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Oh, du mein Österreich!

Erich Kästner
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Version française – Ô TOI, MON AUTRICHE ! – Marco Valdo M.I. –...
OH TU, AUSTRIA MIA!

Noi siamo gli Ostmarchigiani, pardon, gli Austriaci. [1]
I miei ossequi, signor Barone!
Li rispediamo a casina, quei vagabondi del Reich germanico,
Noi siamo una Nazione votata alla vittoria.
Non dovete [2] credere a quel che leggete sul giornale.
Bacio le mani [3], riverita Signora!
Il bel Danubio blu non è mai diventato bruno!
Il bel Danubio blu è sempre stato blu.
Eppure all'inizio ci dicevamo:
“Non ci faremo fregare da quel farabutto!” [4]
Non lo avremmo mai voluto in casa nel Reich,
Ma, al massimo, ricco a casa sua. [5]
E anche se spesso è sembrato il contrario,
Noi siamo stati sempre contro di lui!
La Prussia, lui, l'ha verniciata tutta di bruno.
Ma da noi proprio non ce l'ha fatta!
Uno sbaglio, per credere a uno di noi, non lo facc...
(spaventato): Membro del Partito?
Membro del Partito? [6]
….non lo facciamo tanto facilmente!
Lassù dal Dachstein [7] fino a Vienna: jodelalai-i-òòh!
Siamo sempre stati contro di lui!
Però il contatore di fole
Di Braunau [8] non ce l'ha contata tutta!
Abbiamo fatto solo uno sbaglio:
Lo abbiamo rieletto.
Però non siamo stati un fattore determinante.
Più che altro, era uno scherzetto.
Quel che conta di più è il carattere
E il cuore d'oro di Vienna!

Sì, sì, noialtri Ostmarchigiani, pardon, Austriaci.
Bonsoir, mon Colonel! [9]
Noi faremo i valzer, mai più gli imbianchini! [10]
Non agiremo ancora che dal punto di vista culturale!
La Lealtà Nibelungica [11] è un'eredità sacra.
Salve, Peperl, mia arrapante ragazzina! [12]
Siamo un popolo montanaro con una cospicua attività alberghiera.
Nelle nostre Alpi non si fanno le cosacce. [13]
E visto che abbiamo di nuovo la pace,
Siate i benvenuti nella nostra pensione!
Good evening, Sir! Bonsoir, madame!
I miei rispetti, signor Barone!
Innsbruck, Salisburgo, St. Johann,
La stagione ricomincia!
La neve risplende. I laghi sono belli acquosi.
Venite da noi, quando volete e più vi piace!
Però, i turisti con passaporto tedesco non so...
(spaventato): SA?
SA? [14]
...no ammessi!
Lo ha ordinato il nostro Cancelliere: jodelalai-i-òòh!
La Germania non si deve riprendere!
Si abbattono di nuovo le barriere.
Gli Schrammel sono già stati ingaggiati. [15]
Benvenuti i dollari e i franchi,
E le sterline del mondo migliore!
Certo, i soldi sono un fattore importante
Se il cuoricino finora non ha parlato.
Quel che più conta è il carattere,
E il nostro è inimitabile!
Ô TOI, MON AUTRICHE !

Nous sommes les Ostmärker, nous, les Autrichiens, pardon.
Mes respects, Monsieur le Baron.
Les clochards du Reich allemand, renvoyés à la maison.
Nous sommes une glorieuse nation.

Il ne faut pas croire les journaux, madame,
Je vous baise la main, ma chère dame !
Il n’a jamais été brun le Danube bleu,
Notre Danube bleu a toujours été bleu.

On s’est dit quand ça a commencé :
« Par ce falot, on ne se laissera pas berner ! »
Jamais dans le Reich, on n’a voulu entrer,
On voulait juste demeurer plus riches dans notre foyer.

Parfois, il semblait en être autrement, même si
Nous avons toujours été contre lui !
Il a peint tout en brun les Prussiens,
Mais chez nous, il n’est arrivé à rien.

Comment peut-on croire l’un d’entre nous, devenant
(anxieux) Membre du Parti ?
Membre du Parti ?
Nous n’agissons pas si légèrement.

Du haut de la Dachstein à Vienne : troulala hiho !
Contre lui, nous avons toujours été !
Et pourtant, que nous a pas conté
Le conteur d’histoires de Braunau.

Le seul faux pas que nous ayons commis,
Ce fut de voter deux fois pour lui.
Ce n’était pas un facteur décisif,
C’était plutôt un canular inoffensif

L’important, c’est notre caractère fort
Et de Vienne, le cœur d’or !

Oui, oui, nous Ostmärkers, pardon, nous Autrichiens.
Bonsoir, mon colonel !
Nous allons valser, – plus jamais de rapin !
Nous créons du vrai culturel !

La loyauté inconditionnelle est un héritage sacré.
Votre esclave Mademoiselle, mignonne enfant !
Nous sommes un peuple montagnard très accueillant.
Dans nos Alpes, il n’y a pas de péché.

Comme nous avons à nouveau la paix,
Vous êtes bienvenus dans notre hôtel !
Bonsoir, Monsieur ! Bonsoir, Mademoiselle !
Monsieur le Baron, mes respects !

Innsbruck, St. Johann, Salzbourg,
La saison recommence !
La neige brille. Les lacs sont immenses.
Quand vous en aurez envie, faites le détour !

Pour les voyageurs d’un passeport allemand munis,
(anxieux) C’est in…
C’est in…
… C’est tout à fait interdit !

Notre chancelier l’a ordonné : troulala hiho !
L’Allemagne ne peut pas se redresser !
Maintenant, les barrières tombent à nouveau.
Nos spectacles sont déjà commandés.
Bienvenue aux dollars, aux francs,
Aux livres du monde du monde entier !

L’argent est un facteur important
Même si le cœur n’a pas parlé.
L’essentiel, c’est le caractère,
Et le nôtre, on ne peut pas le contrefaire !
[1] Come è noto, dopo l'annessione hitleriana dell'Austria, l'Anschluss del 12 marzo 1938, quest'ultima prese il nome ufficiale di Ostmark “Marca dell'Est”.



[2] Nella traduzione do del “voi”.

[3] Idiotismo austriaco, Küss d'Hände!, di possibile origine italiana come spesso accade nel tedesco austriaco (cfr. il siciliano baciamu li mani!).

[4] Falott, idiotismo austriaco (e bavarese): “imbroglione, farabutto, mascalzone”. Antico francesismo (nel tedesco austriaco sono molti i francesismi), da falot “tipo buffo, buffone”, forse dall'inglese medio falow e, quindi, imparentato col moderno fellow.

[5] Nell'originale, un gioco di parole del tutto impossibile da rendere adeguatamente in italiano, basato sull'identità formale tra Reich (il Reich, stato, nazione) e reich “ricco”. I due termini hanno origine etimologica differente (“ricco”, in italiano e nelle lingue romanze, è un germanismo).

[6] Nell'originale, Pg è abbreviazione per Parteigenosse, la denominazione che si usava per gli iscritti al Partito Nazista (da notare che Genosse, in tedesco, vale anche “Compagno” per i comunisti).

[7] Montagna in Stiria (2995 m) nota anche per un maestoso ghiacciaio.

[8] Adolf Hitler (Hiedler, Schicklgrüber ecc.) era nato a Braunau-am-Inn, in Austria ma quasi al confine con la Germania, il 20 aprile 1889.

[9] Si veda anche la nota 4. L'uso del francese era diffusissimo nell'Imperial-Regia corte asburgica, e anche negli ambienti militari germanici in genere. Ad esempio, una delle più alte onorificenze militari tedesche (istituita nel 1740 da Federisco II di Prussia) si chiama Pour le Mérite. Kästner, qui, satirizza tutti gli usi austriaci “calandosi” nel luogo (lui, nativo della lontanissima Dresda).

[10] Possibile anche qui un sottile gioco di parole: Walzer è sì il nome del ballo (la “cosa che gira”), ma può voler dire anche: “spianatori col rullo”.

[11] L'espressione Nibelungentreue fu coniata dal cancelliere del Reich Bernhard von Bülow in un suo discorso al Reichstag, il 29 marzo 1909. Si basava su un celebre episodio del Cantar dei Nibelunghi: i re burgundi Gunther, Gernot e Giselher rifiutano di consegnare a Grimilde il loro leale vassallo Hagen di Tronje, che ha ammazzato il di lei marito (vale a dire Sigfrido). I re burgundi erano, peraltro, i fratelli di Grimilde: per loro, la lealtà è al di sopra del legame di sangue e della giustizia stessa. Questo porta alla completa rovina dei Nibelunghi (per chi non avesse mai letto il Nibelungenlied, mi spiace per lo spoiler). Von Bülow coniò l'espressione in occasione della Crisi Bosniaca, invocando l'alleanza “nibelungica” tra l'Impero Germanico e quello Asburgico stabilita con l'Entente Cordiale (ancora il francese...) del 1879.

[12] Si veda l'introduzione per la location del brano e la sua messinscena cabarettistica. Il nome “Peperl” suscita bollenti sudori nei paesi di lingua tedesca: si riferisce a un classico della letteratura erotica, Peperl Mutzenbacher, Tochter der Josefine Mutzenbacher, di autore anonimo, che narra le vicende di una prostituta austriaca (Josefine Mutzenbacher) che educa alle più vertiginose arti erotiche la figlia minorenne (Peperl), tanto da farle superare la madre. Ambientato in un tipico e lindo Gasthof di montagna, dal romanzo è stato tratto di tutto, compreso un famosissimo ed esplicitissimo film pornografico. Da notare che, nell'originale austriacheggiante, si usa il classico Servus asburgico (“schiavo”, “servo vostro” in latino: corrisponde pienamente al “ciao”, dallo “s'ciao” veneziano!), ancora diffuso in Austria e in Ungheria (szervusz, familiarmente szia).

[13] Da qui cominciano alcuni versi che, per riprodurre il “colore locale”, sono veramente in dialetto austriaco.

[14] SA = Le Sturmabteilungen “Reparti di Assalto”, l'originaria forza paramilitare del Partito Nazista fondata nel 1920 da Emil Maurice sul modello delle camicie nere fasciste italiane. Furono le originarie “camicie brune”, che giocarono un ruolo decisivo nell'ascesa al potere di Hitler. Furono sterminate nella notte tra il 30 giugno e il 1° luglio 1934 su ordine di Hitler, compreso il loro onnipotente capo Ernst Röhm: la famosa Notte dei Lunghi Coltelli.

[15] I fratelli Johann e Josef Schrammel furono i creatori di uno stile musicale popolare austriaco, ancora presente e popolarissimo in Austria. Morirono rispettivamente nel 1893 e nel 1895: qui, dire “gli Schrammel” significa ovviamente ingaggiare un gruppo musicale “folkloristico” che fa musica alla Schrammel (Schrammelmusik) e suona le loro composizioni (oltre 200).


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