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Garan ar Briz

anonimo
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OriginaleTraduzione italiana di Richard Gwenndour
GARAN AR BRIZGARAN LE BRIZ
  
   Mar plij ganec’h a selaoufet   Se vi piace, potreste ascoltare
Ur werz a zo newez-zavet ;Un gwerz appena composto;
  
   Ur werz a zo newez-zavet,   Un gwerz appena composto,
Da C’haran ar Briz ez eo gret.Per Garan Le Briz è stato fatto.
  
   Arru eo ’r mandat a neve,   Di nuovo è arrivato il mandato, [1]
Rigouruz a-beurz ar roue,Rigoroso da parte del Re,
  
   Da lakad tenna d’ar billet,   Per fare tirare a sorte,
Choas ’r c’horfou gwella ar wazed,E scegliere i migliori corpi tra gli uomini,
  
   ’Dalek ann oad a dric’houec’h vloas,   Dall'età di diciott'anni,
Beteg ’nn oad a dri-ugent vloas.Fino a quella di sessant'anni.
  
   Personn Cavan a lavare   Il parroco di Cavan diceva
En he gador pa sermone :Sul suo scranno mentre faceva il sermone :
  
   — Orsa eta holl, Cavaniz,   — Per tutti voi, Cavanesi,
Ur c’hezlo trist en ho iliz !Una triste notizia nella vostra chiesa !
  
   Korf ha mado ’z omp d’ar roue,   I corpi e i beni appartengono al Re,
Hag hon ine ’zo da Doue.E la nostra anima appartiene a Dio.
  
   Warc’hoas ama c’hui em gavo,   Domani vi troverete tutti qui,
Wit-oc’h holl me oferrinio ;E io dirò messa per tutti voi ;
  
   Wit-oc’h holl me oferrinio,   Per tutti voi io dirò messa,
Ganec’h d’ Lannuon me’ ielo. —E poi andrò a Lannion assieme a voi. —
  
IIII
  
   Kriz vije ’r galon na oelje   Duro sarebbe stato il cuore di tutti
En Lannuon nep a vije,Se non avessero pianto a Lannion,
  
   O welet Cavan ha Ploubezr,   Nel vedere Cavan e Ploubezre,
Asambles o tiskenn en ker.Che scendevano insieme in città.
  
   Ann taol a dek-heur ’zo skoët,   Quando furon battute le dieci,
Parouz Ploubezr a zo galwet ;La parrocchia di Ploubezre è stata chiamata ;
  
   Parouz Ploubezr a zo galwet ;   La parrocchia di Ploubezre è stata chiamata ;
Gant hini na eo digwezet.E nessuno è stato tirato a sorte.
  
   Parouz Cavan a deuz tennet,   E' stata sorteggiata la parrocchia di Cavan,
Gant Garan ar Briz eo digwet.E Garan Le Briz è stato tirato a sorte.
  
   Garanik ar Briz a oele,   Il piccolo Garan piangeva,
Na gave den hen konzolje ;E nessuno lo consolava ;
  
   Na gave den hen konzolje,   E nessuno lo consolava,
Met he baeron, hennez a ree.Tranne il suo padrino, lui lo faceva.
  
   — Tawet, Garan, na oelet ket,   — Tacete, Garan, non piangete,
Ur re-bennag a renk monet. —Bisogna che qualcuno parta. —
  
   — Me n’ rojenn forz wit partian,   — Non mi importerebbe di partire,
Penamet ma mamm-baour ’zo klan ;Se non fosse per la mia povera mamma malata ;
  
   ’Ma seiz miz ’zo war hi gwele,   Son sette mesi che giace a letto,
Na deuz kristenn nemet-on me. —E non ha altro cristiano che me. — [2]
  
IIIIII
  
   Garan ar Briz a lavare   Garan Le Briz diceva
Er ger d’he vamm, pa arrue :A casa alla mamma, quando arrivò :
  
   — Savet, mamm baour euz a-lec’h-ze,   — Alzatevi, mamma, da questo letto,
Ma rinn ur wes c’hoas ho kwele. —Perché io ve lo rifaccia ancora una volta. —
  
   — Pe c’hui ’zo skuiz euz ma c’hlenved,   — Vi siete stancato della mia malattia,
Pe c’hui ’zo skuiz euz ma gwelet ? —Oppure vi siete stancato di vedermi ? —
  
   — O tenna d’ar billet ’on bet,   — Sono stato tirato a sorte,
Soudart ’wit Cavan ’z on digwet ! —E sono stato scelto come soldato per Cavan ! —
  
   Ar vroegik paour a lavare   La povera donnetta diceva
D’hi mab Garan eno neuze :A suo figlio Garan in quel momento :
  
   — Ma mabik paour, em gonzolet,   — Mio povero figlio, consolatevi,
Ur re bennag a renk monet. —Qualcuno deve pur partire. —
  
   Pa oant ho daou o teplori,   Mentre si sconsolavano tutti e due,
Teuas he gabitenn en ti :Entrò il capitano in casa :
  
   — Hastet, Garan, em breparet,   — Alla svelta, Garan, preparatevi
D’ Wengamp fenoz vo red monet. —Bisogna andare a Guingamp stasera. —
  
   Garan ar Briz, pa ’n euz klewet,   Quando Garan Le Briz ebbe udito questo,
E-meaz ann ti ’zo sortiet ;È uscito dalla casa ;
  
   ’Nn or war he vamm ’n euz alc’houezet,   ’Ha chiuso a chiave la porta di sua madre,
Da di ar person ez eo et :E è andato dal curato :
  
   — Dalet, gouarnerez, alc’houez ma mamm,   — Eccovi, perpetua, le chiavi di mia madre
M’ho ped da gaout ann-ez-hi soign,Abbiatene cura, ve ne prego.
  
   Ha laret d’ann aotro person   E dite al signor curato
Hi rekommandi en hi bron ;Di raccomandarsi alla fine della messa ; [3]
  
   Hi rekommandi ’n ofer-bred,   Di raccomandarsi alla messa solenne
Ma ielo ann dut d’hi gwelet. —Che i paesani vadano a visitarla. —
  
   — Lakit ho alc’houez lec’h m’ karfet,   — Mettete la chiave dove volete,
Lec’h m’hen po laket hen kavfet. —Dove l'avrete messa, la ritroverete. —
  
   Euz ’r presbitor ’n euz kimiadet,   Si è congedato dalla canonica,
D’ann iliz kerkent ez eo et.E è andato subito in chiesa.
  
   — Aotro sant Garan, ma faëron,   — Signor san Garan, mio patrono,
Grit ewit-on un donezon :Fatemi un favore :
  
   Lakit ho kleïer d’ zoon kanvo   Fate suonare le campane a morto
D’am mammik paour, pa vo maro ;Per la mia povera mamma, quando morirà ;
  
   Kanvo d’ann noz ha d’ar beure,   Suonarle a morto giorno e notte,
Ha karillon war ar c’hreiz-de !E a distesa a mezzogiorno !
  
   Ha grit ma klewinn ann-ez-he   E fate anche che io le senta
Hag a veen pemp-kant lew out-he ! —Anche se fossi lontano cinquecento leghe ! —
  
IVIV
  
   Garan ar Briz a lavare   Garan Le Briz diceva
En kreiz ann arme, un de oe :Un giorno, in mezzo all'armata :
  
   — Arretet, kabitenn, ’r penned,   — Fermatevi un attimo, capitano,
Kleïer Cavan am euz klewet ! —Ho sentito le campane di Cavan ! —
  
   — Penaos a klewfes ann-ez-he,   — E come potresti sentirle,
Ha te pemp-kant lew dioud-he ? —Visto che sei a cinquecento leghe da lì ? —
  
   — Laket ho troad war ma hini,   — Mettete il vostro piede sopra il mio,
Hag ho c’hlewfet kerkoulz ha me. —E le sentirete proprio come me. —
  
   He droad war h’ hini ’n euz laket,   Ha messo il piede sopra il suo,
Kleïer Cavan hen euz klewet.Ha sentito le campane di Cavan.
  
   He gabitenn a lavare   Il capitano diceva
Da C’haran ’r Briz eno neuze :A Garan Le Briz in quel momento :
  
   — Me ’skriv did Garan, da gonje,   — Ti scriverò, Garan, il congedo
Da vonet d’ar ger da vale. —Perché tu vada a fare un salto a casa tua. —
  
VV
  
   Garan ar Briz a lavare,   Garan Le Briz diceva,
’Tal feunteuniou Cavan p’arrue :Quando arrivò alle fontane di Cavan :
  
   — Petra ’zo a-newez ama,   — Che c'è di nuovo da queste parti
Ma soon ar c’hleïer er giz-ma ? —Perché le campane suonino così ? —
  
   — Tri de ha ter nozwez a zo   — Sono tre giorni e tre notti
E maint noz-de o soon kanvo ;Che stanno suonando a morto giorno e notte ;
  
   E maint noz-de o soon kanvo,   Che stanno suonando a morte giorno e notte,
Hep kristenn ganet war ho zro !Senza che ci sia nessuno intorno a loro !
  
   Kanvo d’ann noz ha d’ar beure,   Suonano a morto la mattina e la sera,
Ha karillon war ar c’hreiz-dé ! —E a distesa a mezzogiorno ! —
  
   Garan ar Briz a lavare,   Garan Le Briz diceva,
Prennestr gwele he vamm pa dremene :Passando sotto la finestra della camera [4] di sua madre :
  
   — O Doue ! marw eo ma mamm-me,   — Oh, Dio ! È morta la mia mamma,
Pa n’ ’ma hi fenn ’n prennestr hi gwele ;Perché non vedo la sua testa alla finestra della camera ;
  
   Pa n’hi gwelann ’n prennestr hi gwele,   Perché non la vedo alla finestra della camera
’Welet a be-duz arrijenn-me. —A guardare da che parte dovrei arrivare. —
  
   Garan ar Briz a lavare,   Garan Le Briz diceva,
’N presbitor Cavan p’arrue :Arrivando alla canonica di Cavan :
  
   — Roët d’in-me ma alc’houezo. —   — Datemi le chiavi, —
— Lec’h poa ho laket c’hui ho c’havo. —— Dove le avete messe, le ritroverete. —
  
   Garan ar Briz, pa ’n euz klewet,   Garan Le Briz, quand'ebbe sentito,
’N he alc’houezou a zo kroget ;Ha preso le sue chiavi ;
  
   ’N he alc’houezou ez e kroget,   Ha preso le sue chiavi,
’Nn or war he vamm ’n euz digorret.E ha aperto la porta di sua madre.
  
   Oa he vamm-baour war leur-an-ti,   La sua povera mamma era sull'aia della casa,
Peder gwerc’hes hi lienni ;E quattro vergini la stavan seppellendo ;
  
   Peder gwerc’hes hi lienni,   E quattro vergini la stavan seppellendo,
Peder sierj koar dira-z-hi.Con quattro ceri accesi davanti a lei.
  
   Daou bok d’he vamm hen euz roët,   Lui ha dato due baci a sua madre,
Ha war ar plaz ez e marwet.E poi è morto lì sul posto.
  
   Emaint ho daou war ar varw-skaonv,   Tutti e due sono sul catafalco,
Doue d’ bardono ann anaoun !Che Iddio perdoni le loro anime !
  
   Emaint en palez ann Drindet,   Tutti e due sono nel palazzo della Trinità,
Graz d’imb da vont di d’ho gwelet !E che possiamo andare a raggiungerli !
  
Kanet gant Mari-Job Kerival, matezCantato da Mari-Job Kerival, domestica
en Kerarborn. — 1848.a Keramborgne. — 1848.
[1] Da notare che la coscrizione per sorteggio veniva praticata anche nelle varie entità statali italiane preunitarie, ad es. nel Regno delle Due Sicilie.

[2] Come si può vedere, l'equiparazione tra "cristiano" e "persona, essere umano" è praticamente universale in Europa.

[3] Qui si è rinunciato a tradurre il bretone pron, che poi è il francese prône: si tratta delle comunicazioni ai fedeli che il parroco fa al termine della messa, prima di pronunciare l' "Andate in pace", o l' "Ite missa est". Nelle parrocchie rurali, in Bretagna come in Italia, tali comunicazioni assumevano spesso il valore di una sorta di bollettino paesano.

[4] Alla lettera, "del letto", ovvero della camera da letto.


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