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Il ventitré di Marzo a San Severo

anonimo
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OriginaleIl testo in italiano corrente:
IL VENTITRÉ DI MARZO A SAN SEVERO[IL VENTITRÉ DI MARZO A SAN SEVERO]
  
Il ventitré di marzoIl ventitre di marzo
Successe ‘n’arruina pe’ ddu belle San Sevjiresuccesse una rovina per quella bella San Severo.
Nnand’a la Cammera del lavoroDavanti alla Camera del Lavoro
Vulevene eccide a li lavoratour’volevano uccidere i lavoratori.
  
U commessarie FratelleIl commissario e (l'agente di polizia Michele) Fratello
Ne pers’ li cerevelle andù ‘rriga’ li femenellehanno perso le cervella ad interrogare le donnette.
Avevane deic’ come diceve jsseDovevano dire come diceva lui
Pe’ ‘rrista’ li comunist’per arrestare i comunisti.
  
Alleghete è jut’a Rouma(Il senatore Luigi) Allegato (alias Ggëggínë Malìzjë) è andato a Roma,
Purtete i connutete de li povere carcireteportati i connotati dei poveri carcerati,
Ha pigghiete la parolaha preso la parola:
Cacciete four’ li lavoratour’- Scarcerate i lavoratori!
  
Ha pigghiete la parolaHa preso la parola:
L’aveite misse jind’ pe’ pane e lavour’ .- Li avete arrestati per pane e lavoro.


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