טײַבלס בריוו
Taybl Birman / טײַבל בירמאַן
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TAYBL'S LETTER TO HER HUSBAND AT THE FRONT I’m sitting in the factory Beside my beloved sewing machine. While you, my husband, [are] among heroes Out there attacking Berlin. I’m sewing Hitler a burial shroud Singing a little song and darning My Misha dearest, you will arrive [in Berlin] And split open all of their heads. Slash them, smash them, have no mercy Take revenge for us all [So that] all the Germans may lie Deep, deep in the earth Misha! Kill them all, until last one [is dead] Not a single [German] should come back [Then] we will have our free lives once again Our joy and our peace, undisturbed. | La lettera di Taybl [1] Me ne sto in laboratorio [2] Alla mia cara macchina da cucire. Mentre tu, marito, tra gli eroi Stai attaccando Berlino. Sto cucendo il sudario di Hitler, [3]] Canto una canzone e rammendo, Misha mio [4], ci arriverai, [5] E gli spaccherai la testa a tutti. [6] Abbattili, falli a fette senza pietà, [7] Vendicati [8] per tutti quanti noi. Tutti i tedeschi dovranno giacere Giù in profondo, sottoterra. [9] Misha! Ammazzali tutti fino all'ultimo, Non un solo tedesco deve tornare, Vivremo di nuovo liberi, In pace, in gioia, indisturbati. |
[2] Il termine è il russo мастерская “laboratorio”, ellissi di мастерская комната, lett. “locale artigianale”. Il termine significa anche “studio di un artista, atelier”.
[3] Così nel testo, makhrikhim, nella grafia fonetica sovietica. Il termine di origine ebraica (“sudario, lenzuolo funebre”) è però normalmente takhrikhim (in grafia ebraica: תכריכים ), plurale tantum. Da notare che tutto questo sembra riecheggiare il celebre “tessiamo, Germania, il tuo lenzuolo funebre” di Heine.
[4] In una lingua ricchissima nell'uso dei propri diminutivi, è curioso che qui si usi la forma di diminutivo polacco in -iu.
[5] Cioè a Berlino.
[6] Propriamente “le teste”.
[7] Termine ebraico qui consuetamente riportato nella grafia fonetica sovietica (quella normale ebraica è רחמנות ). Da notare l'uso del plurale.
[8] Termine ebraico, “vendetta”, scritto normalmente נקמה.
[9] L'ebraico אדמה [adamà], lett. “umana”, significa “terra, suolo”. In yiddish si pronuncia [adòme], qui scritto in grafia fonetica, e a differenza dell'ebraico ha piuttosto una connotazione ironica o umoristica.