Language   

Non omnis moriar

Zuzanna Ginczanka
Back to the song page with all the versions


Traduzione inglese di Nancy Kassell ed Anita Safran, AGNI magazine,...

NON OMNIS MORIAR

Non omnis moriar – i miei fieri beni,
I prati delle mie tovaglie, i saldi armadi,
Gli ampi lenzuoli, le coperte preziose
E gli abiti resteranno dopo di me.

Non ho lasciato qui nessuna eredità,
Le semitiche cose il tuo fiuto rintracci,
Chominowa (1), audace moglie di una spia,
Delatrice svelta, madre di un folksdojcz (2).

Siano utili a te e ai tuoi, non ad estranei.
Voi miei cari – non sono parole vuote.
Vi ricordo, e quando arrivarono gli szupo (3),
Anche voi vi siete ricordati di me.

Che i miei amici siedano con le coppe alzate
E brindino al mio funerale e a ciò che avranno:
Kilim e arazzi, piatti, candelabri –
Bevano tutta la notte, e all’ultima stella
Comincino a cercare gioielli e oro
Nei divani, materassi, sotto i tappeti.

Oh, come lavoreranno bene e in fretta,
Nugoli di crine di cavallo e di fieno,
Nuvole di cuscini e piumini squarciati,
Le mani piumose diventeranno ali;

Il mio sangue la stoppa e le piume incollerà
E così alati in angeli si muteranno.

NON OMNIS MORIAR

Non omnis moriar. My grand estate—
Tablecloth meadows, invincible wardrobe castles,
Acres of bedsheets, finely woven linens,
And dresses, colorful dresses—will survive me.

I leave no heirs.
So let your hands rummage through Jewish things,
You, Chomin’s wife from Lvov, you mother of a volksdeutscher.
May these things be useful to you and yours,
For, dear ones, I leave no name, no song.
I am thinking of you, as you, when the Schupo came,
Thought of me, in fact reminded them about me.

So let my friends break out holiday goblets,
Celebrate my wake and their wealth:
Kilims and tapestries, bowls, candlesticks.
Let them drink all night and at daybreak
Begin their search for gemstones and gold
In sofas, mattresses, blankets and rugs.

Oh how the work will burn in their hands!
Clumps of horsehair, bunches of sea hay,
Clouds of fresh down from pillows and quilts,
Glued on by my blood, will turn their arms into wings,
Transfigure the birds of prey into angels.
(1) Chominowa – Zofia Chominowa, proprietaria dell’edificio dove abitava Zuzanna Ginczanka, durante il suo soggiorno a Lwów negli anni 1939-1942. La Chominowa e suo figlio Marian furono accusati di delazione nei confronti della poetessa. Nel processo svoltosi a Varsavia a novembre del 1948, Marian Chomin fu assolto. Zofia Chominowa invece fu condannata a quattro anni di reclusione.

(2) folksdojcz – durante l’occupazione hitleriana era così chiamata una persona di origine tedesca (spesso non vera), la quale godeva di vari privilegi, rispetto alla restante popolazione polacca.

(3) szupowcy (in tedesco Schutzpolizei) – funzionari della polizia tedesca destinati alla "pacificazione" delle popolazioni nei paesi occupati.


Back to the song page with all the versions

Main Page

Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.




hosted by inventati.org