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Il tragico naufragio del vapore Sirio

anonimo
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Versione di Fabrizio Poggi & Turututela, da "Canzoni popolari" del 2002
E da Genova il Sirio partiva
per l’America al suo destin
e da bordo di cantar si sentiva
tutti allegri e contenti del solcare il confin.

Quattro agosto, le cinque di sera,
niun sapeva il suo destin.
Urta il Sirio un terribile scoglio,
tanta povera gente fece misera fin.

Si sentivano le grida strazianti.
Madri e padri sulle onde a lottar
abbracciando ad i cari lor figli
che sparivan fra l’onde, fra le onde del mar.

Ed a bordo un vescovo stava
con angoscia nel grande dolor
che dava a tutti i suo aiuto amoroso
ed a tutti impartiva la sua benedizion.

Quattro barche da pesca accorrevan
in aiuto dei nostri fratel
e da baldi sulle onde battevan
e portandoli salvi sopra il fermo terren.

Io di scrivere or tralascio che il pianto
mi dà angoscia e dolore e soffrire mi fa.
E da Genova il Sirio partiva
Per l'America al suo destin
Ed a bordo cantar si sentivano
Ma tutti allegri a varcare il confin

Il quattro agosto, alle cinque di sera
Nessun sapeva del triste destin
Urtò il Sirio un terribile scoglio
Di tanta gente la misera fin

Si sentivano le grida strazianti
Padri e madri con le onde lottar
Abbracciavano i loro car figli, ma
Ma poi sparivano tra le onde del mar

Io descrivo tra lode ed il pianto
Mi dà pena e soffrire mi fa
Che del mare la furia angosciante
Non ha mai pace, non ha pietà


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