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Lagerlied

Dieter Süverkrüp
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OriginaleTraduzione italiana di Riccardo Venturi
LAGERLIEDCANZONE DEL LAGER
  
Du da, bist du der, den man um elf hier eingeliefert hat?Ehi tu, sei tu quello che ci è stato consegnato alle undici?
Woher kommst du, Neuer? Sag zuallererst aus welcher Stadt!Da dove vieni, nuovo entrato? Per prima cosa, di' da quale citta!
Bist du Friedensfreund, Gewerkschaftsführer, Sozi, Kommunist -Sei un pacifista, un capo sindacale, un socialista, un comunista?
Wurdest du vielleicht verurteilt, weil du Schah-Verächter bist?Sei stato forse condannato perché disprezzavi lo scià di Persia? [1]
Ach, du glaubst im Ernst hier werde Luft- und Selbstschutz eingeübt -Ah, credi davvero che qui si ci si eserciti nell'autodifesa e nell'antiaerea,
Welches Sonntagsblatt hat dir dein Aug' mit Gottvertrau'n getrübt?Quale giornale della domenica ti ha offuscato gli occhi con zelo religioso?
Nimm den Mantel, der ist übrig und der Nachtwind geht sehr scharfPrendi il cappotto, ne resta uno, e la notte il vento soffia parecchio forte
Hier im Lager wo man alles sagen kann – und soll – und darf!Qui nel lager, dove si può, si deve e si ha il diritto di dire tutto! [2]
  
Wie gehts draußen - ist da Springer schon der Chef der Bundeswehr?Come va là fuori? Springer è ancora il capo della Bundeswehr? [3]
Sag uns alles - viel zu selten kommen Nachrichten hierher!Dicci tutto, qui le notizie arrivano col contagocce!
Hast du irgendwas von Aufstand in der dritten Welt gehörtHai sentito qualcosa dell'insurrezione nel Terzo Mondo,
Oder funktioniert der alte Kram noch immer ungestört?Oppure la vecchia storia di merda funziona ancora indisturbata?
Gibt es Streik in unsrem Lande, sind die Arbeiter noch still -Da noi c'è sciopero, o i lavoratori se ne stanno ancora zitti?
Macht die gute alte Herrschaft ungehindert was sie will?Il buon vecchio padronato fa ancora quel che vuole senza ostacoli?
Ach, wir sind auf jeden Satz, auf jedes Wörtchen von dir scharfAh, siamo smaniosi di ogni tua frase, di ogni tua parola, [4]
Hier im Lager wo man alles sagen kann - und soll - und darf!Qui nel lager, dove si può, si deve e si ha il diritto di dire tutto!
  
Der Latrinenchlorgeruch der nur bei Südwind hierher dringtL'odore di cloro, che dalle latrine si spinge fin qua solo se il vento è da sud,
Der Insektenschwarm der um die weißen Bogenlichter singtLo sciame di insetti, che ronza attorno alle lampade a arco bianche [5]
Das Geschrei aus der Baracke - darin ist das Lazarett -Le grida dalla baracca, là dentro c'è il lazzaretto,
Jeder Mann der vom Verhör kommt kriegt für einen Tag ein Bett!Ognuno che rientra dall'interrogatorio ha un letto per un giorno!
Der Gestank des kranken Nachbarn, der in Fieberträumen stöhnt -Il puzzo del vicino malato, che si lamenta nel delirio della febbre,
Das sind Sachen, daran haben sich die meisten schon gewöhnt!Sono cose a cui i più si sono già avvezzati!
Neuer, bleibe weg vom Drahtzaun, unsre Wächter schießen scharfNuovo entrato, stai alla larga dal reticolato, le nostre guardie sparano a pelo
Hier im Lager wo man alles sagen kann - und soll - und darf!Qui nel lager, dove si può, si deve e si ha il diritto di dire tutto!
  
Wenn die grünen Limonadenlichter ausgeh'n morgen frühQuando le lampade verdi soffuse [6] si spengono al mattino presto,
Wenn der blaugeblühmte Sommerhimmel aufgeht, kommen sie -Quando sorge il sole d'estate a fiori azzurri, arrivano quelli,
Die vom Selbstschutzkorps, aus Albernheit auch das "SS" genannt!Quelli del corpo di autodifesa, con uno stupido scherzo detti anche “SS”!
Einer malt den großen Kreis mit einem Stecken in den SandUno, con uno stecco, traccia un grosso cerchio sulla sabbia,
Und wir werden angetreten, einer von uns ausgewähltE noi veniamo schierati; uno di noi viene scelto
Der wird vor den Augen aller in den Kreis hineingestelltE davanti agli occhi di tutti viene sistemato dentro al cerchio.
Und wir kriegen ringsum Noten, Lauten, Zimbeln, Flöt' und Harf'E a noialtri, tutti intorno, ci danno note, suoni, cembali, flauti e arpe,
Hier im Lager wo man alles sagen kann - und soll - und darf!Qui nel lager, dove si può, si deve e si ha il diritto di dire tutto!
  
Und dann müssen wir zur Freude der Bewacher musizier'nE quindi dobbiamo far musica per far piacere ai guardiani,
Hinter abgegriffnen Klimperdrähten singend protestier'n -Dietro a reticolati strimpellanti protestiamo cantando,
Der im Kreise, der muss tanzen und verschnaufen darf er nichtQuello nel cerchio deve ballare, ma non può ripigliar fiato
Und wird erst beseitigt, wenn er rot und naß zusammenbricht!E viene presto eliminato, quando schianta, tutto rosso e sudato!
Und wer rasend vor Empörung uns're Wächter überfälltE chi, furioso di indignazione, aggredisce i nostri guardiani,
Der wird nach dem Essen an die schwarze Ziegelwand gestellt -Dopo mangiato viene messo al muro di ammattonato nero;
Die Gesetze sind sehr streng, die man am schönen Rhein entwarfSono severissime le leggi che si son progettate qua in riva al bel Reno
Für das Lager wo man alles sagen kann - und soll - und darf!Per il lager dove si può, si deve e si ha il diritto di dire tutto!
  
Die wir immer dachten, was den deutschen Landen widerfuhrAbbiamo sempre pensato che quel che è accaduto alle terre tedesche
Sei die Folge irgendeines düst'ren Zugs zur Diktatur -Sia conseguenza di qualche sinistro anelito alla dittatura.
Die wir nie vor Oberlehrern die Konzernherrnkaste sah'nDi fronte ai maestri della casta industriale, era sempre come se non ci fosse,
Haben vieles gegen Bisse, gegen Haie nichts getan!E contro i morsi, contro i pescicani non abbiamo fatto niente!
Zugegeben, dieses Liedchen sang nur einen bösen TraumPerò lo ammetto: questa canzoncina ha raccontato solo un brutto sogno,
Wie ersichtlich, liebe Hörer, glaubet ihr an Träume kaum!E chiaramente, cari ascoltatori, ai sogni credeteci soltanto poco!
Doch verlasst euch drauf, die Furcht hält uns're alte Herrschaft scharfPerò, fidatevi, il nostro vecchio padronato ha ancora una paura tremenda,
Hier im Lande wo sie alles machen kann - und will - und darf!Qui nel paese dove si può e si ha il diritto di far tutto, e lo si vuole!
[1] Canzone del 1967, quando si protestava contro la dittatura filoamericana dello scià di Persia, Reza Pahlevi (Pahlewi, Pahlawi ecc.)

[2] Traduco così per dare almeno un'idea delle sfumature espresse dai tre “verbi modali” tedeschi.
Können indica la possibilità dipendente dalla propria volontà e capacità; sollen indica il generico “dovere”; dürfen la possibilità dipendente dal permesso altrui, ma anche il diritto a fare o avere qualcosa.

[3] Axel Springer (1912-1985) è stato un giornalista e editore tedesco, col consueto passato nazista, che nel dopoguerra ha fondato un impero editoriale. Proprietario e editore di due colossi come la Bild-Zeitung (“giornale illustrato”), comunemente detta Bild e della Welt (“Il mondo”), rispettivamente versione popolare e “seria” di un'editoria conservatrice, forcaiola, scandalistica, di destra, aizzapopolo ecc. Tuttora, la Axel Springer GmbH (=srl) è un colosso mediatico: possiede ad esempio 230 giornali e riviste in tutta Europa, e circa 80 portali informativi e commerciali online. In questa canzone, Dieter Süverkrüp immagina Axel Springer a capo delle forze armate.

[4] Nell'originale tedesco, si ha il diminutivo Wörtchen “paroletta”. L'uso dei diminutivi in tedesco è enorme: come in italiano, ma non sempre c'è identità.

[5] Le lampade ad arco sono tipiche dell'universo concentrazionale.

[6] Le lampade verdi notturne da camerata, che restano accese durante la notte. In tedesco “Limonadenlichter” perché danno una luce verdastra o giallastra simile al colore della limonata.



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