Originale | תרגום לעברית של ריקארדו ונטורי
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IL CENSIMENTO | המפקד |
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Anco in Ispagna i' re ci disse un giorno | גם בספרד, המלך אמר לנו זאת, |
Accosì (e fa 'n ber bollo anco 'r Testone!) : [1] | יום אחד (ואפילו מוסוליני מכה עכשיו חזק): |
“Resti judio? Ti segni dar tal giorno. [2] | “אתה רוצה להישאר יהודי? מהיום הזה תלך למפקד, |
Poi si vedrà... 'un è perseguizione... [3] | ואז נראה...זה לא רדיפה. |
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Voi fa' cosa ti pare? Vai a Livorno!” [4] | אם אתה רוצה לעשות מה שאתה רוצה, לך לליבורנו.” |
Avesse visto noi che porverone | אילו ראה כמה דברים עשינו! |
S'alzò! Si viense [5] qui; tre case e un forno; | אנחנו באנו לכאן; שלושה בתים ותנור, |
Guardi ora, po' po' di bottegone! [6] | נראה עכשיו איזה שוק גדול! |
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Sì, èramo [7] Giudei per e Granduchi | כן, הײנו יהודים לדוכסים הגדולים, |
E ni si funzionò da tappabuchi | ועבורם מילאנו את העיר, |
Ma 'Granduchi ni dettero a' Giudei | אבל הדוכסים הגדולים נתנו ליהודים |
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Un posàcolo, un'arte, caro lei, [8] | מקום שקט לעבודה, |
Quattro secoli 'n pace. E oggi, 'un si creda, | ואת השלום במשך ארבע מאות שנים. |
Pace? Guerra!... Neqamà se 'n veda! [9] | והיום? שלום? מלחמה! יהיה נקמה! |
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[2] Resti ebreo? Dal tale giorno ti vai a censire (RV)
[3] Non è persecuzione (PF)
[4] Un motto popolare conosciutissimo, originatosi in Toscana ai tempi delle Leggi Livornine medicee (1595) che concedevano non solo libertà di culto a Livorno, ma anche l'esenzione dalla pena per i delinquenti che vi si stabilivano, a patto di lavorare onestamente e di non muoversi dalla città. Tutto questo ha formato il particolare carattere di Livorno e della sua popolazione. La comunità ebraica livornese di formò in questo periodo, soprattutto con ebrei giunti dalla Spagna e dal Portogallo (lo stesso Bagitto reca caratteri fonetici e lessicali provenienti sia dallo spagnolo che dal portoghese). (RV)
[5] Si venne (PF)
[6] Guardi ora che gran mercato (PF)
[7] Eravamo (PF). Si noti che la forma popolare livornese (e toscana di costa, ad esempio anche elbana) per “eravamo” è assai più vicina alla forma latina originaria, eramus (RV).
[8] Un luogo tranquillo, dove lavorare (PF)
[9] Che ne scaturisca vendetta! (PF) Qui il Bagitto di Guido Bedarida usa, unico caso nel sonetto, la parola ebraica per “vendetta”, neqamà (נקמה). Unico caso, ma assolutamente pregnante per il valore della parola. In altre composizioni in Bagitto (si veda il saggio di Pardo Fornaciari), specialmente nelle composizioni di Cesarino Rossi, il numero delle parole ebraiche è assai più elevato.