Sen o pokoju
Aleksander KulisiewiczTraduzione inglese dal Libretto dell'album | |
Sogno di pace | Dream About Peace |
Sognavo il nostro villaggio, | I dreamed of our village, |
Le nostre terre sabbiose di Mazovia, | Our Mazovian sands, |
E sotto il pero, dolce e grazioso, | And under the pear tree, sweet and pretty, |
Bagnata dalla splendida sua luminosa bellezza | Bathed in the glow of her luminous beauty, |
Stava la mia cara, dolce Maria. | There, my dear Mary stood. |
Sognavo la nostra casetta di campagna, | I dreamed of our little farmhouse, |
Mia madre che filava | My mother at the spindle, |
La lana, china sul fuso. | Bent over, spinning wool. |
Era tutta sola, abbandonata, | All alone was she, forsaken, |
Grave d'età, coi capelli bianchi come una colomba. | Old in years, her hair dove-white. |
Sognavo i nostri prati, | I dreamed of our meadows, |
Campi adorni di grosse spighe di grano. | Fields adorned with heavy heads of wheat. |
In lontananza cantavano le allodole | In the distance, singing larks |
Annunciando con le loro voci tremule | Heralded in trembling voices |
Grande gioia: “Pace sulla terra!” | Great joy: “Peace on earth!” |
Sognavo le acque della Vistola, | I dreamed of the Vistula's waters, |
Che scorrono piene di banchi di pesci. | Abundantly flowing with schools of fish. |
La roccaforte della nostra antica Polonia, [1] | Our ancient Slavic stronghold, |
Immersa nei raggi dorati del sole - | Drenched in the sun's golden rays - |
Splendida e salda! | Splendid and unyielding! |
Sognavo le oscure foreste, | I dreamed of the dark wilderness, |
Un tappeto di muschio sotto ai piedi - | A carpet of moss beneath her feet - |
Foreste silenziose, misteriose, | A wilderness silent, mysterious, |
Ammantate da nevi eterne; | Cloaked in an eternal snow; |
Sognavo i miei monti Tatra. | I dreamed of my Tatra mountains. |
Sognavo il nostro imponente, spietato, | I dreamed of our awesome, relentless |
Meraviglioso mare polacco, | Wondrous Polish sea, |
Che spruzza spuma nell'aria ! | Spraying foam in the air! |
E, appena sopra le acque, volavano | And just above the waters, |
Gabbiani come il vento, con le loro ali argentate... | Silver-winged gulls were flying like the winds... |
[1] Traduzione abbastanza “ad sensum”. Il termine pralechicki si riferisce specificamente all'antica lingua slava dalla quale si sarebbero sviluppati il polacco, il casciubo, il pòlabo (lingua estinta) e il serbo lusaziano (sòrabo) nelle sue due forme. Il termine significa, alla lettera, “antico lechitico”; le lingue lechitiche sono un ramo delle antiche lingue slave occidentali, il cui nome sembra derivare dai Lędzianie (lechiti), a sua volta forse derivato da lęda “terra incolta”, imparentato direttamente con il germanico *landam (e, quindi, con l'inglese land ecc.). I Lędzianie (lechiti) sarebbero dunque stati “coloro che si erano stabiliti in terre incolte”. Da qui il leggendario “Lech”, il presunto capostipite dei polacchi stessi, e fondatore della Polonia (per questo è un nome comunissimo in Polonia, si vedano ad es. Lech Wałęsa ed il defunto presidente nazionalista Lech Kaczyński); ma è un fatto appurato che lo stesso nome dei polacchi derivi, dopo un accidentato percorso fono-storico che non sto a dire, da qualcosa che significa “dopo i lechiti”, o “sulla traccia dei lechiti” o cose del genere. Da notare che “Lech” viene a volte usato per designare il “polacco” stesso, come Monsieur Dupont in Francia o John Smith in Inghilterra. |