Lingua   

La côpa e la gamela

Angelo Brofferio
Pagina della canzone con tutte le versioni


OriginaleTraduzione italiana / Tradussion italiana / Italian translation...
LA CÔPA E LA GAMELABORSA E STELLETTE [1]
Una volta ant la baraca
D'cost mond vei stofi d' marcè
As toirava la triaca
Con la pruca e ji barolè.
Sul baciass' d’l’ umanità
La gran nav l’a cambià vela.
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.
Una volta, nella baracca
di questo vecchio mondo stanco di girare,
si mescolavano intrugli
con parrucche e calze arrotolate all’antica. [2]
Sulla palude dell’umanità
la gran nave ha cambiato vela.
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.
Për chi veul, cedola e banca,
Papè fauss, argent comptant;
Chi veul nen, marche, arma bianca
Rataplan tambour battant.
Viva ‘l saber e la spa.
Viva ‘l dassi e la gabela.
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.
Per chi vuole, cedole e banca, [3]
carte false, moneta contante;
chi non vuole, avanti, arma bianca,
rataplan tambur battente.
Viva la sciabola e la spada.
Viva il dazio e l’imposta.
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.
Che talent! Rustì a la borsa
A l’a quasi un mes milion.
Che brav’ òml L'a fait arsorsa
Mitraiand patria e nassion.
Vìolenssa e faussità
Ameringbe a la canela.
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.
Che talento! In borsa ha bruciato
quasi un mezzo milione.
Che brav’uomo! Si è arricchito
mitragliando patria e nazione.
Violenza e falsità
sono meringhe sbriciolate.
E tutto va, tutto va,
tutto va con la borsa e le stellette.
-I la supplico Ecelensa,
Pr'un impiegh-
- Spiegomsse prest-.
- J’eu studià.
- S'podia fè sensa-.
-I son pover, si, ma onest-.
- Patanù, toa dròga plà
Al museo t’peule portela-.
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.
«La supplico, eccellenza, per un impiego». [4]
«Dica, in fretta».
«Ho studiato».
«Poteva farne a meno».
«Sono povero, sì, ma onesto».
«Miserabile, questa merce
puoi portarla al museo».
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.
D' Carolina, oh ch'i sarìa
Fortunà s'i fussa spos !
Chila dcò; ma papà a crìa
S'a j'è nen dle pile e d'cros.
Amor pover e spiantà
Oh che brut Porincinela !
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.
Di Carolina oh
sarei fortunato se divenissi sposo!
Anche lei, ma papà non vuole
se non ci sono danari e croci. [5]
Amore povero e spiantato:
oh che brutto Pulcinella!
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.
Bon sofà, bon feu, bon chilo
Glorie intrepide d’ancheui,
Ël telegrafo a peul dilo
Trufador da portafeui.
Amor d' patria? Ciuto là!
Public ben? Frusta ratela!
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.
Buon letto, buon fuoco, buona digestione:
sono le aspirazioni d’oggi;
il telegrafo può dirlo
truffatore di portacarte.
Amor di patria? Ma state zitti.
Pubblico bene? Vecchi cavilli!
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.
Carià d'ani e d'iterissia
Veul risorge una nassion.
Ma a confida ant la giustissia,
Ant so drit, ant soa rason.
Popol stupid e dsarmà,
Cheus, fricassa ant toa padela.
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.
Carica d’anni e di batoste
una nazione vuole risorgere, [6]
ma confida nella giustizia,
nel suo diritto, nelle sue ragioni.
Popolo sciocco e disarmato,
cuoci e friggi nella tua padella.
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.
Cost mond perfid, cost mond reo
Don Mastai veul convertì,
Con le doble d'un ebreo,
Con le bombe d'un bandi.
San Pè s' grata la cirià
E a sa 'n fotre com toirela.
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.
Questo mondo perfido, questo mondo reo,
don Mastai vuol convertire
col denaro d’un ebreo,
con le bombe d’un bandito.
San Pietro si gratta la tonsura
e non sa come cavarsela. [7]
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.
Con pistola e carabina
A va ‘n piassa un sfrosador;
Guarda un poch la ghigliotina
Peui s' proclama imperator
Dio protegg Soa Maestà;
A j fa ‘1 Diau la sentinela.
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.
Con pistola e carabina
scende in piazza un contrabbandiere: [8]
dà uno sguardo alla ghigliottina
poi si proclama imperatore.
Dio protegge Sua Maestà:
gli fa da sentinella il diavolo.
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.

[1] La côpa/ coppa era il contenitore usato dai mercanti e da chi teneva banco per riporre la moneta spicciola. La gamela / gavetta la scodella militare. Brofferio si riferisce ai soldi e alle guerre che muovono il mondo.
La metonimia della coppa è stata resa con borsa che , a mio avviso, si presta bene sia per indicare il contenitore sia l’istituzione delle transazioni finanziarie. La sineddoche della gavetta è stata resa con stellette, che nell’italiano corrente dovrebbe suonare meglio.

[2] L’autore descrive qui un farmacista dei tempi andati, con abiti vistosi e fronzoli per dare risalto alla sua arte ma con una certa dignità, contrapposta all’avidità e violenza dei nuovi tempi

[3] Allude agli organizzatori del colpo di stato di Napoleone III e Charlemagne, in particolare a Charlemagne Emile de Maupas, prefetto di polizia, crocevia tra potere militare e finanza.

[4] Dialogo immaginario tra un ingenuo e il potente burocrate

[5] La conservazione dell’establishment attraverso il potere economico e religioso.

[6] Si intende l’Italia del 1848

[7] Allusione al debito contratto da Pio IX , Mastai-Ferretti, con il banchiere francese ebreo Rotschild per ricostituire le finanze papali azzerate dalla politica economica della Repubblica Romana e per mantenere la guarnigione francese a presidiare Roma. Brofferio dà del bandito a napoleone III per l’attuazione cruenta del colpo di stato.

[8] Altro riferimento a Napoleone III che mantiene il potere con il terrore e con l’appoggio del potere religioso, quindi Dio e il diavolo sono suoi protettori.


Pagina della canzone con tutte le versioni

Pagina principale CCG


hosted by inventati.org