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Carta a Kobane

Sílvia Tomàs Trio
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CARTA A KOBANELETTERA A KOBANE
Ha arribat una carta marcada
des del front de la ciutat de l’esperança,
tremolen les mans de la mare que l’obre
entre les llums i les ombres d’una espelma que afona.
È arrivata una lettera contrassegnata
dal fronte della città della speranza,
alla madre tremano le mani mentre la apre
alla luce tremula di una candela consumata.
La carta parla d’una cançó de matinada,
d’un sol que entra a les cases i es cola entre els forats
que han deixat les bales, una cançó de metralla,
la defensa de l’amor i el record d’una mare.
La lettera parla di una canzone del mattino,
di un sole che filtra nelle case attraverso i buchi
lasciati dai proiettili, una canzone che narra di schegge,
della difesa dell'amore e della memoria di una madre.
Escriu lletres aterrades
de ferides i paisatges que han superat reclames
de germans que s’acullen i es parlen
on passa la humanitat per davant de qualsevol frontera o sexe.
La lettera scrive parole terribili,
ferite e paesaggi che sono andati oltre le lamentele
di fratelli che si abbracciano e chiacchierano,
dove l'umanità è più importante dei confini e dei generi.
Si no torno, mare, aquesta lluita és per la vida.
Busca la casa verda crivellada,
allà hi trobaràs el meu nom escrit en sang
on he estat estimant-te.
“Mamma, se non torno è perché questa lotta è per la vita.
Cerca la casa verde crivellata di proiettili,
lì troverai il mio nome scritto con il sangue
è quello il posto dove ti ho amato.
Encara sona la cançó llibertària d’un amic
que canta el que aquí ens passa.
Canta cançons de metralla,
cançons de metralla.
Ancora si sente la canzone libertaria
cantata da un amico, parla di ciò che succede qui
canta cosa ci sta succedendo qui.
Canta canzoni di schegge,
canzoni di schegge.
Mare, fa dies que el cafè se’ns ha acabat
i hem descobert que la vida és bonica igual.
Mare, sincerament, com el teu cafè
no n’he provat cap més.
Mamma, per giorni siamo rimasti senza caffè
e abbiamo scoperto che la vita è bella lo stesso.
Mamma, davvero, non ho più bevuto un caffè
buono come il tuo.
Mare, estic, estem bé.
Acollint humans com naltros que lluiten un món millor
afrontant la mort del llop,
banderes negres a l’horitzó!
Madre, sto, stiamo bene,
accolgo gli esseri come noi che combattono per un mondo migliore,
affrontando la morte del lupo,
bandiere nere all’orizzonte! [1]
I en aquesta guerra imposada, mare,
estic preparada per defensar l’amor,
encara que la batalla no entén d’enyorances,
et trobaré a faltar.
E in questa guerra che ci è stata imposta, mamma,
sono pronta a difendere l'amore,
anche se la battaglia non lascia spazio[2] ai desideri,
mi mancherai.
La teva filla, des de l’esquerda d’un món per fer.
La teva filla, des de l’esquerda d’un món valent.
Tua figlia, dalla crepa di un mondo incompiuto.
Tua figlia, dalla crepa di un mondo coraggioso.
A primera línia de Kobane,
Narin
In prima linea a Kobane,
Narin
[1] Le bandiere dell’Isis
[2] Letteralmente: non capisce


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