che meritavo di peggio.
Spero tanto che all'inferno ritroverò questi idioti.
E il signor mangiapolenta sta ancora lì a sbroccare
dicendo che la morte che ho avuto è troppo poco
che sono fortunato di stare lì a crepare
se all'inferno lo incontro gli insegnerò un bel gioco
Non sono un eroe, ho avuto quel che meritavo.
Non sono da compatire, ho avuto quasi fortuna.
Quando penso al mio compagno che, lui, è solo ferito,
e che finirà i suoi giorni all'ombra della forca. [***]
Non son certo un eroe e non mi piango addosso
se penso al mio compagno che lui è solo ferito
io quasi preferisco il mio futuro fosso
ai giorni tutti uguali di chi sta incarcerato
Ben ti sta, brutto stronzo, non sei che un delinquentello,
non si porterà il lutto, han fatto bene a farti la pelle.
Ma è solo un farabutto, se lo è pur meritato
se si è giocato tutto è proprio un disperato
Non deve avere neanche diciassett'anni, 'sta ragazzina che piange
pensando che, ai suoi piedi, c'è un uomo morto.
Che sia uno sbirro o un delinquente, se ne sbatte, quel pudore
E quelle poche lacrime mi scaldano tanto addosso.
Avrà diciassette anni questa ragazza in pianti
che vede steso a terra soltanto un uomo morto
e che sia degli sbirri o che sia dei briganti
come se qualche pianto mi desse riconforto
C'è un sacco di gente nella rue Pierre Charron.
Le due del mattino, il sangue mi cola nel rigagnolo.
È il sangue di una canaglia che sognava i milioni,
ho milioni di stelle in fondo alla mia tomba,
ho milioni di stelle in fondo alla mia tomba.
Le tre del pomeriggio, Monte Napoleone
il sangue scorre a fiumi e intanto io mi gelo
qui giace il mio bisogno di aver qualche milione
ho milioni di stelle in fondo a questo cielo
NOTE ALLA TRADUZIONE

[*] Città dormitorio della banlieue parigina.

[**] Arrendendomi per una traduzione che renda minimamente l'idea, dico solo che "monsieur blanc cassis" è un'espressione che vuole indicare un tipico vecchietto francese "benpensante" che la domenica, al caffé, va a bersi un "blanc cassis" (un tipico aperitivo, detto anche "kir", a base di vino bianco e succo di ribes nero). Potremmo dire il classico "signor Rossi" che fa il regalino ai nipotini, dice che non c'è più religione, guarda "Domenica In" e vota Fronte Nazionale perché ci vuole ordine e disciplina.

[***] All'epoca in cui è stata scritta la canzone in Francia era ancora in vigore la pena di morte. Fu abolita definitivamente nel 1981 da François Mitterrand, grazie anche all'opera dell'avvocato Robert Badinter.


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