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Die Schlacht bei Leipzig. 1813. [Einstmals saß ich vor meiner Hütte]

anonimo
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OriginaleTraduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne...
DIE SCHLACHT BEI LEIPZIG. 1813. [EINSTMALS SASS ICH VOR MEINER HÜTTE]La battaglia di Lipsia. 1813.
[Una volta stavo davanti alla mia capanna]
Einstmals saß ich vor meiner Hütte
an einem schönen Sommertag
da dankt ich Gott für seine Güte
weil Alles friedlich um mich lag
Ich lebte damals recht zufrieden
mit gutem Mut und heiterm Sinn
legt ich mich nach der Arbeit nieder
wohl auf mein hartes Lager hin
wohl auf mein hartes Lager hin.
Una volta stavo davanti alla mia capanna
In un bel giorno d'estate,
Ringrazio Iddio per la sua bontà
Perché tutto era tranquillo attorno a me.
Allora vivevo proprio felice,
Con buon animo e serenità,
Dopo aver lavorato mi sdraiavo
Contento sul mio duro giaciglio,
Contento sul mio duro giaciglio.
Des Nachts saß ich beim Mondenscheine
Und hörte auch die Nachtigall
Die mir vor meiner Hütt alleine
Ein Loblied sang mit frohem Schall
Ich lebte damals recht zufrieden
Hab nichts von böser Welt gekannt
Allein es schwand mein stiller Frieden
Und nun ist alles abgebrannt
La notte, me ne stavo al chiardiluna
E sentivo anche l'usignolo
Che, da solo, davanti alla mia capanna
Cantava gioiosamente un canto di lode. [1]
Allora vivevo proprio felice,
Non sapevo nulla del mondo malvagio,
Ma la mia tranquilla pace svanì
E ora tutto quanto è ridotto in cenere.
Bei Leipzig, o ihr lieben Leute
Wo meine Hütt ist abgebrannt
Hört ich von einem großen Streite
Und Kriegsgeschrei durchs ganze Land
Ich hörte die Kanonen knallen
Und auch ein schreckliches Geschrei
Ich hörte die Trompeten schallen
Und Trommeln wirbelten dabei
Vicino a Lipsia, o cara gente,
Dove la mia capanna è bruciata,
Ho sentito di una grande battaglia,
E grida di guerra in tutto il paese.
Ho sentito rombare i cannoni
Ed anche grida terrificanti,
Ho sentito risuonar le trombe
E un gran rullar di tamburi.
Auf einmal kam ein dicker Nebel,
Der Tag verkroch sich in die Nacht
Das Blitzen von viel tausend Säbeln
Hat viele Menschen umgebracht
Die Blitze vom Kanonenfeuer
Erleuchteten den Jammerort
Da kamen Menschen-Ungeheuer
Ich lief aus meiner Hütte fort.
D'improvviso calò una fitta nebbia,
Il giorno si insinuò dentro la notte,
Il lampo di migliaia di sciabole
Ha ucciso molte persone.
I lampi delle cannonate
Illuminavano quel luogo di dolore,
Poi sono arrivati quei mostri umani
E son scappato dalla mia capanna.
Nun mußt ich in dem Pulverdampfe
Noch übers blutge Schlachtfeld gehn
Und in dem langen Todeskampfe
Die armen Menschen leiden sehn
Ich sah viel tausend dort zerhauen
Im Blute schwimmend weit umher
Ach Gott! das Elend anzuschauen
Das schmerzte mich unendlich sehr.
E allora dovetti, in mezzo alla polvere da sparo,
Percorrere ancora quel cruento campo di battaglia
E dovetti vedere quella povera gente
Soffrire nella loro lunga agonia.
Ne vidi a migliaia là falciati
Galleggiar nel sangue in lungo e in largo,
Oh, Dio! Osservare quella miseria
Mi ha causato un'infinita pena.
O Friedensgöttin! komm hernieder
Die Menschheit seufzet längst nach dir
Gib Eltern ihre Söhne wieder
Und heile alle Wunden hier
Doch ach! ich seh dein Auge tränen
Du schweigst. Wohlan! wir sind bereit
Zu kämpfen gegen die Hyänen
Bis du einst rufest aus dem Streit.
Dea della Pace! Che tu possa scendere
Da molto tempo l'umanità ti anela;
Rendi i figli ai loro genitori,
E guarisci qui tutte le ferite.
Ma, ahimè! Ti vedo piangere
E tacere. Orsù! Siamo pronti
A combattere contro le iene,
Finché non ci richiamerai dalla lotta.
[1] Si intenda: lode a Dio.


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