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אדעסאַ מאַמע [Yablokof]

Herman Yablokof [Herman Yablokoff] / הערמאַן יאַבלאָקאָף
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Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne...
אדעסאַ מאַמע [YABLOKOF]Mamma Odessa
  
אױ, װי ביסטי געװען װען דאָס געלט איז געװען [1]Oh, come stavi quando c'erano i soldi,
אין דאָס לעבן איז געװעזן צוקער זיס...e la vita era dolce zucchero...
אױ הײנט ביסטי דאָ אַז קײן געלט איז נישטאָ,Oh, oggi ci stai ché di soldi 'un ce n'è più,
אין דאָס לעבן איז געװאָרן זײער מיאוס.e la vita è diventata una schifezza. [1]
  
אדעסער ברידער דאַמאָלט דאָרט זײַן,C'eran tanti fratelli odessani,
אױ געגעסן האָט מען אין געטרינקען װײַן,oh, si mangiava e si beveva vino,
מען ניט געװעזן שיכּור, געפֿאַלן פֿין די פֿיס,ma non ci si ubriacava [2] stramazzando al suolo, [3]
אין דאָס לעבן איז געװעזן צוקער זיס.e la vita era zucchero dolce.
  
“...אָבער הײנט, גיטער ברידער, הײנט גאַספּאדאַ...”“...Ma oggi, buon fratello, oggi siamo signori...” [4]
  
די קינדער דײען באָרװעס, צעריסן לאַנג די שיך,I bambini andavano scalzi con le scarpe rotte,
די מאַלדאַװאַנקע 'ז נישט דאָס װאׇס געװען...la Moldavanka non è più quel che era...
אױ, דער װאַלקעלע איז טריקען, נישטאָ שױן יענע גליקען,Oh, il Valkele [5] è secco, come lui non ce n'è più,
אױ, באַסאַראַבן זאָל מען אױן ניט זײען.di Bessarabi [6] non se ne vedrà mai più.
  
אױף דעריבאַסאָװסקע איז אַלעס ציגעמאַכט,Nella via Deribasovskaja è tutto chiuso,
נישטאָ שױן אײנע מענטשן, יענע פּראַכט,non c'è più anima viva e quello splendore,
אין אַזױ איז איבעראַל אַז פּגאַצן קען די גאַלè perciò che mi viene un travaso di bile [7]
שטענדיק פֿין אדעסאַ מאַמע װען איך טראַכט.sempre, quando guardo Odessa.
  
?Одесса мама, дорогая, что с тобой случилосьMamma Odessa, cara, che ne è stato di te?
.Скажи ты мне, братец по душеDimmelo, fratellino mio adorato. [8]
,Трактирный чай не пьëм, бублик с квасомNelle botteghe non beviamo più tè, o kvass con una ciambella,
?не жуëм где же это всë пропало, гдеNon ci capacitiamo dove tutto sia scomparso, dove?
  
אױף דעריבאַסאָװסקע איז אַלעס ציגעמאַכט,Nella via Deribasovskaja è tutto chiuso,
נישטאָ שױן אײנע מענטשן, יענע פּראַכט,non c'è più anima viva e quello splendore,
אין אַזױ איז איבעראַל אַז פּגאַצן קען די גאַלè perciò che mi viene un travaso di bile
שטענדיק פֿין אדעסאַ מאַמע װען איך טראַכט.sempre, quando guardo Odessa.
[1] Trascrizione / Transcription:

Oy, vi bisti geven ven dos gelt iz geven
un dos lebn iz gevezn tsuker zis...
Oy haynt bisti do az keyn gelt iz nishto,
in dos lebn iz gevorn zeyer mies.

Adeser brider damolt dort zayn,
oy gegesn hot men in getrinken vayn,
men nit gevezn shiker, gefaln fin di fis,
un dos lebn iz gevezn tsuker zis.

“...Ober haynt, giter brider, haynt gaspada...”

Di kinder geyen borves, tserisn lang di shikh,
di Maldavanke 'z nisht dos vos geven...
Oy, der valkele iz triken, nishto shoyn yene gliken,
oy, Basarabn zol men shoyn nit zeyen.

Af Deribasovske iz ales tsigemakht,
nishto shoyn eyne mentshn, yene prakht
in azoy iz iberal az platsn ken di gal
shtendik fin Adesa-mame ven ikh trakht.

Odessa mama, dorogaja, čto s toboj słučiloś?
Skaži ty mne, bratec po duše.
Traktirnyj čaj ne p'ëm, bublik s kvasom,
ne žuëm gde že äto vsë propało, gde?


Af Deribasovske iz ales tsigemakht,
nishto shoyn eyne mentshn yene prakht
un azoy iz iberal az platsn ken di gal
shtendik fin Adesa-mame ven ikh trakht.
[1] Lo yiddish mies (parola di origine ebraica) è in realtà un aggettivo dal significato di: “sporco”, “osceno”, “schifoso”.

[2] Altra parola ebraica (che in ebraico si pronuncia shikòr), e che parola: nella Bibbia è quella utilizzata per l'ubriachezza di Noè!

[3] L'espressione yiddish utilizzata significa alla lettera “cadere dai (propri) piedi”.

[4] La parola utilizzata è qui quella russa per “signori”, господа. Da notare che, riportandola in yiddish, l'autore/interpreta la pronuncia [gaspadà], con la “g”; in russo, si tende invece a pronunciare invece [haspadà]. Oltre ad avere una pronuncia irregolare, il nome господь [hòspat] è tutto quanto irregolare in russo: accentazione ballerina, pronuncia dura della [d] finale nonostante si scriva con una molle, e plurale in [-a] come nei sostantivi neutri, seppure sia di genere maschile.

[5] Come è noto, anche nei suoi furti più clamorosi, anche Arsenio Lupin, a volte, lascia qualcosina. Succede. Così, nonostante tutti i miei sforzi, non sono venuto a capo di questo “Valkele” (che appare in forma diminutiva); ho pensato a un fiumiciattolo di Odessa, ma in modo del tutto inconsistente. Altri testi riportano un altrettanto misterioso “Livankele”.

[6] Bessarabi, cioè della Bessarabia, nome storico di quella che adesso è la Moldavia. La Bessarabia era ed è abitata prevalentemente da rumeni, vale a dire coloro che costruirono la Moldavanka e vi si stabilirono originariamente. In tutto l' “impasto” etnico e linguistico di Odessa, si può dire anche che la Bessarabia, nel 1918, ottenne brevemente l'indipendenza; nel periodo tra le due guerre, però, fu annessa alla Romania. Nel 1945 fu annessa all'Unione Sovietica come “Repubblica Socialista di Moldavia”, che vi impose, oltre che del russo data l'importante minoranza russa che vi risiedeva, l'uso del “moldavo”, vale a dire del rumeno traslitterato in caratteri cirillici. Attualmente, l'indipendente Repubblica di Moldavia è tornata a servirsi ufficialmente del rumeno letterario standard scritto in caratteri latini (a parte la regione separatista della Transnistria, abitata da russi, dove il russo è lingua ufficiale). Una parte della regione, la cosiddetta “Bessarabia storica”, appartiene però allUcraina, attualmente. Ad ogni modo, nel testo di questa canzone, “Bessarabi” vale “rumeni” o “moldavi”, è la stessa precisa identica cosa.

[7] La Via Deribasovskaja è una storica via alberata di Odessa. E' dedicata al fondatore di Odessa, José De Ribas, che nel 1789 prese la fortezza ottomana di Haji Bay e ci cominciò a far costruire la città che vediamo oggi, ancora non si sa per quanto. José De Ribas, nome originario completo José Pascual Domingo de Ribas y Boyons, in Italia noto come Giuseppe de Ribas y Boyonsin e in Russia come Osip Michajlovič Deribas, era di nobìllime origini spagnole, ma era nato a Napoli il 24 settembre 1749 (morì a San Pietroburgo nel 1800). Ammiraglio al servizio dello Zar, fu lui, come detto, a fondare la città di Odessa. Come dire: Odessa è stata fondata da un napoletano. Nella strofa in questione, traduco con “mi viene un travaso di bile” ciò che, nell'originale yiddish, è alla lettera: “mi sento scoppiare la cistifellea”.

[8] Qui siamo all'interno della strofa in russo. L'espressione russa qui usata, братец по душе, significa alla lettera: “fratellino d'animo (o d'anima)”. “Fratellino” non è qui, ovviamente, da intendere come fratello minore: è un diminutivo affettivo. Se la strofa fosse stata in yiddish, ci sarebbe stato un analogo diminutivo.



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