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La bête est revenue

Pierre Perret
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Versione nella parlata di Prato di Giovanni Bartolomei
LA BESTIA È TORNATALA BESTIA ’LA TORNÒ
  
Non si sa come mai, una mattinaChissà perché un mattin
'sta bestia si è risvegliataquella belva si svegliò
in mezzo a dei fantocciC’eran solo burattin
e li ha sbalorditi tuttiognun si meravigliò
proclamando ovunque a voce alta:n’i’ sentilla a tutti forte vocia’:
"Sbatteremo fuori lo straniero".“Noi lo stranier si scaccerà!”
Poi quest'orchessa adescatriceLa belva li adescò
ha prodotto dei cloni a sua imitazione.e plasmò de’ cloni che
Le loro tirate insidioseripetendo i su’ “No!”
hanno convinto gli ingenuidican che bisogno c’è
che seguendo i i loro diktat xenofobid’un po’ di sana xenofobia.
si sarebbero eliminati tutti i microbi.Microbi e virus andran via.
  
Attento, amico mio, io l'ho vista.Che ’l’è lei, proprio lei, io lo so.
Non ti fidare: la bestia è tornata!Bada a te: La bestia ’la tornò.
È un'idra dai discorsi seducenti’L’è un idra che sparge i’ terror,
che forgia una nuova razza di oppressori.che ’la forgerà torme di oppressor.
Calpesta le nostre libertà.Se la libertà ’la t’importa,
Amico, non aprirle la porta.amico, nun gli apri’ la porta.
  
Da dov'è sorta questa bestia,D’indo’ la bestia sortì?
il ventre è ancora fertile.Sempre incinta ’l’è so’ ma’.
Bertolt Brecht ce lo ha detto,Bertold Brecht lo capì,
lui la canzone la conosceva.la canzon ’l’è quella là
La stessa che piaceva tanto a Hitler,e che Hitler sulla terra cantò:
il valzer delle croci uncinate’L’è delle svastiche i’ rondò.
perché, per guadagnarsi il favoreLei pe’ fassi garba’
dei nostalgici di Pétain,da chi piange i’ fascio le
sono ancora una volta gli ebrei,colpe di tutto dà
che questi perniciosi ariania un complotto oscuro che
agiteranno come uno spauracchioun protocollo falso svelò:
su tutti i loro sinistri ventagli.Giuda con Pluto s’alleò.
  
Attento, amico mio, io l'ho vista.Che ’l’è lei, proprio lei, io lo so.
Non ti fidare: la bestia è tornata!Bada a te: La bestia ’la tornò.
È un'idra dai discorsi seducenti’L’è un idra che sparge i’ terror,
che forgia una nuova razza di oppressori.che ’la forgerà torme di oppressor.
Calpesta le nostre libertà.Se la libertà ’la t’importa,
Amico, non aprirle la porta.amico, nun gli apri’ la porta.
  
Non ascoltare più, brava gente,Nun ascoltatela orsù!
questo flagello del genere umano,Una bestia nera ’l’è
l'abbaiare sconfortanteche ’l’abbaia di più
di questa bestia di sventuradi un can rabbioso che
che instilla col suo canto di sirenainfetta con poesia da sirena
la xenofobia e l'odio.di xenofobia piena.
Lasciamo ai detersivi il compitoMeglio lasciare a i’ Dixan
di lavare più bianco del bianco.di lava’ più bianco o men
I colori rendono più allegrodifendiam pe’ gli uman
l'universo che è tanto diverso.l’universo arcobalen.
Rifiutiamoci di entrare in quel giroUn secco “No!” diciamo su i’ viso
che promette il migliore dei mondi.a chi ci spaccia i’ paradiso.
  
Attento, amico mio, io l'ho vista.Che ’l’è lei, proprio lei, io lo so.
Non ti fidare: la bestia è tornata!Bada a te: La bestia ’la tornò.
È un'idra dai discorsi seducenti’L’è un idra che sparge i’ terror,
che forgia una nuova razza di oppressori.mille bocche pe’ rifiuta’ l’amor.
Calpesta le nostre libertà.Se la libertà ’la t’importa,
Amico, non aprirle la porta.amico, nun gli apri’ la porta.
Perché vedi, piccolo mio, io l'ho vista,Che ’l’è lei, da’ retta, lo so.
la bestia. La bestia è tornata.La bestia! La bestia ’la tornò.


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