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Ballada o spalonej synagodze

Jacek Kaczmarski
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OriginaleTraduzione italiana di Riccardo Venturi
BALLADA O SPALONEJ SYNAGODZEBALLATA DELLA SINAGOGA BRUCIATA
  
Żydzi, Żydzi wstawajcie płonie synagoga!Ebrei, Ebrei, svegliatevi! La sinagoga brucia!
Cała Wschodnia Ściana porosła już żarem!Tutto il Muro Orientale [1] è invaso dalle fiamme!
Powietrze drży, skacze po suchych belkach ogień!L'aria trema, il fuoco attacca le travi secche! [2]
Wstawajcie, chrońcie święte księgi wiary!Svegliatevi, proteggete i sacri libri della fede!
  
Gromadzą się ciemni w krąg płonącego gmachuSi accalcano scuri attorno all'edificio in fiamme,
Biegają iskry po pejsach, tlą się długie brodyLe scintille corrono sui payot [3], fumano le lunghe barbe,
W oczach blask pożaru, rozpaczy i strachuNegli occhi un bagliore di fuoco, di disperazione e paura.
Gdzie będą teraz wznosić swoje próżne modły?!Dove saliranno ora le nostre preghiere vane?!
  
Płonie synagoga! Trzask i krzyk gardłowy!Brucia la sinagoga! Un boato e un grido di gola!
Belki w żar się sypią, iskry w górę lecą!Le travi in fiamme cadono in pezzi, le scintille volano in alto!
Tam, w środku Żyd został! Jeszcze widać ręce!Là, in mezzo, c'era un Ebreo! Ancora si vedono le mani!
Już czarne! O, Jehowo, za co? O, Jehowo!?Già nere! Oh, Yahweh, perché? Oh, Yahweh!?
  
Noc zapadła. Stoją wszyscy wielkim kołem,È caduta notte. Tutti stanno in grandi cerchi,
Chmury nisko, w ciemnościach gwiazda się dopala.Nuvole basse, nel buio una stella finisce di brillare. [4]
Patrzą na swe chałaty porosłe popiołem,Guardan le loro gabardine [5] ricoperte di cenere,
Rząd rąk i twarzy w mrok się powoli oddala...Una fila di mani e facce nel buio lente si sono arrese...
  
Stali tak do rana, deszcz spadł, ciągle staliRimasero là fino al mattino, pioveva, sempre là
Aż popiół się zmieszał ze szlamem.Finché la cenere non si mescolò al fango.
- Jeden Żyd się spalił! Jeden Żyd się spalił!- Un Ebreo è bruciato! Un Ebreo è bruciato!
Śpiewał w knajpie nad wódką włóczęga pijanyCantava in un'osteria un vagabondo ubriaco di vodka.
[1] E' bene ricordare (forse per analogia) che il “Muro Occidentale” (הכותל המערבי , hakotel hama'aravi), nella tradizione ebraica, è anche ciò che noi chiamiamo più comunemente “Muro del Pianto”, a Gerusalemme.

[2] Così nella traduzione, per rendere meglio l'idea; nell'originale, alla lettera, “salta (o “danza”) sulle travi secche”.

[3] I riccioli portati dagli ebrei ortodossi (si veda la nota di Krzysztof Wrona)

[4] Lett. “finisce di bruciare”.

[5] Si tratta delle gabardine di foggia orientale, e particolarmente ebraica, che si possono ancora vedere addosso agli ebrei tradizionalisti (per esempio quelli del quartiere di Me'a Shearim a Gerusalemme, che parlano tra loro ancora e rigorosamente yiddish in quanto ritengono l'uso civile dell'ebraico come un sacrilegio).


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