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Romeiro ao lonxe

Luar na Lubre
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OriginaleTraduzione italiana di Riccardo Venturi
ROMEIRO AO LONXEPELLEGRINO LONTANO
  
Romeiro hei de ir lonxe ao San AndrésDevo andar lontano, pellegrino a San Andrés
con herbiñas de namorar,con pianticelle di armèria marittima, [1]
dareille a quen alén mar estádarò a chi sta di là dal mare
o aloumiño do meu amor.la carezza del mio amore.
  
Hei de vestir a camisa de liñoDevo indossare una camicia di lino
que ela teceo para min
con herbiñas de namorar;
che lei ha tessuto per me
con pianticelle di armèria marittima;
anda o lagarto azul e souril
a acaroar mapoulas bermellas,
va la lucertola azzurra e vivace [2]
sfiorando papaveri rossi
nacidas de fusís,
co aloumiño do meu amor,
nati da fucili,
con la carezza del mio amore
alleo á guerra e ao seu tambor.
estranea alla guerra e al suo tamburo.
Morto ou vivo hei volver á terraMorto o vivo tornerò alla terra
que ela andou canda min
con herbiñas de namorar;
dove lei camminò insieme a me
con pianticelle di armèria marittima;
chouta o mascato polo cantil
a vela-lo adro familiar,
svolazza la sula bassana [3] sulla falesia
a sorvegliare il sagrato [4] familiare
ala lonxe, na fin,
co aloumiño do meu amor.
lassù, sul bordo del baratro,
con la carezza del mio amore.
  
Cabo do mundo, ó pé dun aguillónIl Finis Terrae [5], presso un pruneto
doeme a guerra ruín
entre herbiñas de namorar;
mi fa male la guerra malvagia
tra pianticelle di armèria marittima;
corvo mariño voa xentil
o amilladoiro a levantar
il cormorano vola gentilmente,
l'amilladoiro [6] da costruire
e pan santo a colorir
co aloumiño do meu amor.
e il pane santo da colorare [7]
con la carezza del mio amore.
  
Romeiro hei de ir lonxe ao San AndrésDevo andar lontano, pellegrino a San Andrés
con herbiñas de namorar,con pianticelle di armèria marittima,
dareille a quen alén mar estádarò a chi sta di là dal mare
o aloumiño do meu amor.la carezza del mio amore.
[1] (Si veda anche l'introduzione alla canzone). L'armèria marittima è una pianticella delle Plumbaginacee diffusa un po' ovunque in Europa. Predilige terreni rocciosi / pietrosi e resiste praticamente a tutto, comprese tempeste e venti impetuosi. Come indica il suo nome, è propria dei litorali marini (il suo stesso nome potrebbe essere derivato da qualcosa di celtico che significa “sul mare”, ad esempio il bretone [w]ar mor); probabilmente per questa sua tenacità è resistenza dev'essere stata associata al matrimonio e al rimedio del mal d'amore. In lingua galiziana è detta per questo popolarmente Herba de namorar “erba per far innamorare”. Ovvia e conseguente l'associazione con la fecondità, tanto che nella stessa lingua galiziana è detta anche empreñadeira (“la pianta che mette incinta”, o “per mettere incinta”). Quanto alla “tecnica”, le tradizioni galiziane dicono le herbas de namorar devono essere raccolte nella notte di San Giovanni (ovvio), mettendole poi sul petto o sotto il guanciale dell'innamorato/a mentre dorme, e senza che costui o costei se ne accorga. L'armèria marittima si occupa poi di fare il servizio, ma la decisione deve essere ferma perché, poi, non è possibile tornare indietro (vale a dire: il matrimonio indissolubile). Tale pratica magica, assai popolare tra i giovani e le giovani di Galizia, fece scandalizzare il severo e devoto padre Sarmiento (1695-1772), che tuonò contro di essa proprio nel santuario di San Andrés de Teixido. Come curiosità incidentale, si potrebbe anche dire che mentre nel "ritornello botanico" di questa canzone c'è la pianticella che mette incinta, nel "mix" di Scarborough Fair c'è il prezzemolo, nota pianta abortiva.

L'armèria marittima, o herba de namorar.
L'armèria marittima, o herba de namorar.


[2] Si tratta della lucertola di Schreiber (Lacerta Schreiberi), assai diffusa in Galizia dov'è detta lagarto das silvas “lucertola dei boschi”. E' un simpatico lucertolone di una quarantina di centimetri e dalla bellissima colorazione: mentre il corpo è verde vivace, la testa è completamente azzurra.

La lucertola di Schreiber, o "dei boschi".
La lucertola di Schreiber, o "dei boschi".


[3] La sula bassana (Morus bassanus) è un grande uccello marino della famiglia delle sule. In galiziano è detta mascato (“mascherato”) a causa della “maschera” nera che ha attorno agli occhi, una sua caratteristica fisica. Nel verso, il verbo choutar, propriamente “saltare, balzare”, è stato reso con “svolazzare” che forse rende meglio l'idea.

Una sula bassana in volo.
Una sula bassana in volo.


[4] Adro (o adral), derivato dal latino atrium è termine generico (anche in portoghese lusitano e in castigliano) per “sagrato”. Nelle parrocchie galiziane, l'adro indica però anche l'intero terreno prospiciente al sagrato, e che era tradizionalmente il luogo dove si svolgeva la riunione settimanale dei parrocchiani per discutere le varie questioni della vita parrocchiale (e quindi del paese o del vicinato). Nelle chiese più antiche non è raro di trovare sull'adro anche il cimitero.

[5] Nel testo della canzone non è chiaro se Cabo do mundo sia qui un termine generico o si riferisca al vero e proprio “Cabo do Mundo”, vale a dire il Cabo Fisterra (o Cabo Finisterre in castigliano). Ritenuto erroneamente ma tradizionalmente il punto più occidentale della Spagna Continentale e della Penisola Iberica, rappresenta il punto di arrivo del Cammino di Compostela. Il fato é che il santuario di San Andrés de Teixido, che è il “locus” di questa canzone, è piuttosto lontano dal Cabo Fisterra; ho preferito quindi, per la traduzione, utilizzare la dicitura latina, “Finis Terrae”, tenendo conto che anche l'intero album da cui proviene questa canzone si chiama proprio Cabo do Mundo. Il “Capodimondo” è denominazione comune in tutte le regioni europee all'estremo occidente: c'è un punto dove la terra finisce e oltre il quale c'è solo l'immensità dell'oceano. E così ecco anche il Finistère in Bretagna, che in bretone si chiama Penn ar Bed, naturalmente “capo del mondo”. Geograficamente, però, il vero e proprio “capodimondo” dell'Europa occidentale è il Cabo da Roca, in Portogallo (vicino a Sintra). Quello che fece scrivere a Camões Aqui... Onde a terra se acaba e o mar começa. (Lusiadi, VIII).

[6] Si tratta di un termine esclusivamente galiziano: un amilladoiro è un tumulo di pietre che vengono accumulate nel tempo l'una sull'altra da chi compie un pellegrinaggio verso un santuario.

Un amilladoiro in Galizia.
Un amilladoiro in Galizia.


In Galizia esistono amilladoiros di mezzo metro di altezza come ne esistono alcuni che oramai sono vere e proprie collinette; ad alcuni è data una forma regolare, mentre altri sono semplici ammassi. Quasi sempre, presso di essi è sistemata una croce (in alcuni casi sopra di essi). La parola (anche nella forma milladoiro) deriva da millar “migliaio”; si tratta infatti spesso di “migliaia” di pietre che si accumulano. Secondo la credenza popolare, gli amilladoiros sono legati al Giorno del Giudizio: un passaggio biblico dice infatti che, nel Giorno del Giudizio, le pietre parleranno e renderanno testimonianza del compimento del pellegrinaggio; per questo motivo, il pellegrino porta e deposita le pietre. Le pietre potrebbero simboleggiare anche le anime che sono in Purgatorio per non aver fatto un'offerta in vita.

Assai più probabilmente, si tratta però di un'usanza risalente a riti funerari preistorici allo scopo di mantenere il legame tra i morti e la comunità (si veda anche la comune usanza di gettare una manciata di terra sulla bara del defunto, prima della sepoltura, oppure l'usanza ebraica di depositare sassi sulla tomba). Sebbene specifico della Galizia, l'amilladoiro appartiene alla stessa ritualità del cairn celtico (e la Galizia è terra anticamente celtica); ma la ritualità dell'accumulo di pietre si ritrova in tutto il mondo, anche in senso spirituale e religioso.

[7] (Si veda anche l'introduzione) I sanandreses rappresentano in realtà delle vere e proprie “attestazioni” del pellegrinaggio a San Andrés de Teixido, se non proprio dei veri e propri souvenir:

sanandreses



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