דאָס זאַנגל
Hirsh Glik / הירש גליקOriginal | Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne... |
דאָס זאַנגל | Lo stelo di grano |
בלאָנד ביסטו װי אַ זאַנגל, [1] | Bionda sei come uno stelo di grano, |
שײן װי דער זון־פֿאַרעאַנגל, | Bella come il tramonto del sole, |
פֿיר מיך דורך באַרג און טאָל, | Conducimi per monti e per valli, |
און איך – דיך נאָך אַ מאָל, | Ed io [ti seguirò] ancora una volta [1] |
ביז מיר װעלן זיך שײדן. | Finché non ci separeremo. |
און װאָלט איר זען בײַם שײדן | E vedrete, quando ci separeremo |
אין ראָזע־שקיעה בײדן, | Tutt'e due nel tramonto rosato, |
ליפּן, װי מערעלעך, | Labbra color di carota, [2] |
אױגן, פֿול טרערעלעך, | Occhi pieni di lacrime. [3] |
און בעסער גאָרנישט רײדן. | Meglio non dire proprio nulla. |
העש, מײדל, מױַן פֿאַרלאַנגל, | Ascolta, fanciulla, il mio desiderio, |
אין ראָזן זון־פֿאַרגאַנגל, | Nel bel tramonto rosato, [4] |
שװער מיר בײַם זונענשײַן, | Giurami nel sole che splende |
אַז דו װעסט מײַנע זײַן, - | Che sarai mia, - |
און זי האָט אים געשװאָרן. | E lei lo ha giurato. |
און זי האָט אים געשװאָרן, | E lei lo ha giurato, |
פּורפּור איז ער געװאָרן, | Diventando tutta rossa, [5] |
פּורפּור װי דער פֿאַרלאַנג, | Rossa come il desiderio, |
פּורפּור װי זונפֿאַרגאַנג | Rossa come il tramonto |
הינטער די בלאָנדע קאָרן. | Dietro il biondo grano. |
אין פּאַסטעכס פֿײַפֿל־קלאַנגל | Nel fischiare del pastore |
לעשט זיך דער זון־פֿאַרגאַנגל, | Tramonta il sole, |
און די הימלען טיף | E nel cielo profondo |
די לבֿנה – אַ זעגלשיף - | La luna, come un veliero, |
איז שױן אַרױסגעגאַנגען. | È già sorta. |
איז זי זײ נאָכגעגאַנגען | Li ha seguiti, |
און שטערן אױסגעהאַנגען, | E pendevano le stelle, |
און שטערן איבער די צװײ, | Le stelle sopra quei due, |
און בײמער צװישן זײ - | E gli alberi tra di loro |
שטײען װי חופּה־שטאַנגען. | Stavan come un baldacchino nuziale. |
[1] Testo qui incompleto. [2] Nel testo originale, proprio “labbra come carote”. [3] Come è noto, lo yiddish è la lingua che più usa i diminutivi al mondo, quasi sempre con valori e connotazioni che, generalmente, sfuggono anche in una lingua come l'italiano, che pure non è certo aliena ai diminutivi. Qui si potrebbe, certo, dire “lacrimucce” (trerelekh); ma darebbe un senso sdilinquito e un po' bambinesco che il testo originale non ha affatto. Sono connotazioni affettive e intime che sono semplicemente intraducibili. L'uso estremo che ne fa lo yiddish risiede senz'altro nella sua storia di lingua assai intima di comunità chiuse (e perseguitate); ma, a livello puramente storico, è una caratteristica comune a molti antichi dialetti tedeschi. Non a caso, un livello simile di uso del diminutivo è presente nell'Alemannico svizzero. [4] Vale quanto sopra; il “bel tramonto” della traduzione rende (male) un diminutivo (il “tramontuccio”, per essere chiari), mentre, nel verso immediatamente precedente, nessun tentativo è stato fatto per rendere farlangl, diminutivo di farlang “desiderio”. [5] Da notare che, arrossendo, la ragazza diviene letteralmente “porpora”, o meglio, viola. La percezione dei colori per quanto riguarda le reazioni umane è quanto di più variegata nelle diverse lingue: a nessuno verrebbe in mente di far diventare viola una fanciulla che arrossisce, in italiano. Così, come qualche riga prima (v. nota 2) delle labbra rubiconde verrebbero associate alle carote. |
Sheyn vi der zun-fargangl,
Fir mikh durkh barg un tol,
Un ikh - dikh nokh a mol,
Biz mir veln zikh sheydn.
Un volt ir zen baym sheydn
In roze-shkiye beydn,
Lipn, vi merelekh,
Oygn, ful trerelekh,
Un beser gornisht reydn.
Her, meydl, mayn farlangl,
In rozn zun-fargangl,
Shver mir baym zunenshayn,
Az du vest mayne zayn, -
Un zi hot im geshvorn.
Un zi hot im geshvorn,
Purpur iz er gevorn,
Purpur vi der farlang,
Purpur vi zunfargang
Hinter di blonde korn.
In pastekhs fayfl-klangl
Lesht zikh der zun-fargangl,
Un in di himlen tif
Di levone - a zeglshif -
Iz shoyn aroysgegangen.
Iz zi zey nokhgegangen
Un shtern oysgehangen,
Un shtern iber di tsvey,
Un beymer tsvishn zey -
Shteyen vi khupe-shtangen.